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all�interno di un progetto, l�Unione economica e monetaria,
coronamento indispensabile del Mercato unico. Partendo da
una evoluzione storica della moneta, passando attraverso le
numerose fasi che l�hanno coinvolta, fino a giungere alle
future scelte ed indirizzi di politica economica dei paesi
dell�area dell�euro, alle istituzione della BCE e al Patto di
Stabilit� e Crescita, che incorpora una serie di vincoli fiscali
destinati a guidare dodici economie verso un sentiero di
crescita e di stabilit�.
Il Capitolo I � una sintesi dell�evoluzione storica
della moneta, partendo dai comportamenti delle societ�
primitive sino al raggiungimento di un unico mezzo di
pagamento che venisse accettato da tutti e che avesse i
requisiti di divisibilit�, non deperibilit�, trasferibilit� e di
generale accettazione come mezzo di pagamento.
Il Capitolo II tratta l�evoluzione dei meccanismi che
hanno governato le relazioni monetarie tra le nazioni, dal
Gold standard fino al Sistema Monetario Europeo. Per
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ciascun ordine monetario, ho cercato di illustrare le regole,
gli obiettivi e il modo in cui essi sono stati applicati e
raggiunti. Ho trattato gli Accordi di Bretton Woods, del
sistema a cambi fissi imperniato sul dollaro e del Sistema
Monetario Europeo.
Il Capitolo III, � una rassegna delle tappe
fondamentali del processo di integrazione economica e
monetaria. L�iter storico parte dalla fine della Seconda
Guerra Mondiale e giunge fino ai nostri giorni. In esso sono
messi in risalto i fattori e le esigenze che hanno spinto, il
popolo europeo a concentrare sforzi ed attenzione per
rendere concreto il progetto della creazione della moneta
unica. Esamina la struttura del Trattato di Maastricht, con
particolare riguardo alle disposizioni che tracciano il
percorso di realizzazione dell�Unione economica e
monetaria. Un�attenzione speciale � stata dedicata alle fasi
dell�unione ed ai parametri di convergenza delle economie
che hanno rappresentato un punto di svolta importante per le
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modalit� di conduzione della politica economica di quelle
dei paesi che hanno avuto accesso alla terza fase.
Nel Capitolo IV, sono descritti i caratteri peculiari
della politica economica dell�Italia per entrare dal 1-1-1999
nella UEM insieme alle altre dieci nazioni aderenti che
hanno accettato l�Euro (la Grecia si � aggiunta nel 2001). E�
stato posto in rilievo il lavoro della Banca d�Italia nella
conduzione della politica monetaria e la strategia globale di
risanamento della finanza pubblica.
L’ultimo Capitolo affronta il tema del
coordinamento della politica monetaria da parte del SEBC e
della BCE in un contesto caratterizzato da una sola moneta e
da strutture economiche non ancora perfettamente integrate
tra loro. Con riferimento alla politica monetaria
comunitaria, alle implicazioni che il Patto di Stabilit� e
Crescita ha sulle politiche fiscali nazionali dell�area
dell�euro.
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Mentre importanti branche della politica economica
rimarranno sostanzialmente di responsabilit� dei dodici Stati
membri, la politica monetaria � ora determinata a livello
dell�area dell�euro. Una gestione sovranazionale della BCE,
alla quale sono stati affidati i compiti e le strategie per il
mantenimento della stabilit� dei prezzi, tenendo conto
dell�esperienza e dei risultati ottenuti dalle pi� importanti
Banche centrali nazionali e dei regimi monetari finora
adottati.
E� auspicabile che la BCE abbandoni
un�interpretazione letterale e ristretta del suo mandato, per
assumere una pi� ampia responsabilit� sia nell�ambito degli
investimenti che in quello dell�occupazione, che ancor oggi
coinvolgono gli Stati membri in maniera autonoma, ma che
richiedono, sempre pi�, sforzi decisi e coordinati.
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CAPITOLO I
EVOLUZIONE STORICA DELLA MONETA
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1.1 Lo scambio nelle società primitive.
La moneta riveste una importanza notevole nello
sviluppo degli scambi e dell�intera attivit� economica. E�
impossibile immaginare il funzionamento di una economia
moderna senza l�impiego della moneta.
Lungo, per�, � stato il cammino per giungere ad un
mezzo di pagamento accettato da tutti che avesse le
caratteristiche di divisibilit�, trasferibilit�, non deperibilit� e
di generale accettazione come mezzo di pagamento. �
doveroso a tale riguardo ripercorrere, a brevilinee la sua
evoluzione storica.
Nelle Societ� Primitive, quelle dei �cacciatori-
raccoglitori� formate da gruppi di trenta-quaranta membri, il
sostentamento era assicurato dalla caccia o dalla pesca
praticata in comune.
1
Questo carattere partecipativo
implicava raramente lo scambio di beni e non poneva grossi
problemi, anche perch� il carattere nomade non permetteva
contatti frequenti con altre trib�. Circa ventimila anni fa la
1
GIDDENS ANTONY, Sociologia, Cambridge, Polity Press, 1993, pag.48.
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vita dell'uomo sub� forti ed importanti cambiamenti; la
scoperta dell'agricoltura e dell�allevamento degli animali
resero stanziali le societ�: ebbe inizio la produzione e con
essa lo scambio di beni.
In seguito a questa rivoluzione, gli uomini iniziarono
a disporre di eccedenze, di quantit� di risorse superiori
rispetto ai bisogni primari. Queste eccedenze dovevano
essere utilizzate per ricevere in cambio i beni desiderati.
Nasce cos� lo scambio di un bene con un altro: il baratto.
Inizialmente questa attivit� aveva una valenza sociale. Col
tempo si crearono delle regole che fecero divenire lo
scambio pi� economico ed equilibrato. La produzione di
determinati beni dipendeva principalmente dal territorio; si
pu� dire, che ogni trib� si specializzava nella produzione di
un bene da barattare con un altro. I primi prodotti di
scambio furono suppellettili e oggetti da lavoro.
2
2
RONCAGLIA ALESSANDRO, Manuale di Economia Politica, Laterza, 1993,
pagg.134-135.
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Ma lo scambio sub� ulteriori cambiamenti: i vari clan
o le trib�, non si limitarono a barattare soltanto i prodotti
eccedenti ma l'insieme di tutte le risorse; nacque cos� il
mercato locale.
1.2 Dallo scambio sociale alla moneta.
Lo scambio sociale � il primo modello di scambio tra
gruppi che entrano in relazione tra loro. I beni valgono non
per il valore economico bens� per il loro valore sociale. Ci�
che viene scambiato non sono solo beni ma si tratta anche di
cortesie, banchetti, riti, prestazioni militari, donne, bambini,
danze, feste e fiere.
3
Lo scambio assume cos� la forma di
prestazione "volontaria": doni dati e ricevuti senza una
contropartita immediata o concordata. Il dono, ieri come
oggi, � una forma di circolazione: implica un passaggio di
beni da una persona all'altra, da un gruppo all'altro, ma
3
http://www.comune.modena.it
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appartiene a una logica diversa da quella economica.
4
Con
l'evoluzione della societ� lo scambio acquister� sempre pi�
la caratteristica di un'attivit� che serve a trasferire nel tempo
e nello spazio un bene economico. Nascer� cos� il
commercio che prima assumer� la forma del baratto e poi
dello scambio monetario.
Il baratto � la prima e pi� elementare forma di
scambio;
5
consiste in un trasferimento di un bene o di un
servizio con un altro (merce contro merce): venditore e
compratore si accordavano sul prodotto da vendere e su
quello da ricevere in pagamento.
I presupposti del baratto erano:
• la diversit� dei beni posseduti;
• l�attribuzione di maggiore utilit� al bene posseduto
dall'altro;
• la consapevolezza che dal trasferimento del bene
scaturisca un vantaggio economico.
6
4
ROCAGLIA ALESSANDRO, Manuale di Economia Politica, laterza, 1993, pag.134.
5
PALMERIO GIOVANNI, Elementi di Economia Politica, terza edizione, Cacucci,
1998,pag.277;
6
FALLETTI VITTORIO � MAGGI MAURIZIO, Economia Politica, Elemond Scuola &
Azienda, 1992, pag.172;
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Il baratto successivamente venne sostituito dalla moneta
merce, per consentire di superare alcuni inconvenienti. Non
sempre era facile trovare chi desiderava avere ci� che si era
disposti a cedere, e che nello stesso tempo potesse fornire in
cambio quello di cui si aveva bisogno.
7
Inoltre, il baratto presentava delle difficolt� nello
stabilire il valore di scambio, cio� la quantit� del bene, che
doveva essere ceduta in cambio di un'unit� di un altro bene.
La moneta entr�, per la prima volta, nella storia
dell�uomo sotto forma di merci. Lo scambio era il
trasferimento di un bene o di un servizio da un soggetto ad
un altro in cambio di una quantit� di merci utilizzate come
moneta.
La moneta � il punto d'arrivo di un�evoluzione dei
mezzi di scambio: essa � l'unit� di misura del valore di un
bene. Nel corso di questa evoluzione ci sono state varie
forme di moneta che si sono susseguite: la moneta naturale,
i metalli, la moneta metallica, la moneta privata ed infine la
moneta cartacea.
7
SAMUELSON PAUL-NORDHANS WILLIAM D., Economia, Zanichelli, Bolognaa,
- 14 -
La moneta naturale o moneta merce precede i metalli
e la moneta metallica, ed � considerata dagli studiosi la pre-
moneta: in principio alcuni popoli utilizzano come moneta
cose naturali come animali, utensili, vasi, conchiglie e
chiodi (la dracma � un insieme di sei chiodi).
Gli abitanti del Mediterraneo usarono come moneta il
bestiame, buoi o pecore; altri popoli, invece, scelsero il sale.
Dall�uso delle monete naturali sono derivati termini
comunemente usati da noi, come ad esempio �pecuniario�
dal latino pecus (gregge) oppure la parola �capitale� da
capita, cio� capi di bestiame, e la parola �salario�, dall�uso
del sale come moneta.
8
Questa moneta merce � adottata da
molti popoli, ma da tutto questo nascono anche dei
problemi: gli animali non sono divisibili. La divisibilit� da
luogo a una perdita di valore, una pecora morta vale molto
meno di una viva quindi due mezze pecore valgono meno di
una intera. Tutto procede bene se un tale acquista tanto
grano quanto ne pu� valere un bue. Ma se quel tale ne vuole
di meno? Inoltre gli animali creano problemi per la loro
1994, pag.548 .
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conservazione, in quanto sono soggetti ad ammalarsi e a
morire. Per ovviare a questi inconvenienti, verr� inventata la
moneta metallica.
1.3 La moneta metallica.
Quando gli uomini iniziarono a lavorare i metalli per
farne utensili e armi ci si accorse che questi presentavano,
rispetto al bestiame, notevoli vantaggi come mezzi di
scambio. Non solo erano pi� facili da trasportare, ma le loro
qualit� ne determinarono il primato su qualsiasi altra merce-
tipo: essi infatti si potevano ridurre in frammenti
(divisibilit�) senza che perdessero valore (omogeneit�);
erano inalterabili; non richiedevano manutenzione e quindi
non si deterioravano in seguito a lungo immagazzinamento;
9
erano facilmente riconoscibili dall'aspetto, dal suono e dal
peso; infine erano utili a tutti.
8
SANNA ANTONIO, Manuale di Economia Politica, Tramontana, 1995, pag. 304.
9
FALLETTI VITTORIO �MAGGI MAURIZIO, Economia Politica, Elemond Scuola &
Azienda, 1992, pagg.174-175 .
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Una volta scelto il materiale si cerc� la forma che ne
rendesse pi� comodo l'utilizzo. La pi� antica � quella
dell'anello, la cui fortuna � dovuta non tanto alla sua
funzione ornamentale, quanto al foro che facilitava la sua
tesaurizzazione e il trasporto. Una pittura murale del XV
secolo a.C. ci testimonia l'utilizzo dell'anello come
mezzo di scambio in Egitto. In seguito, fecero la loro
comparsa in tutto il Mediterraneo, i cosiddetti pani di rame
egeo-cretesi. Si tratta di grossi rettangoli del peso variante
tra i 10 e i 36 chilogrammi e dello spessore di circa 6
centimetri. A partire dal IX secolo a.C., appare la moneta
utensile. Si tratta di strumenti della vita quotidiana che
vengono utilizzati come moneta pur mantenendo, almeno in
origine, la loro funzione pratica. Con la moneta utensile
arriviamo al VII secolo a.C. In questo periodo le coste
dell'Asia Minore sono abitate da Greci dediti per la maggior
parte al commercio marittimo. Nel corso della prima met�
del VII secolo anelli e lingotti vanno via via scomparendo
per lasciare il campo a piccoli pezzi di metallo prezioso.
Nasce la moneta metallica.
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Per moneta metallica si intende quella formata da
piccoli pezzi di metallo prezioso (oro o argento), di forma
circolare contrassegnata da un sigillo.
10
Essa nasce in Asia
minore nel VII sec. a.C. prima come moneta privata e poi
come moneta pubblica.
Dalle coste dell�Asia minore la moneta si diffonde
repentinamente nella Grecia continentale e nelle colonie
dell�Italia meridionale. Gi� nel secolo successivo ogni
�polis� ha una propria moneta caratterizzata da un peso e da
una figurazione particolare. La moneta non � solo uno
strumento economico, ma diventa un segno dell�esistenza e
dell'autonomia della �polis�, e rimane a lungo un fenomeno
propriamente ed esclusivamente greco. Grazie ad
Alessandro Magno prima e all'Impero romano poi, la
moneta si impone in ogni angolo d�Europa, giungendo,
attraverso i secoli, fino a noi.
10
http://www.racine.ra.it/lcalighieri/moneta/fra1ds/lamonetametallica.htm