1. INTERNET, E-COMMERCE E SERVIZI TELEMATICI.
La grande rete Internet è nata negli Stati Uniti d'America negli anni '50 come rete di calcolatori
utilizzata per scopi militari e come ausilio alla ricerca scientifica. Le specifiche del sistema prevedevano
esplicitamente la possibilità di una diffusione delle funzioni e delle informazioni tale che, in caso d'attacco
militare o di catastrofe naturale, il mancato funzionamento di alcune macchine non avrebbe compromesso
l'elaborazione e la diffusione delle informazioni della rete. Essa è stata, in seguito, utilizzata da strutture
universitarie e di ricerca nell'ambito connesso con le esigenze di scambio veloce ed affidabile delle informazioni.
La Rete Internet può essere pensata come formata da migliaia d'elaboratori elettronici, connessi fra loro,
in grado di scambiarsi dati, che rendono accessibili a tutti coloro i quali si collegano alla stessa. Il sistema,
permette di diffondere e ricevere informazioni da un altro computer (la cui localizzazione fisica non sempre è
nota): spedendo i dati tramite percorsi che possono cambiare dinamicamente (passando in pratica per altri
computers, variando il percorso in funzione dello stato della rete) ma che, in ogni caso, raggiungono tutti gli
elaboratori coinvolti nel processo.
In seguito, negli anni '90, fu dismessa dal Pentagono, liberalizzata e resa accessibile anche per usi non
istituzionali, quali quelli privati. Da quel momento in avanti tale tecnologia, grazie al potenziamento delle
macchine di calcolo e l'introduzione di programmi di facile ed intuitivo utilizzo, ebbe un'elevata diffusione negli
Stati Uniti.
La sua crescita vertiginosa è dovuta essenzialmente all'utilizzo di un protocollo aperto e non
proprietario, il Transport Control Protocol/Internet Protocol (in sigla TCP/IP), allo sviluppo di un formato
standard, l'hypertext markup language (HTML), impiegato per la presentazione dei dati on-line, nonché per la
diffusione dei programmi che forniscono una interfaccia standard utile per accedere alle informazioni ed ai dati
pubblicati nei siti raggiungibili tramite World Wide Web.
È importante porre l'accento sul fatto che tutte queste tecnologie, abbastanza complesse, usano sistemi
di comunicazione già esistenti per creare un network che è indipendente da qualsiasi piattaforma. A questo
riguardo, si deve rilevare che uno dei motori della crescita di Internet è il fatto che essa utilizza tutta
l'infrastruttura esistente delle telecomunicazioni (telefoni, cavi etc.) e può essere reso accessibile con un
ammontare minimo di nuovi investimenti.
Oggi, a dieci anni di distanza, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio fenomeno a carattere mondiale,
caratterizzato da una serie di servizi più o meno utili.
In questo scenario, così complesso e sempre in evoluzione, si colloca il cosiddetto E-Commerce (in
italiano commercio elettronico). Esso è definito come la vendita di beni e/o servizi che le imprese offrono sulla
rete. A questo proposito è fondamentale evidenziare due filoni principali del commercio elettronico:
� Business-to-business;
� Business-to-consumer.
Nel primo caso rientrano tutti i beni e servizi che le imprese offrono ad altre imprese, dove gli ordini di
approvvigionamento e di vendita da e verso interlocutori abituali utilizzano quale mezzo di trasporto la rete
Internet; in particolare la sezione business-to-business è rappresentata soprattutto dai servizi in senso lato, quali
ad esempio quelli rivolti al mercato interbancario e finanziario.
Il secondo punto concerne i beni e servizi che i negozi virtuali offrono al consumatore finale, dove per
negozio virtuale intendiamo un sito Internet (quindi fisicamente inesistente), nel quale sono presenti cataloghi di
prodotti ed altre informazioni commerciali relative a questi. I beni virtualmente esposti riguardano una tipologia
piuttosto varia.
In effetti, una definizione più rigorosa di commercio elettronico richiederebbe di specificare quali fasi
del processo di vendita devono avvenire on-line.
Esistono differenti posizioni tra coloro che si occupano di queste problematiche a livello mondiale:
infatti, alcuni considerano E-Commerce solamente le transazioni commerciali in cui sia l'ordine che il
pagamento avvengano tramite la rete; altri, invece, ritengono Commercio Elettronico anche le transazioni in cui
il primo contatto sia avvenuto tramite Internet (World Wide Web) e che vengono concluse secondo le
metodologie tradizionali.
Allo stato attuale assistiamo ad una vera e propria corsa, da parte del mondo imprenditoriale, per
riservarsi uno spazio nel mondo virtuale. Le imprese stanno sviluppando una vasta gamma di prodotti dedicati e
servizi orientati alla rete. Si tratta di veri e propri negozi on-line ove il cliente collegato al sito può consultare il
catalogo dei prodotti o servizi offerti e, se li trova di suo interesse, può ordinarli e riceverli al proprio domicilio,
pagando il corrispettivo in differenti modi. I beni vendibili su Internet sono i più diversi e sono classificabili in
prodotti veri e propri (libri, computer, cd musicali) e servizi (trading on-line, consultazione c/c di corrispondenza
on-line, prenotazione viaggi ed alberghi).
Si tratta, secondo le stime presentate da alcune ricerche di mercato, di un business in forte e rapida
ascesa: eStats1 stima che, a fronte di un volume d'affari mondiale del Commercio Elettronico sia business-to-
business che business-to-consumer pari 1.250 milioni di dollari realizzato nel 1996, prima della fine dell'anno
2000 si possa raggiungere un fatturato di 150.000 milioni di dollari, con una crescita pari al 10.000%; l'IDC
Italia
2
stima che dai circa 23 miliardi di lire del 1997 il mercato italiano raggiungerà i 3.800 miliardi di lire nel
2001, con un tasso di crescita di oltre il 15.000%.
1
eStats: fonte Net-Research, e-commerce consulting (pagine informative);
2
IDC Italia: fonte Net-Research, e-commerce consulting (pagine informative);
A tale proposito presentiamo qui di seguito due tabelle grafiche che, sinteticamente, hanno il compito di
rendere espliciti il valore delle transazioni stimate, da agenzie di settore, relative al commercio elettronico, sia a
livello mondiale sia con riferimento alla situazione italiana; in particolare viene indagato il mercato dell'E-
Commerce, a partire dal 1996 con una proiezione fino al 2001.
Figura 1 Figura 2
Il commercio elettronico si è sviluppato in mo do differente negli Stati Uniti d'America, rispetto al resto
del mondo ed in particolare l'Europa. La prima differenza è data dalla visione liberista, che tende a favorire il
commercio in tutte le sue forme, anche e soprattutto, in quelle aventi un carattere fortemente innovativo.
Riguardo a tale approccio, nel 1998 è stata varata l'Internet tax freedom Act3: si tratta di una legge che
blocca per tre anni ogni tassa o nuova regolamentazione governativa avente come materia il commercio
elettronico. Sicuramente, l'esistenza di due diverse legislazioni presuppone anche necessità culturali e ritmi di
vita molto differenti fra loro.
Assai differente la situazione europea, ove l'approccio relativo alle attività commerciali è di tipo
tradizionale e le istituzioni preposte alla loro regolamentazione sono intente e molto preoccupate a tutelare la
privacy degli utenti, lasciando trasparire un clima di ridotta flessibilità.
Qui di seguito si riporta una tabella che riassume brevemente l'andamento del commercio elettronico in
Europa, estratta dalla Relazione del Secit4, pubblicata su il Sole 24 Ore5 . Come si può facilmente prendere
visione, l'indagine sceglie, quale anno di riferimento, il 1995, facendo un'ampia distinzione fra i paesi europei,
realizzando anche delle analisi prospettiche di mercato per il 2001, ove il riferimento all'anno 1995 è giustificato
dal fatto che il fenomeno comincia a produrre i primi segnali di riscontro orientativamente in quell'anno. Inoltre i
dati sono presentati in miliardi di Ecu, per poter armonizzare e meglio confrontare i risultati dello studio con gli
anni precedenti, quando tutti i valori europei erano ancora espressi in Ecu (si ricorda che l'Euro è nato soltanto il
3
Rai Educational, Mediamente Settimanale, 23.3.1999
4
Secit: Servizio Consultivo ed Ispettivo Tributario
5
Le Guide Operative - Guida Normativa, Maggio 2000, pagina 100
1 Gennaio del 1999, giorno in cui è stata dichiarata la parità fissa delle monete nazionali nelle relazioni con le
altre divise, ndr).
Tabella 1:
Mercato del commercio elettronico in Europa, 1995-2001
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
Benelux 0,01 0,05 0,22 0,70 1,92 3,69 5,32
Francia 0,00 0,01 0,11 0,51 1,89 4,64 8,29
Germania 0,00 0,02 0,18 0,83 3,03 7,42 13,2
Italia 0,00 0,03 0,16 0,53 1,50 3,00 4,52
Paesi Nordici 0,01 0,08 0,38 1,15 2,93 5,15 6,71
Spagna 0,00 0,01 0,04 0,15 0,51 1,17 2,01
Regno Unito 0,02 0,15 0,65 1,97 4,90 8,42 10,58
Resto Europa 0,01 0,04 0,21 0,69 1,95 3,85 5,72
Totale 0,05 0,39 1,95 6,53 18,63 37,34 56,35
Fonte: EITO '97
Nella tabella sopra esposta è evidenziata la predisposizione (peraltro giudicata naturale) delle nazioni di
cultura anglosassone e tedesca verso gli acquisti on-line; al contrario, la medesima mostra un distacco dei paesi
collocati, geograficamente parlando, nel sud d'Europa. Per tutti, l'esplosione del fenomeno è segnalata in
corrispondenza dell'anno 1999, quando il Regno Unito passa da un 1,97 ad un 4,90 e la Germania da uno 0,83 ad
un 3,03. Nell'anno 2000, come si nota, le cifre del business, sono pressoché raddoppiate con riferimento a tutti i
paesi appartenenti all'Europa geografica, ove l'unico vero paese ancorato al commercio tradizionale è la Spagna
(1,17). Relativamente all'analisi prospettica del 2001, lo studio segnala una battuta d'arresto del Regno Unito e
dei Paesi Nordici (aumento meno che proporzionale rispetto alle altre nazioni considerate) ed un continuo
ampliamento del mercato in tutti i rimanenti Paesi, con particolare sviluppo, ulteriore, nella Germania.
Conseguentemente, anche il volume totale del mercato dei prodotti on-line, esplode nel 1999, con la
previsione di raggiungere un livello pari a 56,35 miliardi di Ecu.
Quanto alla situazione italiana, la tabella segnala l'anno 1999 come quello in cui il fenomeno in
questione si manifesta in maniera significativa: in particolare il giro d'affari passa da 0,53 miliardi di Ecu nel
1998 ad 1,50 mld (sempre di Ecu s'intende), per conseguire nell'anno 2000 una quota pari ai 3,00 miliardi e con
una prospettiva di raggiungere i 4,52 nel 2001; l'unico paese avente una posizione inferiore all'Italia è sempre la
Spagna.
In Italia, il commercio elettronico stenta a prendere corpo fra gli utenti di Internet per una serie di
ragioni. Una di queste riflette la ridotta penetrazione del personal computer nell'uso comune delle famiglie,
dovuta inizialmente al costo delle macchine ed alla scarsa alfabetizzazione informatica. Una seconda è
riconducibile alla composizione della popolazione vivente, attestata su un'età piuttosto elevata (50-60 anni) poco
incline all'uso del PC, soprattutto al suo uso applicato agli acquisti, si serve ancora presso il negozio od al
supermercato per una semplice questione di ordine culturale. Un'altra ragione è espressione della poca fiducia
riposta nel venditore on-line, legata alla qualità dei beni, non essendo possibile verificare la stessa se non alla
consegna, nonché alla sicurezza nel pagamento.
Per migliorare la situazione attuale (sopra esposta), il Governo Italiano ha previsto, nella vigente Legge
Finanziaria, alcune misure finalizzate alla diffusione del personal computer nelle famiglie; in particolare era stata
proposta un'agevolazione nell'acquisto di nuovi PC (c. d. rottamazione).
Al fine di promuovere un potenziamento dell'E-Commerce (con il conseguente miglioramento della
competitività complessiva delle imprese), il Ministero dell'Industria del Commercio e dell'Artigianato ha istituito
un osservatorio, con il compito di monitorare lo sviluppo delle differenti iniziative da parte delle aziende e
trasferire in altri settori le competenze da queste acquisite. Allo stato attuale tale osservatorio non è ancora
operativo e pertanto è possibile acquisire informazioni, solo collegandosi al motore di ricerca italiano Virgilio,
sfogliando una particolare sezione dedicata al tema in questione. All'indirizzo sopra specificato, è possibile
trovare documenti e link a siti relativi al commercio elettronico, sia sulla vendita on-line sia a giornali e riviste di
settore.
Secondo le stime e le statistiche più accreditate, i beni più venduti sulla grande rete Internet sono
hardware, software e libri.
In seguito all'esperienza americana di Amazon e quella oxfordiana di Internetbookshop, è stato creato
Internetbookshop Italia, la prima libreria virtuale tutta italiana. Dal modello americano, è stato riproposto il
servizio di prenotazione e vendita di biglietti a distanza denominato Easy ticket, gestito da una società avente
sede a Bologna, che si propone di diventare un punto di riferimento per tutti gli operatori che hanno relazioni con
il mondo dell'intrattenimento.
Dato che nel nostro paese l'E-Commerce ha finora ottenuto scarsi risultati, molti operatori si rivolgono
al mercato estero. Un elemento caratterizzante del caso italiano è la vendita in rete di prodotti tipici; ne è un
esempio il sito www.dolcevita.com, basato sui cinque pilastri sui quali poggia l'economia italiana nel mondo:
moda, turismo, cucina, cultura e design; si tratta di uno dei siti pionieri che strategicamente hanno avvertito
l'importanza di un lancio nel mercato internazionale. Nel campo del gourmet ricordiamo la presenza del sito
www.thebestraffaello.com, un grande supermercato virtuale.
In alcuni casi si è assistito ad un vero e proprio successo commerciale come l'Olio Carli, il quale vende i
propri prodotti in rete sia in Italia sia all'estero, in considerazione dell'esperienza di vendita per corrispondenza
che ha caratterizzato lo stile dell'azienda, fin dai suoi esordi. La ditta Fratelli Carli è entrata a far parte del mondo
virtuale nel 1997 allo scopo di promuovere il Museo dell’Olivo, dedicato alla storia della produzione dell’olio
d’oliva.
Inizialmente è stato sviluppato un sito web con la funzione di fornire informazioni relative al museo ma,
dopo l’attivazione dello stesso, la Fratelli Carli ha cominciato a ricevere ordini tramite posta elettronica. Il sito fu
poi aggiornato e messo in condizioni di gestire via Internet gli ordini così ricevuti.
Il sistema automatico lavora effettuando centinaia di transazioni al giorno, incluse operazioni di
fatturazione e di controllo della merce, ciascuna delle quali viene effettuata con estrema precisione. Le funzioni
del database e quelle dedicate all'E-Commerce sono fra loro collegate per consentire una gestione, veloce ed
efficace, delle transazioni. Infatti, le attività vengono eseguite in tempo reale dal sito www.carli.com soltanto
pochi giorni prima della consegna. La sicurezza di trasmissione dei dati è, peraltro, garantita da un sistema
completo che utilizza il protocollo SSL (Secure Socket Layer), sviluppato da Netscape Communication Inc. e
supportato da Microsoft Explorer.
Infine, segnaliamo il sito www.vino.com, il quale si propone di essere una vera e propria guida
all'enologia pratica italiana, e dove sono presentate alcune fra le più importanti imprese vinicole del centro-nord
e due enoteche che espongono vini francesi ed italiani, le cui case produttrici non sono direttamente
rappresentate.
Oltre alle imprese, anche la Pubblica Amministrazione si è avvicinata alle nuove tecnologie basate sul
Protocollo Internet (TCP/IP). Con l'introduzione dell'art. 15 della Legge n. 59 del 1997 (c. d. legge Bassanini),
sia lo Stato Italiano che le Amministrazioni Locali erogheranno servizi telematici ai cittadini in un'ottica di
semplificazione delle procedure amministrative precedenti, attraverso la Rete Unitaria della Pubblica
Amministrazione (RUPA).
In particolare, sarà possibile inviare e richiedere documenti e stipulare contratti con la validità di
scritture private, direttamente da casa o dall'ufficio. Secondo le stime operate dal Governo Italiano, il sistema
consentirà un risparmio di 1500 miliardi e circa 5000 ore lavorative in un anno.
A carico dell'utente vi sarà la registrazione della propria firma con rilascio di tessera a microchip presso
un ente certificatore regolarmente iscritto all'albo predisposto dall'Autorità per l'Informatica nella Pubblica
Amministrazione (AIPA), di cui tratteremo diffusamente nel paragrafo dedicato agli enti certificatori incluso nel
capitolo riservato alla legislazione vigente, e l'acquisto di un lettore apposito da collegare al personal computer.
Attualmente, assistiamo ad un'ampia offerta di servizi di certificazione da parte di imprese appartenenti
a settori differenti, quali postale, servizi bancari e finanziari. A tal fine, l'ente Poste Italiane ha costituito
Postecom S.p.A, la quale avrà il compito di sviluppare e gestire nuovi servizi che in tempi piuttosto brevi
saranno disponibili attraverso il portale delle poste (www.poste.it), quali servizi on-line di Bancoposta,
messaggistica Internet, certificazione di firma digitale e servizi per l'E-Commerce.
L'altro grande esempio è rappresentato da SSB (Società per i Servizi Bancari S.p.A.) che opera nel
settore bancario e finanziario e si occupa di fornire servizi ad alto contenuto tecnologico al suo settore di
riferimento; la sua attività si sviluppa secondo due principali direttrici: studiare e realizzare nuovi servizi
informatici per il sistema bancario, creare e applicare soluzioni innovative per i rapporti tra banche e tra banche e
clienti.
Per compiere tutte le operazioni sopra enunciate è stata introdotta la carta d'identità a microchip, che
verrà rilasciata al cittadino fin dalla nascita (e non più all'età di sedici anni), la quale conterrà tutta una serie
d'informazioni relative al soggetto. Il microchip elettronico sarà suddiviso in due parti: la prima conterrà tutte le
informazioni relative ai dati anagrafici, fiscali e sanitari aventi valenza nazionale, la seconda sarà gestita
direttamente dalle autonomie locali. Infatti, ciascun Comune attiverà in rete tutta una serie di servizi utili al
cittadino, come il rilascio di certificati anagrafici e scolastici, il pagamento dell'Ici e di altre imposte dovute. La
carta a microchip diverrà sicuramente uno strumento di comunicazione rapido e di facile utilizzo per il cittadino
per dialogare con l'autonomia comunale di appartenenza.
Al fine di coordinare i progetti e gli sforzi tra gli Uffici della Pubblica Amministrazione e curare
l'immissione in Rete dei dati, il D.lgs. n. 39 del 12 febbraio 1993, recante "Norme in materia di sistemi
informativi automatizzati delle amministrazioni pubbliche" ha istituito l'AIPA, in seguito modificato dall'art. 42
della Legge n. 675 del 31 dicembre 1996.
A tale riguardo, possiamo portare l'esperienza della Regione Lombardia, che ha sviluppato, a partire dal
1998, il progetto denominato "Lombardia Integrata".
Il programma prevede, oltre alla riprogettazione del sis tema informativo interno, l’obiettivo di
promuovere e realizzare un insieme di interventi e progetti volti all’erogazione di servizi verso l’esterno
favorendo l’integrazione della Pubblica Amministrazione.
Si tratta di un intervento fondato su un modello di governo che intende favorire lo svolgimento dei ruoli
istituzionali propri delle Amministrazioni pubbliche lombarde; che intente realizzare il processo d'innovazione
istituzionale ed organizzativa intrapreso dalle pubbliche amministrazioni regionali, finalizzato a promuovere
servizi, realizzati dai soggetti aderenti al programma, ai cittadini, alle imprese ed agli enti locali, utilizzando
un’infrastruttura tecnologica ramificata sul territorio della Regione, attraverso la quale le pubbliche
amministrazioni locali accederanno anche alla rete unitaria nazionale.
L’iniziativa della Regione Lombardia si qualifica per la propensione all'integrazione dei sistemi e dei
servizi e per non creare una rete telematica di proprietà della Regione; ma per utilizzare piuttosto la rete di
mercato al fine di collegare i vari soggetti partecipanti al programma. La Regione medesima si è opportunamente
raccordata con l’AIPA tramite la sottoscrizione di una convenzione, con la quale i sistemi e i servizi informatici
regionali sono conformati agli standard nazionali.
Tale programma consente e consentirà lo sviluppo di nuove modalità d'interazione tra amministrazioni
pubbliche e soggetti privati, una più ampia innovazione nei servizi pubblici grazie alla cooperazione applicativa
e la realizzazione operativa del decentramento amministrativo e della semplificazione delle procedure.
Secondo questa logica, la nostra Regione è chiamata a svolgere un ruolo attivo nella individuazione di
risorse finalizzate allo sviluppo della infrastruttura, alla realizzazione e distribuzione di servizi comuni, ivi
compresi quelli derivanti dalla attivazione di collegamenti con i diversi Ministeri ed il livello centrale più in
generale (RUPA).
Infatti, un'adeguata capacità di sviluppo del livello di automazione degli enti territoriali costituisce
indispensabile premessa per un’attiva partecipazione alla realizzazione dei progetti sulla rete. In particolare, la
Regione Lombardia ha deliberato di cofinanziare la realizzazione di sistemi e servizi informatici locali, purché
coerenti con il disegno dell’integrazione. In questi anni sono stati finanziati 114 enti territoriali e altri 300 sono
stati dichiarati finanziabili.
Qui, in estrema sintesi, abbiamo introdotto alcuni concetti di base e lo scenario attuale per rendere
intelligibile questo lavoro.
2. LE TRANSAZIONI TELEMATICHE.
2.1. La nozione.
Per transazioni telematiche s'intendono quei pagamenti realizzati attraverso la rete telematica Internet.
Esistono differenti sistemi che permettono all'utente, quale acquirente di beni acquistati presso un negozio
virtuale (o Internet shop), di pagare gli stessi senza, peraltro, spostarsi dalla postazione on-line della propria
scrivania. Tali sistemi saranno ora presentati secondo una logica di tipo temporale: da quelli di primissima
applicazione, a quelli di più recente introduzione. In particolare, i primi due approcci erano stati sviluppati
(inizialmente) per le esigenze del commercio tradizionale e solamente in maniera successiva applicati all'E-
Commerce. Gli ulteriori tre, al contrario, sono stati introdotti per rispondere alle necessità fondamentali del
commercio on-line.
Questa forma di commercio più evoluta porta con sé problematiche che fino al 1995, anno in cui si
manifesta il fenomeno del commercio proposto tramite la rete Internet, gli operatori non si erano mai trovati ad
affrontare e nelle quali l'identificazione dell'utente gioca un ruolo preponderante. Essi possono essere,
sinteticamente, classificati in:
� Metodi tradizionali;
� Carta di credito;
� Basati sul sistema bancario o enti certificatori;
� Smart cards;
� Moneta elettronica.
Nel corso dei paragrafi successivi svilupperemo, in maniera più dettagliata e puntuale, i concetti legati
alle modalità di completare le procedure di riscossione dei crediti da parte delle imprese facenti parte della
cosiddetta "New Economy".
2.2. I metodi tradizionali.
Quest'approccio consiste nell'utilizzare i metodi tradizionali per concludere la transazione; in tal caso il
prodotto viene scelto ed ordinato tramite Internet, ma pagato in anticipo o alla scadenza stabilita, versando un
assegno od ordinando un bonifico sul conto del fornitore. In tale categoria troviamo principalmente:
� Bonifico;
� Assegno;
� Contrassegno.
Secondo una definizione, mutuata dalla tecnica bancaria, per bonifico s'intende il trasferimento di fondi,
prelevati dal conto corrente di corrispondenza del soggetto acquirente di beni, tenuto presso una banca, ed
accreditati sul conto del fornitore di beni e servizi, aperto presso un istituto di credito, diverso da quello di cui
l'altra parte è titolare; nel caso in cui entrambe le parti fossero titolari di conti correnti di corrispondenza presso
la medesima banca, saremmo di fronte ad un'operazione denominata Giroconto.
Per quanto concerne l'assegno, esso è definito come il titolo di credito mediante il quale il correntista
debitore ordina al proprio istituto di credito di addebitare il suo conto corrente a favore del creditore per la
somma indicata in cifre ed in lettere su di esso.
Il contrassegno, invece, è uno strumento che comprova l'avvenuto pagamento della merce da parte
dell'acquirente, utilizzato dal servizio postale; infatti, i beni venduti sono consegnati all'acquirente solo dopo che
il postino medesimo ha ricevuto il pagamento in contanti. Inoltre, il medesimo presenta un costo aggiuntivo che
varia in relazione al contratto stipulato con l'impresa incaricata del trasporto; in particolare, è possibile
specificare tre parametri per la definizione di tale costo:
� una tariffa fissa che è sempre indipendentemente dall'importo della spedizione;
� una percentuale utilizzata per il calcolo delle spese di contrassegno: il costo da sostenere viene calcolato
come percentuale sull'importo totale della merce ordinata; esso risulta essere il costo effettivo solo se supera
la tariffa fissa e se l'importo totale dell'ordine supera il prezzo di riferimento;
� il prezzo di riferimento: fino a che l'importo dell'ordine non supera il prezzo di riferimento, il costo
aggiuntivo da sostenere equivale alla tariffa fissa.
Parlare a questo proposito di commercio elettronico è alquanto improprio in quanto la transazione non si
realizza in maniera esclusiva attraverso la rete.
2.3. La carta di credito.
Esteticamente e materialmente è un cartoncino plastificato, dotato di una banda magnetica contenente i
dati anagrafici e le coordinate bancarie del titolare. Quest'ultimo gode di un credito bancario mensile, che può
spendere presso gli esercizi commerciali che espongono l'apposito adesivo, vale a dire quelli convenzionati con
questa tipologia di pagamento. Tale sistema si avvale dell'infrastruttura organizzativa creata dai gestori di carte
di credito, tra i quali Visa, MasterCards e Diners i più diffusi, che ora intendono integrarla con la tecnologia
basata su Internet. A questo proposito, esistono tre modalità di pagamento di quanto dovuto dall'utente per
l'acquisto di beni e servizi in rete:
� Carte di Credito con comunicazione dei dati in momento successivo: l'ordine è effettuato tramite la rete, al
quale segue la comunicazione del numero della carta, via fax o telefono;
� Carte di Credito con comunicazione dei dati in chiaro: al momento dell'acquisto s'invia direttamente al
negoziante il numero della propria carta di credito, utilizzando un formulario pubblicato sul sito;
� Carte di Credito con comunicazione cifrata dei dati: la transazione avviene seguendo la procedura
precedentemente vista, ma con la sostanziale differenza che i dati relativi alla carta di credito vengono
automaticamente codificati prima di essere inviati al fornitore di beni e servizi.
La prima tipologia riflette la pratica attualmente in uso fra gli operatori di E-Commerce, in
quanto risulta essere il più sicuro. La seconda è quella che comporta i maggiori problemi relativi alla sicurezza,
in quanto i dati inviati via web possono essere intercettati ed eventualmente manipolati da esperti
malintenzionati; inoltre il fornitore non è garantito del pagamento: di questa problematica tratteremo
diffusamente in seguito. Il terzo approccio, grazie all'impiego delle metodologie adottate per la cifratura dei dati
contenuti nella banda magnetica delle carte di credito, si pone più al riparo dalle eventuali e possibili cattive
intenzioni degli utenti.
È interessante notare che un'azienda di nazionalità israeliana ha ideato un prototipo di tessera
magnetica, la quale emette un segnale acustico: il suo nome è Comdot ed ha le sembianze di una carta di credito.
Si tratta di una tessera sviluppata da una giovane start-up6, la ComSense Technology, specializzata nella
realizzazione di sistemi di accesso rivolti al commercio elettronico.
La particolarità di tale carta risiede nella possibilità di usufruire di una nuova tecnologia in grado di
tradurre i dati personali presenti nella scheda in impulsi sonori i quali possono essere trasmessi in rete attraverso
un normale microfono collegato al personal computer. Sviluppiamo meglio il suo funzionamento.
Dopo aver preso contatto con il sito di commercio on-line di proprio interesse occorrerà premere il
pulsante presente sulla scheda e attendere l'identificazione da parte del server; attraverso la pressione del tasto, la
scheda invia un segnale sonoro impercettibile all'orecchio umano. Inutile ricordare che il sito dovrà essere
predisposto per l'uso di tale tecnologia.
Tale segnale, una volta giunto alla "macchina" dedicata alla suddetta operazione, sarà sottoposto al
database del sito ove sono descritti gli utenti, per l'identificazione; se il suono risulta associato ad un nominativo,
l'acquirente potrà procedere nell'operazione. In caso contrario la procedura di riconoscimento verrà
immediatamente terminata.
Il prodotto sopra descritto, anche dopo aver ampiamente superato la fase di sperimentazione, potrebbe
incontrare qualche difficoltà, a causa degli elevati costi di implementazione. Infatti, se per l'utente la spesa si
presenta piuttosto accessibile in quanto limitata all'acquisto della scheda e del software di riconoscimento
sonoro, per i siti che decidessero di adottare tale tecnologia, i costi di implementazione sarebbero ben più elevati.
Per aggirare il problema ora descritto, la società israeliana sta cercando di dialogare con i principali circuiti di
carte di credito nell'ottica di sviluppare alleanze strategiche.
2.4. Basati sul sistema bancario o enti certificatori.
Si tratta di metodi basati sulla certificazione dell'identità dei soggetti coinvolti nell'operazione. A questo
riguardo, ricordiamo:
� First virtual: fornisce un codice che potrà essere utilizzato nei siti convenzionati per realizzare i propri
acquisti; la fornitura del bene/servizio sarà eseguita solo dopo che il software del sito fornitore ha verificato
che la carta è autorizzata all'acquisto; si tratta di procedure che avvengono in tempi successivi;
� NetCheque: siamo di fronte all'emissione di assegni digitali, definiti come certificati che consentono di
trasferire fondi da un conto all'altro di una banca;
6
Start-up: azienda di nuova costituzione;