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1.5 Le trasmissioni sportive
Sono numerose le trasmissioni televisive che hanno accompagnato gli appassionati di
sport già dai primi anni della televisione italiana, e che si sono moltiplicate col passare
degli anni. Programmi basati sull’approfondimento dei temi forti della settimana, la
moviola, la chiacchiera calcistica, i pronostici, il gossip e la lite fra presidenti di squadre,
giornalisti e tifosi, hanno introdotto quello che è stato definito “il teatrino del
calcio”
184
.
Si è scelto di esaminare le più importanti (includendo anche la trasmissione radiofonica
Tutto il calcio minuto per minuto), elencandole secondo l’anno di messa in onda: non è
incluso nell’elenco il programma 90° minuto, cui si è scelto di dedicare un apposito
paragrafo.
1.5.1 Tutto il calcio minuto per minuto
Non può non essere trattato il principale programma radiofonico di calcio, riuscito ad
arrivare fino ai giorni nostri. La trasmissione, in onda la domenica pomeriggio su Radio
RAI, iniziò il 10 gennaio 1960 in via sperimentale, alle ore 18.30
185
: venne infatti
realizzata in previsione del grande sforzo che sarebbe dovuto essere esercitato per
raccontare le Olimpiadi di Roma dell’estate dello stesso anno.
Il programma, ascoltato da milioni di italiani, ha visto alternarsi alcune tra le più
famose e inconfondibili voci del nostro calcio. Inizialmente era limitato al racconto del
secondo tempo delle partite, per evitare che la gente rinunciasse ad andare allo stadio,
preferendo risparmiare il denaro del biglietto ed evitare il freddo intenso (nel caso del
periodo invernale)
186
.
Dallo studio centrale Roberto Bortoluzzi (conduttore della trasmissione fino al 1987
187
)
annunciava la scaletta e coordinava la successione degli interventi dai campi: quello
principale, dove andava in onda il match principale, affidato prima a Nicolò Carosio, poi
per diversi anni a Enrico Ameri; c’erano quindi altri quattro campi di A (dove si
alternarono Claudio Ferretti, Sandro Ciotti, Everardo Dalla Noce e Piero Pasini) e uno di
B (che ebbe come voce storica Sergio Luzi)
188
.
184
Enrico Menduni, Lo sport come officina della simultaneità radiotelevisiva, in “Comunicazioni sociali”,
anno XVIII, Nuova Serie, n. 1, gennaio-aprile 2006, pp. 71-77.
185
Massimo De Luca - Pino Frisoli, Sport in tv, Rai Eri, Roma, 2010, p. 42.
186
Pino Frisoli, La tv per sport, Edizioni Tracce, Pescara, 2007, p. 33.
187
Mauro Caputi, Mezzo secolo di “Tutto il calcio minuto per minuto”, consultabile su
http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/articolo.jsp?id=3850
188
Giorgio Simonelli - Darwin Pastorin, Reti e parabole, Ugo Mursia Editore, Milano, 2010, p 16.
40
Il primo “campo centrale”, definizione che avrebbe fatto ingresso nel gergo comune, fu
lo stadio San Siro per un Milan-Juventus raccontato da Carosio
189
.
Presto fu introdotta una soluzione tecnica e narrativa di forte impatto: se in un campo
non collegato veniva segnato un gol o si stava per battere un calcio di rigore, il
radiocronista poteva intervenire direttamente sulla voce del collega in onda. Ecco il
perché dei frequenti “Scusa Ameri”, “Scusa Ciotti”
190
.
La trasmissione, che ha ormai oltrepassato i 50 anni di vita, ha introdotto un format di
narrazione degli eventi capace di ispirare molteplici altre radio e tv, non solo nel
racconto sportivo ma anche politico e di qualsiasi altro ambito.
1.5.2 La Domenica Sportiva
Il programma andò in onda per la prima volta in via sperimentale a Milano il 1° gennaio
1952 con il titolo di Cronache sportive
191
. La puntata di debutto all’interno delle
trasmissioni sperimentali risale invece all’11 ottobre 1953. La data di inizio ufficiale fu il
3 gennaio 1954: la trasmissione concluse la prima giornata della neonata RAI
192
.
Il nome venne deciso da Carlo Bacarelli, che lo scelse per differenziarlo dalla
trasmissione radiofonica Domenica sport
193
.
La Domenica sportiva cominciava intorno alle 23.00 e veniva trasmessa in
concomitanza con il campionato di calcio. Fino al 1965 il programma non ebbe
conduttori: la giornata di Serie A veniva commentata, sottoforma di notiziario, da
speaker asettici, che comunicavano le notizie giunte dagli inviati per telefono e
leggevano la schedina in maniera solenne
194
. Il 28 febbraio Enzo Tortora divenne il
primo conduttore; sarebbe rimasto fino al 1969: da lui il calcio venne presentato con
garbo, ironia, leggerezza, sorrisi e buone maniere
195
. Cominciò ad essere inserito il
pubblico in studio, creando un piacevole salotto televisivo: un format che sarebbe stato
imitato da un gran numero di trasmissioni.
Ad una puntata del 1967 viene fatta risalire la nascita della moviola, al fine di valutare
un “gol-non gol” del milanista Rivera, che cambierà il modo di raccontare il calcio.
Dal 1970 i presentatori furono Bruno Pizzul e Carlo Sassi (in seguito solo Sassi), poi dal
1986 Sandro Ciotti, dopo le parentesi di Tito Stagno e Marino Bartoletti. Non si
189
Mauro Caputi, Mezzo secolo di “Tutto il calcio minuto per minuto”, consultabile su
http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/articolo.jsp?id=3850
190
Giorgio Simonelli - Darwin Pastorin, Reti e parabole, Ugo Mursia Editore, Milano, 2010, p 17.
191
Massimo De Luca - Pino Frisoli, Sport in tv, Rai Eri, Roma, 2010, p. 25.
192
Aldo Grasso, Storia della Televisione Italiana, Garzanti, Milano, 2004, p. 489.
193
Pino Frisoli, La tv per sport, Edizioni Tracce, Pescara, 2007, p 20.
194
La Domenica sportiva: questo piccolo grande amore, consultabile su
http://www.storiedicalcio.altervista.org/domenica_sportiva.html
195
Aldo Grasso, Storia della Televisione Italiana, Garzanti, Milano, 2004, pp. 488-489.
41
possono dimenticare anche Alfredo Pigna, Lello Bersani, Paolo Frajese e Adriano De
Zan
196
.
Dal 2011 fino al termine dello scorso campionato la trasmissione è stata condotta da
Paola Ferrari (affiancata da Gene Gnocchi), la quale è succeduta a Massimo De Luca.
L’attuale presentatrice è Sabrina Gandolfi. Le analisi tattiche sono curate dal
consulente della Nazionale italiana Adriano Bacconi.
1.5.3 Dribbling
Nacque nel 1974 da un’idea di Maurizio Barendson e Paolo Valenti, come rubrica
all’interno del programma RAI Sabato Sport. In principio sulla prima rete, la
trasmissione venne trasferita su RAI 2 e la rubrica Dribbling venne condotta da
Gianfranco De Laurentis, poi sostituito da Gianni Minà
197
.
Nel 1989 divenne programma autonomo: si occupava del mondo dello sport, in
particolare del calcio, con inchieste riguardo la vita dei protagonisti e i temi che
conducevano alla giornata di campionato della domenica, mantenendo un andamento
giornalistico di approfondimento, in linea con i caratteri di trattazione degli sport
tradizionali da parte della RAI
198
. La conduzione era affidata a Gianfranco De Laurentis
con Antonella Clerici. Dalla stagione ‘90/91 la trasmissione fu spostata al primo
pomeriggio, orario nel quale tutt’ora va in onda
199
.
1.5.4 Il processo del lunedì
Il 9 settembre 1980 sulla giovanissima terza rete RAI andò in onda la prima puntata del
processo detto “del lunedì” o “di Biscardi”, in relazione al cognome del conduttore. La
trasmissione, ideata da Aldo Biscardi ed Enrico Ameri (voce principale delle
telecronache RAI e conduttore della prima edizione insieme all’ex campionessa di
nuoto Novella Callegaris
200
), mantenne tale denominazione fino al 1992: in RAI il
programma venne condotto per alcuni anni da Gene Gnocchi e Gigi Garanzini, salvo poi
venire chiuso
201
. Aldo Biscardi invece trovò spazio prima su una pay tv, poi su TMC,
diventata in seguito La7, per finire infine sulle emittenti regionali (prima 7Gold, poi per
l’edizione 2013/2014 sulla televisione romana T9
202
).
196
Aldo Grasso, Storia della Televisione Italiana, Garzanti, Milano, 2004, p. 489.
197
Aldo Grasso, Storia della Televisione Italiana, Garzanti, Milano, 2004, p. 501.
198
Paola Abbiezzi, La televisione dello sport: teorie, storie, generi, Effata Editrice IT, 2007, p.158.
199
Dribbling: una trasmissione storica dello sport RAI, consultabile su
http://pinofrisoli.blogspot.it/2008/09/dribbling-una-trasmissione-storica.html
200
Pino Frisoli, La tv per sport, Edizioni Tracce, Pescara, 2007, p. 88.
201
Giorgio Simonelli - Darwin Pastorin, Reti e parabole, Ugo Mursia Editore, Milano, 2010, p. 26.
202
Simone Rossi, Nuova sfida per Aldo Biscardi, il Processo passa da 7Gold alla romana T9, 19 agosto
2013, consultabile su http://www.digital-sat.it/ds-news.php?id=34422
42
Nel corso della trasmissione venivano analizzati i temi della giornata di campionato
appena trascorsa, discutendo in maniera rissosa, conflittuale e volgare. A Biscardi
spettava il ruolo di moderatore e allo stesso tempo di colui il quale alimentasse le
polemiche. Rimane tuttora celebre la sua campagna per promuovere la “moviola in
campo”. Nonostante la scarsità di contenuti all’interno del programma, è un dato di
fatto che il modello biscardiano abbia inciso in maniera profonda sulla
programmazione televisiva dei contenuti sportivi, e non solo: sono numerose le
tramissioni che hanno ripreso il format di Biscardi, non solo a livello regionale.
203
Si
pensi, ad esempio, a Controcampo, curata da Sandro Piccinini: là, in ogni caso, i toni
rimanevano accesi ma gli atteggiamenti più distaccati.
1.5.5 Galagoal
Venne trasmesso con successo in occasione dei mondiali di calcio nel 1990. Fu allora
riproposto dall’emittente Telemontecarlo come appuntamento sportivo della
domenica: andò in onda a partire dal 9 settembre alle ore 20.30. Era condotto da Alba
Parietti con Massimo Caputi e la coppia di analisti Bulgarelli-Altafini. Altri opinionisti
importanti furono Castagner e Galeone.
Alba Parietti, seduta su uno sgabello che le consentiva di mostrare le lunghe gambe,
divenne ben presto un’icona della trasmissione, specie per il pubblico maschile. La sua
ignoranza in ambito calcistico veniva compensata dalla bellezza: erano i primi passi che
avrebbero condotto al moderno “spettacolo sportivo”
204
.
L’avvenimento, concepito secondo un format familiare, abbinava infatti l’informazione
giornalistica allo spettacolo e al talk show. Dal 1997 il programma cambiò il nome in
Goleada, condotto da Massimo Caputi, e fu prodotto fino al 2001
205
.
1.5.6 Pressing
Come Galagoal, anche Pressing andò in onda dal 9 settembre 1990, sulle reti Fininvest.
Il programma offriva servizi riguardo tutte le partite della massima serie, pagelle dei
giocatori, le parole dei protagonisti, l’analisi della moviola delle azioni di gioco.
L’ideatore e primo conduttore della trasmissione insieme a Kay Sandvik fu Marino
Bartoletti, che dopo la stagione ‘91/92 lasciò la guida del programma a Raimondo
203
Giorgio Simonelli - Darwin Pastorin, Reti e parabole, Ugo Mursia Editore, Milano, 2010, p. 27.
204
Giorgio Simonelli - Darwin Pastorin, Reti e parabole, Ugo Mursia Editore, Milano, 2010, pp. 32-33.
205
Aldo Grasso, Storia della Televisione Italiana, Garzanti, Milano, 2004, p. 521.
43
Vianello, che lo alleggerì con la sua ironia e il suo umorismo
206
: a lui si può ricondurre
la prima “sdrammatizzazione” del calcio
207
.
La trasmissione, nella sua forma originale, venne sostituita nel 1999 da Controcampo.
Ritornò col titolo di Pressing Champions League senza pubblico in studio e con i servizi
delle partite della principale competizione calcistica per club.
1.5.7 Mai dire gol
La Gialappa’s Band approdò in televisione domenica 11 novembre 1990. Il programma,
in onda su Italia 1, era ispirato all’esperienza trascorsa in una radio privata, durante la
quale venivano proposte cronache alternative delle partite di calcio.
Gli ideatori e conduttori Carlo Taranto, Marco Santin e Giorgio Gherarducci
collezionavano tutti gli svarioni dei calciatori, le reti fortunose e qualsiasi altro aspetto
curioso che si manifestasse nel campionato italiano e in quelli stranieri. I tre
introdussero un modo rivoluzionario di raccontare il mondo del calcio e dello sport in
generale, e sdrammatizzarono profondamente un ambiente che aveva smarrito il
senso del “ridicolo”: fino a quel momento, infatti, il modello dominante di narrazione e
rappresentazione si era uniformato a canoni di serietà e sacralità troppo elevati
208
.
Alcune divertenti rubriche diventarono un appuntamento imperdibile, e sono giunte
fino a oggi: “Vai col liscio”, “Questo lo segnavo pure io”, “Il gollonzo”, “Piccole antenne
crescono”, “Le interviste possibili” (qui venivano evidenziate le risposte incomprensibili
di allenatori e giocatori, spesso sottotitolate per evidenziarne la comicità). Alcuni
termini quali “la tocco piano”, “come per magilla” fecero subito ingresso nel linguaggio
giovanile, e il successo diventò enorme
209
.
Oltre alla trasmissione della domenica sera, si aggiunse anche Mai dire gol lunedì: il
programma prevedeva un continuo dialogo tra i tre della Gialappa’s (sempre fuori
scena), Teo Teocoli (alias Peo Pericoli) e Gene Gnocchi, in studio come conduttori, ai
quali verrà affiancata Simona Ventura. In seguito, si sarebbero alternati nuovi
presentatori in studio insieme a comici emergenti: Antonio Albanese, Aldo, Giovanni e
Giacomo, Marina Massironi, Simona Ventura, Bebo Storti, Claudio Lippi, Francesco
Paolantoni, Paolo Hendel, Sabrina Ferilli, Claudia Gerini, Manuela Arcuri, Alessia
Marcuzzi, Ellen Hidding, Luca e Paolo, Daniele Luttazzi, Fabio de Luigi, Paola Cortellesi,
Giobbe Covatta e Maurizio Crozza
210
.
206
Aldo Grasso, Storia della Televisione Italiana, Garzanti, Milano, 2004, p. 521.
207
Massimo De Luca - Pino Frisoli, Sport in tv, Rai Eri, Roma, 2010, p. 28.
208
Pippo Russo, Pallonate, Meltemi Editore, Roma, 2003, p. 21.
209
Aldo Grasso, Storia della Televisione Italiana, Garzanti, Milano, 2004, p. 549.
210
Mai dire gol, consultabile su http://www.video.mediaset.it/programma/mai_dire_gol/mai-dire-
gol.html
44
1.5.8 Quelli che il calcio
Il programma di intrattenimento sportivo venne trasmesso per la prima volta
domenica 26 settembre 1993, su RAI 3, alle ore 14.30; dal 1998 passò su RAI 2
211
.
Ideata da Fabio Fazio, che sarebbe rimasto alla conduzione fino al 2001, la
trasmissione da subito fu costruita attorno al campionato di calcio, proponendo
commenti riguardo la giornata in corso di svolgimento attraverso gli inviati dai
principali stadi italiani, oltre ai risultati in tempo reale in virtù dei collegamenti con
Tutto il calcio minuto per minuto
212
, il programma radiofonico che fece finalmente
ingresso in tv (gli spettatori poterono vedere i volti dei cronisti allo stadio), mentre in
studio erano presenti personaggi-tifosi, celebri o destinati alla celebrità
213
.
Grazie all’abilità di Fazio, infatti, il programma sportivo riuscì a rivolgersi anche ai non
appassionati di calcio, in virtù di un gioco ironico che aveva come referente la cultura
di massa. Il conduttore fu capace di creare macchiette televisive, come l’opinionista
Idris Sanneh (tifoso della Juventus), l’inviata Suor Paola (tifosa della Lazio), il giornalista
Everardo della Noce (una delle voci principali dai campi), il designer giapponese
Takahide Sano (che di calcio non capiva poi così tanto ma agli occhi del pubblico era
molto simpatico
214
), il primario di pediatria Renato Panconi (tifoso della Sampdoria), il
giornalista Carlo Sassi (tifoso della Cremonese), il musicista e astrologo Peter Van
Wood (il cui cognome ispirò la squadra Atletico Van Goof) e tanti altri.
Nella stagione 2001/2002 arrivò alla conduzione Simona Ventura, affiancata nel corso
delle varie edizioni da un gran numero di comici, tra cui Gene Gnocchi, Maurizio
Crozza, I Fichi D’India, Dario Vergassola, Massimo Lopez, Ubaldo Pantani, Gabriele
Cirilli. Agli esperti di calcio Marino Bartoletti e Carlo Sassi sono succeduti Bruno Pizzul e
Massimo Caputi
215
.
Dopo l’incrinarsi dei rapporti tra la Ventura e la tv di stato, che spinsero la conduttrice
a trasferirsi a Sky nel 2011, il suo posto venne assunto da Victoria Cabello, proveniente
da La 7. La totale ignoranza calcistica della conduttrice, oltre ad un’impostazione poco
in linea con quella della trasmissione, hanno fatto sì che gli ascolti non fossero
particolarmente elevati.
L’edizione 2013/2014 è stata condotta da Nicola Savino. Il programma, in cui sono stati
confermati Massimo Caputi, l’ex arbitro Daniele Tombolini e Ubaldo Pantani, si è
arricchito di nuovi comici e ha ripreso a crescere in termini di spettatori.
211
Quelli che il calcio, consultabile su http://www.tvblog.it/categoria/quelli-che-il-calcio
212
Aldo Grasso, Storia della Televisione Italiana, Garzanti, Milano, 2004, p. 579.
213
Giorgio Simonelli - Darwin Pastorin, Reti e parabole, Ugo Mursia Editore, Milano, 2010, p. 19.
214
Alessandro Dell’Orto, Non sapevo niente di calcio, ho fatto tv solo per il cognome, Libero Quotidiano,
consultabile su http://www.liberoquotidiano.it/blog/997268/-Non-sapevo-niente-di-calcio.html
215
Quelli che il calcio, consultabile su http://www.tvblog.it/categoria/quelli-che-il-calcio