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il mondo cambia allora dobbiamo essere pronti a comprenderlo e
seguirlo.
Il mercato, le tecnologie, il lavoro, i processi produttivi e quelli
organizzativi, l'economia e le sue leggi sono in evoluzione continua.
In particolare mi ha interessato approfondire come il lavoro abbia
risposto alla deregulation delle organizzazioni post-burocratiche.
Uno degli strumenti che consente di allineare il lavoro alle
richieste della concorrenza, è la formazione e in particolare quella in
azienda. Essa è diretta ad utenti diversi, dai neoassunti al personale
da riqualificare, le cui competenze devono essere valorizzate,
riorganizzate e arricchite.
Le organizzazioni diventano ambienti dinamici alla ricerca di
sistemi produttivi e organizzativi sempre più all'avanguardia, in
una definizione sistemi aperti.
L'obiettivo generale dlla formazione è insegnare il
deuteroapprendimento (Bateson) e cioè imparare ad apprendere.
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Dunque, l'apprendimento diventa un imperativo per chi
intende leggere l'ambiente e reagire alle sfide che esso stesso ci
presenta, comprendendo i limiti e le capacità di risposta degli attori
coinvolti.
I destinatari del processo formativo sono gli individui, la parte
viva dell'organizzazione.
La dimensioni simboliche e il know-how dei singoli diventano
elementi essenziali su cui fare leva per garantire il benessere
economico e sociale di un'azienda.
Le competenze -che rappresentano l'insieme delle conoscenze
tecniche, di coordinamento, dell'ambiente ed organizzative-
cambiano rapidamente in funzione delle tecnologie e del mercato;
così la formazione continua contribuisce a rendere competitiva
un'azienda, incorporando i valori della flessibilità e
dell'innovazione.
L'Unione Europea, consapevole di tutto questo, ha prodotto
importanti documenti che promuovono l'incentivazione di una
cultura formativa per le imprese pubbliche e private; a questo
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proposito, nel novembre del 1995 è pubblicato Il Libro Bianco di
Jaques Delors, esponente di punta dell'Unione Europea, in cui si
legge: “Di fronte alla disoccupazione e agli sconvolgimenti
tecnologici, il bisogno di formazione supera il contesto
dell’istruzione istituzionale iniziale. Esso pone il problema di una
capacità permanente di evoluzione delle persone attive attraverso
un rinnovamento delle conoscenze tecniche e professionali fondato
su una solida cultura generale.”
Delors con il suo Libro Bianco mette in luce la vera novità delle
professionalità future, ovvero la capacità di coniugare la crescita
professionale con lo sviluppo dell'individuo e l'inserimento sociale.
Difatti, solo intervenendo sull'individuo nelle sue molteplici
dimensioni è possibile rispondere alle sfide competitive.
Le imprese, al momento, hanno bisogno di nuove risorse
umane, ma hanno altrettanta difficoltà a trovare i candidati idonei, a
causa della mancanza di qualifiche sufficienti. La formazione
pertanto assume il ruolo chiave, lo strumento che può consentire di
far incontrare domanda e offerta di lavoro.
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Le organizzazioni d'altro canto, a questo proposito, devono
essere capaci di integrare tre livelli diversi dell’individuo: il suo
inserimento sociale, lo sviluppo dell’attitudine e lo sviluppo
personale. Sempre Jaques Delors afferma che "L'Europa deve
sviluppare un nuovo modello di formazione ed educazione long life
nel quale non soltanto l'insieme dell'offerta dei sistemi educativi e
formativi trovi il suo ruolo, ma anche le imprese e gli individui. Una
cultura basata sull'acquisizione di conoscenze e la formazione long
life ha bisogno di essere fortemente radicata".
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INTRODUZIONE
Il presente lavoro scaturisce da un'esperienza realizzata nel
corso di uno stage della durata di tre mesi presso la sede di Roma
della Consiel, una società di consulenza, la più grande a mggioranza
italiana, del gruppo Telecom-Finsiel. In particolare ho avuto
l'opportunità di inserirmi in uno dei progetti sviluppati dalla
suddetta società, progetto che prevede la ristrutturazione dello
stabilimento di Fusaro della divisione Radar e Missili di uno dei
clienti più importanti di Consiel, l'Alenia Marconi Systems (AMS),
azienda leader nel settore della Difesa. Quest'esperienza, inoltre, mi
ha dato l'opportunità di comprendere il rapporto di consulenza che
lega due realtà aziendali e organizzative così diverse e, tra l'altro di
approfondire la struttura e il contesto delle due organizzazioni.
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Lo scopo del progetto, cui ho partecipato, consiste nel
trasformare la struttura organizzativa dello stabilimento di Fusaro,
in modo da ridurre i livelli gerarchici (attraverso uno snellimento
burocratico e l'aumento della trasparenza delle politiche aziendali)
così da sviluppare livelli di autonomia tra le risorse (con una
cessione di responsabilità a tutti i ruoli chiave, dando a ciascuno la
possibilità d'intervento e incrementando il flusso comunicativo tra i
dipendenti). In poche parole lo scopo del progetto è far diventare lo
stabilimento di Fusaro un'organizzazione a matrice, la cui anima
sono i team-work o integrated project team.
Per gestire il cambiamento lo strumento privilegiato è la
formazione. La nuova struttura prevede, infatti, competenze diverse
e saperi distinti da innestare su quelli già presenti grazie ad un
progetto formativo capace di preparare le risorse al nuovo assetto
organizzativo.
Nell'ambito del progetto qui descritto mi è stato affidata la
responsabilità di monitoraggio e controllo sull'efficacia di una parte
del piano di formazione previsto e, in particolare, della formazione
destinata agli impiegati e agli operai.
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Al fine di chiarire, prima di tutto a me stessa, il processo che
nel suo complesso ha preceduto la fase finale di valutazone degli
interventi formativi, ho ritenuto necessario analizzare e
approfondire il modello teorico o tipo-ideale, di organizzazione cui
tende lo stabilimento di Fusaro e in che modo le aziende, come
quella in questione, gestiscono il cambiamento rivolgendosi alla
consulenza aziendale.
Un'attenzione particolare è stata inoltre dedicata agli aspetti
comunicativi che caratterizzano sia il processo di consulenza che
l'esposizione in aula durante i corsi di formazione. Gli aspetti
comunicativi, difatti, si sono dimostrati, a mio avviso, fondamentali
per una buona riuscita sia del rapporto di consulenza tra azienda-
cliente e società-fornitrice che del processo di erogazione del
servizio da parte del docente in aula.
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Alla luce di quanto detto, è nato un lavoro suddiviso in due
parti: nella prima parte (Cap. I-II) sono affrontati alcuni aspetti
teorici preliminari, non senza un approccio critico.
In particolare nel primo capitolo sono approfondite le
caratteristiche degli attori coinvolti nel processo di consulenza,
quindi, l'impresa a matrice e il counseling e il rapporto tra questi,
esaminando il tipo di comunicazione efficace confacente ad una
buona gestione del processo.
L'organizzazione a matrice è stata analizzata considerandola
come un sistema aperto e, quindi, capace di accogliere le
innovazioni seguendo i criteri, a volte discutibili per gli elevati costi
umani, della flessibilità. Dall'altra parte, la consulenza è esaminata
nel suo aspetto caratterizzante ovvero nella natura processuale e
relazionale del servizio che produce per l'azienda-cliente, in poche
parole nella sua natura di relazione d'aiuto.
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Nel secondo capitolo è approfondito il momento successivo
all'ottenimento della commessa da parte del consulente, quindi sono
analizzate le fasi della progettazione formativa (analisi dei bisogni,
progettazione, erogazione e comunicazione in aula e infine la
valutazione degli interventi), con tutti i limiti insiti nei beni
immateriali tipici del settore dei servizi.
La seconda parte (Cap. III-IV), è per certi versi speculare
rispetto alla prima, con la differenza che ho fatto riferimento
all'esperienza sul campo di cui parlavo sopra, ovvero, al rapporto di
consulenza tra Alenia Marconi Systems e Consiel.
Nel terzo capitolo ho descritto le due aziende, soffermandomi
in particolare sul recente passato dell'Alenia, passato segnato da una
storia sindacale turbolenta; con l'accordo firmato nel 2000 le parti
sociali hanno stabilito le linee di condotta del progetto che Consiel
ha elaborato per lo stabilimento di Fusaro.
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Nel quarto capitolo è descritto il progetto formativo previsto
per lo stabilimento di Fusaro, in particolare, è analizzata l'efficacia
della comunicazione in aula. Di quest'ultima sono stati presi in
considerazione due dimensioni: la comunicazione come strumento e
quindi il modo in cui il servizio è stato erogato, e la comunicazione
come contenuto in cui valuto criticamente quanto dei contenuti
esposti è stato assimilato e perché alcuni di questi si sono dimostrati
più ostici, cercando le cause nel clima d'aula e in quello
dell'organizzazione.
In conclusione, spero che il mio lavoro riesca a comunicare
l'importanza dell'esperienza vissuta, seppur breve, in un ambito
preciso del mondo lavorativo, come quello della consulenza, che più
d'ogni altro dà l'opportunità di comprendere non solo i vantaggi,
ma anche i rischi di un mondo che ha scelto di seguire, o meglio
inseguire, l'incertezza del cambiamento.