4
PREMESSA
Nel
1902
apparve
a
Parigi,
a
cura
dell’editore
Charles
Carrington
1
,
una
traduzione
in
inglese
del
Satyricon
sotto
il
nome
di
Oscar
Wilde.
Che
questa
traduzione
sia
ver a-‐
mente
opera
di
Wilde
è
stato
negato
con
decisione
ed
in
rea ltà
ci
sono
molti
elementi
che
giustificano
il
dubbio,
anche
se
probabilmente
non
sono
sufficienti
a
permettere
di
dichiarare
chiusa
la
questione.
Come
si
vedrà
al
termine
della
discussione ,
è
prob a-‐
bile
che
non
sia
possibile
raggiu ngere
una
decisi one
definitiva
in
un
senso
o
nell’altro
e
che
allo
stato
della
nostra
documentazion e
il
problema
dell’attribuzione
debba
re-‐
stare
aperto.
In
ogni
caso
un
riesame
della
questione
potrà
portare
elementi
intere s-‐
santi
per
lo
studio
della
fortuna
del
Satyricon
tra
la
fine
dell’Ottocento
e
i
primi
anni
del
Novecento
e
per
la
ricostruzione
dell’ambiente
in
cui
nasce
questa
trad uzione.
Carrington
pubblica
un’edizione
originale
limitata
a
515
copie;
il
testo
l atino
non
è
riprodotto.
Il
testo
inglese
è
preceduto
da
u na
prefazione,
intitolata
arditamente
“ On
the
Danger
of
Issuing
the
Present
Translation ”,
che
esordisce
sostenendo
che
Petronio
è
un
autore
pericoloso
da
pubblicare,
perché
la
sua
opera
è
lesiva
della
morale
com u-‐
ne
–
Carrington
qui
ricorda
l’accoglienza
ri servata
a
“ The
Untrodden
Fields
of
Anthr o-‐
pology”,
un’opera
attribuita
a
un
anonimo
medico
dell’esercito
francese
che
Carrin g-‐
ton
aveva
pubblicato
qualche
anno
prima .
2
In
realtà
molti
dei
titoli
nel
catalogo
di
Carrington
erano
pubblicazioni
pornografiche
ma scherate
come
opere
scientifiche ,
appunto
come
quella
appena
ricordata.
La
prefazione
prosegue
poi
a
elencare
i
pregi
di
“questa”
edizione
inglese
del
Saty-‐
ricon,
che
“ought
to
be
on
the
shelves
of
every
Library
–
public
or
pr ivate”.
Carrington
ha
interes se
a
fornire
delle
credenziali
di
moralità
all’opera
petroniana
e
cita
in
proposito
Emile
Thoma s,
che
nella
prefazione
al
suo
Pétrone:
L’Envers
de
la
1
Charles
Carrington
è
lo
pse udonimo
di
Paul
Ferdinando.
2
Carrington
si
riferisce
a
una
nota
apparsa
sul
“ Lancet”
del
6
marzo
1897 ,
con
un
rifiuto
di
recensione
del
libro:
“Mr.
Charles
Carrington
is
a
person
who
describes
himself
as
a
‘publ isher
of
medical
folk -‐lore
and
scientific
works’.
We
do
not
know
in
which
category
he
would
place
a
book
which
he
has
the
ins o-‐
lence
to
forward
us
for
review
[…]
We
are
not
going
to
a ccord
this
book
the
honour
of
a
review
[…]
The
book,
said
to
be
written
by
a
French
army -‐surgeon,
is
solely
a
recor d,
and
very
badly
written
record,
of
garbage
from
the
sewers
of
humane
nature
[…
]
We
shall
be
happy
to
supply
the
Paris
police
with
Mr.
Carrington’s
address
and
to
hand
over
the
book
with
its
accompanying
prospectus
to
Her
Majesty’s
Pos t-‐
master-‐General,
so
that
he
may,
if
he
will,
take
steps
to
stay
the
dissemination
of
such
abominations
by
the
agency
of
his
departement ”
[corsivo
mio] ;
Carrington
cita
per
esteso
questa
nota,
presentandosi
c ome
la
vittima
di
un
“ignorant
office -‐boy”
o
di
una
“lady
stenograph er”,
prima
di
insinuare
che
il
rifiuto
di
recensione
era
in
realtà
dovuto
a
motivazioni
non
precisamente
nobili.
5
Societé
Romaine ,
3
aveva
definito
l’atteggiamento
dei
lettori
verso
il
romanzo
come
una
specie
di
barometro
che
indicava
il
grado
di
emancipazione
dalla
schiavitù
della
m o-‐
rale
convenzionale.
Poi,
forse
per
motivi
pubblicitari,
rimarcava
che
la
presente
ve r-‐
sione
era
l’unica
traduzione
in
lingua
inglese
non
espurgata.
Appare
evidente
che
questa
precisazione
venne
inserita
per
attrarre
un
particolare
tipo
di
pubblico.
Carrington
aggiunge
poi
di
essere
stato
p iù
volte
sul
punto
di
stampare
un
tale
l a-‐
voro,
ma
di
essersi
sottratto
alle
richieste
di
pubblicazione
da
parte
di
“more
than
one
distinguished
thinker”
in
co nsiderazione
della
cattiva
fama
dell’opera;
a
questo
si
a g-‐
giungeva
la
difficoltà
di
trovare
un
traduttore
che
possedesse
le
qualifiche
necessarie :
una
conoscenza
intima
della
lingua
latina
e
dell’antichità
classica
e
una
familiarità
con
le
diverse
sfumatur e
della
lingua
inglese
tale
da
rendere
tutte
le
finezze
dell’originale
–
un
artista,
naturalmente,
esperto
anche
nell’arte
del
piacere,
elegante
e
spregiudic a-‐
to
nei
costumi,
un
Petronio
in
epoca
vittoriana.
Correda
infine
la
sua
pubblicazione
di
un’attenta
sinossi,
una
bibliografia,
note
e
r i-‐
ferimenti
storici.
Nella
sintesi
sono
segnalati
i
supplementi
nodotiani
4
inseriti
tra
p a-‐
rentesi
quadre
semplici,
mentre
quello
di
Marchena
5
si
trova
tra
parentesi
doppie.
Nella
traduzione,
di
contro,
i
supplementi
sono
incorporati
senza
essere
distinti
dal
testo
petroniano ;
6
degno
di
nota
il
fatto
che
per
la
prima
volta
la
contraffazione
di
Marchena
sia
stata
tradotta
in
inglese.
Vale
la
pena
di
notare
anche
che
nella
biblio-‐
3
Apparso
in
seconda
edizione
nel
1902
( Paris:
Fontemoing).
La
prima
edizione
risale
comun que
al
1892
e
il
passo
cui
C.
fa
riferimento
si
trovava
già
nella
prima
edizione.
In
realtà
Carrington
non
cita
letteralmente
Thomas,
il
passo
cui
fa
riferimento
è
alla
p.
31:
“…
Pour
comparer
les
derniers
siècles,
y
distinguer
des
pério des,
compter
les
p rogrès
et
les
reculs
de
l’esprit
de
liberté,
Pétrone
ne
serait
pas
si
mauvais
critérium,
et,
d’après
ce
qu’on
pensait
et
ce
qu’on
disait
de
lui
à
telle
époque
donnée,
on
préj u-‐
gerait
assez
bien
ce
qu’en
un
sens
il
faut
penser
de
cette
epoque
elle -‐même.”
4
Nel
1693,
François
Nodot,
ufficiale
francese
che
aveva
servito
nella
campagna
del
Reno,
durante
la
guerra
di
successione
al
Palatinato
fece
uscire
a
Parigi
un
Petronio
a
suo
dire
co mpleto,
sulla
base
della
copia
di
un
manoscritto
di
cui
raccontava
la
stori a.
Egli
affermava
che
nel
1688
Dupin,
un
altro
ufficiale
francese,
al
servizio
dell’imperatore
d’Austria
nella
guerra
contro
i
Turchi,
aveva
ottenuto
il
manoscri t-‐
to
originale
d a
un
rinnegato
greco,
presso
il
quale
aveva
alloggiato
dopo
la
presa
di
Belgrado .
Nodot
afferma
che
questo
manoscritto
risaliva
al
VII
sec.
Dupin
lo
avrebbe
fatto
trascrivere
a
Francoforte
e,
successivamente
Nodot,
grazie
ad
un
mercante
della
città,
sarebbe
riuscito
a
procurarsene
un’altra
c o-‐
pia
nel
1690.
Una
volta
entrato
in
possesso
del
testo
ne
avrebbe
iniziato
la
traduzione.
5
Marchena
Jose
Ruiz
de
Cueto
(1768
-‐
1821
),
è
stato
un
politico
liberale
e
filo-‐francese
studioso,
scri t-‐
tore,
pubblicista
e
traduttore
spagnolo.
Ha
trascorso
gran
part e
della
sua
vita
in
esilio
in
Francia
,
dove
si
era
recato
per
sfuggire
all’ Inquisizione
e
dove
aveva
partecipato
attivamente
alla
vita
politica
e
inte l-‐
lettuale
dell'Impero
napoleonico ;
avrebbe
tradotto
un
m anoscritto
contenente
un
framment o
inedito
del
Satyricon,
rinvenuto
nell’Abbazia
di
San
Gallo
e
pubblicato
a
Strasburgo
nel
1800
–
il
falso
venne
comunque
scoperto
ben
presto
(su
questo
punto
vd.
sotto) .
6
Harry
C.
Schnur,
"Recent
Petronian
Scholarship",
«CIW»
50,
195 6/57.
p.
134
Schnur,
non
entusiasta
della
qualità
in
sé
della
traduzione,
deplorava
anche
la
mancata
segnalazione
nel
testo
delle
integr a-‐
zioni
e
il
caratt ere
dilettantesco
(“discursive
a nd
amateurish”)
della
pref azione.
6
grafia
il
frammento
figura
come
attr ibuito
a
un
Lallemande
(che
viene
evidentemente
dal
Lallemandus
del
front espizio
originale).
Per
gli
inserti
poetici,
il
nostro
traduttore
ha
inserito
stralci
dalle
precedenti
trad u-‐
zioni
inglesi
di
Burnaby,
Addison
e
Kelly;
in
diverse
occasioni
le
scelte
adottate
tr adi-‐
scono
l’utilizzo
della
traduzione
francese
di
De
Guerle .
7
Attraverso
l’analisi
della
documentazione
relativa
alla
vicenda
editoriale
delle
op e-‐
re
di
Wilde
ho
cercato
degli
elementi
che
possano
gettare
luce
in
particolare
su
questa
traduzione.
Tent erò
di
mostrare
come
sia
difficile
e
complesso
esprimere
un
giudizio
sull’autenticità
di
tale
attribuzione,
perché
la
documentazione
sull’attività
di
Wilde
negli
anni
successivi
alla
condanna
e
alla
detenzione
presenta
varie
zone
d’ombra,
dovute
in
primo
luogo
a lle
sue
condizioni
di
vita
in
esilio
e
alla
riluttanza
di
diverse
case
editrici
a
pubblicare
le
sue
opere,
che
dal
1898
in
poi
vennero
stampate
soltanto
clandestinamente.
Ho
cercato
di
formulare
alcune
ipotesi
analizzando
la
bibliografia
esistente,
con
pa rticolare
attenzione
per
l’epistolario
di
Wilde.
8
Mi
sono
state
utili
a n-‐
che
alcune
biografie
dell’artista ,
9
che
riportano
interessanti
particolari
s ugli
u ltimi
tre
anni
della
sua
vita,
rintracciando
degli
indizi
che
possano
gettare
luce
sulla
paternità
di
questa
traduzione.
Ho
cercato,
inoltre,
di
spingere
l’inda gine
–
in
modo
esemplific a-‐
tivo
e
non
esaustivo;
un’indagine
completa
sarebbe
andata
al
di
là
de gli
scopi
di
qu e-‐
sto
lav oro
–
anche
sul
piano
stilistico,
che
possa
testimoniare
l’interesse
e
una
qua l-‐
che
affinità
di
Oscar
Wilde
nei
confronti
dell’opera
latina.
Questo
interesse
non
ra p-‐
presenterà
certo
una
prova
del
suo
reale
coinvolgimento
nella
traduzione
del
Satyri-‐
con,
ma
resterà
comunque
un
fatto
che,
a
mio
avviso,
andrà
indagato
a
fondo
e,
se
comprovato,
costituirà
un
primo
elemento
di
collegamento
tra
Wilde
e
Petronio.
Anticipo
qui
che
l’indagine
non
ha
dato
risultati
definitivi,
non
essendo
io
riuscita
a
rinvenire
elementi
probanti.
Ho
cercato
allora
di
esplorare
un
cap itolo
oscuro
della
storia
dell ’editoria:
il
legame
tra
scrittori
d’indubbia
fama,
opere
letterarie
di
grande
7
Pétrone,
Le
Satyricon
de
T.
Pétrone.
Traduction
nouvelle
par
C.
H.
D.
G.
[Charles
Héguin
de
Guerle] ;
avec
les
imitations
en
vers,
et
les
recherches
sceptiques
sur
le
Satyricon
et
sur
son
a uteur,
de
J.
N.
M.
de
Guerle
(Paris:
C.
L.
F.
Panckoucke,
1834),
Questa
trad uzione
è
consultabile
on
line
all'
indirizzo:
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5773323k
.
8
Masolino
D’Amico
(a
cura
di),
Vita
di
Oscar
Wilde
attraverso
le
lettere
(Torino:
Einaudi,
1997) .
Ho
ce r-‐
cato
di
ricostruire
l’attività
di
Wilde
negli
ultimi
anni
della
sua
vita
attraverso
le
lettere
e
gli
aneddoti
raccontati
da
suoi
amici,
collaboratori
o
conoscenti,
tentando
di
recup erare
ogni
informazione,
anche
di
secondaria
importanza,
che
potesse
contenere
indizi
sull’eventuale
coinvolgimento
di
Wilde
in
qu e-‐
sta
traduzione
del
Satyricon,
che
fosse
stata
sottovalutata
dai
detrattori
di
Carrington
nel
rifiutarne
la
paternità
a
Wilde.
9
E.H.
Mikhail,
Oscar
Wilde:
Interviews
and
Recollections ,
2
voll.
(London:
Macmillan,
1979);
Pier
Fra n-‐
cesco
Gasparetto,
Oscar
Wilde:
l’importanza
di
essere
diverso
(Milano:
Sperling
&
Kupfer,
1981).
7
valore
e
il
mercato
clandestino
–
delle
edizioni
p irata
e
di
quelle
pornografiche
–
che,
all’inizio
del
Novecento,
si
è
svolto
tra
Londra
e
Parigi .
10
La
pubblicazione
dell’opera
di
Wilde
dopo
i
processi
è
transitata,
infatti,
attraverso
il
traffico
di
libri
proibiti
di
f a-‐
scia
alta
tra
le
due
sponde
della
Manica,
proprio
a
causa
delle
leggi
inglesi
sulla
cens u-‐
ra
(leggi
applicate
solo
in
minima
parte
sul
Continente).
Dall’esame
di
a lcune
di
qu e-‐
ste
edizioni ,
potremmo
farci
un’idea
più
chiara
della
storia
della
traduzione
i nglese
del
Satyricon
che
ci
interessa.
Nello
specifico
mi
riferisco
a
un’altra
op era
–
attribuita
a
Wilde
soltanto
nel
1934
dopo
essere
stata
pubblicata
anon imamente,
e
in
versioni
in
parte
censurate,
già
dal
1893
–
cioè
il
romanzo
a
sfondo
omosessuale
Teleny.
11
Que-‐
sto
racconto,
per
diversi
motivi
che
andremo
a
illustrare,
ha
molte
affinità
con
la
tr a-‐
duzione
in
inglese
del
Satyricon,
sia
per
il
plot,
sia
per
la
sua
vic enda
editoriale.
P o-‐
trebbe
essere
interessante,
nel
vagliare
tutti
i
motivi
che
hanno
permesso
di
legare
il
nome
di
Wilde
al
Satyricon
di
Carrington
esaminare
anche
le
affinità
che
ha
questa
traduzione
con
il
romanzo
Teleny.
Anticipo
in
questa
sede
che
nenche
dopo
questo
ampliamento
dell’indagine
suss i-‐
stono
elem enti
sufficienti
a
favore
dell’ autenticità
dell’attribuzione
a
Wilde .
Proba-‐
bilmente,
le
affinità
di
Wilde
con
Petronio
s ono
state
abilmente
utilizzate
dall’editore
per
promuovere
la
vendita
dell’oper a,
nascondendo
il
nome
del
vero
autore
della
tr a-‐
duzione.
Nelle
conclusioni
cercherò
di
esaminare
tutti
gli
elementi
del
problema
r i-‐
portandone
il
bilancio.
10
Hartford
Montgomery
Hyde,
A
History
of
Pornography
(London:
Heinemann,
1964)
-‐
tr.
it.
di
Giuse p-‐
pe
Costa,
Storia
della
pornografia
(Torino:
Dellavalle,
1970)
11
Vd.
Oscar
Wilde
e
F.
Cuomo,
Teleny,
trad.
di
V.
De
Simone
(Milan o:
ES,
2012).
La
prima
ed izione,
in
gran
parte
censurata
fu
Teleny,
or
The
Revers
of
the
Medal ,
Cosmopoli,
2
vol.
(London:
Leonard
Sm i-‐
thers,
1893).