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INTRODUZIONE
Il cataclisma che l’11 Marzo 2011 mise in ginocchio le coste settentrionali del Tōhoku (東北地方)
1
rappresenta ancora oggi l’emblema della tragedia di una nazione, ma non bisogna custodire solo questo
triste ricordo legato a una regione che viene considerata dagli stessi giapponesi come la culla della letteratura
autoctona e di antiche e affascinanti tradizioni popolari. Ci sono altre innumerevoli storie che incantano,
incuriosiscono e che, nonostante alcune di queste siano state trascritte soltanto il secolo scorso, fanno capire
quanto riguardo al Tōhoku ci sia molto di più da raccontare rispetto alla sua recente storia
2
; a dimostrazione
di come l’anima del Giappone odierno sia il risultato dell’incontro tra la tradizione e la modernità.
In particolare, la città rurale di Tōno (遠野市), situata in una valle della prefettura centrale di Iwate (岩手
県), è famosa per i suoi paesaggi rustici e per essere la principale ambientazione di leggende (rese con il
termine “densetsu”
3
, 伝説) riguardanti spiriti, animali e creature soprannaturali.
Questa ricca tradizione orale è stata tramandata attraverso generazioni di narratori e alla fine è stata raccolta
in un libro da Yanagita Kunio (柳田 國男, 1875 - 1962), riconosciuto universalmente come il padre del
folklore giapponese; dal titolo “Le leggende di Tōno” (遠野物語, Tōno monogatari), considerato il
caposaldo di un'intera disciplina accademica: il “minzokugaku” (民俗学; “studi folkloristici”).
“Tōno monogatari” è un’opera che si presenta ai lettori come una raccolta di reliquie di un Giappone
lontano che prendono forma in un contesto di lotta costante alle difficoltà della vita rurale e ai capricci della
natura, in cui l’omonima cittadina si rivela essere un confine tra la realtà e un mondo paranormale in cui vi
1
La regione del Tōhoku è costituita da sei prefetture (Akita 秋田県, Aomori 青森県, Fukushima 福島県, Iwate 岩手県,
Miyagi 宮城県 e Yamagata 山形県). E’ una delle otto regioni principali del paese e si estende per circa 67.000 km² lungo la
tratta nord-orientale dell'isola principale del Giappone, lo Honshū (本州).
2
V. James, “Tales of wonder from Tohoku’s deep past”, 16/11/ 2013, japantimes.co.jp
3
È stato adottato il sistema Hepburn per la trascrizione dei termini dal giapponese.
7
si celano creature leggendarie
4
.
Considerata una delle opere più importanti e famose di Yanagita, è ancora oggi considerata una pietra
miliare per gli storici, gli antropologi e gli studiosi letterari che intendono approcciarsi ai moderni studi
giapponesi; presentandosi come un'opera tanto letteraria quanto antropologica
5
, con la geografia e la storia
di Tōno che fungono da sfondo ideale per esplorare i sentimenti, la psicologia e tutte quelle credenze che
da tempo sono profondamente radicate nella regione.
Spesso paragonato alla raccolta di racconti popolari “Kinder und Hausmärchen” (“Fiabe del focolare”,
1812) dei fratelli Grimm
6
, sintetizza il periodo di transizione dell’autore dalla fase letteraria della sua
carriera alla sua opera di formazione di una scienza sugli studi folkloristici giapponesi come disciplina
accademica.
Il presente elaborato si focalizzerà sulla figura e l’opera di Yanagita Kunio e sul suo prezioso contributo per
la nascita degli studi sul folklore giapponese; analizzando in che misura le creature fantastiche delle storie
trascritte dall’autore - tra cui figurano il kappa e il mito della Oshira-sama - siano entrate gradualmente
nell’immaginario collettivo della cultura nipponica e abbiano acquisito un certo ruolo, tutt’altro che
marginale, nella contemporaneità, soprattutto turistica, della città di Tōno.
Attualmente, infatti, sono promosse dall’ente turistico locale delle iniziative interessanti, volte ad esaltare il
patrimonio culturale tramandato dalle leggende, coinvolgendo direttamente il pubblico mediante la
creazione di spazi, luoghi e sale apposite per la narrazione
7
.
Pertanto, il fine ultimo di questo lavoro sarà quindi quello di fornire una valida motivazione sul perché nella
4
Cfr. 岡部 隆志, 遠野物語の物語性とは何か: 「神隠し譚」を てがかりに (Takashi Okabe, “Tōno monogatari no
monogatarisei to wa nani ka: `Kamigakushi Tan' o tegakari ni”), paragrafo 境界状態を描く (“Kyōkai jōtai o kaku”), Gennaio
2011.
5
Cfr. Takayanagi Shun’ichi, “In search of Yanagita Kunio: Monumenta Nipponica 31”, Charlotte Eubanks Pennsylvania State
University, 1976, p. 165
6
Cfr. R. A. Morse, The legend of Tōno 100
th
anniversary edition, Lexington Books, 1975, p.15
7
Cfr. 石井 正己, 柳田国男を語る (Masami Ishii, “Yanagita Kosho bungei kanjiunio o kataru”), 岩田書院, 2012, p. 115
8
città di Tōno sia possibile rivivere il “vero spirito del Giappone” (原風景, “genfūkei”, lett. “paesaggio
originario, genuino”) con le sue tradizioni centenarie, rimaste tutt’oggi immutate.
L’opportunità di aver soggiornato un anno (Aprile 2019 – Febbraio 2020) nella città di Hirosaki (弘前市,
Prefettura di Aomori 青森県) grazie al programma di scambio offerto dall’Università di Catania, in qualità
di studente straniero iscritto al dipartimento di Scienze umanistiche ( 人文社 会科 , jinbunshakaika)
dell’università di Hirosaki (弘前大学, Hirosaki Daigaku), mi ha permesso di poter vivere in prima persona
la realtà culturale insita in questa regione; premessa fondamentale per la ricerca in questione, oltre che
permettermi di coronare nel migliore dei modi la mia carriera universitaria.
A seguito del reperimento di materiale in loco, è stata aggiunta anche un’indagine svolta attraverso una serie
di interviste, di cui saranno riportate fedelmente generalità e dichiarazioni.
L’obiettivo che si è configurato nel corso della stesura di questo elaborato è stato quindi quello di porre
enfasi alle testimonianze ottenute direttamente sul campo e da punti di vista differenti, che possano
sintetizzare alla perfezione quanto il “clima tradizionale” e il fascino delle storie di un Giappone d’altri
tempi possa essere avvertito dalle nuove generazioni quanto da quelle passate, e destinato quindi ad essere
tramandato in futuro con la stessa passione e dedizione.
9
CAPITOLO 1
“YANAGITA KUNIO E IL MINZOKUGAKU”
Il primo capitolo offrirà una panoramica generale riguardo il minzokugaku e l’etimologia del termine
densetsu, rintracciandone le principali caratteristiche e definizioni. Il secondo paragrafo si focalizzerà
sulla vita e l’attività letteraria di Yanagita Kunio, indagandone il pensiero e la metodologia che hanno
fornito un contributo essenziale per la nascita degli studi sul folklore giapponese. L’ultima sezione,
invece, introdurrà le caratteristiche geografiche e culturali della cittadina di Tōno - principale teatro
delle storie che saranno analizzate nel capitolo successivo – soffermandosi su come abbia reso
omaggio alle proprie tradizioni e agli autori del Tōno Monogatari dedicandogli strutture a tema e
vertendo di conseguenza l’intero circuito turistico sul folklore locale.
1.1 Gli studi sul folklore giapponese
Per studi sul folklore si intende un campo di ricerca che, almeno nell’ambito giapponese, non riguarda
soltanto le leggende popolari trasmesse oralmente di generazione in generazione; ma che si occupa anche
di riscoprire i principali aspetti della quotidianità del popolo giapponese, come la condizione di vita nei
villaggi, i principali eventi annuali, i riti funebri e le interazioni con la natura
8
.
Si tratta di una scienza che, formatasi attraverso la fusione di studi letterari e studi sociali di natura
antropologica, in Europa era già stata ampiamente promossa dall’opera dei fratelli Grimm
9
(Jacob Ludwig
8
Cfr. M. Oguma, Anthropology and Folklore in Japan: “The Study of Japan through Japanese Folklore Studies” Folklore Society
of Japan Kanagawa University, 2016, pp. 237-238
9
La scienza del folklore, pur avendo acquisito egemonia e universalità, presenta lievi differenze nei campi e nelle materie di
ricerca di paese in paese; in quanto a impatto storico-culturale e analisi dei vari aspetti sociali: guerra, vita, scienza e tecnologia,
memoria, patrimonio culturale, turismo, nazionalismo.
10
Karl Grimm, 1785 – 1863, Wilhelm Karl Grimm, 1786 – 1859), da cui lo stesso Yanagita ha tratto
ispirazione
10
.
Se dovessimo individuare un nucleo semantico-sociale del termine folklore, coniato da William
John Thoms (1803 - 1885) per la prima volta in Gran Bretagna nel 1846 (in cui si intendeva una scienza
intenta a volgere uno sguardo ai popoli non civilizzati), si rifletterebbe in Giappone attraverso la dicotomia
miyabi/hinabi (雅 e 鄙び)
11
, veicolo estetico di altri dualismi (come città/campagna, raffinato/comune).
La corretta metodologia di studio sulle origini di un fatto culturale prevede, secondo la sistematizzazione
invocata dallo stesso Yanagita, una corretta indagine sul territorio che possa trarre il meglio dalle fonti orali
e da quelle scritte
12
, al fine di svelare il “contenuto naturale” dei residui attuali di tradizioni risalenti al
passato.
Una più completa definizione di "folklore" potrebbe essere quindi quella di un’"etnografia della gente
comune nella vita di tutti i giorni"
13
.
In quanto scienza, si prefigge l’obiettivo di passare al vaglio tutte quelle conoscenze ricavate dalle arti
verbali, dalla mitologia, dalla religione e dalle espressioni artistiche.
Si pone anche lo scopo sociale di contribuire a risolvere problematiche contingenti come la povertà,
l’istruzione o lo spopolamento legato al sistema matrimoniale; aspetti del mondo contadino che Yanagita
conosceva molto bene da burocrate e da intellettuale e che ha tenuto ad analizzare nel corso della sua carriera
sia politica che letteraria.
10
Cfr. 島村 恭則, 民俗学とは何か, (Takanori Shimamura, “minzokugaku to wa nanika”), 関西学院大学社会学部, 2018, p.
2
11
Per miyabi (lett. “elegante; raffinato”) si intende un ideale culturale estetico diametralmente opposto a tutto ciò che è volgare,
crudo e grezzo, che evoca un senso di grazia e armonia espressiva riscontrabile in determinati contesti. In tale ricostruzione, il
termine che si pone dunque in perfetta antitesi è hinabi, ossia “rustico, provinciale”.
12
Cfr. M. C. Gasperini, Nuove prospettive di ricerca sul Giappone: “Yanagita Kunio e la nascita di una scienza del folklore
giapponese”, AISTUGIA, Il Torcoliere, Napoli, 2012, pp. 279-285
13
Cfr. M. Isakawa, B. Toelken, Ghosts and The Japanese: Cultural Experience in Japanese Death Legends, University Press of
Colorado, Utah State University Press, 1994., pp. 50-51
11
L'aspetto letterario del folklore può e deve anche fare uso di qualsiasi espressione vernacolare come "testo"
veicolante significati culturali impliciti. Sia che si parli di una casa costruita tradizionalmente, di un cibo o
di un metodo di preparazione distinti a livello regionale, di una canzone popolare o di una leggenda; si
presume che la sua articolazione abbia un significato, una simmetria, una struttura, una sfumatura, uno stile,
avendo come requisito imprescindibile l’appartenenza a una data “comunità”
14
.
Bisogna comunque sottolineare una distinzione importante tra tradizione orale e scritta.
La letteratura è prodotta per l'occhio e per l'intelletto: può essere letta in solitudine o su un autobus affollato
pieno di estranei; può essere riletto o assaporato passaggio per passaggio; e in alcuni casi anche il modo in
cui una parola viene posizionata su una pagina e lo spazio attorno ad essa può trasmettere un significato.
La tradizione orale invece è rivolta alle orecchie di chi ascolta la leggenda o la storia raccontata, ma in realtà
è circondato anche dal suono e da molte altre circostanze durante la narrazione.
Il narratore, infatti, usando il respiro, le corde vocali, gli occhi e le mani, si impegna anche fisicamente a
trasmettere un'importante tradizione culturale e a creare un coinvolgimento emotivo in chi ascolta
15
.
Quindi soltanto la tradizione orale delle persone comuni può essere in grado di registrare e trasmettere
adeguatamente quei valori che rimangono centrali nella cultura di una comunità.
La scienza del folklore viene intesa come lo studio di una storia alternativa, basandosi su una raccolta
sostanziale di risorse frammentate ricavate dalle tradizioni orali(metodo coniato da Yanagita come 重出
立証法, Jūshutsu risshō-hō ); rispetto alla storia tradizionale che fa largo uso di risorse e fonti scritte.
Un'altra teoria interessante sostenuta da Yanagita, insita negli studi folkloristici, è la Shūkenron (周圏論):
ovvero un fenomeno in cui le maggiori fonti di cui fa uso la scienza del folklore sono da ricercare in un
contesto distaccato dalla realtà urbana, portando il ricercatore a svolgere indagine nelle zone di periferia
16
.
14
M. Isakawa, B. Toelken, op.cit., p. 48
15
Ibidem
16
T. Shimamura, op. cit., pp. 88-89
12
Come vedremo in seguito, la sistematizzazione di Yanagita ha svolto quindi un ruolo essenziale nel definire
l’entità della scienza del folklore giapponese e la corretta metodologia d’indagine, volta a fornire degli
strumenti importanti per recuperare un’identità nazionale che nell’era modera era andata quasi del tutto
perduta, rischiando di venire sopraffatta dalle culture occidentali.
Attualmente, i punti cardine di questa nuova disciplina accademica possono essere riassunti nei seguenti
criteri
17
:
1 Porre il folklore come oggetto di studio.
2 Basare il nucleo metodologico della disciplina sulla consapevolezza che il presente è costituito da
spessi strati storici (cronicità), attraverso il quale bisogna analizzare i fenomeni del presente in termini
di relazione con il passato.
3 Porre enfasi sul rapporto tra le persone e le cose; sia che si trattino di oggetti artificiali o di fenomeni
materiali.
4 Analizzare sia il contesto sociale e scientifico (società, politica e economia) che quello umano (lingua,
letteratura, storia).
5 Stabilire una profonda reciprocità tra i ricercatori e il popolo che crea il folklore e l'ambiente in cui
vive.
Il 1930 fu l’anno in cui il folklore in Giappone divenne una disciplina riconosciuta in ambito accademico.
Possiamo distinguere tre tipologie differenti di ricercatori e studiosi folkloristi che agirono in Giappone in
quegli anni e che. nonostante obbiettivi e metodi di ricerca differenti, ebbero una grande influenza nel
determinare ciò che è oggi lo studio del folklore
18
.
Il primo gruppo guidato da Yanagita Kunio fu quello più attivo sul campo, enfatizzando l'aspetto espressivo
17
Ivi, pp. 93-94
18
Cfr. j. Danandjaja, A comparative Studies of Japanese and Indonesian Folklore, Southern Asian Studies v. 33 n. 3, 1995, p. 203
13
del folklore e cercando di ricostruire la storia partendo delle tradizioni popolari.
Il secondo gruppo, guidato da Origuchi Shinobu (折口信夫, 1887 - 1953), si impegnò nella pubblicazione
di una rivista interamente dedicata al folklore
19
.
Il terzo gruppo era invece guidato da Yanagi Muneyoshi (柳宗悦, 1889 - 1961) e Shibusawa Keizō (渋沢
敬三 , 1896 - 1963), che erano più interessati in un tipo di ricerca di carattere non verbale. Vale a dire, tutto
ciò che trovasse attinenza con case tradizionali, mobili, utensili domestici, utensili agricoli e giocattoli per
bambini.
In sintesi, il minzokugaku, definito da Yanagita come la scienza del futuro, si occupa di analizzare tutto ciò
che apparentemente non trova spiegazioni plausibili, ma che sussiste perché ormai incorporato in tutto e per
tutto nella cultura vernacolare.
1.2 Le caratteristiche principali della leggenda
Il Giappone può essere considerato il paese natale di una ricchissima tradizione di mostri, spiriti e demoni
di varie entità, nati dalla fertile immaginazione autoctona o talvolta importati dal continente asiatico tramite
il buddhismo e la cultura cinese, a cui ci si può riferire con il termine più generico di “yōkai”
20
(妖怪).
Un caleidoscopio di creature e spiriti onnipresenti nati dall’intersezione tra la vita quotidiana e il fantastico,
che possono trovare dimora tra mura domestiche, alberi antichi e rocce dalla forma particolare
21
; o
comparire all’improvviso da corsi d’acqua o tra gli alberi di fitte e oscure foreste.
19
Si intende la rivista Minzokugaku, fondata nel 1940.
20
Il termine yōkai, composta dai caratteri 妖 e 怪 , è correttamente traducibile in italiano come spirito, demone o
semplicemente mostro; perdendo tuttavia il significato originale, che si riferisce a qualcosa di misterioso e che al contempo
attrae e terrorizza.
21
Cfr. M. Fanasca 、 Giappone soprannaturale: mostri, demoni e animali mutaforma nell’immaginario del Sol Levante,
Libreriauniversitaria edizioni, 2014, pp. 10-13