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INTRODUZIONE
Le emozioni rivestono un importante ruolo nel regolare le interazioni
sociali. La famiglia rappresenta il contesto primario della socializzazione
emotiva dove, già dai primi giorni dopo la nascita, iniziano a costruirsi tra
genitori e figli una molteplicità di significati sulle emozioni attraverso le
continue interazioni. Il tema della socializzazione emotiva rimanda
convenzionalmente all’idea che i bambini acquisiscano fin da piccoli la
comprensione, l’espressione e l’autoregolazione delle emozioni nei contesti
sociali relazionali. Il tema ha assunto particolare interesse nella ricerca con
la pubblicazione nel 1998 di un importante studio di Eisenberg e colleghi,
nel quale è stato proposto un modello euristico in cui le caratteristiche dei
bambini, dei genitori e dell’ambiente culturale generano comportamenti
genitoriali (ERSBs) che agiscono sulla regolazione e sulla competenza
emotiva dei figli, e che a loro volta determinano comportamenti e relazioni
socialmente più o meno accettabili.
Lo scopo del presente contributo sarà quello di analizzare gli studi e le
ricerche più recenti inerenti ai processi di socializzazione emotiva nel
contesto familiare. Verranno esaminati i meccanismi e il funzionamento di
tali processi mediante l’analisi della letteratura e dei nuovi modelli teorici
disponibili. Saranno approfonditi i fattori che influenzano le risposte
comportamentali genitoriali alle reazioni emotive dei figli, e come questi a
loro volta agiscano sulla regolazione e sulla competenza emotiva. Si
cercherà di comprendere quanto le figure di attaccamento e il tipo di
attaccamento siano determinanti nei processi di socializzazione emotiva, e
se vi sia un collegamento intergenerazionale e una trasmissione ereditaria
della genitorialità. Si porrà l’attenzione sul contesto e sull’ambiente dove
avvengono le transazioni relazionali genitori-figli, e di come la cultura
agisca sulle cognizioni e sull’espressione delle emozioni modellando
l’esperienza emotiva.
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Si tratterà del costrutto della mentalizzazione, della funzione riflessiva
genitoriale e di come un deficit di tali capacità favorisca la disregolazione
emotiva e del Sé in età evolutiva. Una certa attenzione sarà data
all’approfondimento delle caratteristiche in alcune situazioni familiari
critiche che possono mettere a rischio lo sviluppo emotivo dei figli, le
capacità di comprensione delle emozioni e la loro espressione. In
particolare, si affronteranno i processi di socializzazione emotiva in
presenza di psicopatologie nei genitori, maltrattamenti, separazione
coniugale, eventi luttuosi.
Nell’ultima parte, saranno trattati gli interventi più efficaci per lo sviluppo
della socializzazione emotiva, sia a livello genitoriale sia specifici per
bambini. Infine, uno sguardo verrà dato alle ultimissime scoperte e alle
nuove prospettive di ricerca.
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CAPITOLO 1: I PROCESSI DI SOCIALIZZAZIONE EMOTIVA E
IL LORO FUNZIONAMENTO
1.1 INTRODUZIONE ALLA SOCIALIZZAZIONE EMOTIVA
Le emozioni hanno un importante ruolo comunicativo nell’attribuire
significato agli eventi e nel regolare i processi interattivi tra le persone. A
loro volta, le circostanze e i contesti sociali relazionali danno un significato
preciso alle emozioni. Parke sostiene che «le emozioni sono sia prodotti che
processi sociali in cui nella quotidiana e costante interazione tra individui
s’imparano i significati delle emozioni e a trattare con le emozioni proprie e
altrui (Parke RD, 1994 p.160)». Da questo presupposto, il concetto di
socializzazione emotiva nasce per spiegare le modalità in cui è possibile
trasmettere i significati e i comportamenti connessi alle emozioni nelle
relazioni interpersonali. La famiglia rappresenta il contesto primario della
socializzazione emotiva dove, già dai primi giorni dopo la nascita, iniziano
insieme agli adulti a costruirsi una molteplicità di significati sulle emozioni
attraverso le continue interazioni. I processi di socializzazione emotiva
familiare costituiscono l’insieme delle modalità e delle strategie, implicite
ed esplicite, attraverso le quali i genitori possono condizionare
l’espressione, la comprensione e la regolazione delle emozioni nei bambini.
La risposta genitoriale nei confronti dell’espressione emotiva dei figli
influenza notevolmente la loro competenza emotiva; vi è ormai una diffusa
concordanza tra operatori nel ritenere che la conoscenza e la trasmissione
delle emozioni richieda abilità fortemente “socializzate”.
A fine anni novanta, gli studi di Eisenberg e colleghi portarono allo
sviluppo di un modello euristico nel quale le caratteristiche dei bambini, dei
genitori, del contesto ambientale e culturale determinano comportamenti
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legati alla socializzazione emotiva (emotion-related socialization
behaviors, o ERSBs) in grado di influenzare l’autoregolazione e la
competenza emotiva dei bambini. Si ritiene che la socializzazione emotiva
abbia una forte implicazione nello sviluppo delle competenze sociali e
nell’insorgenza di disturbi psicologici: la competenza emotiva richiede la
comprensione delle proprie e altrui emozioni e la capacità di esibirle o
inibirle in funzione del contesto di riferimento in modo appropriato e
socialmente accettato.
Gli studi osservazionali riguardanti la relazione tra bambini e caregiver,
evidenziano come i processi interattivi di socializzazione emotiva siano
molto precoci. Già nei primi due anni di vita i bambini mostrano di saper
apprendere e regolare le proprie emozioni.
1 , 2 , 3
Dal secondo mese si
evidenziano nell’interazione con la madre le prime forme di regolazione
delle espressioni emotive come i mutamenti nella direzione dello sguardo,
l’espressione del viso, la postura, la mimica e i vocalizzi.
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La diatica
relazione face to face tra madri e bambini crea emozioni e sequenze di
azioni condivise che si ripetono e stabilizzano come pattern di
comunicazione; attraverso questi pattern i bambini sono in grado di auto-
regolare le proprie emozioni, sviluppando al contempo la capacità di
modularne i livelli di attivazione ed espressività. La relazione di
accudimento tra il caregiver e il bambino porta alla formazione del legame
di attaccamento. Per Sroufe, il legame di attaccamento rappresenta «l’esito
della storia della regolazione emotiva tra madre e bambino (1996 p. 25) ».
Un legame di attaccamento sicuro è promosso da quelle madri in grado di
accettare sia le emozioni positive sia quelle negative, così come da quelle
1
BEEBE B, LACHMAN F. Infant research and adult treatment: co-costructing interactions.
London: Analytic Press, (2002).
2
KAYE K. La vita mentale e sociale del bambino. Roma: Il pensiero scientifico editore, (1989).
3
TRONICK EZ. Emotions and emotional communications in infants. American Psycologist,
(1989), 44, pp. 112-119.
4
FOGEL A. Developing through relationship. Chicago: University of Chicago Press, (1993).
9
capaci di mostrare un buon controllo di fronte l’emotività dei figli e da
quelle che ne incoraggiano e supportano l’espressione autonoma.
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Nella dinamica relazione interattiva tra genitori e bambini acquisisce
importanza anche il linguaggio verbale nella regolazione delle emozioni.
Secondo Miller e Sperry, alcune funzioni associate al linguaggio sono
correlate alla socializzazione emotiva.
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In particolare, gli autori evidenziano
la funzione di condivisione dell’esperienza emotiva (il come sto),
l’espressione emotiva (il come lo dico), il comportamento emotivo (cosa
faccio) e la rievocazione emotiva (il ricordo e l’anticipazione). Oltre a ciò,
assume rilevanza anche il sistema di credenze sulle emozioni, che differisce
da genitore a genitore e da una cultura all’altra. Ad esempio, in alcune
culture si è propensi a credere che le emozioni, in particolare quelle
negative, debbano essere controllate e non espresse, inducendo i figli a
minimizzarle e ignorarle senza poterle esprimerle; altri genitori invece,
invitano i figli ad accettare le emozioni e a esprimerle in modo socialmente
accettabile.
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Si parla in questo caso di filosofia meta-emotiva, definita come
«l’insieme delle opinioni e convinzioni che l’adulto possiede sulla funzione
delle emozioni e sulla modalità di gestirle (Gottman M et al, 1997 p.6)».
Vengono individuati quattro principali stili di orientamento emotivo:
emotion coaching phylosofy, disimissing meta-emotion phylosophy, laissez-
faire e disapproving. Parimenti, ad affiancare gli stili meta-emotivi
corrispondono alcune pratiche di socializzazione emotiva parentale tra cui il
dismissing e il coaching. Si parla di dismissing in presenza di
comportamenti associati a strategie di regolazione emotiva poco adeguati
quali l’allontanamento, la minimizzazione, la punizione, la privazione
5
CASSIDY J. Emotion regulation: Influences of attachment relationships, in The development of
emotion regulation: Biological and behavioral considerations. Monogrpah of the Society for
Reserch in Child Development, (1994), 59, pp. 228-249.
6
MILLER P, SPERRY L. Early talk about the past: the origins of conversational stories of
personal experience. Journal of Child Language, (2009), 15, 2, pp. 293-315.
7
GOTTMAN M, KATZ F. HOOVEN C. Meta-emotion: How families communicate emotionally.
Lawrence Erlbaum Associates, Inc, Mahwah (1997).