INTRODUZIONE
L’idea di redigere la traduzione in inglese di un testo sulle politiche della Regione Toscana in
materia di servizi idrici è nata quando l’ingegner Franco Gallori, impiegato presso la stessa regione,
si è rivolto a me per una traduzione. Si trattava della presentazione da lui redatta “La Politica per il
Diritto all’acqua, la Governance dei Servizi Idrici e la cooperazione internazionale della Regione
Toscana in materia di accesso all’acqua e di collaborazione per lo scambio ed il trasferimento di
conoscenze ed esperienze”, da esporre in inglese presso la Commissione per lo sviluppo sostenibile
della Comunità Europea, in quell’occasione estesa a tutte le rappresentanze degli enti locali e delle
municipalità della Comunità Europea a Bruxelles.
Visto il mio interesse per le tematiche ambientali e per la questione del diritto all’acqua,
fondamentale in ogni aspetto della vita umana, mi sono appassionata fin da subito al testo da
tradurre. Sono stati proprio l’argomento e il tipo di lavoro alla base della traduzione, come le
ricerche su internet, il confronto con i testi paralleli, l’elaborazione di glossari terminologici, ad
affascinarmi ed a convincermi ad occuparmi di una traduzione di un testo su questo argomento.
Ho quindi chiesto aiuto all’ingegner Gallori, che mi ha proposto un testo da lui redatto per il Forum
Mondiale dell’Acqua 2009, al quale la Regione Toscana avrebbe partecipato per portare il proprio
esempio di gestione della risorsa idrica. Il testo proposto era adatto al tipo di lavoro che volevo
svolgere principalmente per due motivi: in primo luogo, visto che il documento presenta le
esperienze e i progetti della Regione, una sua traduzione in inglese sarebbe risultata utile per farli
conoscere anche all’estero e in secondo luogo il testo sottolinea l’importanza dell’uso sostenibile
della risorsa idrica, un tema che ritengo molto importante e su cui ho creduto giusto porre
l’attenzione visto la crisi idrica che il mondo sta vivendo.
Ho quindi diviso la mia tesina in tre parti: la prima sull’analisi del testo di partenza e del contesto in
cui è nato; la seconda sull’effettiva traduzione in inglese del testo; il terzo capitolo costituisce
invece un commento alla traduzione e discute i problemi incontrati e le soluzioni adottate. Infine, in
appendice, un glossario dei termini di dominio ambientale incontrati durante il lavoro conclude la
tesina.
3
CAPITOLO 1: ANALISI DEL TESTO DI PARTENZA
1.1 CONTESTO: COS’È IL FORUM MONDIALE DELL’ACQUA
Il testo che sarà oggetto della traduzione è nato con l’obiettivo di illustrare le politiche della
Regione Toscana per il diritto all’acqua, la governance dei servizi idrici e la cooperazione
internazionale in materia di accesso alla risorsa idrica nel territorio di competenza in occasione del
quinto Forum Mondiale dell’Acqua, svoltosi ad Istanbul, Turchia dal 16 al 22 Marzo 2009.
Il Forum Mondiale dell’Acqua viene organizzato con cadenza triennale dal Consiglio
1
Mondiale dell'Acqua (World Water Council). Quest’ultimo fu creato nel 1996 da rinomati esperti
del settore e da importanti organizzazioni internazionali in risposta alle crescenti preoccupazioni
della comunità mondiale per le questioni idriche. L’obiettivo primario del Consiglio Mondiale
dell’Acqua è:
to promote awareness, build political commitment and trigger action on critical water
conservation, protection, development, planning, management and use of water in all its
2
dimensions on an environmentally sustainable basis for the benefit of all life on earth.
Ad oggi si sono tenuti cinque Forum Mondiali dell’Acqua: Marocco 1997, L’Aia 2000, Kyoto
2003, Città del Messico 2006 ed Istanbul 2009. Il quinto Forum Mondiale dell’Acqua, dal titolo
“Bridging divides for water”, con i suoi 33.058 partecipanti è stato il più grande evento legato
all’acqua a livello globale. Ciononostante, la sua importanza non si riduce alla settimana di lavori
ma si estende ai due anni precedenti di preparazione, finalizzati alla sensibilizzazione dell’opinione
pubblica e all’individuazione di soluzioni concrete in materia di risorse idriche. Data l’importanza a
livello internazionale e l’alto numero di partecipanti, provenienti da ben 192 nazioni, la
comunicazione interlinguistica ha ricoperto un ruolo fondamentale. Per l’evento erano infatti
disponibili servizi di interpretazione e traduzione da richiedere attraverso un modulo in lingua
inglese chiamato B6 sul sito ufficiale del Forum. In tal modo era possibile assumere hostess,
interpreti e traduttori per la settimana del Forum e per i 4 giorni antecedenti ad esso dedicati alla
preparazione. Il prezzo per il servizio fornito dalle hostess presenti agli stand, che a detta dello
stesso modulo conoscono l’inglese e il turco, è di 90 € + IVA al giorno, quello per i traduttori di
175-225 € giornaliere ed infine quello per gli interpreti di simultanea e consecutiva di 450-500 € al
giorno. Non si fa menzione degli interpreti di trattativa. Nel modulo B6 vengono inoltre indicate le
1
Per un maggiore approfondimento si veda http://worldwatercouncil.org [visitato: 19.04.09]
2
http://worldwatercouncil.org/index.php?id=92&0= [visitato: 20.04.09]
4
possibili lingue di lavoro degli interpreti (tutte da e verso il turco), ovvero inglese, tedesco,
francese, giapponese, italiano e russo. Viene infine indicato che gli interpreti sono tenuti
esclusivamente a fornire servizi di interpretazione e di traduzione a vista.
La Regione Toscana ha partecipato al Forum, rappresentata dall’assessore alle risorse idriche
Marco Betti e facendo capo allo stand delle regioni dell’Unione Europea, allo scopo di illustrare
quanto ha fatto e quanto sta facendo nel settore dell'accesso e della tutela dell'acqua, e per
partecipare al network dei soggetti istituzionali che sono attivi a livello internazionale. E’ in questo
contesto e a questo scopo che è nato il testo di partenza. Esso è quindi rivolto principalmente a due
categorie di destinatari. In primo luogo, agli addetti ai lavori presenti al Forum di Istanbul o
interessati ad esso. In secondo luogo, ad una più ampia categoria di persone, che comprende sia il
cittadino comune interessato ai temi sociali ed in particolare ad un uso sostenibile della risorsa
idrica che il cittadino della Regione Toscana, interessato a conoscere l’attività svolta sul proprio
territorio in materia di servizi idrici.
La funzione prevalente del testo di partenza è, quindi, quella referenziale, che si riscontra
soprattutto nei contenuti e nelle informazioni fornite anche se non manca una forte componente
persuasiva, tesa a pubblicizzare le iniziative della Regione ed a convincere della validità e
dell’importanza delle stesse.
1.2 STRUTTURA E CONTENUTO DEL TESTO DI PARTENZA
Il testo oggetto della traduzione è di carattere tecnico e semi-istituzionale. E’ stato redatto
dall’Ingegner Franco Gallori, funzionario dell’Area di Coordinamento tutela dell’acqua e del
territorio della Regione Toscana, membro di alcune commissioni interne alla regione e a livello
ministeriale e responsabile di alcuni progetti sempre relativi al settore idrico. Laureato in
Ingegneria, ha inoltre un master in Management degli enti pubblici alla Bocconi di Milano.
Dal punto di vista strutturale il testo di partenza, composto di circa 3.000 parole, consta di 2
parti principali.
Nella prima parte è ravvisabile un’introduzione al problema, nella quale l’autore presenta la
tematica del governo dell’acqua e la inserisce nell’ambito dei precedenti Forum Mondiali. E’ la
parte metodologica e di presa di posizione politico-istituzionale, in quanto vi vengono espressi i
principi generali di universalità, socialità e solidarietà che devono essere alla base di una buona
gestione della risorsa idrica. Si ribadisce inoltre il fatto, sancito anche dalla risoluzione del
Parlamento Europeo alla vigilia del quarto Forum Mondiale di Città del Messico, che “l'acqua è un
bene comune dell'umanità e come tale l'accesso all'acqua costituisce un diritto fondamentale della
5
3
persona umana”. Al momento delle effettive gestioni dei servizi idrici, esistono poi diverse
interpretazioni di questo principio generale. Pur affermando che l’acqua è un bene pubblico, è
meglio privatizzarne la gestione o, al contrario, lasciarla in mano alle istituzioni pubbliche? Da una
parte, per la scarsità della risorsa idrica, questo settore ha sicuramente un forte bisogno di
efficienza, di investimenti e del meccanismo dei prezzi. Questi veicolano informazioni concernenti
la scarsità di un bene: alzandosi, avvisano i consumatori che bisogna razionare i propri utilizzi, e
avvertono i produttori che è necessario – e profittevole – aumentare gli investimenti produttivi, così
che venga soddisfatta la domanda ulteriore ed estinta la scarsità (Bitetti, 2008). A questi argomenti
a favore del settore privato, si affiancano però la necessità di un forte ruolo di indirizzo e controllo
per la difesa dei diritti dei cittadini, la diffusione dei servizi, gli interventi nelle emergenze, la
determinazione delle tariffe e dei piani di investimento, che possono essere garantiti solo dalle
istituzioni pubbliche. Dopo anni caratterizzati dalla privatizzazione dei servizi idrici, negli ultimi
anni si avverte nell’opinione pubblica la necessità di un ritorno alla gestione pubblica dell’acqua a
causa dei forti aumenti delle tariffe e alla mancanza di miglioramenti significativi per quanto
concerne la qualità dei servizi forniti. Caso emblematico è la ripubblicizzazione del servizio idrico
di Parigi, prevista per la fine del 2009. Difficile dire quale sia la via migliore e se esista una
soluzione applicabile ovunque. Per la sua importanza nella vita umana, l’acqua è considerata il bene
pubblico per eccellenza. Questo ha però spesso impedito discussioni distese su quale sia il sistema
in grado di garantire un migliore e più esteso accesso al bene stesso. Ripetere che l’acqua è un bene
comune non serve a portare acqua e servizi igienici a tutti: il processo che trasforma la materia
prima in ciò che esce dai nostri rubinetti richiede investimenti e organizzazione, nonché certamente
un controllo ed una gestione nell’interesse della cittadinanza.
Per tornare alla struttura e al contenuto del testo oggetto della traduzione, nella prima parte
del documento la Regione Toscana viene presentata come esempio storico da seguire nel difficile
cammino di ricerca di una gestione ottimale dell’acqua, grazie alla sua storia di corretta
collocazione della risorsa idrica che, tra le altre cose, ha anche reso il paesaggio toscano così come
lo conosciamo oggi, unico nella sua bellezza e universalmente apprezzato. A partire da ciò, si
chiede l’affermazione di una nuova cultura dell’acqua, per la quale la Regione Toscana si sta già
impegnando, e un nuovo patto che fissi le condizioni per un suo uso corretto. In questa prima parte
vengono quindi elencati i principi generali alla base di un buon governo dell’acqua, che verrà
spiegato invece in termini più concreti nella seconda parte.
Nella seconda parte, più tecnica e specialistica, si individuano cinque campi concreti, nei
quali si possono e si devono applicare i principi elencati nella prima parte. La si può perciò
3
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=TA&reference=P6-TA-2006-0087&language=IT&ring=P6-RC-
2006-0149 [visitato: 20.04.09]
6
suddividere in cinque aree tematiche: l’individuazione e la caratterizzazione dei “luoghi
dell’acqua”, il piano legislativo e di pianificazione, i costi per i servizi idrici, i costi per la sicurezza
dall’acqua e la sfera sociale che prevede un utilizzo democratico dell’acqua per la pace e per il
superamento delle disuguaglianze sociali.
Per quanto riguarda il primo punto, viene proposta l’individuazione e la caratterizzazione
quantitativa e qualitativa di luoghi dell’acqua di grandi, medie e piccole dimensioni, al fine di
conoscerli a fondo e monitorare il loro stato di qualità ecologica.
Il secondo aspetto pratico riguarda la legislazione e la pianificazione. In questa sezione,
4
l’autore spiega come la Regione Toscana stia applicando le direttive comunitarie 2000/60 e
5
2007/60 e illustra inoltre la riorganizzazione della gestione dei servizi idrici idropotabili, con il
passaggio in Toscana da 300 a 6 gestori. Infine, vengono descritti i servizi idrici e la depurazione
relativi ai distretti industriali e all’agricoltura. Il quadro generale che ne deriva è di elevata qualità
ed in linea con la direttiva europea 2000/60.
La terza sezione è dedicata ai costi per i servizi idrici. Dopo aver ribadito che l’acqua è un
bene pubblico e che come bene prioritario e inderogabile per la vita umana non deve avere un
prezzo, altrimenti, per estensione, lo verrebbe ad avere anche una vita umana, potendosi configurare
una competizione per la vendita dell'acqua al miglior offerente, si indica che sono invece i servizi
ed i benefici derivanti dall’acqua ad avere un costo. A questo riguardo, si sottolinea l’importanza di
tariffe trasparenti e sociali e il fatto che è compito delle istituzioni pubbliche gestirle, controllarle e
renderle chiare.
La quarta sezione è dedicata alla sicurezza dall’acqua. E’ un compito esclusivo della pubblica
amministrazione quello di ridurre il rischio idrogeologico, salvaguardando il territorio. Dato che i
costi per la messa in sicurezza sono interamente a carico delle istituzioni pubbliche, si riscontra una
forte mancanza di fondi per attuare gli interventi previsti.
La quinta sezione è dedicata al diritto all’accesso all’acqua. Dopo una prima parte, nella quale
si enunciano i principi di solidarietà e risparmio che devono essere alla base di un governo
dell’acqua che favorisca una distribuzione uniforme della risorsa ed eviti i conflitti armati, l’autore
passa ad elencare numerosi riferimenti a livello mondiale da tenere presente al momento
dell’attuazione di tali politiche. Vengono ad esempio citati gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
6
dell’ONU, ed in particolare l’obiettivo 7 sulla sostenibilità ambientale, varie risoluzioni del
4
Per un maggiore approfondimento si veda: http://eur-
lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32000L0060:IT:HTML [visitato: 22.04.09]
5
Per un maggiore approfondimento si veda: http://eur-
lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2007:288:0027:01:IT:HTML [visitato: 22.04.09]
6
Per un maggior approfondimento si veda: http://www.campagnadelmillennio.it/mc_08/obiettivi_7.php# [visitato:
22.04.09]
7