5.11. Criticità e Osservazioni: il QuaSer quale modello di innovazione
organizzativa. Quale partecipazione e cittadinanza?
CAPITOLO VI
Pg.
"
INTERVENTI ORGANIZZATIVI: IL PROGETTO QUASER E IL
NODO CENTRALE DELL'URP NEL PIANO INTEGRATO AL
CAMBIAMENTO DEL COMUNE DI ROVIGO.
6.1. Il percorso di istituzione dell'Urp di Rovigo.
6.2. La collocazione organizzativa, la sua legittimazione.
6.3.1. La logistica e la sua organizzazione.
6.3.2. I processi operativi e ruoli.
6.3.3. Il personale.
6.4. Gli interventi formativi.
6.5. Il Piano Integrato per il Cambiamento.
6.5.1. Il Piano di Comunicazione.
6.5.2. La fissazione di standard di qualità del servizio: le Carte
dei Servizi.
6.6. La gestione strategica dei reclami.
6.7. TI monito raggio e l'utilizzo di indagini periodiche per il miglioramento continuo.
6.8. Evoluzione programmatica futura.
6.9. Criticità emerse nell'attuazione del Progetto QuaSer e nella
più vasta riorganizzazione dei servizi entro il Comune di Rovigo.
CONCLUSIONI
APPENDICI
ABBREVIAZIONI
BIBLIOGRAFIA
lO
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
328
333
334
340
347
350
357
365
374
377
382
386
392
403
406
419
425
427
INTRODUZIONE
L'INNOVAZIONE ORGANIZZATIV A NELLA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE.
Una prospettiva sociologica al cambiamento organizzativo.
La verità
è come la poesia,
arriva in punta di piedi,
lì dove meno l' aspetti.
La Pubblica Amministrazione in linea di principio è costretta a prendere atto delle mutate
condizione sociali in cui è chiamata ad operare. L'affermarsi di una Società dei Servizi'
caratterizzata da intensa terziarizzazione e internazionalizzazione, l'effetto dell'informatizzazione e,
più recentemente, della globalizzazione, entrambi assunti storici e ormai acquisiti, rendono il
cittadino sempre più esigente verso l'ottica di partecipazione e cittadinanza nella società, volendo
egli tendenzialmente divenire co-protagonista nella relazione con l'amministrazione pubblica.
Sebbene essa sia rimasta per anni legate al più tradizionale modello burocratico nel quale l'assetto
organizzativo è predeterminato per legge e le risorse, di qualsiasi tipo esse siano, sono garantite
attraverso meccanismi indipendenti da strategie di efficienza e razionalizzazione; negli anni è stata
delineata la strada maestra per l'implementazione di nuovi modelli
1
organizzativi che sono stati
1
Non è solo in crisi una scuola di vecchi paradigmi, con l' emergere di nuovi fattori economici e sociali che
rendono obsolescenti il vecchio corpus di teorie organizzative (Taylor, Ford e l parte normativa di Weber)
11
accolti quale panacea e rimedio a tutti i mali della P.A. sembrando essi in grado di attuare il
passaggio al paradigma della qualità
2
•
L'apertura all'esterno della pubblica amministrazione, soprattutto alle esigenze dei soggetti
che fruiscono dei suoi servizi e prestazioni, paragonabili ai clienti dell'impresa privata, è un tema
affrontato solo di recente in Italia e tale nuova logica obbligherebbe la creazione e diffusione di
una nuova cultura in un' organizzazione che da sempre è aderente ad altre logiche, più conformi a
quella burocratica dell' adempimento. Le istanze al cambiamento possono essere rapidamente
riassunte nelle recenti privatizzazioni, nell'introduzione del regime di concorrenza nel settore
pubblico, nell' affermarsi di principi di efficacia, efficienza ed economicità nella nuova legislazione
amministrativa e nella presa di coscienza dei propri diritti di cittadino da parte dell' opinione
pubblica. Lo stesso aumento del prelievo fiscale, resosi necessario al fine di sanare il debito
pubblico, ha imposto riforme a favore di una maggiore trasparenza e coinvolgimento nella
definizione del servizio erogato.
Per tutti questi motivi fm dall'inizio degli anni '90 sono state introdotte normative tendenti ad
avvicinare la cittadinanza alla gestione pubblica, superando il concetto di cittadino quale soggetto
passivo nell'interazione con la burocrazia. L'introduzione per via legislativa di una nuova cultura di
servizio ha incentivato il superamento di prassi, chiusure, pensieri, pratiche nell' intento di innovare
ponendo al centro dell' organizzazione il cittadino-utente. E' per questo che si sono incentivate
nuove modalità comunicative e si è cercato di ampliare lo spazio di relazione delle varie
amministrazioni istituendo apposite strutture preposte alla comunicazione e all' ascolto. Ciò al fine
che aveva accompagnato l'industrializzazione. Possiamo dire che le esigenze di più alta produttività, qualità
e flessibilità divengono assai severe per le aziende e per la pubblica amministrazione, ossia assumono un
carattere vitale in una società sempre più "Villaggio Globale". L'organizzazione che ci lasciamo alle spalle
può essere riassunta nell'immagine del Castello sostituita progressivamente dalla Rete in cui i sistemi
componenti interagiscono in un insieme di connessioni. Le organizzazioni (che siano imprese o P A.)
divengono packages di strutture eterogenee che hanno il compito di governare sistemi .d~i con:fi~ che
cambiano, che si sovrappongono e che mai corrispondono ai confini giuridici o organizzatIVI segnati dalla
proprietà e dal comando gerarchico di chi tiene il potere economico o burocratico [F. Butera, 1997,11 castello
e la rete, Milano, F. Angeli, pp. 11-12]. ,
2 Non esiste un unico paradigma della qualità, ma tanti piccoli frantumi di qualità applicata e descritta
ponendo l'enfasi ora sull'aspetto processuale e strumentale, ora sull'aspetto della c,:d~ura d'i.mpresa e del
cambiamento dei comportamenti [C. Compagno, 1999, Il Management della Quahta, daglI Standard al
Knowledge Management, Torino, UTET libreria Srl, p. 3].
12
di recuperare l'interazione e il confronto con l'esterno, per superare la chiusura degli apparati
pubblici garantendo trasparenza, ascolto e partecipazione, nonché il soddisfacimento di bisogni,
obiettivo ormai imprescindibile per una buona amministrazione di qualità.
Tale processo di trasformazione ha quale obiettivo il raggiungimento dell' efficacia,
dell'efficienza e della qualità, perseguibili grazie all'adozione di strategie messe a punto nel settore
privato, ma riadattate al settore pubblico nell'ambito del cosiddetto New Public Managemene.
Vedremo come questo innesti in un' organizzazione burocratica una specifica problematizzazione
tra governance e attuazione. È in questo contesto che, assieme al Total Quality Management
4
e alle
certificazioni Iso 9000
5
, prendono piede le indagini sulla soddisfazione degli utenti
6
, oggetto del
3 Il New P.ub1ic Ma~a~eme~t ~ definibile c~me uno stile di gestione del settore pubblico che, sull'esempio
dell~ ~ubb~lc~e amnumstraz~om anglosassom, vuole integrare il diritto amministrativo e le pratiche gestionali
tradlZl0nalI dI un ente pubbhco con una metodologia più orientata al risultato (l'interesse pubblico), mutuata
dal settore privato e mirata ad un suo maggior coinvolgimento nella gestione della cosa pubblica per
consentire una maggiore elasticità ed economicità nelle prestazioni richieste, per riorganizzare le burocrazie e
i rela:ivi bilanci in modo più efficiente e per dare agli Enti stessi un ruolo che prediliga le funzioni di
coordlmento e controllo alleggerendo le funzioni di diretta erogazione delle prestazioni di servizi alla
cittadinanza che, se compiute tramite gli iter previsti dal diritto amministrativo, sono spesso più costose a
parità di efficienza [www.cantieripa.it].
4 "Il TQM poggia su un approccio globale, sia interno che esterno nel quale vengono dinamicamente
coniugate soddisfazione del cliente, miglioramento continuo, commitment delle risorse umane, costi della
qualità [Groth J.C.,1995, Total Quality Management: perspective for leaders, "Total Quality Magazine",
vol.7, n. 3; Freher, 1997, From Iso 9000 to Total Quality Management, a Rough Road, "Human System
Management", p. 16, (trad.it. Dalla normativa Iso 9000 alla Qualità Totale, una strada difficile per il
~an~ge.ment, "pro?lemi di gestione")] .. "La visione della qualità totale è dinamica e si esprime nella capacità
dI Ill1gllOrare contmuamente la propria prestazione, con riferimento ai nuovi bisogni di mercato". Le aree
maggiormente enfatizzate in questo approccio alla qualità è l'andare oltre la soddisfazione del cliente
miglioramento continuo, motivazione e coinvolgimento, cultura-filosofia, pervasività, enfasi sulle risors~
umane, addestramento per il lavoro di gruppo e il problem solving. [C. Compagno, 1999, op cit., p. 81]. La
tradu~ione. ?i concetti base della .q~alità totale in cultura, orientamenti, processi e comportamenti
orgamzzatIvl passa attraverso carattenstIche dell'azienda in gran parte intangibili e quindi non prescrivibili e
valutabili in termini oggettivi [Conti, 1992, Come costruire la Qualità Totale, Milano, Sperling & Kupfer].
5 La normativa Iso 9000 costituisce in molti casi il punto di partenza per la costruzione di modelli di TQ, o
comunque di sistemi qualità organicamente integrati al sistema organizzativo di partenza, ma esso è
soprattutto un ricorso ad una qualità normativa. [C. Compagno, 1999, op cit., p. 83].
~. Le ind~gini in un'ottica di customer satisfaction ?~ono "dal momento della verità" quando si crea
l mterfaccla tra consumatore e erogatore del serVIZIO, dal c.d. Microcircolo, per investire l'intera
organizzazione, in un circolo virtuoso di miglioramento continuo, dove l'azione positiva tra personale di
contatto e cliente si inserisce in un' analisi che investe l'intera organizzazione, fino a definire un c.d.
Macrocircolo virtuoso, comprendente anche la soddisfazione del cliente interno. Diviene imprescindibile per
l'organizzazione di servizi a "personality intensity" considerare le risorse umane, e il loro sviluppo, un
elemento strategico di successo."Nelle aziende di servizi una comprensione profonda della dinamica dei
circoli virtuosi e delle loro interazioni è il presupposto di un management creativo, orientato ai risultati e
capace di realizzare interventi efficaci." Quindi fondamento del processo di erogazione di un servizio di
qualità, è il considerare la cultura e le idee dominanti dell'organizzazione stessa [Normann R.,1984, pp. 21-
22,206-210]. Così come altrettanto importante è il considerare la dimensione soft dell'organizzazione stessa.
13
nostro studio, una riorganizzazione degli spazi e dei processi con la creazione di luoghi deputati
all'ascolto, a nuove modalità di comunicazione.
Queste indagini stanno pian piano diffondendosi e acquistando sempre più spazIO nelle
amministrazioni locali grazie anche ad iniziative dall' alto, come il programma "Cantieri di
Innovazione di Customer Satisfaction,,7 del Dipartimento della Funziona Pubblica, e la Direttiva
del Ministro della Funzione Pubblica del 24 marzo 2004, cosiddetta Direttiva "Mazzarella 1";
presentandosi quali importanti momenti di valutazione in una prospettiva di innovazione e di
miglioramento. In generale, tutte le "strategie della qualità" hanno il merito di portare il processo
valutativo all'interno delle organizzazioni, coinvolgendo utenti, clienti interni, i processi e la
struttura organizzativa. In tal modo la valutazione dovrebbe avere una funzione di apprendimento e
non più di controllo di conformità alla norma
8
.
Attraverso l'analisi quantitativa della qualità del servizio, e attraverso l'analisi degli scostamenti qualitativi tra
servizio atteso e percepito dalla clientela, possiamo ri-definire un'organizzazione innovandola. [Zeithaml
V.A., Parasuraman A., Berry L.L., 1990, Delivering Quality Service, The Free Press, A Division of
Macmillan, Inc., (tr. it. 1991, Servire qualità, Milano, McGraw-Hill Libri Italia srl)].
7 E' così denominata l'iniziativa assunta dal Governo per accelerare e dare concretezza ai processi di
innovazione nelle amministrazioni pubbliche a vantaggio dei cittadini e delle imprese, che è stata chiamata
"CANTIERI". Si tratta di un insieme di iniziative che tendono a collegare pubblico e privato, allo scopo di
creare una rete che elabori strategicamente le iniziative, raccolga e diffonda le esperienze, oltre ad essere
fonte di propulsione del cambiamento e della diffusione di conoscenze dei processi innovativi a vantaggio dei
cittadini e delle imprese. La modalità telematica è perciò essenziale in questa iniziativa e permette a tutti,
attraverso il collegamento che è possibile stabilire attraverso il sito www.cantieripa.it. di accedere a: NEWS
selezionate, Biblioteca ed alle Banche dati sull'innovazione; Servizi; Documentazione Amministrativa;
Analisi, Impatto, Regolazione; Comunicazioni Istituzionali; Controllo di gestione; E-procurement; Sportello
unico; Informatori Comunitari. A questa iniziativa partecipano soggetti che intendono essere protagonisti del
cambiamento. Anche CNA ha stipulato con il Dipartimento della Funzione Pubblica un'intesa che consente
alla Confederazione di assumere il ruolo di "partner". Recentemente queste iniziative sono confluite nel sito
www.magellanopa.it. L'obiettivo del Programma Cantieri promosso dal Dipartimento della Funzione
Pubblica è di accompagnare e sostenere le amministrazioni nel percorso di rafforzamento e consolidamento
di queste capacità, che rappresentano condizioni importanti per favorire processi di innovazione e migliorare
gli effetti complessivi delle politiche pubbliche. È un obiettivo individuato condividendo l'approccio al
cambiamento dell'Ocse, basato sull' empowerrnent istituzionale, per favorire lo sviluppo delle capacità delle
amministrazioni di leggere il contesto e individuare in autonomia le migliori soluzioni da adottare.
L'orientato al miglioramento continuo, all'autoapprendimento, alla sperimentazione e alla valutazione dei
risultati raggiunti, è un apparato metodologico consolidato e tuttavia in progress perché suscettibile di
continui miglioramenti e integrazioni, alla luce delle esperienze realizzate dalle amministrazioni. Si tratta
dell'ampio terreno di innovazioni nel settore pubblico che il dibattito ha variamente affrontato parlando di
modernizzazione amministrativa o di politiche amministrative, con riferimento ai fattori che riguardano il
miglioramento delle organizzazioni e delle modalità di elaborazione e gestione delle politiche. In sostanza, i
fattori orizzontali, trasversali, che connotano le strutture burocratiche: dalla politica delle risorse umane
all'introduzione delle nuove modalità di benchmarking.
8 Si parla allora di comunità di pratiche che spesso attraversa trasversalmente l'organizzazione, costituita da
"quelle relazioni durature tra persone, attività e mondo che vengono a costituire delle aggregazioni informali
14
In altri termini possiamo dire che la cultura del "servire qualità" sia strettamente connessa
all' attivazione
9
dell'organizzazione nei confronti dell' ambiente esterno, cioè del cliente/utente,
contro la chiusa cultura dell' adempimento normativo autolegittimante propria della burocrazia
pubblica. In questo contesto si inserisce l'analisi di customer satisfaction che deve impostazioni
teoriche e metodologiche al marketing ed è una tecnica di rilevazione della soddisfazione del
cliente, volta a indirizzare la qualità dell'offerta verso quella richiesta dalla domanda. E' del tutto
evidente che si tratta di temi strettamente legati alla dimensione organizzativa della pubblica
amministrazione, in quanto le modalità comunicative da essa utilizzata per rivolgersi ai propri
interlocutori, sia esterni che interni, e l'attenzione rivolta all'ascolto dell'utente, ne riflettono la
particolare configurazione organizzativa e, nel contempo, sono in grado di condizionarla.
E' noto d'altra parte che ormai da tempo nelle organizzazioni private, specie nelle imprese,
la comunicazione-ascolto e le tecniche di misurazione della soddisfazione del cliente costituiscono
uno strumento essenziale di confronto con il proprio ambiente e il proprio mercato.
L'affermarsi anche in ambito teorico di nuovi modelli che non si limitano ad analizzare i
meccanismi di funzionamento interno dei vari sistemi organizzativi, ma sottolineano l'importanza
dei condizionamenti socio-ambientali nel determinare l'assetto degli apparati organizzativi,
ammette che non esiste più un unico modello razionale di organizzazione per arrivare a ipotizzare
una pluralità di dimensioni organizzative da porre in stretta connessione con fattori esterni.
Tuttavia, se questo carattere fortemente condizionante dell' ambiente esterno è ormai una
acquisizione indiscussa per le imprese, risulta ridimensionato e più problematico per le strutture
organizzative pubbliche.
Nella seconda parte del nostro lavoro considereremo, infatti, un caso concreto di analisi
organizzati va e di innovazione dei servizi erogati dal Comune di Rovigo secondo un'ottica di
basate sulla condivisione di modi in cui le cose vanno fatte e di modi in cui gli eventi possono essere
intrpretati" - La parte più importante delle conoscenze è tacita. [A. Strati, 1996, Sociologia dell'
organizzazione, paradigmi teorici e metodi di ricerca, Roma, La Nuova Italia Scientifica, pp. 99-101].
9 A~ivazione qui nell' accezione di enacted environment (ambiente attivato) di K. Weick secondo il quale l'
a~b~ente non è un dato oggettivo ma il risultato di un processo di selezione (enacting) e di attribuzione di
slgrnficato (sense making) operato dall' attore (Weick 1969).
15
Customer Satisfaction, nell'ambito della più generale riorganizzazione normativa della P.A.
Effettueremo un'analisi longitudinale delle rilevazioni di Customer Satisfaction condotte dal
Comune dal 2000 a oggi, considerando quali effetti hanno prodotto sull'organizzazione e se,
effettivamente, esse siano state volano per un progetto di innovazione organizzati va, sia con la
costituzione dell'URP, sia con la creazione della Carta dei Servizi, sia con l'istituzione del portale
www.comundirovigo.it.
Ci chiederemo se tali progetti rimangono al più "operazioni cosmetiche"lo o se
effettivamente l'amministrazione locale sia riuscita ad assorbire il nuovo paradigma culturale: se
effettivamente la dimensione soft dell' organizzazione (cultura, valori, norme di riferimento) sia
stata coinvolta dalla nuova prospettiva della qualità creando così quel "circolo virtuoso" (che tanta
letteratura manageriale ipotizza quale fattore di successo e di riorganizzazione) all'interno del
Comune stesso.
TI metodo di analisi da noi privilegiato comprende una molteplicità paradigmatica che va
dall' analisi longitudinale e le storie di vita
ll
(Gherardi, Strati,1988; Zan,1984; Jones,1983;
Kimberley, Miles,1980;) all' apprendimento organizzativo
12
(Argyris, Schon, 1974,1978). Inoltre
l'adozione del paradigma post-moderno ci permette di ascrivere il concetto di miglioramento
continuo, di dimensioni soft della cultura organizzativa nella P.A., all'interno di un dibattito
coinvolgente l'intera società post-moderna. Proporremo il superamento delle logiche proprie della
lO "Operazioni cosmetiche è un termine appropriato per descrivere un'azione orientata ideologicamente al
cambiamento, ma di fatto ripiegata su se stessa. L'azione "cosmetica" si maschera negli slogan e nei
linguaggi aumentando il senso di spaesamento e rendendo densa l'ambiguità". [G. Varchetta,
2007,L'ambiguità organizzativa, Milano, Ed. Angelo Guerini e Associati Spa, p. 124].
Il Le storie di vita sono "volte a ricostruire la memoria collettiva delle idee, associazioni, eventi, azioni e
pregiudizi che sono peculiari per ogni organizzazione", studiano "le tracce che gli eventi significativi
lasciano nella memoria dei membri dell'organizzazione, nella grammatica organizzativa e nelle premesse
decisionali", ossia in fenomeni organizzativi collettivi più che nelle storie individuali e nei cicli di vita. Il
problema conoscitivo è quello della coerenza tra eventi passati e futuri. L'analogia è con il linguaggio in
quanto 'processo storico di mutamento continuo"'.[A. Strati, 1996,op cit., p. 65].
12 la cui strategia è di individuare "il processo in cui un sistema cooperativo sviluppa la proprie teorie in
azione", le modifica nel tempo e produce così "nuove teorie in uso". Il fenomeno organizzativo così studiato
è un processo continuo dell'organizzare. Il problema conoscitivo risiede nel "produrre conoscenze attraverso
l'azione" e renderne consapevoli i soggetti. A questo proposito evidenziamo la necessità di un'autoriflessività
per ogni azione. L'analogia organizzativa è quella con il sistema cibernetico sia del single-loop, ossia della
verifica e correzione, che del double-loop, ossia dell' apprendere ad apprendere un sistema cooperativo
sviluppa le proprie teorie in azione.[lbidem, p. 165].
16
burocrazia e della progettazione organizzativa tradizionale della P.A., secondo le vecchie teorie
idealtipiche, a favore della capacità di cogliere le istanze sociali della complessità, la riflessività
sull'azione dei singoli coinvolti nell'organizzare. Solo la riflessività delle teorie in azione permette
di cogliere le contraddizioni dell'agire moderno. Nelle contraddizioni può avvenire quella spinta
generatrice all'innovazione di valori e assunti, favorita dall'emergere di caratteristiche emozionali
nuove tra i lavoratori capaci di cogliere l'ambiguità organizzativa e di permanere nel suo territorio
governandone l'incertezza. 13
Come vedremo nel terzo capitolo della presente trattazione propongo un nesso tra le teorie di
Varchetta riguardanti una nuova emozionalità al cambiamento dell'attore impegnato
nell'organizzare e l'emergere di una nuova categoria idealtipica di lavoratore, approfondita da
Butera, quale il lavoratore della conoscenza.
A tal fme ho scelto di articolare il presente lavoro attraverso tre capitoli teorici e di
approfondimento della riforma della P.A. assimilando ciascuno ad una diversa prospettiva del
cambiamento. TI primo capitolo tratta il passaggio dalla burocrazia in termini idealtipici
tradizionali, secondo le più mature teorie organizzative e quindi la riforma legislativa compiuta
secondo l'adozione di un paradigma razionaI-tecnico che presuppone l'adozione di un controllo
verticistico e di tipo autoritativo. TI tipo di cambiamento così definito presenta limiti legati
all'adozione di un cambiamento definito dalla norma-obiettivo. Nel secondo capitolo abbiamo
analizzato il tema del passaggio alle nuove metafore organizzative capaci di cogliere le istanze
sociali di processo al cambiamento della burocrazia verso il delinearsi di un nuovo soggetto
definito postburocratico. L'adozione delle tecniche manageriali, più propriamente utilizzate in
ambito privato, mettono a disposizione una tipologia di cambiamento che potremmo definire
strumentale e di processo. Intendendo per esso il processo di qualità e i feedbacks rinvenienti dalle
13 Qui si fa riferimento alla proposta di G. Varchetta di una nuova "solidarietà epistemologica: tra le teorie
nuove del pensiero organizzativo e quello della complessità; le teorie organizzative contemporanee aiutano lo
sviluppo del cambiamento, ma non sono sufficienti in quanto centrate su un "dover essere" di tipo
ottativo/razionalizzante;". L'autore propone "un' ipotesi più descrittivo-costruttivistica della conoscenza
ritenendola più in linea con lo sviluppo della nuova solidarietà organizzativa"[G.Varchetta, 1997,
L'ambiguità organizzativa, Milano, Ed. Angelo Guerini e Associati Spa, p. 12. C.f.T. cap III].
17
logiche della qualità, applicate con volontà quasi ingegneristica di intervento all'interno
dell'organizzazione per rilevame aree di miglioramento-intervento organizzativo. Abbiamo visto in
particolare l'applicazione di indagini di Customer Satisfaction applicate alla P.A. e l'emergere del
New Public Management. Nell'ultimo capitolo abbiamo voluto cogliere l'ottica di un cambiamento
infuso all'interno dell'organizzazione medesima, ricorrendo alle metafore degli emergenti filoni
dello studio organizzativo. Compiendo una disgressione epistemologica verso il paradigma e la
prospettiva dell'ambiguità delineata secondo un' ottica psicosocioanalitica. Evidenziando come la
sfida principale per un cambiamento paradigmatico all' innovazione in qualsiasi organizzazione sia
da intendersi come evoluzione e capacità dell'organizzazione di sfidare l'incertezza, il divenire
della società postmoderna quale risposta di partecipazione ed esercizio dei diritti di cittadinanza.
Imprescindibile diviene la prospettiva della costruzione sociale della realtà secondo una prospettiva
culturale nuova che identifica nuove istanze sociali, capacità dei lavoratori di allinearsi con questa,
anche grazie all'emergere di nuove abilità cognitive-emotive, capaci di rivolgere l'attenzione al
perdurare in territori di incertezza rappresentati dal cambiamento. Proponiamo l'analisi della
comunità di pratiche in una prospettiva sociologica all'analisi organizzativa capaci di produrre il
know-how interno, di creare condivisione di conoscenza, spesso tacita e relativa a mappe cognitive
specifiche quali la possibilità di evidenziare il proprio modo di vedere e favorire così il
d
· 14
deuteroappren lmento .
Questa scelta di usare una metafora per ogni diverso capitolo risiede nel fatto di voler
mettere in luce come non esista di per sé un'organizzazione reale ma una serie infinita di
organizzazioni costruite e ricostruite dai soggetti nelle dinamiche particolari che contrassegnano il
loro rapporto con l'organizzazione. Questo ci permetterà di collocarci nei diversi luoghi
dell'organizzare di volta in volta privilegiando e indagando da una nuova e diversa prospettiva.
Come gestisce l'innovazione la Pubblica Amministrazione e come resiste all'Innovazione
della Società?
14 A partire dall' espressione di Bateson "apprende~e ad apprender~", esso. c~in~lOlge la .capacità di
modificare i modi in cui si apprende e di promuovere attivamente proceSSI e occaSlOm dI apprendImento.
18
TI nostro obiettivo sarà indagare l'innovazione nella P.A. ricorrendo ad un nuovo paradigma
postmoderno che permetta di essere chiave di analisi e lettura dei fatti, avvalendosi in una
prospettiva sociologica della contaminazione di diverse discipline, metodologie, metacompetenze
in una chiave olistica che nulla esclude. Cercheremo, indagheremo, nel mettere in scena l'
organizzazione come artefatto simbolico, in una defmizione di problematiche non più secondo
un'ottica di semplice problem solving ma di problem setting.
15
Cercherò di sposare una prospettiva
di analisi fondata sull' applicazione di conoscenza, evoluzione, ambiguità, cultura organizzativa e la
lettura non solo dei fatti ma delle storie delle persone coinvolte nel processo di riorganizzazione,
nella seconda parte del presente lavoro. Dall'analisi delle parole con cui raccontano la propria
biografia ed esperienza personale all' interno dell' organizzazione e all'esterno, stesso, proiettando l
'immagine di sé al di fuori dell' organizzazione, il come si autoproiettano ci chiarirà come essi si
autodefiniscono, si autorealizzano e si sentono partecipi dell' istituzione stessa. Cercheremo di
indagare come ad essa si riferiscono e quanto in grado siano di sopportare l'incertezza che emerge
dalla prospettiva di innovazione organizzati va. Cercherò di avvalermi della ricerca-azione al fme di
considerare come è stato vissuto il cambiamento organizzativo in seno all'Amministrazione
Comunale di Rovigo per effetto delle indagini di Customer Satisfaction condotte dal 2000 al
2006
16
, cercando di mettere in luce contraddizioni, luci e ombre di quel processo, chiamato
cambiamento e di come esso si sviluppi. Terreno di analisi sarà appunto la P.A. che ci permetterà di
svelare le possibilità di applicazione di un nuovo paradigma emotivo-affettivo-simbolico nella
gestione del cambiamento e dell' incertezza da esso emergente. TI lavoratore, non più semplice
"risorsa umana", ma uomo posto al centro del palcoscenico, nel lento fluire della conoscenza, e
protagonista agito dell'evoluzione soggettiva, intersoggettiva, organizzati va, interorganizzativa
stessa. Protagonista dell' organizzazione al suo interno e nelle relazioni esterne, dove la proiezione
15 L' d·
appren lIDento fa leva sul problem setting più che sul problem solving, cioè sulla configurazione dei
problemi più che sulla loro risoluzione. La sospensione momentanea del risultato da conseguire o del
successo da raggiungere spiana la strada alla possibilità di apprendere trasformando i modi abituali di
i~noscere e di fare." [Bifulco L., 2002, Che cos'è un'organizzazione, Roma Carocci ed., p. 91].
Ci riferiamo alle indagini di customer satisfaction , che hanno rappresentato la base conoscitiva prima e il
momento di verifica poi al fine della riorganizzazione interna e del progetto QuaSer colto nel suo insieme.
19
dell'organizzazione, dell' istituzione all'esterno, al di là dei suoi semplici confini, finisce per
proiettare e definire l'organizzazione stessa. La scelta di adottare una lettura in chiave
psicosocioanalitica, l' indagine olistica nel campo della cultura organizzativa e il "vedere il proprio
modo di vedere" (Lanzara) ci permettono da un lato ampie divagazioni in ambito epistemologico,
dall' altro la necessità di una loro applicabilità concreta. Letture di autori come Butera, Varchetta,
Bifu1co, de Leonardis, Kanek1in, Manoukian e il riconoscimento di nuove istanze, in una società
sempre più complessa, che a vario titolo ha creato già da tempo la definizione di "lavoratori della
conoscenza", ci fornisce strumenti di indagine che, una volta interiorizzati, potremo applicare al
campo della sociologia organizzativa e dell' evoluzione delle teorie organizzative verso le nuove
istanze di cambiamento e mutamento. TI mutamento organizzativo deve transitare inevitabilmente
per una dimensione soggettiva, di relazionalità microsociale, per permeare l'organizzazione e poter
emergere al1'esterno nella relazione tra organizzazioni sempre più collegate e definite l'una dalle
altre, secondo una rete di organizzazioni connesse da legami e rapporti. Nell' analisi finora condotta
nello studio della Pubblica Amministrazione si sono evidenziati tutti i limiti della Riforma che da
più di 30 a:niu a vario titolo viene portata avanti ricorrendo ad una prospettiva logico-razionale nell'
applicazione di modelli di management, di C.S. -Customer Satisfaction- , di analisi quantitativa
della qualità ricorrendo a statistica, economia, a ricette spesso preconfezionate, all' applicazione di
modelli dall' alto, senza un diretto coinvolgimento del personale in una prospettiva di fornire
strumenti, cultura all' apprendimento e in particolare al deuteroapprendimento. Questa prospettiva
ci svela un nuovo modo di mettere in scena l'organizzazione e il cambiamento. Da questa
prospettiva muoveremo i nostri passi entro il Comune di Rovigo.
Ci chiederemo infatti come la prospettiva del cambiamento possa innescare vere dinamiche
di crisi, anche personale. Come la crisi stessa può divenire una risorsa al cambiamento. Quale
cambiamento organizzativo possa essere favorito da una dimensione soggettiva. Quali strumenti il
singolo e l'organizzazione sono pronti a creare per apportare cambiamento. Quali rischi, cosa devo
lasciare e cosa recuperare del mio IO per favorire il cambiamento? TI cambiamento può/deve
coincidere anche con il mutamento di prospettiva del singolo entro l'organizzazione? Quali errori,
20
sbagli, fallimenti posso e sono in grado di sopportare (portare su di me) senza che siano zavorre e
sono in grado di sostenerli? Quanto nel singolo ci sono istanze di autoaffermazione e quanto queste
si realizzano nell' espressione del suo IO? Quanto ciò che faccio e non mi piace può essere
strumentale al raggiungimento di "altri obiettivi"? Premessa a mio avviso, indispensabile, è che la
conoscenza umana esprime le sue diverse possibilità conoscitive, non sempre attraverso
opportunità e non tanto ricercando verità assolute, ma andando alla ricerca di sfaccettature e
risvolti. Così come ad ogni uomo corrispondono diverse sensibilità e personalità, così nel
procedere del sapere umano appaiono, con il passare degli anni, le contraddizioni. Basti pensare
alle diverse concezioni dell' arte. Basti pensare come una stessa immagine possa essere
rappresentata diversamente in base alle epoche storiche. Come l' artista ne sia influenzato e come la
stessa immagine sia interpretata e interpretabile da diversi punti di vista, bisogni e assunti. Le
differenze tra Canova e Magritte, tra un periodo Neoc1assico e il Surrealismo mettono in luce
entrambi lo stesso divario rispetto alla realtà. Canova rappresenta una realtà mitizzata attraverso un
ideale di bellezza perfetta e canonica. Magritte mette in luce della stessa realtà le sue diverse
interpretazioni. Entrambi rifiutano una mera interpretazione Verista, pur confrontandosi con la
realtà stessa, adottano modi di dire e contraddire opposti. Anche in ambito matematico, statistico,
fisico le contraddizioni sono state temute come la peste, in quanto discipline logiche. "TI paradigma
logico-razionale per sua natura è comunemente ritenuto non-contraddittorio. La matematica
Euclidea e la fisica Newtoniana sono state messe in grave crisi dalle teorie rispettivamente di GodeI
e Einstein, che ne hanno evidenziato limiti e contraddizioni". L'intero viaggio della conoscenza si
svolge quindi su binari in contrasto, di concezioni opposte. Paragono il modo di intendere questo
lavoro e di procedere come ad un quadro di Picasso, sempre per rimanere nel campo certo dell'
Arte. Dove l' immagine stessa viene scomposta, a traduzione delle mille sfaccettature dell' lo, che
disordinatamente procede, esperisce; tradotte dall' artista stesso in linee spezzate, in un collage di
"pezzi rottamati" che sconquassano la rappresentazione unitaria dell 'organizzazione stessa così
come proposta dalle teorie meccanicistiche o organicistiche a favore dell' accogliere la complessità
dei tempi moderni. Cercheremo di entrare in questi interstizi fatti di contraddizioni, in questi nuovi
21
. . f . d' pecchi lì tra luci e ombre, in
spazi esplorativi. In questi continui spezzolll e nn rangersl 1 s ,
. '1' . d avremo il privilegio di analizzare il
chiaroscuri appena accennati, nelle sabbIe mobl 1 mcerte, ove
, .' f alla dialettica si forma, si deforma e si
cambiamento organizzativo. La realta graZIe ID contras 1, ,
.,' . d l' ttori come de Leonardis citando
determina. Ciò obbliga sempre più la capacIta nflessl
va
eg 1 a ,
. b" rt un sovraccarico di
Giddens ci ricorda, a "condannarli a operare scelte incessantI su aSI mce e, con
Nota metodologica.
il presente elaborato si compone di due parti una teorica nella quale si è voluto mettere a
fuoco l'innovazione organizzativa e il cambiamento secondo tre diverse prospettive
(ordinamentale, manageriale, sociologica-culturale) e una composta dallo studio del caso concreto
quale la riorganizzazione dei servizi del Comune di Rovigo entro una prospettiva di citizen
scelte soggettive e in solitudine,,17.
satisfaction entro una più ampia e vasta prospettiva di riforma della P.A .. In realtà la nostra ipotesi
di partenza è stata che per affrontare il cambiamento si debba spostare l'analisi e l'attenzione verso
i nuovi filoni emergenti delle teorie organizzative capaci di mettere al centro del cambiamento
organizzativo l'uomo e la sua capacità generativa-creativa nel far fronte all'ambiguità che da esso
discende. Nella prima parte si è cercato di presentare il cambiamento ordinamentale, aderente a
metafore classiche attraverso le quali si può evidenziare limiti e criticità ed entro il quale si ascrive
l'organizzazione macchina di cui la burocrazia è un classico esempio. La Riforma Ordinamentale
ha veramente innovato la P A, con quali strumenti, con quali limiti, con quali obiettivi? Questa è
stata la domanda all' origine del primo capitolo. Nel secondo si è concentrata l'attenzione
sull'importanza della qualità e del miglioramento continuo che sposato anche dalla P.A. ha finito
per proporre ottiche di re-ingegnerizzazione di processo dell'organizzare, con il merito di aver
iniziato il cammino verso la postburocrazia secondo l'affermarsi di Modelli di New Public
Management. Nel terzo capitolo ho cercato di mettere in risalto gli aspetti soft dell' amministrare,
attraverso i quali può transitare il cambiamento organizzativo più innovativo e con maggiori
probabilità di riuscita perché, secondo 1'ottica da noi privilegiata e in questa sede proposta,
riguardante una dimensione che potremmo definire esistenziale-emozionale di appartenenza e di
innovazione culturale coinvolgente l'attore organizzativo perché atta a creare circoli virtuosi e la
capacità di apprendere ad apprendere. Ho cercato di evidenziare in ciascun capitolo le teorie
organizzative, le metafore utilizzate accademicamente per raffigurare il diverso tipo di approccio al
mutamento organizzativo; fino ad addentrandoci entro un continuum epistemologico volto a
evidenziare le nuove teorie organizzative. Si è deciso di assumere che la migliore e più adatta
d L
d
· O 2001 Le istituzioni come e perchè parlarne, Roma, Carrocci, p. 159.
17 e eonar lS." ,
23
22