45
2.2 L’osservazione secondo Margareth Mahler
Margaret Mahler
Un'importante testimonianza della validità del materiale
osservativo ai fini di una ricerca è data dal lavoro svolto da Margaret
Mahler (Sopron, 10 maggio 1897 – New York, 2 ottobre 1985) e dal suo
staff, che ha portato alla formulazione della sua teoria è che è costituisce
una notevole fonte di informazioni sullo sviluppo del bambino e sul suo
rapporto con la madre, evidenziando l'esistenza di quattro sotto fasi del
processo psicologico di individuazione–separazione, Attraverso cui
passano tutti i bambini nei primi due anni di vita.
46
Secondo la Mahler l'osservazione permette di riconoscere norme
e regolarità nello sviluppo mentale ed emotivo del bambino, che potranno
poi essere generalizzate attraverso l'integrazione di tale metodo con
quello sperimentale.
Una complessa metodologia di osservazione ha costituito la base
di un programma volto a confermare ipotesi e a conoscere in modo
approfondito il primo periodo dello sviluppo infantile.
Tali studi hanno portato all'individuazione di tre fasi di sviluppo
dell'identità:
la fase autistica;
la fase simbiotica;
la fase separazione – individuazione
L'obiettivo dell'autrice è quello di apprendere il modo in cui bambini
normali raggiungono un senso di identità stabile attraversando le
successive sotto fasi della fase di separazione - individuazione, che sono:
I. Sotto fase di differenziazione;
II. sotto fase di sperimentazione iniziale;
III. sotto fase di sperimentazione vera e propria;
IV. sotto fase di riavvicinamento.
“Per la Mahler il punto di riferimento di uno sviluppo riuscito [… è]
un movimento evolutivo da un incistamento all'interno di una matrice
simbiotica figlio – madre, allora raggiungimento di un'identità individuale
47
stabile, all'interno di un mondo di altre persone prevedibili e
realisticamente percepite”
1
Per studiare tale processo affitta un appartamento che, pur non
essendo l'ambiente naturale della famiglia, possa essere il più possibile
familiare per le madri e per i bambini permettendo loro di comportarsi con
naturalezza.
I bambini vengono osservati da osservatori partecipanti, che
interagiscono con loro e con le madri e che sono a conoscenza delle
ipotesi teoriche della ricerca, e da osservatori all'oscuro delle ipotesi della
ricerca dietro specchi unidirezionali; tali osservazioni sono integrate da
riprese filmate.
L'attenzione degli osservatori è focalizzata sulla coppia madre –
figlio e sui comportamenti motori e cinestesici dei bambini. Qui neanche
programmato un momento di supervisione a cui partecipavano
esclusivamente gli osservatori non partecipanti.
Il materiale osservativo viene in seguito organizzato e codificato
utilizzando, come quadro teorico di riferimento, il processo di
separazione – individuazione. la procedura di osservazione è volta a
ottenere dati attendibili e a realizzare un'osservazione in un “setting
naturale”.
Durante l'osservazione sono emersi i problemi riguardanti il ruolo
dell'osservatore, ovvero quanto debba essere attivo e coinvolto
considerando che le madri tendono a chiedere consigli e suggerimenti.
1
GREENBERG, J. R., MITCHELL, S. A., Le relazioni oggettuali nella teoria
psicoanalitica, Il Mulino, Bologna, 1986, pag. 271
48
Gli osservatori tentano di comprendere quanto accade tra la madre e il
bambino sulla base del proprio senso empatico.
“Secondo la Mahler e il suo staff, l'osservazione partecipante,
associata all'osservazione non partecipante, permette di valutare il valore
della compenetrazione di un approccio clinico e di un approccio
metodologicamente più formale”
2
Vengono inoltre effettuati dai colloqui settimanali con le madri,
svolti da un intervistatore fisso, per ottenere informazioni sullo sviluppo
del bambino e sulla vita familiare.
Quale approccio servati vivo fa emergere alcuni problemi quali le
alterazioni nel comportamento delle madri in presenza della macchina da
presa e la forte influenza che la presenza degli osservatori esercita sugli
atteggiamenti e i sentimenti materni; questi inconvenienti vengono
superati attraverso la frequenza e la continuità dell'osservazione della
coppia madre – bambino.
2
C A S O N A T O M . , T A M P I E R I T ., L' osservazione psicoanalitica del bambino,
Carocci editore, Roma, 1993, pag. 48
49
2.3 L’osservazione condotta da Anna Freud e dagli psicologi
dell’Io
Anna Freud con suo padre
Le osservazioni effettuate da Anna Freud (Vienna, 3 dicembre
1895 – Hampstead, 9 ottobre 1982) in collaborazione con Dorothy
Burlingham intorno agli anni 40 su bambini accolti nelle Hampstead War
Nurseries costituiscono le prime osservazioni sistematiche condotte in
ambito psicoanalitico.
Per Anna Freud l'osservazione è un metodo complementare e
parallelo all'analisi: “Come psicoanalisti noi non siamo interessati ai dati
comportamentali per se stessi. noi ci chiediamo se il lavoro di
osservazione al di fuori della situazione analitica possa o no portare a
50
nuove scoperte circa la tendenza e i processi basilari, e possa così
integrare i dati raccolti attraverso le analisi di adulti e bambini”
1
.
Le osservazioni condotte nelle Hampstead War Nurseries non si
basano su un piano preordinato, l'attenzione dell'osservatore e
liberamente fluttuante e il materiale viene seguito ovunque portasse,
come fa l'analista nell'osservazione del paziente durante l'analisi.
“Osservazioni come quelle a cui descritte non sono comunque
obiettive ehm nel vero senso della parola appunto il materiale che si
presenta non è visto né misurato da uno strumento, né da una mente
vuota e quindi senza pregiudizi, ma sulla base di conoscenze
preesistenti, di idee e di atteggiamenti personali precostituiti”
2
.
Secondo Anna Freud l'osservazione si rivela il metodo più
appropriato in alcuni campi di indagine tra i quali le funzioni dell'Io e il
grado di maturazione dell'apparato dell'Io.
Il materiale ricavato da tutte le osservazioni porta Anna Freud alla
formulazione di un modello teorico della costruzione della relazione
madre – neonato, bello che nel 1965 viene incorporato al concetto di
sviluppo della relazione oggettuale.
Secondo tale modello, nei primi mesi di vita il bambino sperimenta
esclusivamente sensazioni di piacere e di dispiacere e il suo rapporto con
la madre si basa sulla soddisfazione delle necessità fisiche. Nella
seconda metà del primo anno, la relazione va oltre il semplice pagamento
1
ISAACS, S., FREUD, A., WINNICOTT, D.W.W., BICK, E., BOSTON, M., FREUD,
W.E., BRAFMAN, A.H., L’osservazione diretta del bambino, a cura di BONAMINIO, V.
e IACCARINO, B., Bollati Boringhieri, Torino, 1989, pag. 41.
2
Ivi, pag. 44.
51
e il bisogno di affetto del bambino acquista la medesima importanza delle
necessità fisiche.
Nel secondo anno si ha il pieno sviluppo della relazione madre –
bambino ed emergono i primi sentimenti di ambivalenza e rivalità,
accompagnati da fantasie fallico-edipiche.
L'osservazione costituisce un utile strumento per acquisire i dati
riguardanti i primi periodi dello sviluppo quando ancora non esiste l'auto
osservazione del soggetto.
Anna Freud ha confrontato la situazione di osservazione con il
processo di interpretazione dei sogni per chiarire il processo cognitivo
operato dall'osservatore nel contesto osservativo. “nell'osservare gruppi
di bambini dai 12 ai 18 mesi di età, si resta colpiti dal fatto che il loro
comportamento è dominato da principi che noi conosciamo attraverso
l'interpretazione dei sogni e dal fatto che l'osservazione di esso può
servire bene come fonte aggiuntiva di informazione e di illustrazione per
lo studente”
3
L'osservazione del comportamento manifesta nei bambini per
mettere visioni delle spiegazioni preesistenti e permette altresì di
formulare nuove ipotesi.
Secondo Freud l'osservazione diretta in senso psicoanalitico
consiste nell'esercitare una certa attenzione, che rende “possibili alcune
3
ISAACS, S., FREUD, A., WINNICOTT, D.W.W., BICK, E., BOSTON, M., FREUD,
W.E., BRAFMAN, A.H., L’osservazione diretta del bambino, a cura di BONAMINIO, V.
e IACCARINO, B., Bollati Boringhieri, Torino, 1989, pag. 47
52
ipotesi che portano direttamente dalle forme specifiche del
comportamento in superficie agli specifici elementi inconsci sottostanti”
4
Tra gli psicologi dell'Io Ernst Kris e Heinz Hartmann sono stati
quelli che più hanno sottolineato l'importanza dell'osservazione diretta
nella costruzione di ipotesi sulla primissima infanzia e sulle fasi di
sviluppo del bambino.
Kris opera una distinzione tra l'osservatore di formazione analitica
e l'osservatore accademico, non analista, e un'ulteriore distinzione tra
l'ambiente di osservazione in cui l'osservatore svolge una parte vitale e
l'ambiente di ricerca artificiale in cui lo psicologo che osserva rimane al
di fuori, senza interferire
5
.
Egli sostiene la legittimità dei metodi di osservazione diretta del
bambino all'interno dell'impianto concettuale delle indagini
psicoanalitiche.
Anna Freud si è trovata in polemica con Kris per quanto riguarda
l'uso dell'osservazione diretta in ambito psicoanalitico: mentre per Anna
Freud l'osservazione può essere esclusivamente uno strumento di
conferma o di confutazione delle ipotesi psicoanalitiche, per Kris
possibile un doppio accostamento, da un lato la ricostruzione analitica e
dall'altro l'osservazione diretta.
Kris intende utilizzare la ricerca osservativa al servizio della
diagnosi, cerca di prevedere l'esistenza di una patologia in un dato
bambino dai dati ricavati dall'osservazione.
4
Ivi, pag. 61.
5
Ivi, pag. 57.
53
Inoltre, egli ritiene che l'integrazione dei dati dell'osservazione con
quali ricostruiti possa apportare nuove conoscenze riguardo le sequenze
tipiche nello sviluppo infantile, e che tali conoscenze potrebbero
prevedere la patologia.
Anche Hartmann sostiene che l'osservazione è un utile strumento
nello studio dello sviluppo del bambino e nella costruzione di una teoria
psicoanalitica dello sviluppo.
L'osservazione analitica si distingue, secondo Hartmann, da
quella non analitica per tre fattori peculiari: il metodo di osservazione, la
situazione analitica, l'atteggiamento assunto dall'analista.
Il comportamento dell'analista è fonte di perturbazione all'interno
del rapporto tra osservatore ed osservato. La peculiarità
dell'osservazione diretta in senso psicoanalitico è data dalla presenza dei
tre fattori considerati: il comportamento del bambino l'atteggiamento
dell'osservatore e l'interazione dei due.
L'osservazione diretta interviene dove si manifestano i limiti del
metodo analitico, ovvero nella fase in cui non si è ancora attuata la
differenziazione tra Io ed Es, tra il Sé gli oggetti esterni, permettendo di
scartare ipotesi non coerenti con i fatti comportamentali.
Si manifesta quindi la necessità di un approccio di indagine
comparata che utilizzi sia i dati delle ricostruzioni che quelli
dell'osservazione diretta.