2
proponiamo, in particolare, di individuare e quantificare i vantaggi sociali e privati
dell’istruzione. Dedicheremo l’introduzione del capitolo a rivisitare le scoperte e le
ipotesi prevalenti della letteratura scientifica sull’economia dell’istruzione, per
individuare i vuoti della dottrina e in essi inserirci con la nostra ricerca. Imposteremo
una serie di funzioni di regressione, tutte aventi il reddito procapite – per individuo e
per adulto equivalente - come variabile dipendente. La prima si propone di spiegare
il reddito attraverso il livello di istruzione, la seconda attraverso le professioni
intellettuali, la terza attraverso l’effetto congiunto delle professioni intellettuali e
dell’istruzione, la quarta attraverso l’associazionismo alle organizzazioni comunitarie
e la quinta attraverso l’effetto congiunto dell’associazionismo e dell’istruzione.
Attraverso l’impostazione delle suddette funzioni intendiamo conoscere in che
misura l’istruzione sia un mezzo, nel distretto di Salinas di Guaranda, per godere di
livelli mediamente pi鸞 elevati di benessere e nello stesso tempo se essa sia utile a
svolgere professioni di tipo intellettuale (confrontando la redditività dell’istruzione
congiunta alla redditività delle professioni intellettuali) e in che misura essa sia un
valore aggiunto alla determinazione del benessere nel caso di individui associati alle
organizzazioni comunitarie di Salinas di Guaranda (ci muove in questo senso la
volontà di sapere se conviene dedicare il tempo e le risorse alla propria formazione
intellettuale piuttosto che a tessere relazioni sociali). Ci proponiamo infine di
individuare una misura delle esternalità positive prodotte dall’istruzione, attraverso
tecniche statistiche e di regressione (reimpostazione della funzione di regressione che
mette in relazione il reddito procapite e l’istruzione suddividendo il campione a
nostra disposizione in due cluster composti dalle famiglie delle comunità
mediamente pi鸞istruite e dalle famiglie delle comunità mediamente meno istruite).
Il resto del lavoro si comporrà del capitolo 1 (in cui ci proponiamo di offrire una
contestualizzazione geografica, storico-politica, ed economica dell’Ecuador), delle
conclusioni (in cui analizzeremo i risultati ottenuti con l’analisi statistica e
multivariata), delle appendici e di una bibliografia di riferimento utile a una piena
comprensione e un ulteriore approfondimento del nostro lavoro.
3
La ricerca, di cui esporremo i risultati nel seguente scritto, è frutto di un’esperienza
cosripartita:
ξ viaggio a Salinas di Guaranda come volontario e collaborazione alle parti
finali della redazione del censimento (luglio 2007 – settembre 2007);
ξ reperimento dei dati, passaggio dei dati da Excel a Stata 10.0 e
individuazione del campione da studiare (novembre 2007 – febbraio 2008);
ξ studio statistico dei dati e rilevamento del benessere per formulare le prime
ipotesi (marzo 2008 – luglio 2008);
ξ costruzione delle funzioni di regressioni possibili e formulazione delle nuove
ipotesi (settembre 2008 – dicembre 2008);
ξ studio del dibattito scientifico relativo alle nostre ipotesi, discussione dei
risultati dell’analisi multivariata e stesura del testo scritto (gennaio 2009 –
marzo 2009).
4
1. CONTESTUALIZZAZIONE DELLA RICERCA: GEOGRAFIA, STORIA,
ECONOMIA E POVERTA’ IN ECUADOR
1.1. Introduzione
Riteniamo indispensabile, per lo studio che ci accingiamo ad affrontare, fornire al
lettore una concisa contestualizzazione (geografica, storica, socio-politica ed
economica) dell‟oggetto del nostro studio: crediamo infatti che sia utile, per una
corretta interpretazione dei dati che ci accingiamo a studiare, conoscere la realtà da
cui essi sono stati estrapolati.
1.2. Geografia
La Repubblica dell’Ecuador è situata nella parte nordorientale dell‟America del Sud:
confina a Nord con la Colombia, a Est e a Sud con il Perù ed ? bagnata a Ovest
dall‟Oceano Pacifico; l‟Ecuador, che comprende nel suo territorio anche le Isole
Galapagos, ? uno dei paesi con la maggiore biodiversità del mondo. Nella parte
settentrionale il suo territorio è attraversato dall‟Equatore, da cui deriva il nome dello
stato.
Geograficamente sono distinguibili quattro regioni con caratteristiche climatiche e
morfologiche peculiari:
ξ la costa, che comprende la zona litoranea nella parte occidentale del paese ed
? caratterizzata da una fascia di pianure costiere di origine alluvionale
seguita, inoltrandosi nell'interno, da una striscia di modeste colline un tempo
ricoperte di foreste e ora occupate da vaste piantagioni;
ξ la sierra, costituita dalla zona centrale del paese e corrispondente alla
Cordigliera delle Ande, che attraversa da Nord a Sud l‟Ecuador ed è
5
composta da due catene parallele (Cordigliera Orientale e Cordigliera
Occidentale/Reale), che racchiudono vasti altopiani;
ξ l‟oriente, la zona costituita dalle pianure del bacino del Rio delle Amazzoni
situate ed est delle Ande, difficilmente penetrabile e poco abitata (l‟area, che
comprende circa il 50% della superficie ecuadoriana, ? abitata solo dal 5%
della popolazione totale del paese);
ξ la regione insulare, che comprende le Isole Galapagos, situate nell‟Oceano
Pacifico, a circa 1000 km dalla costa.
Il clima varia da quello arido della costa, a quello freddo delle cime andine e quello
caldo e umido del versante interno delle Ande.
1.3. Storia contemporanea
Tra il 1925 e il 1960 si sono susseguiti due periodi storici abbastanza definiti.
Il primo momento (1925-1948), che ebbe inizio con la cosiddetta rivoluzione juliana
e culminò con l‟inizio del governo di Galo Plaza, fu caratterizzato, almeno nella sua
prima parte, da agitazioni sociali e instabilità politica, dalla persistenza della
recessione economica e dal ri-orientamento della produzione.
Il secondo periodo (1948-1960), fu caratterizzato da un relativo clima di tranquillità
sociale e stabilità economica e politica, frutto soprattutto delle prospere condizioni
create dal fiorente commercio delle banane (di cui l‟Ecuador è il maggior esportatore
mondiale).
All‟inizio degli anni ‟60 erano attive sulla sierra le aziende agricole tradizionali,
organizzate tramite relazioni di lavoro precario (paga giornaliera infima o assenza di
salari). La costa invece, economicamente dinamica, divenne la base della crescita
agro-esportatrice dell‟Ecuador, grazie alle piantagioni di banane che, tuttavia,
entrarono progressivamente in crisi. Ancora un grande peso aveva la realtà rurale del
6
paese: la maggior parte della popolazione era occupata nel settore agricolo,
l‟urbanizzazione era ridotta a pochissime città, l‟industria e la manifattura erano
incipienti e la presenza di capitali stranieri era scarsa.
Tuttavia, negli anni „60 e „70 la realtà economica dell‟Ecuador cambio radicalmente:
si generalizzarono in questo periodo in America Latina le preoccupazioni sullo
sviluppo, derivanti dal pensiero economico della CEPAL1 (Commissione Economica
Per l’America Latina), dalle proposte del programma nordamericano Alleanza per il
progresso (orientate a contrastare l‟influenza della Rivoluzione Cubana del 1959 nel
continente latinoamericano) e dalle politiche riformiste attuate dai diversi governi
della regione.
In questo contesto anche l‟Ecuador applicò le politiche di sviluppo, il cui schema di
base continuava ancora ad essere vigente negli anni ‟70.
Tra il 1972 e il 1979 si succedettero due dittature militari. La prima (1972-1976),
retta dal generale Guillermo Rodriguez Lara, inauguruna nuova politica petrolifera,
basata su ricorso strategico, sovranità e nazionalismo, che port lo Stato a un
controllo dell‟80% delle risorse petrolifere territorio e all‟iscrizione dell‟Ecuador al
cartello dell‟Opec. Grazie alla nuova strategie petrolifera, si diede la priorità
all‟industrializzazione secondo uno schema protezionista di sostituzione delle
importazioni e si tent anche una riforma agraria. Il petrolismo tuttavia ebbe vita
breve, poich? già nel 1975 si presentarono grandi difficoltà nel mercato
internazionale causate dal crollo del prezzo del greggio.
Il Consiglio Supremo del Governo (1976-1979) che succedette a Rodriguez,
presieduto da Burbano (Marina) e Franco (Aviazione), abbandondefinitivamente la
filosofia nazionalista, aprle porte al capitale straniero e attuu na politica economica
di tipo liberale.
1
Istituita tramite la risoluzione 106(VI) del 25 febbraio 1948, la CEPAL una delle cinque
commissioni regionali delle Nazioni Unite e ha sede a Santiago del Cile: nacque per contribuire allo
sviluppo economico dell‟America Latina, coordinare le azioni da essa promosse e rafforzare le
relazioni economiche tra i paesi aderenti e di questi col resto del mondo.
Dal 1984 cambi? nome in Commissione Economica Per l’America Latina e i Caraibi e incorpor?
l‟obiettivo di promuovere lo sviluppo sociale dei paesi aderenti.
7
Con gli anni ‟80 ebbero fine le dittature militari in America Latina e cominciò un
periodo di difficile affermazione dei sistemi democratici, nel bel mezzo di una crisi
economica senza precedenti, aggravata dall‟indebitamento esterno e dalle crescenti
difficoltà nel porvi rimedio. Inoltre, come conseguenza della recessione dei paesi
capitalisti sviluppati, delle nuove strategie del capitale finanziario internazionale, dei
condizionamenti del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, della
globalizzazione dell‟economia mondiale e della libera impresa, presto si diffusero, in
Ecuador come in tutta l‟America Latina, la fede assoluta nelle teorie del neoliberismo
e la definitiva caduta dell‟idea di socialismo reale. Di conseguenza, sul finire degli
anni ‟80 furono imposte politiche di modernizzazione del sistema economico, basate
sull‟assenza dell‟intervento statale nell‟economia e la conseguente privatizzazione
delle imprese statali.
Nel 1992 l‟Ecuador si è distaccato dall‟Opec, al fine di poter decidere
autonomamente il livello di produzione del petrolio, che ? notevolmente aumentato.
La crescita economica e i miglioramenti di benessere registrati dall‟Ecuador
all‟inizio degli anni ‟90 furono seguiti da un deterioramento del rendimento
economico durante la seconda metà della decade. Una successione di cause esterne e
disastri naturali, insieme a una cattiva gestione economica, produssero una grave
crisi economica alla fine del 1999, che condusse in ultima istanza all‟adozione del
dollaro statunitense nel 2000, al fine di stabilizzare l‟economia e abbassare i tassi di
interesse: ancora oggi il dibattito ? aperto sulla reale utilità della dollarizzazione
dell‟economia ecuadoriana, che avrebbe, tra i suoi effetti perversi, una perdita di
potere d‟acquisto per gli ecuadoriani e una conseguente maggiore vulnerabilità2.
Nel novembre del 2006 inizia una nuova era politica per l‟Ecuador: il giovane
economista di sinistra, Rafael Correa, vince a sorpresa le elezioni contro il rivale
Alvaro Noboa e diventa l‟attuale presidente della Repubblica ecuadoriana. La vittoria
di Correa giunge al termine di un processo agitazione sociale, iniziato nel 2000 con
la rivolta delle organizzazioni indigene contro la dollarizzazione che port alla
deposizione dell‟allora presidente Jamil Mahuad, e ravvivatosi dopo la presidenza di
2
La vulnerabilità cosdefinita nel Poverty Manual della World Bank: “vulnerability (…) is defined
as the probability or risk today of being in poverty, or falling deeper in poverty, in the future”.
8
Lucio Gutierrez, che appoggiato dal movimento Pachakutik aveva vinto le elezioni
su una piattaforma anti-liberale e avversa alla corruzione e aveva tradito le “speranze
anti-americane” di molti dei suoi sostenitori.
Passano solo tre anni dalla vittoria di Correa, ma già nel settembre del 2008 egli
raggiunge un grande traguardo, ottenendo l‟approvazione di una nuova Costituzione3
fortemente innovativa: “la nuova Carta ? composta da 444 articoli che ruotano
attorno al concetto dell'economia solidale, della maggior presenza dello Stato in
settori strategici come l'energia, le telecomunicazioni e le risorse naturali e di
maggiori diritti per indigeni, donne e anziani. Una svolta d'ispirazione socialista che
rimanda in parte all'esperienza venezuelana (di Hugo Chavez, n.d.r.) e a quella del
boliviano Evo Morales e che porta la firma dello stesso Correa (…).Il testo prevede il
controllo statale della Banca Centrale, la possibilità di espropriare latifondi
improduttivi per ridistribuire terre a famiglie di contadini povere, riconosce il
concetto di unione civile fra coppie dello stesso sesso e l'assistenza sanitaria gratuita
per gli anziani, sancisce il diritto per le donne a scegliere sulla propria vita
riproduttiva”4 .
1.4. Istituzioni
La Costituzione fa dell‟Ecuador una repubblica presidenziale e prevede un mandato
quadriennale per il presidente, il vice-presidente e i membri del congresso. Il potere
esecutivo ? suddiviso in 28 ministeri. L‟Ecuador è suddiviso in 24 province, le cui
giunte e consigli sono eletti direttamente dai cittadini. Il suffragio ? universale e si
diventa elettori a 18 anni: per i cittadini alfabetizzati tra i 18 e i 65 anni il voto ?
obbligatorio, per gli altri un diritto.
3
Costituzione redatta da un‟Assemblea costituente eletta l‟anno prima che vedeva nelle sue liste una
schiacciante presenza delle donne e degli uomini del presidente.
4
E. Guanella, L’Ecuador socialista di Rafael Correa, “La Stampa”, 30/09/2008.
9
1.5. Trend economico dal 2000 al 2007
Nel gennaio del 2000 il governo ecuadoriano sanc? la sostituzione del sucre con il
dollaro americano. In tale contesto l‟economia ecuadoriana, che aveva subito una
forte contrazione nel 19995, ottenne una crescita del 2.3%, basata sul recupero della
domanda interna e l‟aumento delle esportazioni petrolifere. Durante il 2000 dunque,
la politica economica si orienta stabilire e avviare il nuovo schema monetario. Per
l‟adozione del dollaro come unica moneta legale, in marzo venne approvata la legge
per la trasformazione economica dell’Ecuador: questa legge stabiliva anche misure
atte a rafforzare il sistema bancario, tra cui lo stanziamento di un fondo liquido per il
sistema finanziario e la definizione delle condizioni di scambio del portfolio
creditizio; e vi erano stabilite norme sulla conduzione della politica fiscale, riforme
del lavoro e misure per accelerare le privatizzazioni. I passi fatti verso un
rinnovamento strutturale e istituzionale furono pochi per motivi politici e giuridici, e
la riforma bancaria non segu il ritmo programmato. La normalizzazione delle
relazioni con i creditori esterni si bassu un accordo di diritto con validità di dodici
mesi con il Fondo Monetario Internazionale, approvato in aprile, e culminin agosto
con la riprogrammazione del debito pubblico esterno con i creditori privati. Si arrivo
anche ad un accordo sul debito dovuto ai membri del Club di Parigi6.
Durante il 2001 l‟economia ecuadoriana sperimentò un forte recupero e raggiunse il
tasso di crescita pi? alto di tutta la regione (5.5%). Ci unito al disimpegno
creditizio dell‟anno precedente, fu appena sufficiente a recuperare la perdita del PIL
sperimentata con la profonda recessione del 1999. Il settore pubblico raggiunse un
5
Per far fronte a una bancarotta finanziaria di 7 miliardi di dollari e salvare gli istituti finanziari, il
governo aveva congelato i depositi bancari dei risparmiatori, restituendoli successivamente solo in
parte.
6
È un gruppo formato da 19 Paesi creditori: Germania, Australia, Austria, Belgio, Canada,
Danimarca, Spagna, Stati Uniti, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi,
Regno Unito, Russia, Svezia e Svizzera. Il Club di Parigi stato fondato nel 1 956 per far fronte ad
una crisi finanziario-debitoria dell'Argentina. Il Club incaricato di rinegoziare il debito pubblico
bilaterale dei Paesi del Sud del mondo che hanno difficoltà nei pagamenti. I lavori del Club si basano
sui principi del consensus: condizionalità (il debitore deve avere in atto un Programma con il FMI che
dimostri la necessità di ottenere sia dalle Istituzioni Finanziarie Internazionali che dai creditori
bilaterali un debt relief); solidarietà (tutti i membri creditori applicheranno in modo uniforme a livello
bilaterale il contenuto delle Intese firmate al Club); comparabilità di trattamento (il debitore non pu?
concedere ad alcun creditore non membro del Club un trattamento meno favorevole rispetto al
consensus raggiunto al Club di Parigi).
10
piccolo surplus per il secondo anno consecutivo e l‟inflazione si ridusse
notevolmente (dal 91% dell‟anno precedente al 22.4%). La perdita di competitività
del tasso di cambio favorì l‟aumento vertiginoso delle importazioni che, unito alla
debole domanda esterna, convertì il surplus del conto corrente dell‟anno precedente
in un deficit pari al 4.3% del PIL. Il tasso di disoccupazione si ridusse notevolmente
grazie alla crescita economica e la continua emigrazione di parte della popolazione
politicamente attiva. Nel corso dell‟anno, la politica economica si orientò a
completare il nuovo sistema monetario di dollarizzazione introdotto l‟anno
precedente, ma la ri-attivazione dell‟attività economica fu ostacolata da due
principali restrizioni: la fragile condizione del sistema finanziario (ancora impegnata
tra l‟altro a recuperare le perdite del ‟98-‟99) e la debolezza fiscale dovuta soprattutto
a un abbassamento del prezzo internazionale del petrolio.
Nel 2002 la crescita economica rallentò, passando dal 5.5% dell‟anno precedente al
3.8%. Il raffreddamento della domanda si produsse in parte a causa della perdita di
confidenza generata all‟inizio della dollarizzazione e per la fine dell‟effetto dinamico
della costruzione dell‟OCP (Oleoducto de Crudo Pesado) e la caduta della
produzione di idrocarburi, principalmente fornita dall‟impresa statale Petrolio
dell’Ecuador. L‟inflazione continu a decrescere, dal 22. 4% annuale del dicembre
del 2001 al 9.4% e lo stesso effetto di inerzia inflazionaria andava dissipandosi e
continuava il progressivo raffreddamento dell‟economia. Nonostante ciò, l‟aumento
dei prezzi al di sopra di quelli vigenti negli Stati Uniti, portarono a un forte
apprezzamento cambiario reale per tutto il biennio 2001-2003, intensificato dal
deprezzamento reale delle monete dei soci commerciali latinoamericani pi鸞
importanti dell‟Ecuador. Sul fronte del credito, il rafforzamento patrimoniale del
settore finanziario che accompagn la marcata riduzione di morosità non bast a
incrementare il credito, in un contesto di tassi di interesse alti (sebbene
progressivamente decrescenti). La speranza del governo era che l‟acquisto di debito
sovrano grazie ai fondi provenienti dall‟esportazione del greggio tramite l‟OCP
sarebbe servito a ridurre il margine sovrano e ridurre i tassi di interesse interni. Il
surplus fiscale globale del settore pubblico non finanziario (0.6% del PIL) fu
maggiore di quello registrato nel 2001 (0.4%), nonostante il deteriorarsi del surplus
11
primario, che si ridusse dal 5.1% al 4.2% del PIL tra il 2001 e il 2002 (soprattutto a
causa degli aumenti salariali dell‟amministrazione pubblica). La bilancia dei
pagamenti soffrun decremento e il defici t in conto corrente passdal 2.6% al 4. 8%
del PIL, soprattutto per il grande aumento delle importazioni (superiori alle
esportazioni) e per l‟incremento delle rimesse degli emigranti.
Durante il 2003 l‟economia ecuadoriana crebbe del 2.7%, basandosi quasi
esclusivamente sull‟aumento dell‟estrazione petrolifera privata. Il governo si sforz?
per seguire una politica fiscale austera, raggiungendo risultati ambigui. Da un lato si
raggiunsero surplus fiscali e si approvarono e implementarono alcune riforme, come
la omogeneizzazione degli stipendi pubblici; dall‟altro lato aumentò
sistematicamente la proporzione degli stipendi e delle altre spese correnti rispetto al
bilancio, mentre le imprese pubbliche petrolifera, elettrica e telefonica rimanevano
lontane dagli standard di efficienza adeguati a promuovere lo sviluppo sostenibile
dell‟economia e la riduzione di un alto debito pubblico. L‟aumento dei depositi nel
settore finanziario non si tradussero in un aumento proporzionato del credito alle
imprese locali (soprattutto le piccole e medie), mentre le banche private aumentarono
significativamente la proporzione degli attivi detenuti all‟estero: ciò contribuirebbe a
spiegare l‟alto costo del credito. L‟inflazione continuò a scendere, raggiungendo un
tasso del 6.1%: la tendenza all‟abbassamento dell‟inflazione dovuto alla
dollarizzazione, insieme al deprezzamento del dollaro in termini nominali rispetto
alle altre monete, contribua creare un leggero effetto di deprezzamento del tasso di
cambio reale effettivo. Il settore estero si rafforz grazie a un aumento delle
esportazioni del greggio e i migliori prezzi internazionali di questo prodotto. Nello
stesso tempo, il limitato aumento delle importazioni, in un contesto di crescita
limitata dell‟economia non petrolifera e con la costruzione dell‟OCP portata a
termine, favor i conti est eri. La politica economica fu orientata principalmente al
compimento dell‟accordo firmato con il FMI nel marzo dello stesso anno. Sebbene le
mete fiscali furono raggiunte, grazie agli sforzi del governo per mantenere l‟austerità
fiscale, durante la vigenza dell‟accordo (che sarebbe scaduto nell‟aprile del 2004)
non si compirono molte delle riforme previste: tra le riforme incompiute citiamo il
passaggio all‟amministrazione privata delle compagnie pubbliche di
12
telecomunicazioni e distribuzione elettrica, la riforma tributaria e la liquidazione
degli enti finanziari crisi dopo la crisi del ‟99. Sul fronte esterno l‟Ecuador (come la
Colombia e il Per朗 si incontrcon gli Stati Uniti per negoziare un trattato bilaterale
di libero commercio.
Nel 2004 in Ecuador si registr? il maggior tasso di crescita della precedente decade
(6.4%): nonostante ci la disoccupazione aument Anche se la situazione fiscale era
sotto controllo, soprattutto grazie alle ingenti entrate petrolifere, le riforme essenziali,
dei settori elettrico, degli idrocarburi e della sicurezza sociale, rimasero scarse. Il
settore bancario cominci a concedere crediti per una porzione maggiore dei
crescenti depositi, con cui aument specialmente il credito al consumo. Il settore
estero fu molto dinamico, grazie ancora al forte incremento delle esportazioni di
greggio (in volume e valore), accompagnato da aumenti significativi (sebbene
minori) delle importazioni. La bilancia commerciale fu cos positiva e contribu? al
primo surplus di conto corrente dal 2000. Le rimesse degli emigrati, che crebbero pi鸞
moderatamente che nel 2003, raggiunsero i 1604 milioni di dollari (5.3% del PIL),
divenendo una fonte d‟entrata quasi della stessa grandezza di tutte le esportazioni
tradizionali non petrolifere7. L‟accordo col FMI non fu rinnovato alla sua scadenza,
nell‟aprile del 2004. Nel mese di luglio il Congresso aument le pensioni pagate
dall‟Istituto Ecuadoriano di Sicurezza Sociale (IESS), aumento di cui si caric il
governo centrale.
Nel 2005 la crescita economica ? stata modesta (3.9%) e l‟economia ha dovuto
affrontare importanti sfide nell‟attività petrolifera e nella competitività in generale. In
particolare, i problemi del settore elettrico, la minaccia di una reversione dell‟accesso
ai mercati esteri in condizioni vantaggiose e i problemi legati ai costi richiedevano
uno sforzo espresso del governo al fine di ridurre le barriere alla competitività del
settore privato. A tal fine, nel mese di marzo, il governo invi al Congresso il
progetto di Legge Organica di Razionalizzazione Economica dello Stato, meglio
conosciuta come Legge Topo: lo scopo era quello di cambiare la legislazione nelle
aree degli idrocarburi (si propose di permettere contratti di opera, di fornitura di
7
Esportazione di banane, caffè e affini, gamberetti, cacao e affini, tonno e pesce.