Introduzione Pag.
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Lo scenario economico attuale è caratterizzato da una competizione
crescente che coinvolge tutti gli aspetti dell’impresa: le strategie, i rapporti
con clienti e fornitori, il cambiamento e ripensamento dei processi, le
attività di Benchmarking tese a conoscere i concorrenti, il ruolo delle
persone nell’impresa e l’utilizzo del loro potenziale (ancora in grandissima
parte sottoutilizzato).
I bisogni indicati da questo scenario mondiale richiedono da parte
delle aziende – di produzione industriale e di servizi, operanti nel settore
privato come in quello pubblico – la creazione di valore percepibile dai
clienti a testimonianza della Qualità del loro agire. E’ quindi la Qualità la
risposta forte ai bisogni del mercato nell’era della globalizzazione. Ma la
Qualità, in un contesto di competizione globale, dev’essere considerata al di
là della norma la quale può costituire solo un possibile punto di partenza.
Pertanto, anche se il contatto di tante aziende con la realtà delle Norme ISO
9000 è stato positivo perché ha favorito la diffusione della cultura di base
della qualità, negativa è stata, per contro, l’enfasi quasi esclusiva sulla
qualità basata su norme da parte di imprese come quelle europee (le
italiane tra le prime in questi ultimi anni) in un periodo in cui Giappone e
USA ponevano invece l’enfasi sulla qualità competitiva (Qualità Totale).
Questa comprende sì l’assicurazione qualità dei prodotti/servizi, ma va ben
oltre essi in quanto è focalizzata sulla soddisfazione dei clienti e sul
Introduzione Pag.
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miglioramento continuo che generano una cultura di qualità radicalmente
diversa da quella che scaturisce da una visione focalizzata sugli standard e
sulla norma. Purtroppo ancora ampio risulta, in queste imprese, il divario
tra la potenza dei metodi disponibili per fare qualità e la limitatezza della
loro diffusione. A questo si aggiunge poi l’incompatibilità di strutture
organizzative ancora troppo focalizzate sulle funzioni e sulla gerarchia
aziendale che contrastano con fattori quali la flessibilità, la creatività e la
motivazione del personale indispensabili per operare in Qualità Totale ed
essere pronti a fronteggiare il cambiamento.
Infine, i molteplici interessi commerciali legati alla certificazione di
conformità alle Norme ISO 9000, hanno generato confusione nelle aziende
tra il concetto di qualità (come cultura e occasione di miglioramento) e
quello di “certificazione di qualità”. In tale contesto “l’apparire” è divenuto
più importante dell’ “essere”.
L’obiettivo del presente lavoro è stato soprattutto quello di far
chiarezza in questa confusione evidenziando come sia necessario, per le
aziende del nuovo millennio, guardare “oltre la certificazione” per non
rischiare di “ingessare” l’impresa in un sistema altamente burocratico e
aprirla invece all’apprendimento collettivo di ogni genere, alla
comunicazione e alla conoscenza al fine di poter gestire ogni cambiamento
richiesto dal mercato.
Introduzione Pag.
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Il presente lavoro si è inizialmente sviluppato sul piano della ricerca
teorica, attraverso l’analisi del materiale bibliografico attualmente esistente
sui modelli manageriali e organizzativi emergenti, a partire dal Total
Quality Management e il Just in Time fino ad arrivare al modello
organizzativo della Learning Organization, e, successivamente, si è
spostato sul piano della ricerca empirica mediante una verifica aziendale. Il
risultato è costituito dal presente lavoro che si articola in 4 capitoli.
Nel Capitolo 1 si è voluta ripercorrere l’evoluzione del concetto di
qualità nel tempo. Esso, infatti, da verifica intrinseca dell’aderenza formale
di un prodotto o di un servizio a specifiche tecnico-progettuali, è giunto (in
Giappone prima e nel resto del mondo poi) a prendere in esame il modus
operandi di un’impresa e la sua gestione con un obiettivo ben preciso: la
competitività e quindi del successo dell’impresa.
Nel Capitolo 2, attraverso un attento studio dei modelli manageriali
incentrati sulla Q.T., elaborati dagli anni ’50 ad oggi, si è capito come il
successo di un’impresa sia strettamente connesso al miglioramento dei
processi aziendali e al coinvolgimento del personale, ai quali giungere
applicando principi e metodi del Total Quality Management e attuando, nei
momenti di discontinuità aziendale, interventi di Business Process
Reengineering che, riplasmando i processi in stretta correlazione con le
tecnologie innovative – informatiche, di comunicazione , di rete –
assicurano il massimo del ritorno in termini di efficienza ed efficacia
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gestionali. Comunque l’organizzazione decida di procedere, è fondamentale
l’acquisizione da parte di chi opera all’interno dell’impresa, di un nuovo
modo di agire: quello “per processi” finalizzato alla soddisfazione del
Cliente (interno ed esterno) attraverso un nuovo modo di lavorare (in team
o in gruppo) ed una leadership coinvolgente e aperta al dialogo che stimola
la creatività del personale e ne accresce la motivazione. La maggiore
motivazione e creatività contribuiscono a trasformare l’azienda in un
“Sistema Intelligente” che matura continuamente nuovi saperi attraverso
un’organizzazione che apprende (Learning Organization) da esperienze
passate, conoscenze degli individui, errori o periodi di crisi senza
intrappolarsi in routine difensive che, isolando i modelli mentali e
sviluppando le incompetenze, diventano delle minacce alle situazioni di
apprendimento e quindi di miglioramento dell’impresa.
Il Capitolo 3 espone, sulla base del confronto tra i principi del TQM
e l’inseguimento formale di tali principi da parte della Normativa
Internazionale sulla qualità, una lettura critica della Normativa stessa. Si
evidenziano infatti, alla luce delle revisioni delle norme ISO 9000 (nel 1994
e nel 2000), i pro e i contro della certificazione e si individua un possibile
percorso verso la Q.T. nel quale la certificazione costituisce un primo
importante passo se integrata con altri sistemi (ambiente, sicurezza) e
concepita dal vertice aziendale come strumento per il miglioramento
continuo e non solo come una formalità.
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Nel Capitolo 4, alla luce di quanto analizzato nei capitoli precedenti
dal punto di vista teorico, si è voluta analizzare, a conclusione di questo
lavoro la realtà di una impresa di piccole-medie dimensioni. Si è scelta, a
tale proposito, la società E.T.A.C. S.r.l., una impresa che eroga il proprio
servizio di autolinee in concessione sul territorio della provincia di
Benevento, che ha implementato un proprio S.Q., ha ottenuto il rilascio
della certificazione che attesta la conformità di tale sistema alla norma ISO
9002:1994 e che è soggetta ad una serie di normative (tra queste il DPCM
del 27.01.1994 che ha introdotto la “Carta dei Servizi” al fine di garantire al
cittadino il soddisfacimento delle proprie esigenze sociali). Si è ritenuto
interessante capire, avvalendosi dell’ausilio di questionari appositamente
elaborati, le motivazioni reali che hanno indotto l’impresa a certificare il
proprio S.Q. (scelta normativa o scelta strategica?), per poi analizzarne gli
effetti in vista degli obiettivi che l’impresa intenderà raggiungere. Una
successiva analisi dell’organizzazione aziendale e del relativo processo di
comunicazione interna, poi, ha voluto essere uno spunto di riflessione sulla
presenza o meno di elementi e caratteristiche proprie dell’azienda capaci di
guidarla verso livelli qualitativi più elevati dando luogo, pur al di fuori degli
schemi classici, ad una “piccola realtà che apprende”.
Introduzione Pag.
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Ringraziamenti
Un ringraziamento particolare va al Prof. G. Maggiore per i suoi preziosi
consigli affinché il presente lavoro potesse svolgersi secondo i principi
della Qualità.
Ringraziamenti vanno inoltre: all’Ing. Carrano, Responsabile Biblioteca
dell’AICQ-Meridionale e alla Dott.ssa Riccio del Consorzio QUALITAL di
Pisa per la loro disponibilità, all’Ing. Chianello, Direttore Generale della
E.T.A.C. S.r.l. per la sua infinita gentilezza.
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CAPITOLO 1
ANALISI E SVILUPPO NEL TEMPO DEL
CONCETTO DI QUALITA’
Analisi e sviluppo nel tempo del concetto di Qualità Pag. 14
1.1 PERCHÉ SI PARLA TANTO DI QUALITÀ
< Qualità> è senza dubbio il termine più usato in questi anni.
Pubblicità, confezioni di prodotti, traboccano di promesse di qualità, i
clienti pretendono la qualità.
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Così da scelta di pochi è diventata una
richiesta del mercato, l’elemento chiave in un contesto molto competitivo e
ormai privo di frontiere. Chi non riesce a comprenderne la portata rischia di
vedersi escluso dal mercato.
Il mondo industrializzato negli ultimi anni ha subito un grande
cambiamento: il passaggio progressivo da un’economia di produzione a
un’economia di mercato. Il cliente, costretto ad accettare ciò che gli veniva
proposto, ha progressivamente assunto potere.
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C’è stato un profondo
capovolgimento di mentalità e di cultura d’impresa che ha comportato
cambiamenti nell’organizzazione interna delle attività, nella suddivisione
dei compiti, nella trasmissione delle informazioni ecc. Le imprese sono
sempre più obbligate a migliorare la propria posizione perché oggi, in
presenza di una competizione di tipo globale, devono aspettarsi concorrenza
da chiunque, da qualunque parte del mondo e su ogni aspetto del business.
La competizione internazionale impone di adattare i prodotti e i servizi
“Le attività direttamente legate alla produzione sono state progressivamente
superate, in importanza e in qualità, dalle attività connesse alla gestione delle
esigenze dei clienti.”
Analisi e sviluppo nel tempo del concetto di Qualità Pag. 15
offerti alle aspettative dei clienti riducendo i costi. Se l’impresa non ha
saputo anticipare e prevedere il rapido mutamento dell’ambiente in cui
opera questo avverrà sicuramente in modo brutale. In ogni caso diventa di
importanza vitale migliorare continuamente la qualità dei prodotti e dei
servizi forniti ai clienti, ridurre i costi, razionalizzare le strutture, eliminare
gli sprechi, utilizzare tecnologie più avanzate. Non basta al management
verificare i totali e gli scostamenti dal budget delle diverse spese senza
conoscere dove si annidano gli sprechi in azienda e quali sono i fattori che
li influenzano. Questo vale in particolar modo per quelle aree come
l’ingegnerizzazione del prodotto, l’industrializzazione, la ricerca e lo
sviluppo, il marketing e in generale per tutte le aree di staff . Tali aree sono
troppo strategiche oggi perché si possa pensare su di esse un controllo
prettamente numerico, senza considerare che esse svolgono attività
fondamentali all’interno dei processi di business che attraversano
orizzontalmente tutta l’azienda. Ogni funzione deve essere perfettamente
integrata e sincronizzata con tutte le altre e l’organizzazione deve
funzionare all’unisono.
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Non è accettabile un funzionamento burocratizzato
per cui ogni funzione produce i propri output senza in realtà sapere come e
per chi.
7
E. Boccolini (1997), Impresa e qualità, Consulenza n°19, pag. 1776
8
F. Gualtieri (1999), L’esigenza di migliorare la competitività,
3
C. Lavacca (1994), Activity Based Management, pag. 8
Analisi e sviluppo nel tempo del concetto di Qualità Pag. 16
L’integrazione aziendale non può essere sostenuta dai sistemi
tradizionali dato che questi forniscono una visione che dimentica sia le
relazioni interne cliente –fornitore sia l’influenza che gli output di un’unità
organizzativa hanno sulle attività delle altre funzioni.
Nella creazione della qualità invece, ogni membro della struttura è
direttamente coinvolto: da chi fa parte del processo di produzione vero e
proprio, a chi deve garantire la materia prima o emettere le fatture, a chi ha
il contatto con la clientela e la qualità è il risultato di un impegno costante e
di una ricerca sistematica e scientifica delle migliori modalità di lavoro che
porta nel lungo periodo ad un aumento della produttività, una riduzione
degli sprechi e quindi di costi, alla soddisfazione del cliente fino a giungere
ad un aumento di profitti (Fig. 1.1).
Fare qualità oggi significa porre il cliente al centro dell’attenzione e
avere come primo obiettivo la soddisfazione delle sue mutevoli esigenze e
aspettative; tutto ciò prefiggendosi, con il coinvolgimento di tutti, un
miglioramento a piccoli passi ma continuo. E’ questa la vera rivoluzione
che c’è stata nell’ambito della qualità.
Analisi e sviluppo nel tempo del concetto di Qualità Pag. 17
Figura 1.1- Risultati della Qualità Totale – Fonte:http// www.tqm.it
Da una visione quasi aristotelica che vedeva l’impresa al centro del
sistema, (Fig. 1.2) che fornisce prodotti e lavoro con un costante interesse
all’incremento di produttività, la filosofia gestionale della Qualità Totale ha
determinato una rivoluzione copernicana in ambito aziendale in quanto al
centro del sistema economico-aziendale ha collocato il cliente non più
l’impresa. Attorno a lui devono fondersi tutte le funzioni aziendali per
realizzare la piena soddisfazione. In tal senso la qualità realizzata
mediante lo sforzo congiunto di tutte le aree aziendali si tramuta in
elemento strategico di primaria importanza per la competizione poiché è
imperniata sulla custmer satisfaction. ”
Analisi e sviluppo nel tempo del concetto di Qualità Pag. 18
“La soddisfazione dei clienti è diventata la migliore difesa dalla
concorrenza.”
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- Figura 1.2 – Il vecchio e il nuovo sistema economico aziendale
Nulla garantisce protezione nel medio- lungo termine. Non certo la
certificazione dei sistemi qualità e neppure nuove scoperte tecnologiche.
Infatti basta dare tempo ai concorrenti di certificarsi a loro volta o di
copiare gli stessi prodotti per vederli offerti magari migliorati e a metà
10
M. Gibertoni (1999),Dove va il mondo della qualità?, De Qualitate n°9 pag. 127- “Una recente
ricerca effettuata dal mio gruppo (Studio Base) ha evidenziato che il 90% dei clienti è indifferente
CLIENTE
IMPRESA
NUOVO SISTEMA
IMPRESA
STRUTTURA
SOCIETA’
CLIENTE
VECCHIO SISTEMA
STRUTTURA
SOCIETA’
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prezzo sul mercato (i giapponesi lo insegnano). A ciò si aggiunge il fatto
che nelle logiche di acquisto del cliente dei nostri tempi sono caduti i
nazionalismi e le diverse culture di riferimento. Anche grazie ad Internet il
cliente è in grado di fare continuamente dei confronti. Pertanto nessuno
oggi compera prodotti nazionali se ciò implica per lui l’acquisto di un
prodotto di scarsa qualità, al di là di ogni principio etico- morale.
alla certificazione di qualità se questa non si traduce in elevata qualità, ottimi prezzi e buon