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INTRODUZIONE
L'obiettivo di questa tesi è quello di analizzare le origini della sottomissione
indigena, uno degli scenari più drammatici e continui della storia, attraverso
l'analisi e l'approfondimento di diverse fonti storiche, critiche e letterarie.
Questo documento è diviso in due sezioni: la prima è dedicata allo studio delle
origini della sottomissione indigena; il secondo analizza la figura di Bartolomé de
Las Casas, mediante la sua biografia e l’analisi di alcune sue opere.
La prima parte introduce il contesto storico in cui la “schiavitù” è nata a causa delle
colonizzazioni effettuate dalla corona spagnola, e questo viene prodotto mediante
la presentazione di due personaggi rilevanti: Cristoforo Colombo e Hernán Cortés.
Inoltre, per arricchire questa indagine, vengono analizzate delle fonti storiche,
letterarie e giuridiche: “Carta de Colón anunciando el descubrimiento”, “Leyes
de Burgos”, “Requerimiento” e “Cartas de relación”.
Successivamente, viene introdotta la figura di Bartolomé de Las Casas, il difensore
degli indios, attraverso una biografia missionaria e bibliografica, articolando il
contenuto di alcune delle sue opere: “Leyes Nuevas”, “Brevisíma relación de la
destruición de las Indias”, “Apologetica historia sumaria” e “Historia de las
Indias”. In seguito, viene presentata la sua opera più famosa, cioè la “Brevisíma”
e viene analizzata nel dettaglio dal punto di vista strutturale, tematico, stilistico e
tecnico. Dopo aver terminato l’approfondimento di questa testimonianza, viene
esaminato un altro racconto, ovvero “Il supplice schiavo indiano”, ciò viene fatto
nella medesima maniera dell’opera precedente. In seguito, vi è un confronto tra i
due documenti, e subito dopo una conclusione riflessiva sulla sottomissione
dell’altro nella società odierna.
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Per lo svolgimento di questo elaborato sono stati utilizzati differenti manuali, ma
in particolar modo sono stati trattati i seguenti libri: “Brevisíma relación de la
destruición de las Indias” (1552) e “Il supplice schiavo indiano” (1616).
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1. CONTESTO STORICO-LETTERARIO
1.1 LE ORIGINI DELLA SOTTOMISSIONE INDIGENA
Tutto ciò che verrà esposto ed analizzato in questo primo capitolo, cioè all’interno
del contesto storico-letterario, nasce dall’analisi e dalla ripresa degli appunti
ottenuti mediante la frequentazione del corso di Letterature Ispanoamericane 1,
sostenuto dalla professoressa Scarabelli Laura.
La schiavitù sul territorio sudamericano è nata a causa delle colonizzazioni da parte
della corona spagnola. La Corona utilizzò come scusante la volontà di diffondere
il cristianesimo, tutto sotto la completa volontà divina. Le colonizzazioni spagnole
sul territorio americano furono dirette da due istituzioni fondamentali, la Corona e
la chiesa. La Corona legittimava la presa di possesso dei nuovi territori e
l’assunzione di cariche politiche; la Chiesa dava veste di crociata alle loro azioni
militari.
La data che diede inizio alle colonizzazioni è la nota scoperta dell’America
effettuata nel 1492 dal più celebre dei conquistadores
1
e conosciuto con il nome di
Portatore del messaggio di Cristo: Cristoforo Colombo
2
, il quale aveva il compito
di unire i tre popoli (cristiani, mori, giudei) sotto un’unica religione, ovvero quella
cattolica. Cristoforo attraversò l’Atlantico (conosciuto come “Mar Tenebroso”
1
Termine spagnolo e portoghese con cui sono solitamente indicati gli avventurieri, soldati ed
esploratori spagnoli che, dopo la scoperta dell'America, conquistarono le terre del Nuovo
Mondo. che portandole sotto il controllo dell'impero coloniale spagnolo tra il XV e il XVII
secolo.
2
Cristoforo Colombo (1451-1506), in latino: Christophorus Columbus; in spagnolo Cristóbal
Colón; è stato un navigatore ed esploratore italiano della Repubblica di Genova, tra i più celebri
protagonisti delle grandi scoperte geografiche europee tra il XV e il XVI secolo.
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all’epoca) e raggiunse l’isola di Guanahaní, chiamata così dagli indios, ma
denominata San Salvador dagli spagnoli. Cristoforo Colombo era partito il 3
agosto 1492 da Palos al comando di tre caravelle
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, la Niña, la Pinta e la Santa
María (la nave ammiraglia). Il vero obbiettivo del conquistatore era quello di
raggiungere le Indie
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, ma a causa di calcoli erronei, cioè la distanza tra l’Europa e
le coste orientali dell’Asia e la lunghezza del diametro della Terra, non le
raggiunse. A seguito del successo della prima spedizione, il 25 settembre 1493,
Colombo partì da Cadice e scoprì Giamaica, Porto Rico e molte isole delle piccole
Antille. Prima della partenza di Colombo vennero composte “Le Capitolazioni di
Santa Fe”, ovvero un documento scritto dai monarchi cattolici (Ferdinando II
d'Aragona e Isabella di Castiglia) il 17 aprile 1492 che include gli accordi raggiunti
con Cristoforo Colombo in merito alla sua richiesta di finanziamento della
spedizione per raggiungere le Indie navigando verso ovest. All’interno di questa
dichiarazione vengono concessi a Cristoforo i titoli di ammiraglio del Mare
Oceano, viceré e governatore generale di tutti i territori eventualmente scoperti nel
viaggio, così come la decima parte di tutte le merci che avrebbe trovato o
guadagnato nei luoghi conquistati. “Le Capitolazioni di Santa Fe” significarono
una distribuzione anticipata tra Colombo e i monarchi cattolici dei benefici che
avrebbe portato l'eventuale scoperta della rotta per le Indie occidentali, poi
rivelatasi la scoperta del Nuovo Mondo. Con questi benefici, Colombo raggiunse
una rapida ascesa sociale, entrando a far parte della nobiltà di corte.
Nel XV secolo per la mentalità che vi era, i testi sacri ed i libri non venivano messi
in dubbio in nessun modo, nemmeno Colombo si discostò dalla tradizione antica,
da lui ritenuta fondamento della sua conoscenza culturale. I principali testi oltre
3
La caravella fu un tipo di veliero introdotta dai portoghesi, probabilmente nell'arsenale di
Lisbona e/o nella residenza di Sagres del principe Enrico il navigatore.
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Termine con cui veniva denominata l’Asia orientale, durante l’età di mezzo.
12
alla Bibbia erano: “Imago mundi” di Pierre d’Ailly
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(1483), “Naturalis Historia”
di Plinio
6
(1489), “Historia rerum Ubique Gestarunt” di Papa Pio II
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(1477) e le
innumerevoli redazioni sui viaggi di Marco Polo
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(1485). Pierre d’Ailly scrisse un
trattato geografico sui confini dell’Asia, basandosi sulle autorevoli fonti di
Aristotele
9
, Tolomeo
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e Seneca
11
, illustrando la via per giungere attraverso i mari
nell’Estremo Oriente. Dal titolo viene messo in risalto questo mondo magico,
creato mediante l’immaginazione e l’invenzione di creature fantastiche come
draghi e grifoni. Plinio scrisse un’enciclopedia che presenta le varie conoscenze
del mondo naturale. L’autore aggiunse anche l’innegabile connessione presente tra
la natura e l’uomo e la necessità di stabilire i suoi utilizzi positivi e negativi.
L'intento originale di Papa Pio II era quello di registrare la storia dell'esistenza
umana in tutto il mondo, nonché una cosmografia storica e geografica. Egli
rappresenta l’Asia e i popoli che la abitano, alcuni buoni e generosi, altri guerrieri,
amazzoni e cannibali, mantenendo una continua esagerazione di due poli opposti,
cioè il regno paradisiaco e quello demoniaco. Questa amplificazione viene fatta
per valorizzare la creazione religiosa e quindi la Bibbia, ma anche per colmare la
mancanza di conoscenze. A differenza di questi documenti appena esaltati,
l’ultimo è l’unico che può simboleggiare una visione oggettiva dei fatti. Marco
Polo fu il primo a redigere un dettagliato resoconto del viaggio, “Il Milione”, che
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Pierre d'Ailly (1351-1420) è stato un cardinale, teologo, filosofo e astronomo francese.
6
Caio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), è stato uno scrittore,
naturalista, filosofo naturalista, comandante militare e governatore provinciale romano.
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Papa Pio II, ovvero Silvio Bartolomeo Piccolomini (1405-1464), è stato papa della Chiesa
cattolica dal 1458 fino alla sua morte.
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Marco Polo (1254-1324) è stato un viaggiatore, scrittore, ambasciatore e mercante italiano,
cittadino della Repubblica di Venezia.
9
Aristotele (384-322 a.C.) è stato un filosofo, scienziato e logico greco antico.
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Claudio Tolomeo (100-168 circa) è stato un astronomo, astrologo e geografo greco antico.
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Lucio Anneo Seneca, anche noto semplicemente come Seneca (4-65 d.C.), è stato un filosofo,
drammaturgo e politico romano, esponente dello stoicismo eclettico di età imperiale.
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fu ispirazione per generazioni di viaggiatori europei (oltre allo stesso Colombo) e
fornì spunti e materiali alla cartografia occidentale.
Come anticipato nel paragrafo precedente, Colombo non si allontanò dalle
tradizioni, arrivando così a svolgere un’attività intransitiva, in cui non mise mai in
dubbio le fonti lette, e rifiutando la novità. L’unico interesse di Cristoforo è quello
di portare a termine la sua missione. La mentalità del missionario viene evidenziata
e descritta in maniera precisa e concisa da Fausta Antonucci che afferma:
Quando, il 12 ottobre 1492, sbarca sull’isoletta caraibica di Guanahaní, Colombo non
sospetta affatto di aver toccato un continente nuovo, né un dubbio del genere lo sfiora per
tutta la durata del suo primo viaggio di scoperta. Si affanna al contrario a cercare di far
coincidere i dati dell’esperienza con quelli -relativi all’Asia- che ha ricavato dalle sue
letture e dalla cartografia in suo possesso.
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Oltre a questa studiosa, anche Clara Camplani descrive chiaramente, all’interno
della nota introduttiva del libro “Supplice schiavo indiano”, la mentalità di
Colombo e dei suoi compagni viaggiatori:
In realtà gli uomini che compirono questa impresa erano medioevali per mentalità, idee,
pregiudizi. Delle idee di Colombo, del suo millenarismo, del desiderio di raccogliere
fondi per una crociata, del suo ispirarsi acriticamente all’autorità dei testi, sacri o profani,
si è ampiamente parlato, ma anche gli spagnoli che lo accompagnavano non erano di certo
diversi, semmai meno istruiti. Speravano tutti di giungere in Giappone e in Cina, ed erano
sicuri di trovarvi uomini civili, società organizzate, città come in Europa, perché di questi
paesi si avevano notizie sin dall’antichità, ma nelle terre sconosciute al di fuori del mondo
12
ANTONUCCI Fausta, (2008), Cristoforo Colombo, in TEDESCHI Stefano, Letteratura
ispano-americana storie e testi dalla scoperta al modernismo, p.40, Aracne, Roma.
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civile si aspettavano di trovare solo animali prodigiosi o essere deformi e semiumani, le
cui notizie erano tramandate da ogni sorta di leggenda
13
.
A seguito dell’impresa Colombo scrisse una lettera, oggi conosciuta con il nome
di “Carta de Colón anunciando el descubrimiento” (1493) indirizzata a Luis de
Santángel, procuratore e mediatore della Corona, il quale diede la notizia della
scoperta d’America ai Re cattolici. Mediante questa lettera Colombo vuole
informare la Corona della sua impresa ben svolta e legittimare la sua posizione,
per poter ottenere tutti i benefici che gli erano stati promessi dai Re cattolici
attraverso la capitulación (definita già in precedenza). La prima questione messa
in risalto è quella della presa di possesso, affermata anche attraverso un processo
di rinomina di ogni terra scoperta, sostituendo i nomi originari con quelli dei santi
cattolici, come se prima dell’arrivo degli spagnoli non fosse mai esistita una storia
ed una cultura propria della terra americana. Tutto ciò che segue fa parte di
frammenti di testo in lingua
14
, ripresi dalle lettere di Colombo trovate mediante
una ricerca sulla rete, e così, anche le note che riguardano la traduzione
15
:
A la primera que yo hallé puse nombre San Salvador [isla Watling] a comemoración de
Su Alta Majestad, el cual maravillosamente todo esto ha dado; los Indios la llaman
Guanahaní; a la segunda puse nombre la isla de Santa María de Concepción [Cayo Rum];
13
DE LAS CASAS Bartolomé, Il supplice schiavo indiano, a cura di Clara Camplani, Bulzoni
Editore, Roma, 1993, p. 11.
14
Questo è il link utilizzato per il ritrovamento dei frammenti di testo in lingua originale inerenti
alle lettere di Colombo:
http://web.seducoahuila.gob.mx/biblioweb/upload/Colon,%20Cristobal%20-
%20La%20Carta%20de%20Colon.pdf
15
Questo è il link utilizzato per la traduzione delle note inerenti alle lettere di Colombo:
https://www.ruggeromarino-cristoforocolombo.com/images/Cristoforo-Colombo-Lettera-ai-
Reali-di-Spagna.pdf