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cultura costringendo a modificare le strutture e i sistemi affinché
non diventino anacronistici e privi di senso.
Lo sviluppo tecnologico ha guidato la società moderna verso
esigenze comunicative a cui neanche la Chiesa ha potuto sottrarsi.
Comunicare, per la Chiesa cattolica, significa oggi diffondere agli
uomini la Buona Novella, il messaggio di Dio, parlando la loro
lingua, prendendo atto delle loro attese e domande che cambiano
col mutare dei tempi. Il tutto dotandosi dei mezzi che essi stessi
utilizzano per dialogare.
Questo lavoro intende sviluppare un’analisi delle problematiche
relative allo sviluppo della comunicazione della Chiesa, e del
rapporto tra questa secolare istituzione e i mass media.
La scelta di prendere come punto di riferimento la religione
cattolica è stata dettata dal fatto che Papa Giovanni Paolo II,
definito il “Papa mediatico”, ha esortato la comunità cattolica a
prendere parte a questa nuova forma di dialogo spirituale on line, in
quanto Internet ridefinisce in modo radicale il rapporto psicologico
di una persona con lo spazio e il tempo. La Rete è caratterizzata
dalla mancanza di confini geografici e di barriere spazio-temporali,
dalla mancanza della fisicità delle persone, dall’assenza di
un’autorità centrale che riesca a regolare l’accesso o la vita
all’interno del cyberspazio.
Lo scopo primario della ricerca è quello di vedere in che modo
la Chiesa comunica oggi, che tipo di strumenti ha a disposizione,
quali sono le loro caratteristiche, che tipo di comunicazione viene
proposta attraverso il loro uso, a chi questa è rivolta.
Questo viene fatto nel primo capitolo, in cui si inquadra la
situazione della Chiesa in Rete, le possibilità offertegli e le
problematiche che deve affrontare. Si cerca dunque di tracciare un
percorso informativo che giunga a presentare un quadro generale su
come i media sono utilizzati attualmente dalla Chiesa cattolica.
5
Nel secondo capitolo, per avere una visione più chiara del
percorso di sviluppo che ha portato la Chiesa a servirsi di radio, tv
e Internet, ci si avvale di un breve excursus storico sulle tappe
fondamentali della storia della Chiesa e sul suo costante e
turbolento rapporto con i media, tentando di descrivere a grandi
linee il percorso di iniziale diffidenza, e in seguito
riappropriazione, effettuato dalla Chiesa nei confronti di tali mezzi.
Costante è il riferimento ai documenti ecclesiastici e alle iniziative
più rilevanti intraprese dalla Chiesa in materia di comunicazione,
valido punto di riferimento per chi vuole aver una quadro completo
del punto di vista ufficiale.
Viene sottolineata l’innovazione apportata dal Concilio
Vaticano II e da alcune encicliche come l’Inter Mirifica e la
Miranda Prosus in cui viene riconosciuta l’importanza dell’utilizzo
dei mezzi di comunicazione di massa e l’importanza di un uso
corretto di tali strumenti, pur mantenendo un velo di diffidenza
verso le nuove tecnologie.
É riportato nel terzo capitolo un esempio tra i tanti siti presenti
in Internet, che propone la religione da un punto di vista più
caricaturale, proponendo video blasfemi, parodie e documentari
biblici.
Dopo aver visto come il giudizio della Chiesa nei confronti dei
mezzi di comunicazione sia mutato nel corso della storia, e
conseguentemente come l’intera comunicazione abbia risentito di
questi mutamenti, guardando al presente sono molte le domande
che potrebbero sorgere in merito.
In una società informatizzata come quella in cui la Chiesa si
trova oggi a svolgere la sua missione, in cui la massa di
informazioni che si riceve ogni giorno è enorme e dove risulta
evidente la crisi dei valori tradizionali, come si comporta la
Chiesa? In che modo cerca di comunicare al mondo e di operare
6
nelle realtà locali dove la tv e Internet costituiscono le fonti
privilegiate da cui trarre informazioni?
Da sempre la comunicazione della Chiesa ha portato con se la
caratteristica di essere globale, cioè rivolta a tutto il mondo. La
radio, la tv, la stampa e soprattutto Internet vengono utilizzati dalla
Chiesa come corrieri nel trasporto del messaggio evangelico.
D’obbligo il riferimento al sito del Vaticano, attraverso cui la
voce, il volto e il messaggio del Papa, è diffuso in tutto il mondo.
Altro protagonista nell’ambito dei media locali della Chiesa è la
stampa cattolica, che nelle sue diverse tipologie vanta una vasta
diffusione.
Tv, radio, giornali, il quadro non sarebbe completo senza
menzionare la rete delle reti: Internet. Le grandi potenzialità che
caratterizzano questo strumento non sono sfuggite alla Chiesa.
Numerosi appaiono i siti religiosi presenti in Internet, accomunati
per lo più da una sorta di omogeneità e talvolta appiattimento sul
livello informativo.
7
CAPITOLO 1
Internet ha attirato l’attenzione del mondo religioso e spirituale solo
da qualche tempo. Fino a pochi anni fa, infatti, si interessavano e
parlavano del web, quasi esclusivamente, gli addetti ai lavori. Oggi,
navigando in Internet, la «Grande Rete», è facile accorgersi della
consistente presenza di elementi legati alla religione e al sacro.
Digitando la parola “God”, cioè Dio nella lingua principale del web,
l’inglese, nei principali «motori di ricerca» (un sistema che permette di
trovare una stringa di testo nelle pagine della Rete), quali Google o
Yahoo! otteniamo risultati inferiori, come numero di pagine, solo a
“Sex” e “Food”. Questo può fa riflettere su come cambieranno la natura
e le dinamiche del “sé spirituale”, che oggi ritroviamo anche on line.
Navigheremo alla ricerca di Dio? Sembra, infatti, che il 25% degli
americani usi Internet almeno una volta la settimana per risolvere
questioni religiose, specialmente per scambiare con altri navigatori
esperienze, idee e convinzioni sul tema. Internet è un sistema di
comunicazione globale, un «oceano» di informazioni, che si
autorganizza e si espande al di là di ogni forma di strutturazione o di
selezione previa di contenuti.
Ma è possibile capire cosa di religioso c’è nella Rete? Certo, si
possono consultare utilmente volumi che realizzano una sorta di
censimento organizzato, motori di ricerca tematici, come ad esempio
l’italiano Profeta
1
ed altri, siti costruiti appositamente, o studi presenti in
Rete
2
. La risposta della Chiesa italiana a questa richiesta è consistente. È
difficile fare un conto preciso dei siti cattolici presenti in Rete, anche
perchè ogni secondo ne potrebbe nascere uno nuovo, o un altro potrebbe
essere cancellato. Una sorta di censimento lo fa Francesco Diani
(creatore e curatore del primo repertorio web cattolico in Italia), nel sito
1
Raggiungibile all’indirizzo http://www.miriam.org/profeta che raccoglie oltre 6000 siti.
2
Uno fra i tanti: www.fides.org/ita/statistiche/2000_4a.html.
8
www.siticattolici.it, che ordina per tematiche i vari siti, questo è
aggiornato quasi quotidianamente ed ha al suo interno un ottimo motore
di ricerca.
9
1.1 Vetrine religiose in Internet
La Rete è uno spazio virtuale, cioè un insieme di “reale”, perché
percepito dai sensi come tale, ma “irreale”, perchè in effetti si tratta di
una simulazione costruita dagli strumenti informatici e telematici: non
è quindi una realtà materiale, ma «digitale» costituita da delle cifre di
codice numerico. La Rete, quindi, può accogliere al suo interno
riferimenti a realtà religiose reali, ma anche entità che non hanno alcun
tipo di riferimento reale (numerosi sono infatti i casi di associazioni,
parrocchie e altri tipi di organismi, che esistono solo on line).
Tra gli spazi religiosi occupati nel virtuale possono essere
individuate delle caratteristiche che li distinguono
3
:
- Vetrine di realtà religiose reali. Qui rientrano ad esempio il sito
ufficiale del Santa Sede
4
che contiene pagine web di tutti i dicasteri,
propone materiali e documenti anche in originale. Ci sono poi vetrine
di parrocchie e diocesi
5
, il sito della Conferenza Episcopale Italiana
6
,
che offre un panorama completo delle realtà cattoliche del Paese,
contiene documenti e raccolte di testi, iniziative, numeri telefonici utili
e indirizzi, diocesi e parrocchie ed è anche dotato di un valido motore
di ricerca. Ci sono molti ordini e congregazioni religiose che hanno
propri siti, come i gruppi di impegno ecclesiale, i movimenti e le
3
Schema di Antonio Spadaro, in Dio nella «Rete», consultato all’indirizzo
www.laciviltàcattolica.it.
4
Il sito: http://www.vatican.va, ha ufficialmente iniziato a lavorare, il 30 giugno 1997; e in un solo
anno di vita, si contavano già sette milioni di contatti da 50 Paesi diversi. Infatti, il sito propone un
percorso multimediale, e disponibili in formato elettronico contiene tutti i documenti pontifici e
magisteriali. Ad oggi, maggio 2007, i contatti sono inquantificabili. L’evento del Giubileo del
2000 è stato importante per la diffusione del sito, delle principali notizie e dei vari documenti.
Poco prima che si aprisse il sito Papa Giovanni Paolo II, si è fatto spiegare le basi tecniche del
funzionamento del sistema; ha subito capito le dimensioni tecniche e culturali, che il potente
mezzo poteva avere, e chiese come mai la Santa Sede non fosse ancora lì, si aspettava una
decisione che spettava a lui, “Si faccia”, questa la sua risposta. È stato difficile inserire la grossa
mole di documenti del Vaticano, ma con diversi aggiornamenti si è riusciti a raggiungere una
buona qualità e navigabilità del sito, inizialmente un po’ lento.
5
Per un censimento: http://www.parrocchie.org .
6
http://www.chiesacattolica.it .
10
associazione ecclesiali. La lista con i siti cattolici in Italia
7
non è un
semplice elenco, ma contiene anche appelli, progetti, proposte, offerte
e altre informazioni. Ci sono altre religioni mondiali con dei siti, ma
anche delle sètte e culti di ogni genere che utilizzano questo potente
mezzo.
- Aperture virtuali di realtà reali. Questi siti sono vetrine web di
realtà presenti nella realtà. L’Ordine religioso, che si incarna in
persone o istituzioni, ha la sua interfaccia in Rete. Ci sono poi realtà
concrete che aprono uno spazio virtuale in Internet; come accade nel
mondo non religioso, con la necessità di formare persone a distanza,
anche nel mondo religioso, si manifesta la necessità di aprire forum,
liste di posta elettronica, chat, per creare situazioni più agevoli per
l’incontro. Ci sono anche delle biblioteche consultabili a distanza
8
.
Agenzie e servizi informativi per il pubblico, delle varie Chiese e
religioni, organi di formazione interna, e bollettini di gruppi
9
,
associazioni, sètte, che trovano fedeli in varie parti del mondo.
- Realtà religiose unicamente virtuali. Dato che la Rete permette la
nascita di realtà non materiali, bisogna riconoscere il proliferare di
realtà religiose unicamente virtuali, che non hanno alcun referente
nella realtà off line, in luoghi, istituzioni o gruppi. Esistono gruppi di
preghiera virtuali, spontanei o legati a monasteri e biblioteche
esclusivamente virtuali al servizio della pastorale. Si può anche
accedere a documenti, testi storici, documenti teologici, immagini,
rinvii a siti di interesse religioso e altro ancora; il tutto per fornire uno
strumento utile all’arricchimento e allo sviluppo della pastorale. Senza
muoversi da casa è possibile raggiungere una notevole quantità di
informazioni.
7
Il sito curato da Francesco Diani: http://www.siticattolici.it. Ha superato nel dicembre 2005 i 10
mila siti registrarti, dimostrando lo slancio e la vitalità dell’impegno dei siti cattolici con i media
del nostro tempo, e la creatività degli operatori della pastorale; dice che: «Internet è un modo per
essere Chiesa nel terzo millennio».
8
http://www.urbs.vatlib.it .
9
Uno fra i tanti, Medjugorje Press Bullettin, citato in Apolito P., Internet e la Madonna. Sul
visionarismo visionario in Rete, Milano, Feltrinelli, 2002.