4
INTRODUZIONE
1.1 I determinanti della salute
Con il termine Sanità si intende, generalmente, la cura e la gestione di patologie in atto.
In verità una parte fondamentale della salute è mirata sulla prevenzione delle malattie.
Per poter parlare di promozione della salute dobbiamo fare un appunto su quelli che sono i
determinanti della salute, aspetti fondamentali che influenzano la vita degli individui. (1)
La Commissione sui determinanti sociali della salute dell'Organizzazione Mondiale della sanità
ha identificato tali determinanti come "le condizioni in cui le persone nascono, crescono,
vivono, lavorano e invecchiano" e "i driver fondamentali di queste condizioni".
Diverse prove supportano le relazioni causali tra molti fattori sociali e l’impatto sulla salute,
non solo con relazioni che si presentano come dirette, ma anche attraverso dei percorsi che
prendono in considerazione processi biopsicosociali. (2)
È importante, quindi, avere un’idea precisa di come si articola il modello dei determinanti della
salute.
Il centro del modello è occupato dall’uomo con le sue caratteristiche non modificabili, come
l’età, il genere e i fattori ereditari. Lo strato successivo riguarda il comportamento, lo stile di
vita e, quindi, le abitudini di un individuo. Uno stile di vita diventa un fattore di rischio quando
il comportamento messo in atto implica conseguenze negative per la salute. (1)
Proseguendo la descrizione del modello negli ultimi strati sono presenti le condizioni di vita e
di lavoro del singolo seguite dalle condizioni generali socioeconomiche, culturali e ambientali.
Affrontare i determinanti della salute è necessario per raggiungere l’equità nelle cure, cioè
“quando ognuno ha l’opportunità di raggiungere il proprio pieno potenziale di salute e
5
nessuno è svantaggiato dal raggiungere questo potenziale a causa della propria posizione
sociale e di altre circostanze socialmente determinanti”. (3)
Gli effetti dei fattori socioeconomici e di molti altri possono influenzare lo sviluppo di una
malattia o il progredire della stessa. Sembrano esserci degli effetti cumulativi tra fattori di
stress e sociali che nel corso degli anni si manifestano con malattie croniche soprattutto in età
adulta, anche se non sempre la correlazione tra questi due aspetti è presente. (2)
L’ultimo Piano Nazionale della Prevenzione (2020-2025) ha una visione che valuta la salute
come obiettivo dell’essere umano, portando avanti la linea guida dei precedenti Piani di
Prevenzione. Per garantire a tutti i cittadini uno sviluppo in salute vanno presi in
considerazione i determinanti socioculturali, ambientali, relazionali ed emotivi con cui l’uomo
si relaziona quotidianamente. (4)
Soprattutto in seguito alla pandemia da COVID-19 è necessario che il SSN abbia degli obiettivi
chiari in cui poter esprimere i valori professionali dei diversi individui. Affinché la prevenzione
rimanga un aspetto fondamentale da assicurare è indispensabile programmare e far
interagire, sempre in modo più integrato, le diverse strutture a livello territoriale ed
ospedaliero.
Quindi, è auspicabile, avere sistemi flessibili di risposta che al momento adeguato possano
lavorare insieme perseguendo un unico obiettivo, ovvero la salute della popolazione. (4)
Il posto di lavoro è un ambiente favorevole per mettere in atto programmi di promozione della
salute e prevenzione delle malattie. L’uso di programmi e politiche mirate ha lo scopo di
ridurre i rischi per la salute del singolo dipendente e migliorare la produttività e la qualità del
lavoro. (5)
1.2 La promozione della salute e adesione al progetto WHP
1.2.1 Normativa
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la Promozione della Salute come “il
processo che consente alle persone e alle comunità di esercitare un maggiore controllo sulla
propria salute e di migliorarla”. Per essere in uno stato di buona salute vanno soddisfatti i
propri bisogni e realizzate le proprie aspirazioni. Un intervento di promozione è mirato
soprattutto all’equità; c’è bisogno di ridurre le stratificazioni sociali e offrire a tutti gli stessi
servizi. (28)
6
Per sostenere la promozione della salute occorre lavorare promuovendola anche nei luoghi di
lavoro. La prima ricerca da effettuare è andare ad analizzare quali sono i bisogni prioritari dei
lavoratori/lavoratrici avendo cura delle differenze come, l’età, il genere, la nazionalità, le
condizioni di salute, le tipologie di contratto e le variabili socioeconomiche. (7)
Analizzando questi aspetti si è reso necessario programmare un progetto di miglioramento
organizzativo della salute e del benessere psicofisico dei lavoratori che prende il nome di WHP,
ovvero Workplace Health Promotion. Il progetto ha come obiettivo quello di promuovere
iniziative a livello organizzativo nei luoghi di lavoro con la finalità di renderli ambienti
favorevoli alla diffusione di stili di vita salutari per prevenire le malattie croniche. (7)
Già nel 1986 con la Carta di Ottawa si affronta l’argomento di promozione della salute come
“il processo che consente alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute
e di migliorarla”,
La finalità era il raggiungimento della Salute per Tutti entro l’anno 2000 e oltre. L’esigenza del
benessere psicofisico è un tema sempre più proposto e in discussione, per questo motivo era
fondamentale riconoscerne i requisiti (pace, istruzione, cibo, reddito...), successivamente
sensibilizzare sui temi e offrire mezzi alla popolazione affinché, grazie alla mediazione,
potessero mettersi in atto programmi e strategie di miglioramento della salute. (6)
Come riporta la Carta di Ottawa, promuovere la salute significa “costruire una politica pubblica
per la tutela della salute, la politica mira a individuare gli ostacoli e ridurne le conseguenze”.
Promuovere significa anche creare ambienti capaci di offrire sostegno; se correggiamo le
condizioni di vita e di lavoro precarie avremo cittadini più stimolati e gratificati; inoltre,
promuovere comprende anche il rafforzare l’azione della comunità e sviluppare le capacità
personali.
Per far sì che il sistema funzioni sarebbe ottimale riorientare i servizi sanitari e pensare al
futuro. La salute è qualcosa che si crea avendo cura di sé stessi e degli altri e facendo in modo
che la comunità in cui si vive contempli il tema, per tutti i suoi membri, come parte
fondamentale della vita quotidiana.
Già nel 1986 era chiaro che per poter promuovere la salute fosse necessario tutelarla, solo
con la collaborazione può nascere un sistema di assistenza capace di contribuire al
conseguimento degli obiettivi di salute. (6)
Successivamente con la Dichiarazione di Lussemburgo del 1997, revisionata nel 2007, si è
ripreso l’argomento della promozione della salute nei luoghi di lavoro, definendo tale
7
obiettivo come “sforzo congiunto dei datori di lavoro, lavoratori e società per migliorare la
salute e il benessere dei lavoratori” ovvero mettere in atto un miglioramento dell’ambiente e
dell’organizzazione del lavoro, promuovendo la partecipazione dei lavoratori in modo attivo
ai progetti e incoraggiando lo sviluppo personale. Il dipendente viene riconosciuto come parte
fondamentale del successo aziendale, si valorizza la leadership e, infine, si garantisce ai
lavoratori un corretto equilibrio tra richiesta di lavoro e condizioni in cui il lavoro viene
effettuato. (10)
Restringendo il campo sull’Italia, la Costituzione Italiana, in vigore dal 1° gennaio 1948, tutela
la salute attraverso l’articolo 32 che recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione
di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona
umana”. (12)
La salute costituisce un diritto fondamentale, tutti hanno diritto ad essere curati, ma non viene
imposto alcun obbligo in questo; è fondamentale proteggere la salute, intesa come diritto alla
prevenzione di essa. (29)
Con l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, mediante la Legge del 23 dicembre 1978, n.
833, si affronta il concetto di salute come diritto dell’individuo e si delineano i tre princìpi
fondamentali, ovvero: la GLOBALITÀ, l’UNIVERSALITÀ e l’EGUAGLIANZA, per poter perseguire
i princìpi di educazione sanitaria, di prevenzione della salute, di tutela della salute e di
formazione professionale. (13)
Proseguendo negli anni, il tema della sicurezza dei lavoratori viene poi affrontato ampiamente
nel Decreto Legislativo n.626 del 19 settembre 1994, il presente decreto prescrive misure per
la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, sia in campo pubblico che privato.
La Legge citata introduce delle novità rispetto al passato come: il Servizio di prevenzione e
protezione ed il rappresentante dei lavoratori (RLS). (30)
Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) è una figura disciplinata
dall’ordinamento giuridico italiano, per la prima volta nel 1994 con il D.Lgs. n.626, in possesso
di capacità e requisiti adeguati alla valutazione dei rischi presenti sul luogo di lavoro.
La figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) ha il compito, all’interno di
un’azienda, di rappresentare tutti i lavoratori per ciò che concerne la salute e la sicurezza nei
luoghi di lavoro. (31)
8
Un importante miglioria della legge precedente si ebbe con il decreto legislativo n.81 del 9
aprile 2008, ovvero, il “Testo Unico per la sicurezza sul lavoro”. (11)
Il D.lgs. 81/2008 propone un sistema di gestione della sicurezza e della salute in ambito
lavorativo attraverso l’individuazione dei fattori e delle sorgenti di rischio, il controllo continuo
delle misure preventive messe in atto e l’elaborazione di una strategia aziendale che
comprenda tutti i fattori di un’organizzazione (tecnologie, organizzazione, condizioni
operative, ecc.).
Il decreto legislativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, affinché ci sia una
tutela comune di tutti i lavoratori, motivo per cui, grazie a questo decreto, si è resa necessaria
la stesura del Documento di Valutazione dei Rischi connessi alle attività dell’azienda. Tale
documento prevede un programma dettagliato e un monitoraggio degli interventi da parte
del responsabile del servizio di Prevenzione e Protezione, ovvero, il medico competente. (11)
La figura del medico competente è riconosciuta a livello legislativo, definita come: “figura
professionale che, avendone titolo e requisiti professionali, si occupa di svolgere attività di
sorveglianza e visite mediche per assicurarsi che i lavoratori godano di buona salute”. (32)
Partendo da quanto detto derivano la nascita e la formazione del progetto WHP (Workplace
Health Promotion) che considera diverse aree di azione in cui è possibile implementare
progetti di promozione della salute.
Ogni azienda mette in atto interventi mirati ad ogni settore valutando il personale a cui si
riferiscono.
1.2.2 Promotori della salute in azienda e modelli di promozione della salute
Per definizione, il benessere aziendale (o benessere organizzativo) è la capacità di un’azienda
di incentivare e preservare il benessere fisico, psicologico e sociale dei propri lavoratori, a
prescindere dal livello e dalla posizione che ricoprono all’interno dell’organizzazione. (14)
Ogni azienda ha due componenti per garantire il benessere, una più strutturale e una
maggiormente operativa; la prima verte sul luogo in cui lavorano i dipendenti e la seconda
riguarda i processi aziendali, le modalità di lavoro e le interazioni tra i dipendenti.
Da ciò prende avvio il progetto del “Welfare aziendale”, ovvero l’insieme di iniziative messe in
atto dal datore di lavoro per migliorare la qualità lavorativa e la vita del dipendente; questa