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INTRODUZIONE
Lo scopo di questa tesi è quello di descrivere la progettazione organizzativa
delle Startup, quelle organizzazioni nella loro fase di avvio che ricercano un business
model scalabile.
Per fare ciò si sono considerate quelle organizzazioni che adottano una struttura
organizzativa semplice, in quanto più idonea per questa tipologia di organizzazioni per
le sue caratteristiche come: pochi livelli gerarchici, scarsa formalizzazione del
comportamento e un sistema decisionale flessibile, tutte caratteristiche che rendono
tale struttura organica e in grado di rispondere rapidamente ai cambiamenti ambientali
che si verificano nel contesto attuale.
Il seguente elaborato è strutturato in tre capitoli:
Nel primo viene definito quale è lo scopo generale dell’organizzazione, le
strategie impiegate al fine di raggiungere gli obiettivi predefiniti e la struttura per
identificare il numero di livelli gerarchici, le unità totali all’interno dell’organizzazione
e per permettere tramite la comunicazione e il coordinamento l’integrazione tra le unità.
Infine, per cercare di raggiungere una configurazione efficace è necessario che i
parametri strutturali siano coerenti con i fattori contingenti, quali: età e dimensione,
ambiente, il sistema tecnico e le relazioni di potere.
Nel secondo vengono descritti quegli elementi esterni all’organizzazione che
andranno ad influenzare l’organizzazione stessa, quali: mercati, tecnologie e istituzioni.
Tutti elementi che costituiscono l’ambiente, quale variabile della progettazione
organizzativa.
Nel terzo viene analizzato il caso di una Startup che offre ai propri clienti un
servizio, il cui obiettivo principale è quello di diventare un canale di advertising
utilizzato da tutti, di modo da vendere pubblicità ai grandi brand attraverso le campagne
svolte dai vari utenti. Successivamente per comprendere al meglio la sua struttura è
stato analizzato il suo organigramma e attraverso delle interviste si è visto le strategie
adottate per raggiungere gli obiettivi, le strategie impiegate per differenziarsi dai
concorrenti e infine, l’ambiente o meglio, l’ecosistema in cui sono inseriti e i mercati in
cui tale Startup opera.
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–LE ORGANIZZAZIONI SEMPLICI
I.1 La progettazione organizzativa di un’organizzazione semplice
La progettazione organizzativa è quell’attività complessa che partendo da
un’idea imprenditoriale
1
, cerca di creare una struttura con la quale prendere decisioni
riguardo alla divisione del lavoro
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e la sua ricomposizione attraverso meccanismi di
coordinamento per rendere l’organizzazione capace di raggiungere i propri obiettivi.
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Pertanto, la responsabilità del top management è quella di fissare obiettivi, strategie e
strutture; cercando di implementare tali aspetti nell’organizzazione grazie al processo di
progettazione organizzativa.
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Una nuova azienda, nel momento della sua progettazione, tende ad adottare
come configurazione organizzativa una struttura semplice, poiché non ha avuto il tempo
di creare una propria struttura direzionale. Ciò significa che la maggior parte delle
aziende nei loro primi anni di vita passano per tale struttura.
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Quando si parla di aziende nella loro fase embrionale, si fa riferimento alle
Startup, il cui termine letteralmente tradotto dall’inglese significa “avvio, lancio”; esso
indica la fase di avvio delle attività di una nuova impresa, di un’impresa appena
costituita o di un’impresa appena quotata in borsa
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; inoltre, per definire al meglio una
Startup è opportuno citare una delle definizioni elaborate dall’imprenditore Steve Blank,
il quale afferma che “Le Startup non sono versioni in piccolo di grandi aziende. Una
Startup è un’organizzazione temporanea in cerca di un modello di business ripetibile,
scalabile e profittevole”.
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Questo tipo di imprese per la loro progettazione adottano
soluzioni organizzative snelle e semplici, solo in seguito mutano i loro assetti in
funzione a fenomeni che ne aumentano la complessità, mantenendo però coerenti le
varie parti.
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La progettazione delle Startup parte da un’idea, la quale deve essere
creativa. Se si vuole avere una buona idea per avviare una Startup è necessario studiare
e trasformare alcuni elementi, ma è essenziale possedere molta conoscenza. Non è
infatti necessario trovare un’idea completamente nuova, ma si potrebbe creare
collegando delle vecchie idee con delle nuove.
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In particolare possiamo descrivere le
caratteristiche che un’idea dovrebbe possedere:
1
Costa, G., Gubitta, P., & Pittino, D. (2014). Organizzazione aziendale: Mercati, gerarchie e convenzioni.
Milano: McGraw-Hill. p. 29-30.
2
Isotta, F. (2010). La progettazione organizzativa. Padova: Cedam. p.4
3
Cicchetti, A. 2004. La progettazione organizzativa: Principi, strumenti e applicazioni nelle
organizzazioni sanitarie. Milano: Franco Angeli. p. 37.
4
Daft R. L., 2007. Organizzazione aziendale. Milano: Apogeo. p. 46-47-25
5
Mintzberg, H. (1996). La progettazione dell'organizzazione aziendale. Bologna: Il Mulino. p. 252
6
http://www.treccani.it/enciclopedia/startup_%28Dizionario-di-Economia-e-Finanza%29/ consultato alle
ore 19:00 in data 13/02/2017.
7
Blank, S., & Dorf, B. (2012). The Startup Owner's Manual: the Step by Step Guide for Building a Great
Company. New York: K & S Ranch. p. 24.
8
Costa, G., & Gubitta , P. (2008). Organizzazione aziendale: Mercati, gerarchie e convenzioni. Milano:
McGraw-Hill. p. 174.
9
Brikman, Y. (2016). Hello, Startup: A programme's Guide to building Products technologies, and teams.
Sebastopol: O' Reilly Media. p. 4-31-33
8
Innovativa. Il business, cioè il marchio, prodotto o servizio dovrebbe
differenziarsi da quello dei concorrenti, anche se fa riferimento a
qualcosa che già esiste sul mercato, ma comunque dovrebbe possedere
delle caratteristiche che lo rendano unico e in grado di essere ricordato.
Attrattività. Il marchio/prodotto/servizio deve essere in grado di farsi
scegliere dal consumatore, deve far parlare di sé e di attivare il
passaparola.
Competitività. Quando si parla di competitività si fa riferimento alle
strategie che è necessario adottare affinché la startup abbia un buon
impatto con il mercato. Tali strategie devono essere elaborate in base al
livello di saturazione del mercato di riferimento.
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Le Startup si differenziano dalle aziende tradizionali sia per il fattore crescita
che caratterizza le prime, sia per il fatto che esse a differenza delle imprese tradizionali,
le quali, mettono in pratica un business plan, le Startup sono in cerca di un business
model con tre caratteristiche:
Ripetibile, con tale termine si fa riferimento alla capacità dell’impresa di
produrre più volte ricavi dall’erogazione del proprio prodotto o servizio;
Scalabile, invece, è un termine che definisce la capacità dell’attività di
generare una crescita dei ricavi più rapida di quella dei costi di base e,
infine
Profittevole, con il quale s'indica la capacità delle imprese di
monetizzare, quindi di ottenere un profitto. Per alcune Startup, come
quelle digitali, però, il termine profittevole non ha a che fare con il
denaro, ma la parola chiave è: popolamento.
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In generale, la progettazione organizzativa cerca di rispondere a due criteri:
efficienza ed efficacia. Per efficienza si intende la quantità di risorse utilizzate
dall’organizzazione per raggiungere gli obiettivi; il secondo riguarda invece, il livello di
raggiungimento di tali obiettivi.
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La progettazione organizzativa si compone di diverse variabili interne, come la
missione dell’azienda; le unità organizzative; i confini dell’organizzazione;
l’accentramento/decentramento; processi; organi di integrazione; sistema informativo e
di comunicazione; sistema di controllo e sistema di incentivazione, le quali nel loro
complesso vanno a formare quella che è la dimensione strutturale dell’organizzazione e
molte delle quali si strutturano nel tempo attraverso un processo di apprendimento, cioè
un processo per prova ed errore, per permettere alle variabili di cambiare, migliorare ed
adattarsi alla realtà; e che sono legate alle variabili contingenti, quali, strategia;
10
Abate, D. (2016). Come diventare un imprenditore e avviare una startup di successo. Milano: How2. p.
30
11
Chioda, E., et al. (2016). Startup: Sogna, credici, realizza. Dall'idea al successo. Milano: Hoepli
Editore. p. 13-14
12
Daft R. L., (2007). Organizzazione aziendale. Milano: Apogeo. p. 46-47-25
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dimensione; cultura; ambiente e tecnologia che nel breve periodo vengono assunte come
dati, le quali a loro volta vanno a costituire la dimensione contingente.
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I.2 Il fine organizzativo
Ritornando alla definizione di progettazione organizzativa, i tre aspetti principali
da esaminare sono: obiettivi, strategie e strutture. Considerando gli obiettivi, ciascun'
organizzazione viene posta in essere e mantenuta in vita per raggiungere qualcosa, un
fine. Ogni parte in cui l’organizzazione è divisa presenta un obiettivo coerente allo
scopo o missione generale dell’organizzazione.
All’interno delle organizzazioni, che non sono altro che delle entità sociali
guidate da obiettivi, in cui l’elemento chiave è rappresentato dalle persone e dalle
relazioni che queste intrattengono
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, possiamo ritrovare diversi tipi di obiettivi, ognuno
dei quali svolge funzioni differenti. Distinguiamo tra:
La missione, cioè l’obiettivo generale di un’organizzazione. Essa spiega
ai dipendenti, fornitori e clienti il fine ultimo dell’organizzazione e gli
obiettivi che essa cerca di raggiungere;
Obiettivi operativi, i quali consistono in compiti primari che
l’organizzazione deve eseguire per raggiungere una certa performance,
per crescere e ottenere un adeguato volume di output. La performance
rappresenta la redditività espressa in termini di utile netto o utile per
azioni; la crescita è data dagli incrementi di vendite o profitti e infine, il
volume rappresenta l’ammontare totale delle vendite o dei prodotti e
servizi forniti. Tra questi obiettivi quello della crescita è quello
perseguito dalle Startup e che permette quest’ultime di distinguersi dalle
imprese tradizionali. Altri obiettivi perseguiti dalle organizzazioni sono:
l’acquisizione dall’ambiente di risorse materiali e finanziarie necessarie
per la costruzioni di nuovi impianti o l’assunzione di laureati. Tali
obiettivi vengono perseguiti per mantenere motivati gli individui che
operano all’interno di un’organizzazione;
l’assunzione della quota o della posizione di mercato per riuscire a
contrastare la concorrenza;
lo sviluppo del personale attraverso la formazione, promozione,
sicurezza e crescita dei dipendenti;
l’obiettivo del cambiamento, un’organizzazione per crescere deve
necessariamente adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente in cui essa opera
e per tale motivo deve essere flessibile;
13
Costa, G., Gubitta, P., & Pittino, D. (2014). Organizzazione aziendale: Mercati, gerarchie e
convenzioni. Milano: McGraw-Hill. p. 29-30.
14
Daft R. L., (2007). Organizzazione aziendale. Milano: Apogeo, 2007. p. 48-49