TESI DI LAUREA IN SCIENZE POLITICHE E RELAZIONI INTERNAZIONALI
LA STORIA DELLA POLIZIA MUNICIPALE IN ITALIA
Materia: Storia Militare Laureando: Alessandro Anselmi
Relatore: Prof. Giuseppe Conti
Premessa
In un Paese dalla storia unitaria relativamente breve come il nostro, non è
difficile credere che le forme di Polizia che hanno esercitato i loro compiti
nelle realtà locali, con varie forme ed in varia natura, affondino le radici in una
tradizione profonda quanto variegata. E' proprio a questa diversità geografica,
storica e socio-economica delle identità locali, che si deve la difficoltà di
unificare la storia delle polizie municipali nonché la mancanza di una
storiografia sulla Polizia Municipale. Esiste, certamente, una miriade di
documenti insieme a tante isolate analisi di esperienze comunali, ma non
esiste un testo di riferimento per chi abbia desiderio di occuparsi di questo
mondo al tempo stesso antico, moderno ed attuale, sepolto sotto secoli di vite
sempre separate e spesso conflittuali, le une contro le altre. Viviamo,
pertanto, circondati da moltissime storie di polizie municipali, scritte come “
gocce di autonomia” da parte di uomini obbligati, come categoria, ad
indossare l'abito e le vesti del narratore e del cronista. Per poterne tracciare
una storia che abbia un senso cronologico ed una sua unità, è necessario
armonizzare la storia della singole realtà locali, cercando di estrapolarne le
esperienze comuni.
I
Si è partiti dall'esperienza del Vigiles dell'antica Roma, dove trova origine la
polizia municipale, e si è analizzata l'evoluzione di questa peculiare figura
istituzionale, cresciuta all'ombra del campanile locale, alla quale viene
demandata, in ogni tempo e con le più fantasiose denominazioni, la funzione
di controllo delle regole che disciplinano la vita comunitaria. Da Cohortes a
Guardia Civica, da Guardia Urbana e Rurale a Guardia di Città e infine a Vigili
Urbani, si è assistito nel tempo a un evoluzione del ruolo della Polizia
Municipale diventando, oggi più che mai, il più frequente momento di
raccordo fra cittadino e istituzione locale; ad essa va dunque prioritariamente
ascritto il delicato compito di fornire risposte efficaci e adeguate, che
presuppongono disponibilità, professionalità, capacità di ascoltare ed essere
ascoltati, correttezza e coerenza comportamentale, in modo da stabilire un
rapporto di fiducia e collaborazione tra i cittadini e l'Amministrazione. L'agente
di p.m. deve essere interfaccia tra amministrazione e i cittadini e non solo
come organo di prevenzione e repressione ma anche come strumento che
stimoli l'ente a individuare o sollecitare soluzioni. Occorre avvicinare l'agente
al cittadino sapendo che il messaggio che la gente si attende consiste nel
vedere che la P.A. ha un occhio aperto alle realtà cittadine. La Polizia
Municipale deve concorrere a creare spazi urbani socialmente più vivibili,
deve porsi come anello di congiunzione e di raccordo con la realtà comunale
anche facilitando i rapporti di convivenza, senza dimenticare che le importanti
e delicate funzioni che è chiamata a svolgere necessitano di un
comportamento corretto e irreprensibile al massimo, che non può che
contribuire a dare un'immagine quanto migliore possibile del Comune da cui
dipende e che quotidianamente è chiamato a rappresentare.
II
Capitolo I. Il concetto di Polizia. Definizione e funzioni
1.1 Definizione:
Una storia sulla polizia municipale non può esimersi dal dare una definizione
di Polizia, che si rende necessario per capire come essa si sia evoluta nel
corso dei secoli di pari passo con l'evoluzione delle società, essendo la storia
della polizia sempre storia di potere. E nessun potere, legittimo o no, può
reggersi senza il monopolio della forza pubblica il cui uso varia con il
progredire della cultura civica e della democrazia. Il termine polizia è in
genere usato ad indicare il complesso delle attività istituzionali di gestione
delle comunità umane organizzate, derivando il nome e l'origine storica del
concetto dallo sviluppo della polis della Grecia antica. In senso storico si
tratta dunque di un concetto di molto prossimo a quello di governo, inteso
come potere esecutivo gestore dell'autorità conferitagli dalla comunità per
l'amministrazione della cosa pubblica. Ed è un concetto affine anche a quello
della pubblica sicurezza, uno degli elementi costituzionali del contratto sociale
ed una delle tematiche che più direttamente legano il concetto originario di
polizia con quello moderno. Secondo Zanobini (1) la polizia è “quella attività
della pubblica amministrazione diretta ad attuare in via amministrativa le
limitazioni che dalla legge sono imposte alla libertà dei singoli nell'interesse
superiore della conservazione dell'ordine, della sicurezza generale, della
pace sociale e di qualunque altro bene tutelato con disposizione penale”; per
Santi Romano (2) “dicesi polizia l'attività amministrativa che, per mezzo di
limitazioni eventualmente coattive all'attività privata, è diretta a prevenire i
danni sociali che da quest'ultima possono derivare e assicurare la pacifica
convivenza”. A seconda dei danni che si propone di evitare, e quindi degli
scopo che si propone di raggiungere, il Santi Romano propone una distingue
in due rami principali:
_______________________
nota n°1 Zanobini da “Il manuale di polizia municipale” di Alfonso Magnani edizioni
industrie tipografiche dei comuni.
nota n°2 S.Romano, Principi di diritto amministrativo, Società Ed.Libraria, Milano
1912 pag.244
5
a) la polizia di sicurezza che ha per oggetto la tutela dell'ordine pubblico
inteso non nel senso di ordine giuridico, ma nel senso precipuo di tutela
dell'incolumità e della pace pubblica;
b) la polizia amministrativa che si propone sia di integrare le norme che
formano oggetto della polizia di sicurezza, sia di tutelare altri interessi sociali
cui non provveda la polizia di sicurezza; in tal senso per polizia
amministrativa si intende l'attività di polizia in generale che si suddivide in
tante branche per quante sono le leggi amministrative sanzionate penalmente
(polizia stradale, commerciale, sanitaria ecc.). Ma come osserva il Santi
Romano, la polizia di sicurezza intesa nel modo sopraindicato “ha degli
addentellati strettissimi con gli altri rami della polizia amministrativa dai quali
non è sempre possibile distinguerla affatto: la distinzione del resto è più
convenzionale e di opportunità che sostanziale” (3).
Per la maggioranza dei giuspubblicisti, infatti, la polizia di sicurezza è “quella
parte della polizia amministrativa che ha per oggetto l'attuazione delle leggi
dirette alla tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza generale (Zanobini),
cioè l'attività di vigilanza svolta per impedire il verificarsi di eventi illeciti
(funzione preventiva). Per Sandulli la polizia di sicurezza è “quella branca
dell'attività di polizia esercitata dall'autorità di pubblica sicurezza e volta a
garantire la preservazione dell'ordine pubblico, la sicurezza personale dei
singoli, nonché l'integrità dei diritti patrimoniali”.
Tanto la polizia di sicurezza che quella amministrativa limitano, nell'interesse
pubblico, l'attività dei privati con un duplice ordine di provvedimenti:
1) con l'emanazione di norme e delle relative sanzioni che vietano alcune
attività private o la consentono dietro speciali condizioni;
2) richiedere che per taluni atti i privati debbano ottenere il preventivo
consenso (es. autorizzazioni e licenze di polizia);
___________________________
nota n°3 S.Romano, Principi di diritto amministrativo, Società Ed.Libraria,Milano
1912
6
Queste definizioni di polizia risentono di una concezione basata sulla
tripartizione dei poteri dello Stato, che appare oggi superata da una nuova
visione che identifica la polizia come un corpo istituzionale preposto a
risolvere il complicato problema dei rapporti fra lo Stato e i singoli, stabilendo
da un lato i limiti di azione del primo nei confronti delle libertà individuali, e
dall'altro, con provvedimenti di solito aventi carattere negativo, le limitazioni
all'attività dei singoli nell'interesse della collettività alla tutela dell'ordine
pubblico, volta a garantire la sicurezza all'interno dello stato disciplinando
l'azione dei consociati ponendo limiti alla libertà di agire con il ricorso ai mezzi
di coazione previsti dall'ordinamento giuridico per il raggiungimento del
benessere sociale, e a cui spetta altresì la prevenzione e repressione dei
reati, concorrendo al pubblico soccorso per situazioni di emergenza.
1.2 Le funzioni di Polizia (4):
L'attività di polizia occupa quindi una posizione di preminente importanza fra
le attività statali, tant'è che quasi tutti gli ordinamenti moderni prevedono
l'istituzione e l'impiego di corpi di polizia, con differenziazioni che tengono
conto delle relative specificità culturali e giuridiche, e a cui spettano le
funzioni di polizia che attengono eminentemente alla lotta al crimine,
individuale od organizzato. Non è raro, anzi, vedere che del termine "polizia"
si abbia anche normativamente un uso squisitamente limitato alle funzioni di
tutela dell'ordinamento. La polizia - così individuata - opera principalmente
per garantire il rispetto delle leggi preposte a regolamentarne la vita della
comunità e che si esplicita tanto nell'indurre ad una condotta "corretta" che
nella punizione dei comportamenti "scorretti". In tal senso alla polizia spetta il
compito di prevenire la commissione dei reati (polizia di prevenzione) e di
perseguire gli esecutori di eventuali atti e fatti illeciti (polizia giudiziaria). Non
a caso la dicotomia classica è quella che contrappone la polizia
amministrativa (funzione preventiva) alla polizia giudiziaria (funzione
repressiva);
____________________________
nota n°4 Cfr. Chiappetti, A. Voce funzioni di Polizia. In: Enciclopedia Giuridica. Vol.
XXII
7
1.3 Polizia di Prevenzione:
La prevenzione di reati o comunque di illeciti è un' attribuzioni di pubblica
sicurezza che viene in genere svolta attraverso: 1) educazione alla legalità; 2)
misure giuridiche che rendano l'eventuale crimine assai difficoltoso da
perpetrare oppure scarsamente conveniente; 3) attività investigazione e di
vigilanza alfine di neutralizzare l'illecito possibilmente prima che sia
commesso o prima che esso possa produrre effetti nocivi.
L'ausilio normativo è uno dei supporti più efficaci, ma anche una delle
condizioni necessarie, per l'azione di polizia preventiva; ad esempio, la
previsione, comune a molti ordinamenti, di una fattispecie delittuosa come
l'associazione per delinquere, che a talune condizioni sancisce l'illiceità del
mero progetto di crimine, senza necessariamente attendere che un reato sia
commesso, è una norma ritenuta di ausilio alle attività di prevenzione poiché
consente di prevenire la commissione del reato attraverso la punibilità del suo
mero progetto. Da ciò si deduce che gli ordinamenti in genere riconoscono -
almeno in via formale - valore preferenziale alla prevenzione, non mancando
del resto chi abbia rilevato che ciascun della polizia di prevenzione in fondo
non sia che una dichiarazione espressa di sconfitta del sistema, che non
avrebbe saputo impedire che il reato fosse commesso: ogni volta che un reo
sia arrestato, e magari condannato, il sistema avrebbe perso - in questa
visione - la sua battaglia per garantire alla collettività una vita sociale priva di
irregolarità, ciò che ogni contratto sociale dovrebbe, idealmente, assicurare.
La prevenzione sarebbe, in una simile visione, la funzione più propria
dell'attività di polizia: lo stato dovrebbe educare i cittadini alla legalità,
ottenendone ottemperanza alle regole ed astinenza alla soluzione
prevaricante.
8
1.4 Polizia Giudiziaria:
Quando l'attività preventiva fallisce e si ha la perpetrazione di illeciti
allora subentra la funzione di repressione, affidata alla polizia giudiziaria, la
quale interviene non appena abbia "notitia criminis" e che avvalendosi di
strumenti normativi e di tecniche di investigazione, si fa missione di evitare
che la violazione già in atto si realizzi compiutamente; limitare le
conseguenze dannose dell'azione antigiuridica e infine di assicurare i
responsabili degli illeciti alla giustizia, garantendone la punizione non
sottoponendoli a diretto giudizio, bensì rimettendoli alla valutazione delle
autorità giudiziaria dalle quali estensivamente mutua la sua denominazione.
Producendo così un effetto di deterrenza generale su un piano di politica
criminale rendendo, al tempo stesso, più credibile il precetto violato. È forse
questa la polizia più immediatamente riconoscibile, quella che interviene
frapponendo la forza della legge (anche ricorrendo alla coercizione) alla
violenza, forza antagonistica, della prevaricazione. La polizia giudiziaria è in
genere, come anche nell'ordinamento italiano, funzione che si traduce in
apposite attribuzioni giuridiche, distinte dalle attribuzioni di pubblica
sicurezza, che conferiscono agli investiti facoltà e potestà speciali, non
spettanti al cittadino comune.
1.5 Le funzioni di polizia a competenza speciale:
Nei sistemi occidentali sono in genere istituite anche altre funzioni di polizia a
competenza speciale e quindi meno note, ma di non minore rilievo per la vita
delle comunità di riferimento. Si tratta di funzioni dedicate alla tutela del
rispetto ordinamentale per questioni di più pratica consistenza, di più
minuziosa individuazione e solitamente di minore drammaticità sociale, ma di
più immediato contatto. La prima fra queste è la polizia amministrativa, di cui
la Polizia Municipale non solo fa parte ma né costituisce l'essenza, essa si
occupa di regolamentare aspetti pratici della vita comune in genere incentrati
sulla garanzia di rispetto di normazioni burocratiche, tecnologiche,
commerciali, e genericamente pratiche, affinché tutta l'opera di
9