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INTRODUZIONE
L’utilizzo delle tecnologie didattiche (l’insieme delle tecnologie che consentono il
trattamento e lo scambio delle informazioni) è una realtà molto diffusa al giorno
d’oggi, sia nei contesti scolastici di ogni livello e grado, sia nei contesti lavorativi
e sociali.
Perciò, alla luce di tale evidenza, le domande che ci possiamo porre sono se
queste risultino o meno efficaci nel produrre i risultati desiderati.
Nello specifico di questa trattazione, ci soffermeremo ad indagare l’uso della
tecnologia in ambito universitario, ovvero della piattaforma Moodle, la quale è
una delle principali piattaforme e-learning utilizzate in Italia, nonché quella
attualmente utilizzata nell’Università La Sapienza di Roma.
Nel primo capitolo, ho ripercorso brevemente la storia della didattica a distanza.
Alla luce delle teorie pedagogiche che si sono susseguite nel tempo si è potuto
definire infatti ciò che oggi rappresenta questo tipo di formazione. Ho in seguito
presentato alcuni tipologie esistenti di apprendimento a distanza e le teorie che ad
esse sottostanno. Nell’ultimo paragrafo si presenta la teoria della “Knowledge
Building”, come applicazione dei suddetti principi teorici nei contesti di
formazione.
Nel secondo capitolo, ho illustrato le caratteristiche salienti della didattica in rete
e le risorse da essa utilizzate. Esse comprendono l’utilizzo di piattaforme on-
line,quale la piattaforma e-learning che permette di potenziare la didattica in aula
creando nuove tipologie di apprendimento. Viene presentata la didattica di tipo
“blended” la quale rappresenta la modalità formativa in cui si alternano l’attività
di formazione in aula e la formazione a distanza. Attraverso tale tecnologia è
possibile inoltre favorire l’interazione e il confronto tra gli studenti utilizzando
strumenti specifici come i forum. Tale strumento rappresenta l’esempio concreto
dell’ applicazione di costruzione di conoscenza applicata in rete. Infine
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nell’ultimo paragrafo vengono presentati i vantaggi che la formazione on-line
può offrire.
Nel terzo capitolo si è voluto descrivere quali sono figure di riferimento che si
possono trovare in una didattica on-line. Infatti, come si potrà vedere nella
trattazione di seguito, troviamo nuove figure di supporto didattico, le quali
possono assumere ruoli e competenze differenti in base al tipo di corso che si
trovano a gestire, nonché in base alla tipologia di fruitori ma anche in base
all’obiettivo di apprendimento di cui si auspica il raggiungimento.
Infine, nel quarto ed ultimo capitolo, si espone la ricerca effettuata con la
collaborazione della Relatrice (Cesareni D.) e di alcuni docenti appartenenti
all’ateneo della Sapienza.
La ricerca consiste nel verificare le tipologie e le modalità di utilizzo del sistema
E-learning all’interno del presente Ateneo, il quale si avvale dell’utilizzo della
piattaforma Moodle e nell’analizzare tre Facoltà prendendone in esame alcuni
corsi più rappresentativi alla luce delle teorie sottostanti.
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CAPITOLO 1
E-LEARNING E FORMAZIONE A DISTANZA
Nel corso degli anni, la tecnologia ha portato un grande contributo
all’accrescimento della cultura e del costume della società trovando un largo
spazio nelle attività produttive e commerciali, soprattutto in quelle della
comunicazione e della formazione (Calvani, Rotta, 2000). Proprio in queste
ultime, la tecnologia gioca un ruolo fondamentale, ovvero la possibilità di
condividere in tutto il mondo contenuti e risorse di ogni genere che possono
essere utilizzati nei processi didattici tramite metodi di
insegnamento/apprendimento a distanza. Il termine “Formazione a distanza”
(FAD) viene utilizzato comunemente per indicare l’insegnamento asincrono
attraverso l’utilizzo di un’infrastruttura di rete che non possiede vincoli in termini
di tempo e di spazio sia per i docenti che per gli studenti. Attraverso le tecnologie
dell’informazione i materiali formativi vengono resi disponibili in qualsiasi luogo
ed in forma flessibile, ovvero è possibile fruire di essi in qualsiasi momento in
base alle proprie esigenze (Bruschi, Ercole, 2005).
La creazione di nuove tecnologie insieme all’ormai sempre più presente utilizzo di
Internet modifica in maniera rapida e assidua il modo di lavorare delle persone,
modificando il modo di comunicare tra di esse e portando ad un annullamento
della distanza. Per questo motivo lo scopo dell’e-learning non si limita più a
quello di divulgare contenuti formativi attraverso la rete, ma diventa un modo di
concepire la didattica che accresce il valore dell’insegnamento tradizionale
avvalendosi dell’integrazione delle tecnologie della comunicazione e delle varie
teorie pedagogiche. In questo quadro l’e-learning rappresenta “un sistema di
opportunità, di punti di accesso, di canali e di interazioni finalizzate
all’apprendimento partecipativo ed inclusivo” (Alfonsi, Carfagna, Pedreschi,
2004, pag.23).
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Inserita in un contesto di crescente diversificazione delle esigenze formative, l’e-
learning rappresenta una straordinaria opportunità a disposizione delle università
per differenziare i canali di utilizzo e creazione di conoscenza, allargare il proprio
bacino di utenza e promuovere l’innovazione didattico-formativa. Specialmente
nel contesto italiano, orientato alle teorie e ancora in grandissima parte fondato sul
modello trasmissivo, l’e-learning può rappresentare una forte rottura con esso
motivato dalla necessità di assegnare allo studente una posizione centrale nel
processo formativo (Del Fiore, Martinetti, 2006).
1.1 Storia della didattica a distanza (FAD)
Nel 1873, i primi corsi universitari a distanza furono quelli dell’Illinois Wesleyan,
i quali utilizzavano una FAD di prima generazione basata sull’uso del servizio
postale per inviare materiale utile allo svolgimento del corso. Si passa poi con il
tempo all’utilizzo della radio per erogare corsi e alla fine degli anni ’60 nasce la
prima università europea dedicata all’istruzione a distanza , la “British Open
University”.
La FAD di seconda generazione era caratterizzata dall’uso di tecnologie diverse
quali tv, radio, telefono., mentre a partire dalla terza generazione si è avuto un
radicale cambiamento caratterizzato dall’avvento dell’era digitale , sebbene ci fu
bisogno di ulteriore tempo per far sì che l’istruzione passasse dai vecchi modelli
di istruzione programmata ad una didattica in cui lo studente ebbe un ruolo più
attivo ed interattivo sia con il corso stesso sia con gli studenti.
La diffusione dell’e-learning ha avuto un notevole sviluppo negli ultimi anni
anche grazie al decreto Moratti-Stanca il quale ha definito i criteri e gli standard
per la creazione di università telematiche (Ligorio, Cacciamani, Cesareni, 2006).
Ciò che oggi chiamiamo e-learning non è solo un neologismo per definire la
Formazione a Distanza (FAD) ma un termine che include varie e nuove tipologie
di apprendimento create nel tempo dovute alla progressiva convergenza di fattori
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sia di natura culturale che di natura tecnologica. Infatti, grazie allo sviluppo delle
nuove tecnologie di comunicazione e all’esistenza di paradigmi formativi orientati
alla formazione a distanza, i corsi universitari svolti in modalità e-learning sono
utilizzati sempre più frequentemente sia come strumenti a sostegno di una
didattica più tradizionale, ovvero quella in aula, sia come sostituzione ad essi nei
corsi di laurea a distanza (Trentin, 2001).
L’immediatezza e la facilità d’uso delle piattaforme di e-learning più recenti,
unite alla diffusione capillare di connessioni di rete ad alta velocità, hanno
permesso dunque una rivoluzione tecnologica che fonda una evoluzione
organizzativa importante nelle modalità di formazione a distanza.
Tali sviluppi tecnologici hanno permesso di strutturare in contesti virtuali, gruppi
di apprendimento che sono molto simili a quelli che si creano nei gruppi-classe
tradizionali, ciò è stato reso possibile grazie all’integrazione dei contenuti didattici
con aspetti relazionali (forme di comunicazione sincrona ed asincrona,
multimodale, sia individuale che di gruppo) (De Beni, Meneghetti, Pezzullo,
2010).
1.2 Tipologie di FAD
Tralasciando gli approcci teorici della FAD che non integrano la telematica,
possiamo prendere in considerazione le varie tipologie di FAD che utilizzano la
rete.
Tra queste, è possibile individuare vari tipi di apprendimento possibili in base agli
approcci metodologici utilizzati. Guglielmo Trentin (2000) ad esempio descrive le
seguenti tipologie:
Apprendimento Individuale;
Apprendimento Assistito;
Apprendimento Reciproco;
Apprendimento Collaborativo.
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L’apprendimento di tipo individuale può avvenire in due modalità distinte; una
prima modalità di apprendimento può avvenire in autoistruzione, ovvero
consistere nella ricerca, da parte del discente, di materiali didattici in rete
richiedendo quindi la capacità di discernere tra i materiali didattici presenti in essa
allo scopo di distinguere quelli appropriati da quelli che non lo sono, di effettuare
scelte fra essi verificandone l’attendibilità.
Una seconda modalità di apprendimento individuale consiste invece nella
fruizione di materiali didattici già preparati e pronti per essere scaricati ed
utilizzati; si ha quindi a disposizione una sorta di deposito di materiali già
strutturati in vista di un obiettivo ben definito.
I vantaggi di questo modello sono l’estrema flessibilità e disponibilità di spazio e
tempo, nonché i bassi costi di gestione del corso.
I limiti di questo modello di apprendimento risiedono nel fatto che non vi è un
assistenza nell’apprendimento e manca un uso di strategie didattiche idonee, che
non permettono di utilizzare a pieno le potenzialità che la rete può offrire
(Banzato, Midoro, 2005).
Nell’apprendimento assistito, i materiali, sono strutturati come nel caso
precedente, ma in più, vi è la presenza a distanza di docenti e tutor i quali hanno
il ruolo di fornire assistenza e di facilitare il discente nella fruizione dei materiali e
nella costruzione del proprio apprendimento in base al percorso formativo
proprio. L’assistenza a distanza rappresenta, in questo caso, l’elemento strutturale
del processo di apprendimento.
Si tratta dunque di un modello più complesso dal punto di vista organizzativo in
quanto si prevedono, oltre alle figure sopra citate, anche la presenza di assistenti
di rete e dello staff tecnico i quali hanno il compito di gestire i servizi della
piattaforma e-learning e la fruizione delle informazioni, nonché intervenire in caso
di problemi tecnici (Banzato et al., 2005).
L’apprendimento reciproco invece è quello caratteristico delle cosiddette
“comunità di pratica”, ove i partecipanti condividono conoscenze e pratiche allo