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Un simile scenario, rende necessaria la ricerca di nuovi assetti strutturali e, soprattutto,
l’adozione di nuovi criteri di gestione. La banca tradizionale o “istituzionalizzata”,
infatti, attiva una gestione a volumi, offrendo una gamma limitata di servizi. La banca
contemporanea dovrebbe invece essere concepita in un’ottica imprenditoriale dato che il
prezzo non è più stabilito in modo arbitrario, ma è divenuto una variabile di sistema, e
la concorrenza si gioca quindi sul piano della qualità percepita dal cliente. È perciò
indispensabile sviluppare una strategia adeguata ad affrontare i cambiamenti ambientali
e che permetta alla banca di affermare sul mercato un vantaggio competitivo distintivo,
superiore e sostenibile. Il punto di partenza dell’evoluzione della strategia bancaria,
risiede nell’accogliere il principio dell’economia di mercato per cui si rende necessario
adottare politiche di differenziazione dei prodotti, ed affiancarle a politiche di immagine
che si concretizzino in un approccio “market oriented”. Se la banca tradizionale si
proponeva come impresa monoprodotto e monomercato, caratterizzata da una forte
integrazione verticale dei processi, la banca moderna è un’impresa complessa, dominata
da esigenze di diversificazione e dalla necessità di divenire fornitrice di servizi
finanziari innovativi e specializzati. Questo rende fondamentale una politica di
segmentazione della clientela, che va ad inserirsi in un generale e radicale cambiamento
di approccio rispetto alla “banca istituzione” e che rispecchia essenzialmente un
problema di management. La ricerca del vantaggio competitivo, infatti, comporta
l’abbandono dell’impostazione tradizionale della strategia, per adottare un sistema di
programmazione e controllo che esalti le funzioni del marketing, della pianificazione e
del controllo di gestione. La necessità di un sistema integrato di pianificazione e
controllo, è fondamentale per un’allocazione ottimale delle risorse e per lo sviluppo
dell’economicità della gestione, che deve essere intesa come la capacità della banca di
riaggregare le attività della stessa al fine di poter correlare in modo razionale costi,
ricavi ed investimenti. Per sviluppare questa potenzialità l’azienda di credito deve poter
contare su di un sistema informativo che permetta di adottare soluzioni organizzative
nelle quali prevalgano sistemi di guida e coordinamento di mercato rispetto a sistemi
gerarchici.
Fonti: Caldarelli Adele, “Gli strumenti del controllo di gestione nelle aziende di credito”, CEDAM, 1991 e Claps
Vincenzo, “Pianificazione e controllo nell’azienda di credito”, ISEDI, 1989
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CAPITOLO 1:
LA PROGRAMMAZIONE E IL CONTROLLO IN BANCA
1.1 IL SISTEMA INTEGRATO DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO IN
BANCA
Il crescente grado di concorrenza, l’innovazione tecnologica e finanziaria, ed, infine,
l’affinamento della domanda, hanno modificato in modo rilevante l’area competitiva in
cui l’azienda di credito opera solitamente. Le profonde trasformazioni del quadro
ambientale hanno reso necessaria l’adozione di un modello di gestione “market
oriented”, che si poggi su di un valido meccanismo di programmazione e controllo.
Affinché la banca possa perdurare e svilupparsi, è, inoltre, indispensabile che operi
rispettando il principio dell’economicità della gestione in modo che le combinazioni
produttive di servizi generino nel loro complesso ricavi adeguatamente superiori ai costi
e non diano luogo a sprechi di risorse. Il mantenimento dell’equilibrio economico nelle
condizioni di incertezza in cui l’azienda opera, richiede che le decisioni in cui si esercita
l’attività direzionale non siano lasciate all’improvvisazione, ma siano il frutto di un
sistematico processo di programmazione e controllo. Tale processo si sviluppa
attraverso:
ξ la previsione dei futuri mutamenti delle condizioni ambientali
ξ un’accurata programmazione delle azioni aziendali
ξ una razionale organizzazione dell’attività commerciale ed amministrativa
ξ un rigoroso controllo della conformità dei risultati raggiunti rispetto agli
obiettivi stabiliti
Il fine ultimo di questa attività è garantire una soddisfacente redditività aziendale
attraverso la massimizzazione del divario positivo tra ricavi e costi di gestione.
Il sistema di programmazione e controllo si articola nelle seguenti fasi:
1. analisi dei vincoli interni ed esterni all’azienda
2. pianificazione strategica
3. programmazione operativa
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4. azione
5. controllo
6. feed-back
1.2 I VINCOLI INTERNI ED ESTERNI
Qualsiasi decisione aziendale in merito agli obiettivi da raggiungere, non può
prescindere da un’attenta e preventiva verifica di fattibilità con cui vengono considerate
le condizioni esterne ed interne che limitano la concreta possibilità di realizzare i
programmi.
I vincoli esterni alla banca riguardano le condizioni ambientali della realtà in cui agisce,
la configurazione del mercato e la domanda globale dei servizi da erogare, le politiche
commerciali della concorrenza, la situazione del mercato del lavoro e della tecnologia,
ed infine, la situazione del mercato dei capitali. Su questi elementi solitamente l’azienda
ha scarse possibilità di intervento, proprio in quanto esogeni, mentre ha sicuramente
maggior controllo per quanto attiene i vincoli interni, rappresentati dalla disponibilità
delle risorse umane, dall’esistenza di risorse tecnologiche adeguate, dalla possibilità di
acquisire i mezzi finanziari necessari per supportare i processi di sviluppo e
dall’organizzazione della banca stessa anche a livello informale.
1.3 LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA
La pianificazione strategica riguarda le decisioni aziendali che coinvolgono la
combinazione prodotto-mercato-tecnologia, e si concreta nelle scelte di medio/lungo
periodo effettuate dall’alta direzione che riguardano le dimensioni, la struttura
produttiva, la rete distributiva, l’immagine della banca, tutti aspetti quindi non
suscettibili di modificazione nel breve termine. L’introduzione della pianificazione
strategica in un’azienda di credito ha bisogno di tempi e ritmi per elaborare gli obiettivi
da perseguire nel lungo periodo e la relativa definizione dei piani d’azione che portano
al loro raggiungimento.
Per l’elaborazione del piano strategico è innanzi tutto importante definire la missione
della banca, che rappresenta il suo scopo globale, la sua ragione d’essere e condiziona
profondamente il modo d’agire della stessa, oltre che il suo comportamento, essendo
influenzata da fattori quali la storia aziendale, la cultura aziendale, la struttura di potere.
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Il passo successivo consiste nella definizione degli obiettivi, individuati dalla direzione
generale nel rispetto dei vincoli interni ed esterni prima evidenziati, e nel rispetto delle
esigenze degli azionisti. L’elaborazione della strategia prende infatti spunto dalla
definizione degli obiettivi, ed implica la valutazione delle potenziali opportunità di
successo della banca, tenendo conto del ruolo giocato dalla concorrenza e dei punti di
forza e di debolezza rispetto ad essa. La strategia è comunque stabilita con riferimento
al segmento di mercato in cui l’azienda di credito intende posizionarsi, che consiste nel
“mercato servito”, dato che nessuna banca si pone come obiettivo la soddisfazione di
tutti i bisogni di tutti potenziali clienti, ma, al contrario, si inserisce in una specifica
fascia del mercato ponderando elementi come la segmentazione della clientela, la
copertura geografica e la gamma di prodotti/servizi.
La strategia deve oltretutto considerare la gerarchizzazione degli obiettivi, che comporta
la suddivisione degli stessi a seconda del loro diverso grado di importanza, dal quale
emerge che il perseguimento di una ragionevole redditività a lungo termine è messo al
primo posto, in quanto assicura il mantenimento dell’equilibrio finanziario e
patrimoniale, oltre a garantire la liquidità e solvibilità dell’azienda, condizioni
fondamentali per un’attività che, come quella bancaria, opera principalmente con mezzi
di terzi. Questo implica altresì la necessità di risolvere problemi legati al rischio
economico e alla crescita sostenibile, impostando un lavoro che permetta di ottenere la
maggiore efficienza possibile.
È di fondamentale importanza la strutturazione di un piano strategico equilibrato e
coerente che sia percepito come tale anche dal top management e dai manager di line
che sono coloro i quali devono darne concreta attuazione. Per tale motivo il processo di
pianificazione riflette una logica di gestione che evidenzia l’atteggiamento mentale della
direzione, e diviene perciò un elemento integrante della cultura aziendale.
Senza un chiaro impegno da parte della direzione generale è improbabile che la
pianificazione abbia successo, poiché senza il sostegno dell’amministrazione centrale i
piani strategici risultano privi di credibilità all’interno della banca. Le banche prive di
una leadership volta al perseguimento di un adeguato sistema di programmazione e
controllo, sono infatti incapaci di sviluppare un idoneo processo di comunicazione tra i
diversi reparti, condizione indispensabile per la creazione di una comunanza di scopi.
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Una leadership inequivocabile è quindi un elemento fondamentale per guidare l’azienda
verso il raggiungimento della propria missione.
Il successo dell’implementazione della pianificazione strategica, cresce notevolmente se
si dispone inoltre, di un sistema di ricompense/sanzioni che funge da strumento di
motivazione attraverso la premiazione dei comportamenti positivi rispetto al piano, e il
sanzionamento di quelli negativi. Il meccanismo del sistema premiante differenzia la
banca moderna da quella tradizionale, nella quale il processo retributivo era
essenzialmente basato sull’anzianità piuttosto che sull’effettiva prestazione dei
collaboratori.
Il piano deve essere elaborato per ogni settore organizzativo dell’azienda di credito,
quindi a livello di reparto, per accogliere gli obiettivi e le strategie di ogni singola
divisione, e confrontarli con quelli elaborati a livello centrale allo scopo di definire una
strategia comune ed integrata.
1.4 I CENTRI DI RESPONSABILITA’
I centri di responsabilità rappresentano unità organizzative in cui operano gruppi di
persone preposte alla realizzazione di specifici processi aziendali finalizzati al
perseguimento di dati obiettivi e diretti da un capo che è responsabile delle attività
svolte dal centro e dei risultati raggiunti.
La struttura per centri di responsabilità evidenzia l’aspetto dinamico dell’azienda di
credito gestita secondo un sistema di programmazione e controllo, in quanto permette
un più facile adattamento alle strategie di volta in volta adottate. Ai responsabili di ogni
centro viene concessa una certa autonomia relativamente alle modalità con cui si tenta
di soddisfare gli scopi predefiniti, lasciando libero il controllo di una serie di variabili
riguardanti i processi operativi in dipendenza di determinati input ed in prospettiva
dell’ottenimento di specifici output stabiliti nel piano d’azione.
Ai fini del sistema di programmazione e controllo è importante fare riferimento alla
responsabilità economica dei diversi centri, che rappresenta il contributo che ciascuno di
essi fornisce alla produzione dei risultati economici preventivati dalla banca. È perciò
indispensabile distinguere tra una serie di tipologie di centri di responsabilità, in base
agli obiettivi che ognuno di essi deve perseguire:
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ξ centri di costo, svolgono funzioni direttamente strumentali a quelle di altri
centri, con il compito di mantenere l’efficienza interna ai livelli predefiniti dai
programmi aziendali. Offrono perciò servizi di supporto alla gestione, e tipici
esempi di centri di costo sono rappresentati dalla contabilità generale, dal
servizio personale, dall’attività di back office.
ξ Centri di spesa, sono caratterizzati dalla finalità di perseguire un output di
difficile valutazione quantitativa, con l’obiettivo di non superare una determinata
soglia di costo. Fanno parte di questa categoria la direzione amministrativa, il
servizio marketing, l’attività di ricerca e sviluppo.
ξ Centri di profitto, che hanno come obiettivo il raggiungimento di un dato
risultato economico, ottenuto come differenza tra ricavi e costi. Il centro di
profitto per eccellenza è rappresentato dalla filiale, ma rientrano in questa
classificazione tutte quelle attività di prestazione di servizi alla clientela, come il
servizio titoli o la tesoreria.
ξ Centri di investimento, sono presenti soltanto nelle aziende di maggiori
dimensioni, dove svolgono una funzione di raccordo tra le attività di breve e di
medio/lungo periodo, filtrando le richieste di investimento provenienti dagli altri
centri, con il fine di mantenere la spesa in beni durevoli entro i limiti previsti dai
programmi aziendali.
1.5 LA PROGRAMMAZIONE OPERATIVA
I piani strategici devono essere tradotti in programmi operativi che portano alla
fissazione di obiettivi di breve periodo e alla definizione dei piani d’azione per poterli
perseguire. Lo strumento attraverso il quale si giunge alla formulazione dei piani di
breve periodo è il budget, che altro non rappresenta se non un momento dell’attività di
programmazione e controllo, e si sostanzia in un documento di natura
quantitativa/monetaria con il compito di fornire una guida per le decisioni aziendali
assunte dagli operatori dei diversi livelli gerarchici. L’utilità di un sistema di budgeting
in un’impresa come la banca, deriva soprattutto dal fatto che la banca stessa si presenta
come un’azienda strutturalmente divisa, che raggiunge una dispersione territoriale
spesso molto ampia grazie alla dislocazione dei propri sportelli.