5
Introduzione
Il documento analizzerà lo strumento della Pianificazione finanziaria a breve termine
utilizzato dalle imprese per pianificare i propri fabbisogni finanziari intesi come entrate
e uscite monetarie. Il grado di previsione, essendo a breve termine, sarà annuo e il
dettaglio con cui verrà costruito l’intero modello che poi proietterà l’intera gestione sarà
mensile.
Il documento si dividerà in due parti: teorica metodologica e applicativa (il caso reale).
La trattazione della parte metodologica verrà introdotta nel capitolo successivo così
come il concetto di Pianificazione finanziaria mentre il caso aziendale verrà analizzato
nella seconda parte. L’intero documento sarà orientato alle imprese familiari: “
1
è
impresa familiare l’impresa nella quale collaborano (anche attraverso il lavoro nella
famiglia) il coniuge, i parenti entro il terzo grado (fino ai nipoti) e gli affini entro il
secondo grado (fino ai cognati) dell’imprenditore: cosiddetta famiglia nucleare”. ¨ un
istituto introdotto nel 1975 con la riforma del diritto di famiglia e regolato oggi
dall’articolo 230-bis del codice civile. Il caso aziendale riguarderà nello specifico
l’introduzione dello strumento di Pianificazione finanziaria a breve termine in
un’azienda reale di tipo familiare. Il modello utilizzato per proiettare nel futuro la
gestione dell’azienda, al fine di ricavare i detti fabbisogni finanziari, è stato elaborato in
Quantrix Modeler dai collaboratori del Laboratorio di Pianificazione finanziaria
(Laboratorio su cui si fonda l’intera organizzazione metodologica del documento). Il
programma utilizzato è appunto Quantrix, il quale viene definito come un evoluzione di
Excel per la maggiore elasticità posseduta nel gestire i modelli di calcolo dinamici.
Modelli che permettono di interagire sulle ipotesi di partenza su cui gli stessi si fondano
e calcolare gli effetti subito dopo su tutte le altre variabili gestite (per fare un esempio
banale: aumentano i ricavi di 100 euro: il modello automaticamente rileva: maggiori
ricavi in Conto economico, maggiori entrate nel Budget di cassa, maggiori imposte
dovute al maggiore ricavo, aumento della cassa in Stato patrimoniale e così via).
Il modello costruito in Quantrix che utilizzerò si basa sulla seguente logica:
- Conto economico, Stato patrimoniale e Budget di cassa rappresentano i prospetti
di sintesi pro forma in cui confluiranno tutte le variabili proiettate mese per mese
autonomamente nelle matrici apposite;
1
Gian Franco Campobasso (2009)
6
- l’intero modello in quanto complesso è stato organizzato per aree gestionali in
modo tale da essere costruito seguendo anche la logica sottostante alla
Pianificazione finanziaria a breve termine.
7
PARTE PRIMA
Base teorica metodologica
1° fase – analisi a consuntivo
1. Introduzione alla pianificazione finanziaria
1.1 Introduzione
L’obiettivo di questo documento è illustrare i motivi e il percorso che un’azienda
deve compiere per introdurre nella propria funzione amministrativa lo strumento
della pianificazione finanziaria.“
2
Una dote essenziale per un direttore
finanziario è la capacità di pianificare per i periodi a venire e di realizzare
opportune e necessarie rettifiche prima che gli avvenimenti si verifichino
davvero. Potremmo ipotizzare la stessa tipologia di eventi esterni per due
società (inflazione, recessione, competizione nuova e valida, e così via) e una
delle due aziende potrebbe sopravvivere mentre l’altra no. Il risultato potrebbe
dipendere non solo dalla differente propensione al rischio delle due aziende, ma
anche dalla loro abilità nel proteggersi contro tali rischi per mezzo di un’attenta
pianificazione”.
3
“La pianificazione finanziaria, nello specifico, quantifica il fabbisogno finanziario
ovvero le eventuali eccedenze o carenze di mezzi finanziari che il piano
strategico comporta. Obiettivo di questo tipo di pianificazione è la verifica della
fattibilità finanziaria del complesso delle strategie aziendali, volta a confermare
che le scelte di copertura finanziaria adottate non conducano l’impresa a un
livello eccessivo di rischio finanziario” e quindi riuscire a prevedere l’andamento
futuro dei flussi finanziari dell’azienda e verificarne la loro sostenibilità.
Per poter fare delle corrette previsioni sarà necessario analizzare gli andamenti
passati dell’azienda e fare un’attenta analisi a consuntivo.
La logica di fondo della Pianificazione finanziaria è quella di un famoso
proverbio: “prevenire è meglio che curare”.
2
Stanley B. Block e Geoffrey A. Hirt: Finanza aziendale: Pianificazione finanziaria.
3
Valentina Cioli (2010)
8
1.2 La costruzione dell’analisi
L’analisi è finalizzata allo studio di un caso aziendale. Si articola in una parte
teorica-metodologica e poi in una parte applicativa con lo studio di caso vero e
proprio. L’impresa in questione è una piccola impresa familiare, interamente
posseduta dai titolari che l’amministrano ed ha un fatturato inferiore ai 2 milioni
di Euro.
Nello svolgimento dell’analisi si segue l’impostazione di lavoro illustrata nel
laboratorio di Pianificazione finanziaria
4
. Il primo passo sarà inquadrare
l’azienda e farne una breve illustrazione generale. La Pianificazione finanziaria,
come già detto fa delle previsioni, le quali si basano, ovviamente, sui dati che
sono presenti in azienda fino a quel momento (i piø recenti saranno i piø
attendibili e così via): questo comporta la necessità di fare un’attenta analisi sui
bilanci consuntivi per creare una solida base su cui poi andrà costruita tutta la
previsione e l’analisi. La “base” è formata dai prospetti e dall’analisi che su di
essi verrà svolta, sotto i tre principali profili della salute aziendale, ossia
patrimoniale, economico e finanziario.
Sotto il profilo patrimoniale verrà analizzato lo Stato patrimoniale riclassificato,
sotto il profilo economico verrà studiato il Conto economico riclassificato e sotto
quello finanziario il Rendiconto finanziario: l’analisi verrà poi completata con lo
studio degli indicatori che analizzano le relazioni e i rapporti tra i vari prospetti
sotto diversi profili.
Una volta consolidata la base di dati consuntivi si passa alla previsione, che in
questo documento rappresenta la seconda fase dell’analisi.
Il previsionale verrà costruito utilizzando i riclassificati appena accennati e la
previsione si otterrà proiettando nel futuro tali prospetti, ipotizzando quindi il
possibile andamento di tutte le voci.
Il primo prospetto che dovrà essere proiettato è il Conto economico e lo schema
generale è quello della fig.1; proietteremo i ricavi nel futuro per il periodo scelto
(1 anno), a cui seguiranno poi tutti i costi.
Il primo costo sarà quello di produzione, dovremmo quindi modellare il ciclo
produttivo dell’azienda ricavandone i costi per acquisti delle materie prime,
manodopera ecc.
4
Laboratorio di Pianificazione finanziaria: è un corso di laurea in Gestione aziendale della facoltà di
Economia di Trento coordinato dal prof. Luca Erzegovesi e nato nel 2010.
Il corso tratta i temi che caratterizzano l’analisi della pianificazione finanziaria e del controllo di gestione
nelle piccole e medie imprese fornendo anche gli strumenti informatici idonei come la licenza di utilizzo
del programma Quantrix Modeler , utilizzato nell’analisi del caso aziendale.
9
Ottenuto il conto economico dovremmo tradurre tutte le voci nel budget di cassa
che è un rendiconto finanziario di tipo diretto in cui le voci vengono gestite in
base alla loro manifestazione finanziaria (pagamento stipendi, incasso ricavi,
incasso crediti, pagamento iva ecc). Si formerà poi lo Stato patrimoniale finale
attraverso le variazione che provengono dal conto economico e dal Budget che
in sostanza rappresenta la cassa.
L’ultimo passaggio sarà quello di analizzare, anche con l’aiuto degli indici, i tre
Figura 1. Costruzione dei bilanci pro-forma
5
prospetti pro forma appena accennati e il tutto rispetto a vari scenari che noi
potremmo ipotizzare come l’aumento del costo dei fattori produttivi, la
diminuzione dei ricavi, l’aumento del costo del debito e così via.
La pianificazione finanziaria a breve termine, proprio perchØ a breve termine,
consente un grado abbastanza elevato di precisione della previsione, ci
consentirà di proiettare i prospetti con un dettaglio mensile per i l’anno
successivo alla data d’analisi.
5
Laboratorio di Pianificazione finanziaria (2010)
10
1.2.1 Struttura dell’analisi:
1. prima fase sarà quella di analisi dell’ azienda e dei bilanci
consuntivi:
caratteri generali
analisi dei bilanci
analisi per indici
analisi rendiconto finanziario
2. seconda fase sarà la costruzione vera e propria dei prospetti pro-
forma e analisi previsionale:
conto economico pro-forma
budget di cassa
stato patrimoniale pro-forma
3. terza fase sarà l’analisi complessiva dei prospetti pro-forma e degli
output prodotti dai previsionali nei due diversi scenari, cui
seguiranno le conclusioni.
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2. La Riclassificazione dei bilanci
2.1 Introduzione alla riclassificazione
6
“Ogni analisi di bilancio – sia essa svolta tramite indici o flussi finanziari -
deve necessariamente partire con la riclassificazione del conto economico e
dello stato patrimoniale”.
I bilanci finali sono spesso percepiti come mero adempimento civilistico, fiscale
e in generale il semplice prodotto finale del piano dei conti, non è quindi una
base utile per poter costruire l’ analisi che in questo documento affronterò.
La riclassificazione, generalmente, si rende necessaria anche rispetto alle altre
società che seguono gli schemi obbligatori del codice civile
7
.
2.2 Obiettivi e soggetti interessati
La riclassificazione parte dall’elaborazione dei dati di bilancio già presenti in
azienda e come risultati finali dovrà restituire gli stessi valori (utile/perdita di
esercizio, totale attivo, totale passivo).
Nell’analisi cambia l’organizzazione delle varie poste permettendo così una piø
agile comprensione dei fenomeni che hanno interessato la gestione;
elenchiamo, qui di seguito, i piø significativi casi di applicazione dell’analisi di
bilancio
8
:
• analisi storiche di bilancio:
- confronti temporali su piø anni (evoluzione delle poste in bilancio: es.
sugli ultimi tre anni).
- confronti spaziali tra aziende diverse che competono nella stessa area
geografica, nel caso del panificio Ianes potrebbe riguardare un confronto
6
Stefano Caselli, Stefano Gatti (2006)
7
Roberto Candiotto ne la guida del sole 24 ore al controllo di gestione. Le analisi di bilancio (pag113)
scrive: “ l’ analista esterno… …spesso si ritrova di fronte ad un “aggregato di valori” considerato dai
redattori un mero adempimento di un obbligo di legge oppure a valutazioni effettuate in ottemperanza a
norme fiscali. Per questa ragione si può asserire che il bilancio d’ esercizio costituisce solamente una
fonte di dati e notizie per realizzare indagini estimative, le quali richiedono interpretazioni e
rielaborazioni”.
Michele Andreaus (1999) elenca i motivi della non idoneità dei bilanci come corretta base di partenza per
un’ analisi di bilancio: “ 1) da un lato è necessario correggere il contenuto del bilancio, questo per
eliminare eventuali elementi che tendono ad allontanare l’ immagine che emerge dal bilancio rispetto all’
effettiva situazione aziendale, in secondo luogo per rendere i dati di bilancio concretamente utilizzabili
nell’ analisi di bilancio; 2)dall’ altro è necessario integrare i dati contenuti nei documenti che
costituiscono il bilancio con altre informazioni necessario ad inserire i dati contabili in un preciso
contesto, specifico di un settore o di una singola azienda….. il contenuto del punto 1 potrebbe essere
compreso nel piø generale argomento della riclassificazione di bilancio, in base alla quale i dati contabili
vengono raggruppati diversamente a seconda dello specifico oggetto dell’ analisi…. In ogni caso,
attraverso la riclassificazione si punta ad una maggiore intelleggibilità del dato contabile, unitamente ad
un suo piø immediato utilizzo nella costruzione di indici di bilancio. ”
8
Laboratorio di pianificazione finanziaria (2010)
12
tra gli altri panifici che lavorano a Trento.
- lettura critica della gestione aziendale: per individuare le criticità e
capire dove e come si può intervenire per superarle o affrontarle.
• analisi prospettiche di bilancio:
- previsione dell’andamento aziendale (se non cambio nulla dove va a
finire la mia azienda?) : proietto tutti i bilanci riclassificati nel futuro senza
operare cambiamenti nelle condizioni interne all’azienda ma solo quelle
esterne e non governabili, come i mercati dei fattori produttivi, un
possibile aumento della concorrenza e successiva diminuzione della
domanda, andamento dei tassi di interesse dei mutui in essere, in
generale cerco di prevedere l’andamento dell’azienda in condizioni di
efficienza standard considerando però l’evoluzione dell’ambiente
esterno.
- decisioni di investimento: sulla proiezione precedente posso inserire un
investimento (es. nuovi macchinari) così da studiare gli effetti che tale
azione comporta e quindi ricavare un feedback sulla sua realizzabilità o
meno.
- decisioni di politica aziendale: con le proiezioni si possono poi
modificare le ipotesi di partenza e come prima studiare gli effetti e le
conseguenze ( prezzi di vendita, assunzione di nuovi dipendenti e in
generale tutte le scelte di politica aziendale )
• studio dei flussi aziendali e costruzione rendiconto finanziario per
valutare:
- gestione dell’indebitamento: proiettando i flussi dell’azienda nel futuro si
può ottenere l’andamento della cassa e quindi l’evoluzione futura di tutte
le entrate e uscite, della capacità quindi dell’azienda di avere liquidità per
ripagare le rate del mutuo e in generale di tutti i fabbisogni finanziari: per
poter prevedere così possibili crisi di liquidità e quindi avere il tempo utile
per agire ed affrontarle.
- solvibilità aziendale: analizzare la capacità dell’azienda di ripagare i
propri debiti che potrebbero sopraggiungere o che sono già in essere.
- flessibilità finanziaria: intesa come l’attitudine della struttura finanziaria
ad adattarsi alle esigenze della gestione e cioè la capacità della struttura
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finanziaria di rispondere agli eventuali fabbisogni finanziari che la
gestione comporta.
Queste analisi vengono compiute da analisti o dai soggetti interessati, i quali
possono essere molteplici
9
:
- soggetti interni: Consigli di amministrazione, funzione vendite,
acquisti
- soggetti esterni: soci di minoranza, banche (Basilea 2
10
)
- società di leasing, factoring
Enunciati i motivi che spingono gli analisti a riclassificare i bilanci e i soggetti
potenziali destinatari degli output prodotti analizzerò ora i vari tipi di schemi
riclassificati.
2.2 Schemi di riclassificazione
La riclassificazione modifica la struttura delle poste in bilancio, non il loro
contenuto: l’organizzazione dei valori dipende da ciò che l’analista vuole
evidenziare o scoprire e dipende anche da altre variabili oggettive come il tipo
di impresa (industriale o commerciale).
In generale si può affermare che non esiste un modello logico di
riclassificazione sempre e sistematicamente superiore agli altri.
2.2.1 Stato patrimoniale
Lo stato patrimoniale solitamente viene riclassificato utilizzando due diversi
approcci:
9
Laboratorio di pianificazione finanziaria (2010)
10
Umberto Bocchino (2008) Basilea 2:relazioni con l’ analisi di bilancio. “il comitato di Basilea, fondato
nel ’74 dai governatori delle Banche centrali dei dieci Paesi piø industrializzati, ha emesso nel 2001 la
nuova regolamentazione in materia di requisiti patrimoniali delle banche da applicarsi dalla fine del 2007.
In estrema sintesi, Basilea 2 è un nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche, in
virtø del quale, queste dovranno accantonare quote di capitale che siano oggettivamente proporzionali al
rischio che consegue dai rapporti di credito assunti con i propri clienti; il rischio individuato dovrà essere
stimato attraverso lo strumento del rating (“voto”)… … il giudizio di rating deve ricomprendere
molteplici analisi…, così sintetizzabili: analisi quantitativa (...si basa sull’analisi di bilancio per indici e
flussi…) e altre…
… le imprese devono essere in grado di comunicare il proprio valore, rappresentare le condizioni di
funzionamento della propria organizzazione, la validità dei propri progetti, e tutto ciò per un orizzonte
definito nel medio-lungo termine… ogni impresa dovrà impostare un adeguato approccio di
comunicazione finanziaria….”. Mi fermo qui perchØ è un argomento troppo lungo da affrontare in una
nota: mi premeva però fare un po’ di chiarezza sulla relazione tra un’ analisi come quella contenuta in
questo documento e l’ accordo Basilea 2.
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- criterio di liquidità le poste vengono suddivise in attività e
passività di breve o medio-lungo termine, distinguendo quelle la
cui liquidità-esigibilità è inferiore o superiore all’anno.
- criterio funzionale o di pertinenza gestionale distingue le voci di
attivo e passivo in funzione dell’appartenenza all’area gestionale
caratteristica di azienda o ad aree ad essa esterne.
Il secondo criterio è sicuramente piø utile se l’azienda in esame è di tipo
industriale, dove il contributo della gestione caratteristica riveste notevole
importanza in quanto l’efficienza di quest’ultima è presupposto essenziale per
avere margini soddisfacenti (l’impresa produce ricchezza). La scelta del
secondo criterio presuppone l’analisi di come si compongono le aree gestionali
dell’azienda e quindi cosa intendiamo per gestione caratteristica, accessoria,
straordinaria, finanziaria e fiscale.
Il criterio di liquidità ci permette invece di organizzare le poste dello Stato
patrimoniale secondo la velocità con cui queste si smaterializzano per tornare in
denaro (es. velocità di incasso dei crediti, velocità con cui paghiamo i fornitori) e
di solito si dividono a seconda che si incassino entro o oltre l’esercizio. Nella
realtà tuttavia si possono combinare questi due prospetti: costruendo il
riclassificato nel secondo modo si può comunque ottenere la velocità di incasso
dei crediti e calcolare comunque gli indici specifici di liquidità
11
. Il primo criterio è
adatto per analisi statiche in quanto offre indicazione circa la struttura
patrimoniale dell’azienda così come si può osservare nel solo momento di
redazione del bilancio; per operare analisi previsionali della dinamica finanziaria
bisogna conoscere le modalità di reperimento e di utilizzo di queste risorse cos’
da poter identificare e stimare i fattori che le hanno prodotte.
2.2.2 Conto economico
Il Conto economico può anch’esso essere riclassificato secondo due approcci
12
:
o secondo il criterio fatturato e costo del venduto.
Questo metodo contrappone ai ricavi tutti i costi riferibili alla
produzione dei beni venduti : comprende quindi oltre alla
variazione dei magazzini anche tutti i costi relativi all’attività
11
vedi Cap.3. Analisi per indici
12
Stefano Caselli e Stefano Gatti (2006)