TRA POESIA E PITTURA
“LA PITTURA E’ NELLA POESIA
LA POESIA E’ NELLA PITTURA”
Su Shi
“LA POESIA E’ UNA PITTURA SENZA FORMA
LA PITTURA E’ UNA POESIA CHE HA PRESO FORMA”
Guo Xi
Poesia e pittura nel mondo cinese sembrano indissolubilmente legate, arti che
servono lo stesso scopo: esprimere i sentimenti, le visioni del mondo, emozioni e
storie. Famosa la frase di Wang Wei “in questo mondo per sbaglio sono un poeta, in
una vita precedente sarei potuto essere un pittore”. Sintomatico del fatto che anche i
temi trattati da queste due arti possono essere simili sembra essere lo sviluppo della
poesia in epoca Tang e della pittura nell'epoca successiva, come se le due arti si
rincorressero a vicenda. Dapprima è la poesia che, in epoca Tang, si sviluppa in
quella che è considerata l'epoca di maggior splendore per la poesia cinese. Soggetto
della poesia diventa la natura, non come descrizione minuziosa di ambienti, ma come
soggetto in relazione all'animo del poeta, dell'uomo. Natura carica della soggettività
di chi la osserva. La pittura seguirà la poesia in epoca Song lasciandosi ispirare da
essa e divenendone un interlocutore vivace. Anche se già durante il periodo delle Sei
Dinastie, in concomitanza con l’opera di Tao Yuanming, appare una pittura che usa il
paesaggio come simbolo e rappresentazione degli ideali taoisti e buddhisti, iniziando
quella che poi dall’epoca Tang ma soprattutto dall’epoca Song fiorirà come pittura di
paesaggio. Il paesaggio allora dominerà le sete e le carte; i segni del pennello
dipingono montagne e corsi d'acqua, persone e alberi, nuvole e sentieri.
Non bisogna poi dimenticare che poesia, pittura e calligrafia erano considerate in
Cina come le “tre perfezioni”. Gli artisti, gli uomini di lettere dovevano essere in
grado di padroneggiarle tutte e, sovente, erano materie per gli esami di stato. Sotto
l’imperatore Huizong (1082-1135) la pittura viene aggiunta alle prove per gli esami
di stato. Significativo è il fatto che il tema che veniva dato, su cui doveva basarsi
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l’immagine, spesso era preso da alcuni versi di poesie. L’ispirazione letteraria dei
dipinti non è quindi casuale ma prassi in qualche modo ufficializzata e incentivata. È
soprattutto dall’undicesimo secolo che poesia e pittura si legano assieme, si
scambiano ruoli e soggetti. Dai versi di una poesia di Huang Tingjian (1045-1105)
prende forma l’idea di “poesia silenziosa” associata alla pittura
Il maestro Li aveva un’idea che non voleva esprimere a parole, così con
del leggero inchiostro ha schizzato una poesia silenziosa
2
(scritta in relazione al dipinto di Li “riposando in contemplazione”)
La pittura, la poesia e la calligrafia sembrano così seguire uno stesso sentiero, verso
la natura e verso l’espressione del carattere individuale dell’artista. Con i grandi
maestri dei Song settentrionali si accentua questo aspetto espressivo, le “tre
perfezioni” (poesia, pittura, calligrafia) servono in questo modo all’artista per
manifestare il proprio stato d’animo, le proprie emozioni, la propria indole. Come
sottolinea Susan Bush per i critici d’arte cinese ciò che conta in un dipinto non è la
somiglianza formale ma il fatto che questo, come la poesia, possa fondere sentimento
e paesaggio, unendo il mondo soggettivo e oggettivo nella visione dell’artista.
3
Con i letterati, la pittura diventa così veicolo dell’espressione personale
dell’artista proprio come lo erano già poesia e calligrafia; non è, quindi, sola
rappresentazione della natura e del visibile, ma manifestazione della soggettività e
della personalità del pittore. Sarà ora attraverso le immagini che il pittore farà
trasparire il suo io, così come il poeta tramite i suoi versi e il calligrafo tramite le sue
linee. Nell’undicesimo secolo, inoltre, artisti come Su Shi e Mi Fu sviluppano uno
stile pittorico molto vicino a quello della calligrafia, dove importante non è la resa
perfetta del reale, ma l’espressione dell’individualità. Predominanti divengono l’uso
monocromo dell’inchiostro a scapito dei colori (preponderanti nelle pitture Tang) e
una stilizzazione e astrazione delle forme con tratti molto vicini a quelli dell’arte
della scrittura. L’unione di pittura e calligrafia sembra così sancita, un unico tratto
per entrambe, in entrambe la medesima emozione.
È, infatti, soprattutto con l’epoca Song che diventa abitudine, in particolare tra i
2
Bush Susan, The chinese literati on painting: Su Shih (1037-1101) to Tung Ch’i-ch’ang (1555-
1636), Cambridge (U.S.A.), London: Harvard University Press, 1978, p.25.
3
Ibidem, p.23.
5
pittori-letterati, accompagnare le proprie immagini con poesie o commenti personali.
Da qui in avanti diverrà comune per il letterato coltivare tutte e tre le perfezioni per
creare opere integrali, in cui viene soppressa la distinzione tra poesia e pittura. Si
mira a realizzare un’opera in cui sia l’immagine pittorica che quella verbale
contribuiscono a evocare e a creare un’unica atmosfera.
In epoca Yuan questa simbiosi tra le arti si sviluppa ulteriormente, la loro
integrazione sembra completa; le poesie si inseriscono all’interno delle pitture
unendosi all’immagine, divenendo parte stessa dell’opera. L’artista si preoccupa di
dar vita ad un’opera in cui immagine e iscrizione si armonizzano contribuendo
entrambe a creare l’opera finita.
Certamente poesia, calligrafia e pittura si esprimono ognuna con mezzi differenti,
ma ciascuna a suo modo rappresenta e presenta il mondo e le emozioni dell’epoca,
ancorate tutte e tre alla natura e all’uomo. Calligrafia, pittura e poesia hanno la stessa
sorgente sia perché si avvalgono degli stessi strumenti, pennello e inchiostro, sia
perché tutte tre queste arti fungono da strumento di comunicazione tra l’artista e
colui che osserverà l’opera. L’artista comunica con i tratti sentimenti e passioni.
Un altro legame tra poesia e pittura è dato dal fatto che i formati stessi della
pittura ci portano ad una fruizione tipica dell’opera letteraria; i rotoli, ad esempio,
così come gli album e i ventagli, prevedono una fruizione individuale e intima ed un
rapporto diretto e personale con essi. Il rotolo è atto a essere svolto, dispiegato e
scoperto man mano, come le parole di un libro il cui significato si svela solo durante
la progressiva lettura. Come un libro che raramente si fruisce collettivamente così
anche l’opera pittorica cinese prevede che lo spettatore-lettore si trovi davanti ad essa
da solo. Inoltre così come in un libro ci immedesimiamo nel personaggio, proviamo
ciò che lui sente, vediamo attraverso i suoi occhi i paesaggi e le città; così anche nei
rotoli il pittore, attraverso stretti sentieri disegnati fra le montagne, ci fa vedere ciò
che lui vede; viaggiamo lungo il rotolo e proviamo quello che deve aver provato
l’artista percorrendo quei luoghi lontani, sentiamo l’umidità della pioggia o della
rugiada che il pittore ha fatto rivivere sulla carta con il suo pennello e l’inchiostro. È
una storia che procede srotolandosi davanti a noi. Troveremo così storie come quella
de La sorgente dei fiori di pesco riportate in immagini.
Creo dipinti come un poeta compone poesie, semplicemente
6
rappresentando i miei sentimenti e la natura
4
(Li Gonglin)
Poesia e pittura sembrano servire lo stesso scopo e in qualche modo nascere da uno
stesso bisogno, quello, appunto, di esprimere delle emozioni. Entrambe hanno, in
fondo, come fonte l’ambiente di tutti i giorni, anche quando non ne sono descrizione
precisa, ma soltanto ricordo o fantasia. Un’altra caratteristica comune è quella di
essere mezzi di comunicazione. Sovente poesie e pitture erano espressione dei
sentimenti dell’artista, erano regalate agli amici più cari che, da quei caratteri e da
quelle macchie d’inchiostro, esperivano le gioie e i dolori del loro amico, vedevano
attraverso i suoi occhi.
Le poesie verranno trasformate in pitture e le immagini a loro volta ispireranno
poesie. Parole che diventano o meglio ritornano immagini, in una sorta di movimento
circolare che, dall'ispirazione dettata da un’immagine in sogno o da un paesaggio
reale, diventa parola astratta per poi ritornare, tra le mani del pittore, immagine. Ed
ecco che, allora, poesia e pittura dialogano le une con le altre e i pittori usano i temi
di poesie e racconti per ispirarsi; badiamo bene che le loro non sono illustrazioni per
libri di poesie o per racconti, ma opere a sé stanti. Eppure nella mente di chi
osservava quelle pitture, le immagini erano subito collegate a delle precise opere
letterarie. Simboli che rimandano ad altri universi. Fiori, alberi, animali hanno
rispondenze simboliche che nascono da antichi testi, dalla tradizione letteraria o
filosofica. Spesso sono associati alle qualità confuciane, o a figure mitologiche o di
letterati e poeti. I legami tra l’opera letteraria e le immagini diventano convenzioni
per cui determinati elementi sono subito riconoscibili e collegabili ad una
determinata poesia o storia; convenzioni ovviamente legate a precisi tempi ed a una
precisa cultura, ma che, allo stesso tempo, si radicano in quella cultura oltrepassando
così i limiti temporali e storici. Cahill nota come l'uso di soggetti simbolici non era
esclusivo dominio degli artisti letterati: i pittori dell'Accademia Song, seguendo una
pratica in uso nel XII secolo sotto il regno dell'imperatore Huizong, dipingevano
comunemente temi letterari o simbolici, inoltre questa pratica era già in uso in pitture
di epoce precedenti
5
.
Prendendo un esempio dall’argomento qui trattato si può vedere come il
4
Ibidem, p. 27.
5
Cahill James, Hills beyond a river - Chinese painting of the Yüan dynasty, 1279-1368, New York -
Tokyo: Weatherhill, 1976, p.18.
7
crisantemo sia associato alla figura stessa di Tao Yuanming, così come i fiori di pesco
o l’uomo con un remo in mano, rimandano subito alla storia della Sorgente dei fiori
di pesco.
Nei dipinti troviamo scritte che riprendono passaggi di poesie o storie e a volte
nelle poesie troviamo riferimenti a dipinti che riescono ad ispirare l’animo del poeta
quanto la natura.
Caratterista peculiare della pittura cinese sembra appunto essere il suo legame con
la scrittura, sia essa presente direttamente nella pittura, in forma di poesia calligrafata
nel dipinto, sia essa in relazione all’immagine in quanto fonte di ispirazione.
La pittura diventa per la poesia fonte di ispirazione; alcuni grandi poeti Tang come
Du Fu e Li Bo sono tra i primi a dedicare delle poesie a dei dipinti o a dei pittori
come in Canto su una Pittura di Du Fu scritta come elogio al generale letterato Cao
Ba.
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6
A Song of Painting: To General Cao Ba
You, General Cao Ba,
descendant of Cao Cao,
now live as a peasant,
a cold-door commoner.
Your ancestor's heroic age
carved out kingdoms of old,
and its cultural brilliance, its style,
still survive in your work.
To learn calligraphy
you first studied Lady Wei;
your only regret was not surpassing
the great Wang Xizhi .
You said, "Caught up in my painting,
I give no thought to old age;
riches and rank are to me
no more than clouds floating by."
Often summoned to court
during the Kaiyuan period,
frequently you ascended the dais
to receive the Emperor's praise.
In the Gallery of Famous Men
the noble faces were fading;
going to work with your brush
you brought back their freshness.
On the ministers' heads you repainted
their hats of office,
at the waists of the fierce generals,
their great feathered arrows.
The Duke of Bao and Duke of E--
so lifelike their hair bristles--
stand grim, bold and heroic,
as if in the midst of battle.
The late Emperor's imperial horse,
Jade-Flower Dapple,
had been painted by artist after artist,
but none could capture his essence.
One day he was led into the courtyard
below the red steps of the palace;
standing there by the palace gates
he embodied the wind of the plains.
At the Emperor's command
you stretched white silk to paint on;
calling up all of your skill,
you formed the image in your mind.
In a flash, from the nine-fold heavens,
the true "dragon" emerged!
At one stroke, the horse paintings of ages
were obliterated.
When the painting was taken up
and hung above the throne,
the horse on the wall and that in the yard
gazed proudly into each other's face.
Smiling, the Emperor hastened his aide
to bring a handsome reward;
8
Inoltre le poesie acquistano, in questo periodo, un carattere che potremmo definire
pittorico. Il paragone tra pittura e poesia è trattato a lungo nei testi cinesi di teoria
letteraria e artistica. Ouyang Xiu (1007-1072) nel suo “Osservazioni sulla poesia”
cita i requisiti che dovrebbe avere un buon poeta per Mei Yaochen:
Il poeta deve essere in grado di dipingere anche quelle scene che sono
difficili da descrivere, in modo tale che sembrino apparire di fronte agli
occhi del lettore, il loro significato esisterà così fuori dalle parole stesse,
solo così il poeta potrà essere considerato grande.
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La poesia deve descrivere paesaggi e cose come in una pittura in modo tale che il
lettore le possa visualizzare.
Anche negli scritti di Su Shi il paragone tra poesie e pittura è di fondamentale
importanza e viene ripreso sovente nei commenti a pitture e poesie; Su Shi descrive
così un dipinto di Wang Wei:
Quando uno assapora le poesie di Mojie (Wang Wei), sente che c’è della
pittura in esse, quando uno guarda un dipinto di Mojie sente che c’è
poesia
8
mentre in riferimento a un quadro di cavalli di Han Gan accompagnato da una poesia
di Du Fu scrive:
Ciò che scrive Shao Ling è pittura senza forma, i dipinti di Han Gan
stable-boys and grooms stood long-faced,
jealous of His Majesty's favor.
Your pupil Han Gan was long since
shown all your techniques;
he too can paint horses,
horses in every stance imaginable,
but Gan paints only the outer flesh,
not the strength that lies beneath;
his brush would dampen the spirit
of legendary Hualiu!
The General is a superb painter
because he captures the essence.
In the past you often rendered
likenesses of distinguished men;
in the present troubled times,
uprooted and homeless,
you are reduced to painting portraits
of humble passersby.
So desperate are your straits, you put up
with the snubs of commoners--
never in the world
has anyone been as poor as you!
But look at the lives of famous men
throughout history--
they too were forced to deal
with endless frustrations.
(tr. David Lunde - http://www.chinapage.org)
7
Bush Susan, The chinese literati on painting, cit. pp. 23-24.
8
Ibidem, p. 25.
9
poesie silenziose
9
Le arti si intrecciano e i rimandi dall’una all’altra sono continui, in una cultura che le
integra trasformandole in opere che potremmo definire multimediali. Immagini,
poesie, scritte, e in qualche modo anche il suono, il canto di quelle poesie recitate ad
alta voce o anche solo nella nostra mente, si uniscono. Le scritte e le immagini
devono essere quindi considerate assieme, divengono un’entità unica. Nello stesso
modo credo che questo avvenga per quelle opere che si ispirano a componimenti
letterari, per cui la storia o la poesia da cui provengono si uniscono all’immagine che
guardiamo. Le opere sono dinamiche, si trasformano le une nelle altre; dinamica è
anche la lettura che ne fa lo spettatore, lettore.
Per cui quando ci troveremo ad analizzare un dipinto che si ispira ad un’opera
letteraria dovremmo, credo, necessariamente studiare con esso il testo a cui la pittura
si riferisce, per comprendere meglio, non solo i rimandi al testo, ma anche ciò che si
distanzia da esso, ciò che viene mantenuto e rappresentato e ciò che invece viene
dimenticato e tralasciato. Ciò che non c’è risulta importante quanto quello che c’è.
Sono le scelte, sempre consapevoli, che arricchiscono, anche modificandola, la
storia.
A volte i racconti o le poesie erano ripresi dal pittore nel dipinto; calligrafie
leggere tra le immagini, a volte solo una parola o solo una frase. Altre volte
l’iscrizione non serve perché l'immagine si esprime da sola, ci racconta, con i tratti di
pennello, tutta la storia. I sentimenti della poesia vengono espressi in un vuoto, in
una macchia di inchiostro più scura, più efficace di mille parole, di cento spiegazioni.
Perché a volte anche solo un fiore di pesco rimanda a una storia, a una leggenda che
tutti conoscono. Storie come La sorgente dei fiori di pesco, che entrano
nell'immaginario comune, che si svincolano da chi le ha scritte, che diventano,
insomma, leggenda.
Molti sono gli esempi di opere letterarie che ispirano dipinti, eppure alcuni temi
sembrano ricorrere più spesso di altri, come se fosse quasi una necessità che
accomuna poeti e pittori, provenienti non solo da regioni diverse, da estrazioni
sociali diverse, ma anche molto distanti nel tempo. Dico poeti e pittori perché la
9
Ibidem, p. 25.
10
storia che qui prendiamo in esame, La sorgente dei fiori di pesco, non viene ripresa
soltanto da molti pittori, ma viene anche riscritta da diversi poeti. Mille voci e
pennelli diversi che raccontano la stessa storia. Arricchendola di emozioni e
sfumature.
Il collegamento tra opere letterarie e pittura è, nell’arte cinese, molto importante e
affascinante. Meriterebbe per questo una ricerca a parte; mi limiterò qui a seguirne lo
sviluppo a grandi linee. Quando si parla di testi letterari che vengono trasposti in
immagini o che ispirano le arti visive, bisogna innanzitutto ricordare che una parte
importante è costituita da quelle pitture che si ispirano a storie religiose, siano esse
taoiste o buddhiste. Delle opere di ispirazione buddhista ci giunge testimonianza
dalle pareti delle grotte come quelle sulle pareti dei templi rupestri di Dunhuang;
possiamo ricordare quelle tratte dai racconti jataka, o dalle molte opere che
raffigurano il Sutra del Loto, dove la storia viene suddivisa in singole scene. Queste
sono tratte direttamente dai testi ma anche dalla tradizione orale. Anche se molte di
queste opere hanno sicuramente un alto valore letterario credo che appartengano però
a una categoria differente rispetto a quella che stiamo qui analizzando. Altre opere
raffigurano racconti popolari o leggende, spesso collegate a figure taoiste. Alcune
delle storie più rappresentate sono sicuramente, come ricorda Kohara Hironobu nel
suo saggio
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, “Uscendo da una foresta di montagna” (soushan tu) e “Liu Chen e Yuan
Zhao entrano tra i monti Tiantai” (Liu Ruan Tiantai tu) , “Zhong Kui con una
processione di demoni” (Zhong Kui chuxing tu); “Ko Zhichuan sposta la sua
dimora” (Ko Zhichuan yiju tu); “La conversione di Hāritī” (Jiebo tu); “Yang Pu
trasferisce la sua famiglia” (Yang Pu yiju tu). Kohara Hironobu
11
sottolinea come la
maggior parte delle pitture ispirate a queste leggende popolari rappresenti una
singola scena dell’evento; solo la storia di Liu Chen e Yuan Zhao viene rappresentata
nel suo sviluppo narrativo.
Un’altra tipologia di opere che vengono illustrate sono opere tratte dai testi
classici, canonici. Opere fondamentali per la cultura cinese e base dell’educazione
dei letterari. Troviamo così rappresentazioni dello Shijing (Libro della poesia), del
Classico della pietà filiale, degli Annali delle primavere e autunni, caratterizzate
10
Murk Alfreda – Fong Wen C. (edited by), Words and images – Chinese poetry, calligraphy and
painting, New York: The Metropolitan Museum of Art, Princeton University Press, 1991. p.248.
11
Ibidem, p.248.
11
spesso da uno spirito didattico e permeate dagli ideali confuciani.
Altri esempi di opere letterarie trasposte in pitture che possiamo citare sono: Canzoni
di Chu (Chuci 楚 辭, III sec. a.C.), Biografie di donne virtuose (Lienu zhuan 列女傳,
I sec. d.C.), Ninfa del fiume Luo (Luoshen fu 洛 神 賦, ), Ritorno a casa (Guiqulai,
歸去來辭), Diciotto stanze per un flauto barbarico (Huqie shiba pai, 胡茄十八拍,
VIII sec. d.C.), Una canzone di infinito dolore (Changheng ge, 長恨歌, IX sec. d.C.),
La roccia rossa (Chibi fu, 赤壁賦, XI sec. d.C.) Li Tang “Il duca Wen di Chin
riconquista il suo stato” (1070-1150) dagli Annali delle primavere e autunni.
L’opera “Consigli dell’istitutrice alle dame di corte” attribuita a Gu Kaizhi (344-
406 circa) (Tav.1), di cui ci è pervenuta una copia del X secolo, è una delle prime
testimonianze di un dipinto tratto da un testo letterario. Il dipinto illustra un testo
didattico di tarda epoca Jin di Zhang Hua (232-300), e raffigura un’istitutrice di corte
che impartisce lezioni alle dame su come comportarsi. L’opera alterna il testo alle
immagini; il testo viene prima dell’immagine che lo illustra, caratteristica che sarà
tipica di molti rotoli di questo tipo. Un'altra opera attribuita a questo pittore è
nuovamente tratta da un importante testo “La Dea del fiume Luo” di Cao Zhi (192-
232), che narra dell’infelice amore tra un mortale e la divinità fluviale. Nella copia
che ci è arrivata del XII sec. (Tav.2) il testo è riportato all’interno del dipinto e
accompagna l’immagine e lo svolgersi del racconto. Da notare è un espediente che
ritroveremo anche in alcuni rotoli che rappresentano La sorgente dei Fiori di Pesco:
Fu Fei, la protagonista, è raffigurata più volte all’interno del rotolo; le scene del
racconto sono rappresentate una a fianco all’altra e per questo la dea è rappresentata
più volte. Questo fa in modo che il lettore-spettatore possa, anche seguendo il testo,
ritrovare i personaggi lungo tutta la pittura. Anche nel paravento laccato proveniente
dalla tomba di Sima Jinlong e di sua moglie (Tav.3), risalente alla fine del V secolo,
le scritte sono inserite direttamente nell’immagine. Qui le parole sono racchiuse in
cartigli che si accompagnano come un “fumetto” all’immagine, narrando episodi
tratti dal testo “Lienüzhuan” (Biografie di donne celebri) scritto in epoca Han da Liu
Xiang.
Una curiosa caratteristica presente in alcune delle opere più antiche, e che in parte
cadrà in disuso, è quella di rappresentare più scene nello stesso momento come si
vede nel rotolo di Li Gonglin (1049-1106) “La Divinità del fiume” da I nove canti
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