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INTRODUZIONE
In ogni generazione ci sono delle persone che si distinguono e caratterizzano il
tempo in cui vivono. Simboleggiano un’idea, un’epoca ancora mentre sono in vita e lo
sono ancora di più dopo la loro morte. Qualcosa nel loro stile o comportamento cattura
l’attenzione e viene fissato e tramandato nell’immaginario collettivo come
l’incarnazione di quel certo periodo o di quel certo modo di essere. Nancy Cunard era
una di esse, o almeno a me è sembrata tale, quando per la prima volta mi sono imbattuta
nel suo nome nel libro di Shari Benstock, “The Women of the Left Bank”, nel quale si
racconta della Parigi dei Roaring Twenties del XX-mo secolo, dove le donne moderniste,
la cui indipendenza sessuale e intellettuale era garantita dalla ricchezza di famiglia e dal
privilegio sociale, avevano trovato le condizioni necessarie per resistere alle regole e
liberarsi dalle antiquate imposizioni patriarcali. Una delle donne più singolari di quel
periodo, e probabilmente di tutti i tempi, che non rientra in nessuno degli schemi
conosciuti per definire le ricche ereditiere, ha avuto un’infanzia dorata nel castello di
famiglia, un’adolescenza privilegiata, ma offuscata e sconvolta dallo scoppio della Prima
Guerra Mondiale, ha provato l’esuberanza e la gioia di vivere senza rispettare le regole
conformiste negli anni venti, ha abbracciato con entusiasmo e convinzione le scottanti
e scomode cause politiche negli anni trenta, e più avanti, come inviata al fronte, ha
raccontato la Guerra Civile Spagnola o come interprete durante l’occupazione nazista di
Francia, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha dato il proprio contributo per la
sconfitta degli sostenitori di Hitler. La famigerata ribellione contro l’ambiente e la
famiglia, contro il conformismo sociale e sessuale e il prezzo che ha pagato per il suo
coraggio, oggi acquisiscono un’importanza speciale sullo sfondo delle contestazioni e il
rifiuto delle donne moderne di accettare e di adeguarsi a comportamenti e pensieri
sorpassati. L’amicizia con un uomo nero e la dedizione alla causa delle popolazioni afro-
americane non l’hanno aiutata a essere accettata e rispettata nel mondo che aveva
scelto di lasciare. Per aver avuto la forza di rompere le regole non sempre è stata presa
sul serio.
L’obbiettivo della mia tesi è, considerando la trasformazione e persino le
continue contradizioni di Nancy Cunard, esplorare le sue opere dove alcune visioni del
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mondo si incontrano e altre si originano. Negli anni subito dopo la Prima Guerra
Mondiale vuole essere soprattutto una brava poetessa: si concentra su sé stessa e sul
mondo che la circonda, pubblica tre raccolte: Wheels-Outlaws, Sublunary e Parallax, a
breve distanza una dall’altra, ma le critiche non sempre benevole le fanno cambiare
idea. Così verso la fine degli anni trenta decide di inaugurare una piccola casa editrice
per stampare libri eleganti e ben disegnati di autori giovani e sconosciuti. Svolgerà il
lavoro con grande impegno, sarà lei a scoprire Samuel Beckett, ma anche questa
passione arriva alla propria fine nel momento in cui incontra Henry Crowder, il musicista
nero, che cambierà il corso della sua vita con i racconti sulla discriminazione e la
segregazione razziale dei neri negli Stati Uniti d’America. La contestazione contro le
egemonie occidentali, la lotta contro il razzismo e il colonialismo nell’interesse della
classe operaia, bianca e nera, l’antifascismo, il lavoro instancabile per valorizzare
l’identità, la storia e la cultura dei neri, la accompagneranno fino agli ultimi istanti della
sua travagliata vita. Pubblicherà privatamente l’opuscolo Black Man and White Ladyship
e, qualche anno più tardi, l’antologia Negro: il primo è un esame attento e minuzioso
dell’ipocrisia e del razzismo manifestato da sua madre e dalle classi dominanti, al cui
cerchio ella apparteneva, invece la seconda è un’opera colossale, un archivio dal quale
ognuno possa attingere informazioni specifiche sulla questione nera, un’enciclopedia in
cui immergersi e da cui trarre materiale a seconda dei propri interessi. Quello che mi ha
incuriosito in Nancy, oltre al ruolo non convenzionale che ha scelto per sé stessa,
ereditiera britannica a favore del comunismo radicale, aristocratica bianca che
combatteva tutte le forme dell’oppressione imperialista nel mondo, è che non le bastava
sostenere una causa a parole, era per le azioni concrete. Oltrepasserà la linea del colore
e non mostrerà mai ripensamento o pentimento della scelta fatta
Il mio elaborato e suddiviso in quattro capitoli principali. Nel primo, “La biografia
come prisma della storia”, ripercorro la vita di Nancy dalla nascita al trasferimento a
Parigi e all’incontro con Henry Crowder: scelte personali ed eventi storici che
segneranno in modo irrimediabile la sua vita negli anni a venire. Il secondo capitolo è
dedicato interamente all’opuscolo Black man and White Ladyship. Nella prima parte,
White Ladyship, esamino le cause e le motivazioni che portano Nancy a denunciare e a
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prendere in giro le ossessioni razziste di sua madre e dei suoi pari di rango, e alla
decisione di uscire dallo spazio privato e ridefinire una nuova identità politica e sociale
per se stessa. Invece nella seconda parte, Black Man, analizzo la bellicosità di Nancy nei
confronti degli Stati Uniti, e da lì, di nuovo, il conflitto con le posizioni di sua madre,
legate alle sue origini americane, nonché l’uso del linciaggio come una pratica sociale
complessa e come mezzo per controllare la donna e manipolare le classi popolari da
una parte, e dall’altra la celebrazione delle capacità dei neri, che malgrado tutte le
difficoltà hanno saputo resistere alla barbarie dei bianchi e hanno ottenuto dei risultati
brillanti in tutti i campi della vita civile. Il terzo e il quarto capitoli sono dedicati
all’antologia Negro: compilazione, temi, collaboratori, difficoltà, tempi. Nonostante tutti
gli sforzi, la quantità di contributi, la vastità degli argomenti e delle problematiche,
l’opera non aveva trovato nessuno disposto a finanziarla. L’esperienza accumulata,
durante la gestione della sua piccola casa editrice Hours Press, le aveva fatto maturare
la sensazione che avesse tanta conoscenza tecnica di stampa e di produzione, quanta
quella dei produttori che aveva avvicinato. Era determinata, inoltre, avere il libro così
come lo voleva, e nessuna critica delle sue dimensioni, forma o contenuto era ben
accetta. Aveva avvisato che voleva avere pieno controllo sul contenuto e che voleva
essere consultata a ogni stadio della realizzazione della stampa e che doveva essere
venduto al prezzo più basso possibile. Non si aspettava di realizzare guadagni dalla
pubblicazione, ma aveva intenzione di trattenere 10 per cento di diritto d’autore per sé.
Uno degli editori le spiegherà minuziosamente che il volume deve essere ridimensionato
e il formato migliorato, per renderlo più maneggevole e comodo da consultare, gli
risponderà un po’ stizzita: “But you don’t understand, Mr Cape, this is the format”. Poco
alla volta tutti si ritireranno e uno di loro osserverà rammaricato, che cercare di
promuovere la stampa di Negro, è come “selling oriental rugs to manure merchants”.
Alla fine con l’aiuto di Edgell Rickword, un poeta talentuoso di idee di sinistra, ma anche
un prezioso collaboratore nella preparazione del volume, trova la soluzione. Lui lavorava
per la piccola radicale casa editrice Wishart & Co. a Londra, la quale ha acconsentito di
pubblicare il volume alle spese dell’autrice. La pubblicazione sarà pagata con le 1500
sterline di risarcimento vinte nella causa per diffamazione, che Nancy aveva intentato,
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contro le testate inglesi Empire News, Sunday Cronicle e Daily Dispatch. Verranno
stampate 1000 copie, ognuna delle quali del costo di due guinee. Invierà una copia a
ciascun collaboratore, accompagnata da una lettera particolare di ringraziamento e di
richiesta di promuovere la vendita del volume. Inoltre invierà copie a biblioteche sia in
America sia in Inghilterra. Riceverà pochissime recensioni ufficiali, ma molte lettere
private che si congratulavano con la realizzazione. Purtroppo, con il tempo le recensioni
diminuiranno, inoltre l’etichetta di un testo intriso di idee comuniste e i pettegolezzi
scandalistici riguardo alle sue relazioni con uomini neri, lo manderanno presto nel
dimenticatoio. Non da ultimo, nel giro di pochi mesi, il libro sarà bandito, bollato come
sedizioso, nelle West Indies Britanniche e in diverse colonie africane a causa della
minaccia comunista.
Per quanto possa dispiacermi del riconoscimento mancato, spero che la mia tesi
possa risvegliare la curiosità sull’operato di Nancy Cunard. Non si può non riconoscere e
apprezzare la dedizione e l’impegno che hanno accompagnato la sua compilazione. E’
un documento straordinario, forse imperfetto, ma in anticipo sui tempi. Pieno di idee, il
manifestarsi di alcune si è verificato negli anni successivi, altre sono ancora da palesarsi
e trovare soluzioni. Fino alla fine della sua vita Negro associava Nancy all’aspirazione dei
neri di emancipazione, diritti civili e libertà di espressione. Forse quello che colpisce
ancora oggi il lettore moderno è che è impossibile guardare all’antologia come a un
pezzo di storia fine a sé stesso o come a una collezione di testimonianze dal passato.
Alcune delle idee e delle problematiche affrontate sono attualissime ancora oggi.
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CAPITOLO I. LA BIOGRAFIA COME PRISMA DELLA STORIA
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- BIOGRAFIA DI UNA
RIBELLE
1. 1896 – 1920: La ragazza d’oro
[…] I do not think of myself as a biographer; biography is just a form I
have used once or twice to encapsulate history.
… Plutarch, the father of biography, used it for moral examples: to display the
reward of duty performed, the traps of ambition, the fall of arrogance….
… As a prism of history, biography attracts and holds the reader’s interest in the
larger subject. People are interested in other people, in the fortunes of
individual…
… biography is useful because it encompasses the universal in the particular. It is
a focus that allows both the writer to narrow his field to manageable dimensions
and the reader to more easily comprehend the subject […].
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Quando nascere sotto la stella fortunata della ricchezza e del titolo nobiliare
ereditario
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non garantisce felicità e vita facile. Quando la ribellione giovanile contro le
proprie origini e il ceto sociale a cui appartieni, contro i retaggi di ipocrisie striscianti in
superficie, ma profondamente radicate nella coscienza collettiva post vittoriana, è
l’inizio di una trasformazione, passando attraverso gli stereotipi che accompagnano la
vita delle ricche ereditiere, ma anche attraverso la indomabilità e il rigetto del
conformismo sociale e sessuale, questa era Nancy Cunard. Ha pagato un prezzo alto ed
è stata punita in un modo che non si meritava per aver avuto il coraggio di sfidare le
convenzioni e rompere le regole rigide vigenti. Era una persona di enorme ego, ma di
poca vanità. Si occupava con generosità e impegno di cose che le sembravano
importanti, faceva l’impossibile per sostenere le idee e le persone che credevano nella
loro realizzazione. Possedeva un grande senso di equità, etica e morale che insieme
1
TUCHMAN, Barbara W., 1979, “Biography as a Prism of History”, in Marc Pachter (ed.), TELLING ARTS –
The Biographer’s Art, Washington, D.C., Philadelphia, University of Pennsylvania Press, pp. 133-147.
2
Idem – pp. 133-134. “[…] Non penso a me stessa come una biografa. La biografia è soltanto una forma
che ho usato una o due volte per riassumere la storia… Plutarco, il padre della biografia, la usava per
raffigurare gli esempi morali: per rappresentare la ricompensa del dovere morale, le insidie
dell’ambizione, il cadere vittima della tracotanza… Come prisma della storia, la biografia attira e accende
l’interesse del lettore in un ampio spettro. Le persone sono interessate agli altri, alle loro sorti… la
biografia è utile perché racchiude l’universale nel peculiare. Essa permette allo scrittore di raccontare i
fatti in modo comprensibile e al lettore di capire più facilmente il soggetto […]”. – traduzione mia.
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Sir Bache Cunard diventa terzo baronetto, all’età di 18 anni, dopo la morte improvvisa di suo padre nel
1869 in CHISHOLM, Anne, 1979, Nancy Cunard, Middlesex, England, Penguin Books Ltd., pp. 22.
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all’assenza di ipocrisia facevano di lei una rarità, una ribelle romantica contro le
ingiustizie e le miserie del mondo.
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Nella sua gioventù pochi erano in grado di resisterle anche se spesso
disapprovavano il suo modo di essere. Era attorniata da voci che si rincorrevano e da
esagerazioni varie. La sua relazione con un uomo nero e la causa dei neri negli anni
trenta del secolo scorso non l’hanno aiutato a essere rispettata o capita. Le piaceva
scioccare e per questo in pochi, se non nessuno, la prendevano sul serio. Ma non ha
esitato a lasciarsi alle spalle il mondo nel quale era nata e cresciuta. La sua
trasformazione da ricca ereditiera dell’alta società in una militante e propagandista delle
cause più spinose la accompagnerà per il resto della vita. Cercherà di scuotere le
coscienze nel conseguire l’evoluzione morale dell’umanità.
1.1. Infanzia a Nevill Holt
Nasce il 10 marzo 1896 in una ricchissima famiglia, il suo bis nonno paterno è il
fondatore della compagnia di navigazione transatlantica Cunard. Il suo padre, Bache, era
terzo baronetto e diretto discendente di Benjamin Franklin. Sua madre era figlia di una
famiglia americana benestante, ma non di buon rango, la cui ricchezza aveva origini poco
chiare. E come succedeva spesso il matrimonio tra i suoi genitori fu arrangiato secondo
le usanze di quei tempi: le ricche figlie americane offrivano enormi patrimoni in cambio
dello status sociale d’oltreoceano e del titolo nobiliare, che apriva loro le porte verso
l’alta società inglese ed europea. Ma a Maud, era il nome della madre, questo non
bastava, voleva di più, voleva la scalata sociale. Il successo. Lei aveva un appetito
insaziabile di progresso culturale e sociale. Nevill Holt, la dimora della famiglia Cunard,
“[…] was a remarkable mixture of styles, intricate but not confused, large but not
massive, a peculiarly English combination of grandeaur and domesticity.”
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, così divenne
il posto dove ogni fine settimana si incontravano non solo persone titolate o di distinte
vecchie famiglie, ma anche persone talentuose e originali, i politici influenti del
4
CHISHOLM, Anne, 1979, Nancy Cunard, Middlesex, England, Penguin Books Ltd., pp. 13-15 – Foreword.
5
CHISHOLM, Anne, 1979, Nancy Cunard, Middlesex, England, Penguin Books Ltd., p. 21 - “…una notevole
mescolanza di stili, intricati ma non confusi, spaziosa ma non imponente, una peculiare combinazione
inglese di grandezza e vita domestica” – traduzione mia.