obbliga la pubblica amministrazione ad erogare servizi in modo sempre più efficace.
La finalità, senz’altro ambiziosa, è di dotare le pubbliche amministrazioni di un
sistema completamente digitalizzato, in linea con i continui sviluppi dei servizi
tematici ed informatici, in grado di contemperare le esigenze di certezza e trasparenza
con quelle di celerità, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa.
La prima fase della digitalizzazione dell’amministrazione nasce con la legge
“Bassanini uno”1, per poi ulteriormente svilupparsi nel periodo2001/2004 attraverso
diversi provvedimenti amministrativi e atti normativi che hanno consentito la
successiva affermazione dell’e-Government2, ovvero dell’amministrazione elettronica
o digitale nel nostro paese3. Su questa linea, fondamentale è stata l’emanazione del
Testo Unico sulla documentazione amministrativa4 che ha disciplinato la formazione
e la conservazione dei documenti amministrativi in previsione di una loro progressiva
digitalizzazione. Il testo raccoglie e coordina le numerose disposizioni che si sono
stratificate nel corso degli anni in materia di documentazione amministrativa, con lo
scopo di renderne facile la consultazione, e di favorirne un’interpretazione coerente
sul piano sistematico e per quanto possibile univoca.
1
Legge 15 marzo 1997 n. 59 «Delega al governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali,
per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa» pubblicata in Gazzetta
Ufficiale del 17 marzo 1997 n. 63.
2
Per “e-Government” s’intendono tutte le politiche che attengono all’introduzione delle ICT nelle pubbliche
amministrazioni al fine di migliorare i servizi resi al cittadino, aumentandone la funzionalità. Al riguardo, v. F. Merloni,
Introduzione all’e-Governmen. Pubbliche amministrazioni e società dell’informazione, Torino, Giappichelli, 2005, p.7.
Il temine inglese deriva da “governement”, che può significare sia “governo” che “amministrazione” , mentre il prefisso
“e” sta per “electronic" ed è utilizzato per designare determinate attività svolte tramite internet (tratto da Wikipedia
l’enciclopedia libera, disponibile alla pagina: http://it.wikipedia.org).
3
Per una più ampia trattazione si rimanda a: F. Merloni, op. cit,; A. Capocchi, Il processo di e-Government nel sistema
delle amministrazioni pubbliche, Milano, Giuffrè, 2003; F. Sarzana di S. Ippolito, .E-Government: profili teorici e
applicazioni pratiche del governo digitale, Piacenza, La tribuna, 2003; A. Natalizi, L’e-Government nell’ordinamento
Italiano, in G. Vespertini (a cura di) L’e-Government, Milano, Giuffrè, 2004.
4
Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, recante «Testo unico delle disposizioni legislative e
regolamentari in materia di documentazione amministrativa» pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 20 febbraio 2001, n.
42, S.O.
Parti importanti di tale disciplina erano state dedicate alla definizione giuridica,
(quanto alla formazione e agli effetti) del documento informatico, alla firma
elettronica, alla gestione informatica dei flussi documentali (protocollo), alla tenuta e
conservazione dei documenti, alla semplificazione della documentazione
amministrativa e al documento di identità elettronica. Tali strumenti, originariamente
pensati per affiancare i tradizionali modelli di gestione dei procedimenti
amministrativi, come semplici possibilità aggiuntive per le pubbliche
amministrazioni, sono destinati progressivamente a costituirne il solo ed unico modus
operandi 5. Il passaggio dalla prima alla seconda fase della digitalizzazione della
pubblica amministrazione si è compiuto con l’emanazione del Codice
dell’Amministrazione Digitale6. Detto Codice è stato promosso dal Ministero per
l’Innovazione e le Tecnologie7 ed è il frutto di due anni di lavoro e d’interazione con
ogni livello istituzionale, in collaborazione con tutte le amministrazioni statali
interessate, le regioni e le autonomie locali. E’ stato redatto con la collaborazione del
Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA)8 con il
contributo degli organi professionali, delle associazioni di categoria e di numerosi
5
Come rileva M. Morelli, La seconda fase della digitalizzazione nella pubblica amministrazione tra utopia e realtà,
in GiustAmm.it disponibile alla pagina: http://www.giustamm.it/new_2005/ART_2166.htm.
6
Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 «Codice dell’amministrazione digitale» pubblicato in Gazzetta Ufficiale del
16 maggio 2005, n. 112, S.O. n. 93, modificato con Decreto Legislativo 4 aprile 2006, n. 159 «Disposizioni integrative
e correttive al D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell’amministrazione digitale» pubblicato in Gazzetta
Ufficiale 29 aprile 2006, n. 99, S.O. n. 105.
7
Istituito all’inizio della XIV legislatura, il Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie ha assunto, nel volgere di pochi
anni, un ruolo centrale della definizione delle politiche e strategie di e-Governemnt. Oggi opera sotto la presidenza del
Consiglio come ministero senza portafoglio, con la denominazione di Ministero per la Pubblica Amministrazione e
l’Innovazione.
8
Il Centro Nazionale per l’Informazione nella Pubblica Amministrazione opera presso la Presidenza del Consiglio per
l’attuazione delle politiche del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, con autonomia tecnica, funzionale,
amministrativa, contabile e finanziaria e con indipendenza di giudzio. Esso è stato istituito nel 2003 dalla fusione di due
organismi preesistenti: l’Autorità per l’Informatica per la Pubblica Amministrazione (AIPA) ed il Centro Tecnico per la
Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione (RUPA). Il CNIPA ha l’obiettivo primario di dare supporto alla PA
nell’utilizzo efficace dell’informatica per migliorare la qualità dei servizi e contenere i costi dell’azione amministrativa.
esperti del mondo universitario ed imprenditoriale. Il legislatore ha avuto il merito di
raccogliere le principali norme in materia di utilizzo delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione nell’ambito della pubblica amministrazione
cercando di conferire organicità e completezza nei confronti di una materia nuova e
di grande interesse. Questo rappresenta uno sforzo serio, impegnativo ed apprezzabile
del legislatore italiano volto a consacrare la materia del diritto amministrativo
elettronico, che si pone l’obiettivo di tradurre in concreto i principi di trasparenza,
economicità, semplificazione, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa,
grazie soprattutto all’introduzione dei principali istituti digitali introdotti dal Codice, i
quali mettono in luce le potenzialità e indicano le misure necessarie affinché questi
possano avere concreta realizzazione nella realtà.
I siti web si confermano come uno strumento di innovazione e di comunicazione con
l’utenza ormai consolidato, il cui utilizzo è in crescita da parte dell’utenza, ma del
quale non si sfruttano appieno le potenzialità. Tutte le amministrazioni hanno almeno
un sito istituzionale, ma solo alcuni di questi offrono quel complesso di informazioni
e servizi previsti dal Codice dell’Amministrazione Digitale come base per l’esercizio
dei diritti di “cittadinanza digitale” e del diritto di partecipazione al procedimento
amministrativo. Nonostante aumenti il ricorso ai servizi on-line da parte dell’utenza,
soprattutto da parte delle imprese e più limitatamente dei cittadini, la media italiana
risulta decisamente inferiore a quella europea.
Con la presentazione del documento “Verso il sistema nazionale di e-Government”9 il
Governo ha cercato di predisporre una politica basata sulla visione integrata della
reingegnerizzazione dei processi per il miglioramento dell’azione amministrativa nei
confronti dei cittadini e imprese. Tale politica si articola su un intervento a livello di
sistema piuttosto che di singole componenti, su un forte impulso alle attività di
formazione, motivazione e coinvolgimento degli addetti, ed in ultimo la necessita, nel
quadro delle difficili condizioni della finanza pubblica, di reperire risorse attraverso
risparmi legati a un più adeguato utilizzo del personale. E’ necessario sostituire
l’approccio parziale finora adottato, che produce duplicazione delle risorse e rigidità
nella gestione dei procedimenti, con un nuovo orientamento in cui i cittadini e
imprese siano al centro dell’azione amministrativa. La pubblica amministrazione
deve essere coinvolta in tutti i suoi livelli, centrale, regionale e locale, con una serie
integrata e coordinata di azioni per l’innovazione come richiesto nel documento
“Progetto Paese – Patto per l’attuazione del sistema nazionale di e-govenment nelle
Regioni e negli Enti locali” approvato dalla Conferenza Unificata il 20 settembre
2007. Tale patto delinea un insieme di grandi e impegnativi obiettivi strategici quale
cornice entro a quale condividere gli obiettivi di programmazione e pianificare lo
sviluppo della società dell’informazione e dell’e-Governement.. La strategia del
Governo è coerente con le priorità fissate dall’Unione Europea, recentemente
aggiornata in occasione della quarta Conferenza Ministeriale sull’e-governemnt di
Lisbona. Agire sulla pubblica amministrazione significa intervenire sull’intero
9
Provvedimento del marzo 2007 del Ministro per le riforme e l’innovazione nella pubblica amministrazione Luigi
Nicolais, e del Sottosegretario Beatrice Magnolfi, non pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
sistema paese, perché dalla pubblica amministrazione dipende l’attuazione delle
politiche pubbliche e l’efficienza dei servizi resi ai cittadini e imprese. Un recente
studio dell’Economist sulla competitività dei paesi dell’OSCE classifica l’Italia al 41°
posto, con una prospettiva di crescita minima entro il 2012. In questa classifica
l’Italia è al 16° posto tra i paesi europei, sui 18 classificati. La riforma della pubblica
amministrazione, che incide sulle performance delle imprese, può riportare l’Italia al
livello che le compete per dimensione nazionale rilevanza storica nel processo di
integrazione europea.
Le iniziative di innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione devono
essere coordinate a tutti i livelli, centrale, regionale e locale. In tale contesto si
inserisce il Protocollo di intesa tra la Provincia di Pisa, Comuni del Territorio,
Comunità montana Alta Val di Cecina ed Enti Pubblici locali10, che nel solco della
Legge Regionale Toscana 1/200411, si pone lo scopo di sostenere, coordinare lo
sviluppo e l’azione dei contraenti in maniera sinergica sui temi dello sviluppo
dell’ICT e delle politiche di e-Government, sia per ciò che attiene alla promozione e
diffusione delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, sia per quanto riguarda il
trasferimento e lo scambio di informazioni, di conoscenze e di esperienze tra i
contraenti. In ultimo per contrastare il fenomeno del “digital divide”, sostenere e
promuovere la diffusione delle comunicazioni in “Banda Larga” su tutto il territorio
della provincia, al servizio delle imprese, dei cittadini, e degli Enti locali, anche
10
Protocollo di intesa per la creazione di un Tavolo di coordinamento per la diffusione della Società dell’Informazione
e dell’Amministrazione Elettronica, progetto elaborato dalla Provincia di Pisa, Assessorato ai Sistemi Informativi il 12
aprile 2006.
11
Legge Regionale Toscana 26 gennaio 2004, n. 1 “promozione
mediante una più ampia diffusione della connettività collegata alla Rete Telematica
Regionale Toscana.