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Introduzione
Con il presente lavoro di tesi si desidera analizzare la ricezione della figura del
papa Benedetto XVI da parte dell’opinione pubblica tedesca, facendo riferimento
in particolare ad un dossier tratto dal settimanale tedesco Der Spiegel pubblicato
lo scorso febbraio sul n.6 del 2009. É stato preso come base e fondamento della
presente analisi proprio il suddetto dossier di Der Spiegel che è stato analizzato
in profondità sia dal punto di vista del contenuto sia linguisticamente per poi
allargare le dovute considerazioni all’opinione pubblica tedesca con una
panoramica anche sulle reazioni, contrarie ed a favore, della carta stampata e del
mondo politico e culturale. Per l’analisi del dossier si è fatto riferimento al
consolidato schema di analisi critica del testo proposto dal linguista tedesco Prof.
Siegfried Jäger. La presente analisi di contenuto del suddetto articolo è stata tesa
ad indagare se ci sia stata, da parte degli autori del dossier, una enfatizzazione del
comportamento del pontefice od una eccessiva critica del suo gesto di
riconciliazione. La vicenda di cui si parla nel dossier e che è al centro della
presente analisi anche nelle sue conseguenze, riguarda la decisione di Benedetto
XVI, avvenuta lo scorso 21 gennaio, di rimettere la scomunica ai quattro vescovi
ordinati nel 1988 senza autorizzazione papale dall’arcivescovo tradizionalista, il
francese Marcel Lefebvre, e successivamente scomunicati nello stesso anno
dall’allora papa Giovanni Paolo II. Il gesto del pontefice bavarese ha tuttavia
provocato sdegno ed inquietudine nei rapporti interreligiosi, in particolar modo
con il mondo ebraico, ma anche tra i fedeli cattolici tedeschi, poiché uno tra i
quattro vescovi lefebvriani a cui è stata rimessa la scomunica, il britannico
Richard Williamson, durante una intervista rilasciata nel novembre 2008, aveva
pronunciato delle affermazioni apertamente negazioniste dell’olocausto, negando
più volte sia l’esistenza delle camere a gas sia mettendo in discussione le cifre,
comunemente accettate, degli ebrei sterminati nei campi di concentramento
nazisti. Nel presente lavoro si intende quindi mettere in evidenza se, al di là della
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gravità e della infondatezza delle affermazioni del presule britannico di cui non si
vuole trattare nel corso della tesi, ci sia stata la volontà di fare della decisione di
Benedetto XVI un uso in qualche modo strumentale e tendente a mettere in
discussione la stessa posizione del papa nei confronti del mondo ebraico e la sua
più volte manifestata condanna dell’antigiudaismo. Attraverso la seguente analisi
di contenuto del dossier si tenterà quindi di rilevare se ci sia stato, da parte degli
stessi autori, un uso quantomeno soggettivo della vicenda al centro del presente
lavoro di tesi.
Nel primo capitolo si tenterà di fare una analisi strutturale del materiale per poter
contestualizzare l’articolo all’interno del giornale oggetto della nostra analisi; per
questo si tenterà di analizzare la caratterizzazione del giornale, la sua corrente
politica di riferimento, la sua tiratura, il numero ed il tipo di lettori e le
caratteristiche generali dello stesso che permettano di capirne l’orientamento.
Necessaria quindi una analisi innanzitutto degli autori del dossier, della loro
funzione e del peso che essi ricoprono all’interno del settimanale, e dei motivi di
pubblicazione dell’opera facendo attenzione alla collocazione dell’articolo
all’interno dello stesso e quindi, di conseguenza alla posizione del settimanale
amburghese rispetto alla tematica in questione espressa nel dossier.
Nel secondo capitolo invece si tenterà di entrare all’interno del testo eseguendo
una analisi dettagliata dello stesso. Verrà quindi analizzata la “superficie” del
testo (realizzazione grafica, struttura del testo, presenza di titoli interni) ponendo
particolare attenzione ai temi portanti su cui si snoda l’articolo. L’analisi dei temi
portanti sarà condotta in riferimento agli “attori” del testo di cui, dopo una loro
catalogazione, si evidenzierà il ruolo nei confronti di Benedetto XVI. Nel corso
del secondo capitolo si analizzeranno altresì sia i mezzi linguistici e retorici
adoperati (implicature ed allusioni, eventuali metafore) sia il lessico e lo stile del
testo. In conclusione verrà analizzato il contenuto ideologico dell’articolo in
esame e l’atteggiamento del giornale rispetto alla notizia.
Nel terzo capitolo verrà trattato a questo punto, a fronte delle informazioni
ricavate dalle analisi del contenuto e linguistiche svolte nei precedenti capitoli,
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l’argomento al centro della presente tesi allargandolo successivamente e
progressivamente alle odierne posizioni sia della carta stampata tedesca sia alle
reazioni ed ai commenti dei personaggi del mondo politico e culturale
espressamente citati nel testo del dossier. Nell’evidenziare le suddette posizioni
critiche verranno chiaramente proposte delle visioni speculari e antitetiche a
quelle espresse nel dossier in esame prendendo riferimenti da articoli apparsi
sulla stessa stampa nazionale da parte di noti personaggi del mondo culturale
tedesco, nel tentativo di affermare e corroborare l’ipotesi di partenza che ci si era
posta. In conclusione, nell’Appendice, verranno proposte delle traduzioni dal
tedesco di alcuni brani esemplari del testo. Tali brani, ai quali verrà fatto esplicito
richiamo nel corso della tesi, saranno quindi necessari per poter penetrare
all’interno del dibattito autentico in modo da apprezzarne al meglio i termini in
lingua originale tedesca e la loro traduzione in italiano.
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CAPITOLO I
Esame del materiale per la contestualizzazione del dossier tratto dal giornale
1.1. Caratterizzazione generale del giornale
1.1.1.Tiratura, numero dei lettori e loro profilo
Il Der Spiegel è un autorevole settimanale tedesco ed una istituzione stessa della
stampa in Germania fondato ad Amburgo il 4 gennaio 1947. Il settimanale
amburghese inizia quindi la sua pubblicazione nell’immediato dopoguerra grazie
all’opera di un gruppo di giovani giornalisti dal forte spirito indipendente che
non si lasciano comandare dall'autorità competente, ovvero dalle forze di
occupazione inglesi. Tra loro Rudolf Augstein, vera forza motrice del
settimanale, editore e giornalista al tempo stesso. Le prime 15.000 copie (non è
possibile stamparne di più per la mancanza di carta) vanno letteralmente a ruba e
il successo iniziale crescerà continuamente negli anni: all'inizio degli anni '50
raggiungerà le 100.000 copie, nel 1957 le 300.000 e nel 1962 il mezzo milione
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.
Oggigiorno il settimanale Der Spiegel, che gode di un’ottima reputazione in tutta
Europa, è il più venduto e più seguito della Germania, con oltre un milione di
copie vendute ed un bacino di utenza di circa sei milioni di lettori grazie anche
alla sua edizione quotidiana online
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. Secondo le statistiche pubblicate online
dalla redazione del settimanale nella sezione “MediaSpiegel”
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(sezione rivolta ad
offrire informazioni sul settimanale alle agenzie pubblicitarie ed agli
inserzionisti), nel 2008 il numero totale di copie vendute è stato di 1.044.992
copie a settimana; un numero che pone il settimanale al vertice dell’odierno
panorama della stampa tedesca. Per quanto riguarda l’anno in corso, le statistiche
si riferiscono ai primi tre semestri del 2009 ed il numero di copie vendute è di
1.042.245 copie a settimana; per il solo trimestre luglio-agosto-settembre 2009 il
1) per le informazioni storiche vd: Brawand, L. (1995). pagg. 64-66.
2) vd. sito web: dwdl.de: IVW 4/2008: Alle Gewinner und Verlierer
3) sezione rivolta ad offrire informazioni sul settimanale alle agenzie pubblicitarie ed agli inserzionisti.
Le statistiche seguenti sono disponibili sul sito web: media.speigel.de.
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numero di copie vendute in media ha sfiorato il milione e quarantacinquemila
copie settimanali. Molto interessante ai fini del presente lavoro di tesi è la tiratura
della singola edizione n.6/2009 del 2.2.2009, cioè il numero in cui è presente il
dossier al centro della nostra analisi, che ha raggiunto la cifra di 1.055.880 copie.
Ciò a dimostrare come l’argomento trattato nel dossier abbia toccato ed allo
stesso tempo smosso il senso critico e religioso dei lettori tedeschi. Sempre nella
sezione “MediaSpiegel”, nella griglia del profilo socio-demografico del
settimanale tedesco viene proposta una statistica relativa al bacino di utenza
totale ed alla diffusione del settimanale: secondo la statistica, elaborata dalla
agenzia di statistiche Deutsche Media-Analyse che si occupa di analizzare le
abitudini di consumo dei media da parte della popolazione tedesca, il Der Spiegel
raggiunge ogni settimana 6,11 milioni di lettori in Germania, in prevalenza
uomini, che corrispondono al 9,4% della popolazione totale attiva che è stata
stimata in circa 64,82 milioni di abitanti. Da questa importante statistica si
possono ricavare altri dati, sempre enucleati dal suddetto profilo socio-
demografico, fondamentali per evidenziare il profilo dei lettori del settimanale.
Avvalendosi sempre dei preziosi dati messi a disposizione dalla Deutsche Media-
Analyse nella sua analisi semestrale intitolata “ma 2009 Pressemedien II” che
confronta i risultati del settimanale con quelli della popolazione tedesca, si evince
come il 52% dei lettori si trovino all’interno dell’interessante fascia d’età 20-49
anni (potenzialmente 3,17 milioni di lettori) cifra più alta di quella corrispettiva
alla popolazione tedesca (46%). Questo dato, come detto, è importante perché
evidenzia come più della metà dei lettori si collochi in una fascia d’età giovane;
sono lettori dotati di un’attitudine al dialogo, che hanno piacere a confrontarsi
con tematiche di politica, economia, società e che hanno voglia di informazioni e
notizie più approfondite, più ampie; una fascia d’età che quindi comprende il
linguaggio ed il carattere giornalistico di Der Spiegel e che evidentemente si
riconosce nei problemi della società moderna che il giornale denuncia. Il
settimanale di Amburgo quindi si rivolge ad un preciso gruppo di persone, ha una
forte presa sulle giovani generazioni ed è in qualche modo importante, se non
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determinante, nella formazione e nel rafforzamento delle loro opinioni politiche e
socio-economiche. Proprio per il suo particolare carattere di giornale di inchiesta
e di analisi accurata, che presuppone quindi nei lettori una buona conoscenza
delle vicende e dei casi trattati, si può evincere come il settimanale si rivolga
precipuamente, come tra breve si vedrà, a persone istruite o comunque con una
buona preparazione culturale, che sappiano comprendere ed analizzare
criticamente gli articoli ed i dossier di approfondimento spesso minuziosi ed
elaborati dalla redazione di Der Spiegel. I dati importanti sui quali la stessa
redazione fa leva nella presentazione del settimanale e che sono presentati con
chiarezza nel Kurzporträt del giornale elaborato dalla suddetta agenzia di analisi
demoscopiche, sono quelli che riguardano direttamente le caratteristiche di fondo
dei lettori: come poco sopra accennato, il 46% dei lettori (= 2,80 mil.) ha una
buona preparazione culturale con almeno un Fach-/Hochschulreife (un “diploma
di specializzazione tecnica” oppure un “diploma di studi superiori”, necessario
per poter essere ammessi agli studi universitari). Se comparato con i risultati
della popolazione totale ci accorgiamo come solo il 20% della popolazione totale
tedesca abbia lo stesso livello di istruzione; questo fa concludere alla redazione
come i lettori del settimanale abbiano una formazione culturale più elevata di
quella riscontrabile nel Paese. Secondo dato portato alla ribalta nella
presentazione delle caratteristiche dei lettori di Der Spiegel è quello riguardante
la loro attuale occupazione lavorativa. Il 37% dei lettori (=2,25 mil.) ricoprono
posizioni di lavoro esecutive e/o di responsabilità (professionisti, impiegati
qualificati, lavoratori autonomi, alti funzionari statali). Facendo sempre il
confronto con il totale della popolazione anche in questo caso ci rendiamo conto
come a parità di parametri solo il 20% della popolazione totale ricopra le stesse
mansioni lavorative. Ultimo dato proposto alla nostra attenzione è quello
riguardante l’entità degli stipendi medi dei lettori; il 54% dei lettori (=3,30 mil.)
possono definirsi benestanti avendo uno stipendio netto mensile di 2500€ e più,
in confronto con il più modesto dato riferito alla popolazione totale. Ciò che
questi dati vogliono evidenziare è il tenore di vita mediamente elevato dei lettori
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del settimanale amburghese; evidenziando questo dato è palese l’intenzione di
Der Spiegel di proporsi e di affermarsi nel panorama giornalistico tedesco (e non
solo) come un giornale serio, culturalmente obbiettivo, approfondito nel metodo
di indagine; un vero punto di riferimento per la classe dirigente tedesca.
1.1.2.Diffusione del settimanale e corrente politica di riferimento.
Prendendo come punto di partenza i dati raccolti nel terzo rapporto trimestrale del
2009 sulla tiratura del settimanale amburghese
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, possiamo analizzare la diffusione
di Der Spiegel sia in Germania sia all’estero, ma cosa ancora più determinante
possiamo osservare la sua diffusione all’interno dei singoli länder tedeschi per
potere trarre delle osservazioni importanti ai fini della presente analisi. Anche in
questo sottoparagrafo, come nel precedente, la nostra analisi ha preso come
fondamento scientifico un grafico dettagliato, disponibile nella sezione
“MediaSpiegel” della versione online del settimanale tedesco, approntato
dall’istituto per la costatazione della diffusione dei mezzi pubblicitari in
Germania: “Informationsgemeinschaft zur Feststellung der Verbreitung von
Werbeträgern” (IVW). Come si evince dalla lettura del grafico, il numero totale di
copie vendute nel terzo trimestre dell’anno in corso è stato di 1.044.745 di cui il
91,4% distribuito e venduto in Germania e solo il 8,6% all’estero (con numeri di
vendita maggiori negli altri paesi di lingua tedesca: Austria, Svizzera e
Liechtenstein). Analizzando quindi il dato di diffusione in Germania si può
osservare come il settimanale di Amburgo sia principalmente letto nel nord-ovest
della Germania (notevole la diffusione in Nordrhein-Westfalen) e nel sud dove in
Baden-Württemberg e Baviera sono vendute quasi un terzo di tutte le copie
diffuse. Tuttavia il dato rilevante da notare è che il Der Spiegel è molto diffuso,
come visto, nell’area dell’ex Repubblica Federale ma al contrario lo è poco, solo il
7,5% nell’area dell’ex Repubblica Democratica Tedesca. I motivi di questo
4) dati forniti dal sito web: media.spiegel.de
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squilibrio nella diffusione del settimanale amburghese si possono far risalire
secondo il parere del dott. Jörg Rehder
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, responsabile del servizio lettori del
settimanale di Amburgo, al fatto che il Der Spiegel nei länder occidentali ha una
tradizione ormai radicata; infatti nei nuovi länder federali dell’ex Germania
orientale il Der Spiegel si può comprare da appena vent’anni mentre nei länder
occidentali da più di sessanta anni, ossia dal 1947 anno in cui il settimanale è nato.
Infatti, come conclude altresì il dott. Rehder, nell’ex Germania occidentale sono
molti i lettori che con il Der Spiegel sono cresciuti e diventati grandi. Quindi si
può senz’altro osservare come questo squilibrio sia dovuto essenzialmente ad una
tradizione dei lettori dell’ovest che l’hanno potuto scoprire ed apprezzare con
diverse tempistiche dovute ai noti avvenimenti storici. Il Der Spiegel, come sopra
evidenziato, è il settimanale di notizie più importante e più diffuso sia in Germania
sia in Europa. Il settimanale, viene fieramente affermato principalmente nella sua
versione online, è politicamente indipendente e caratterizzato da alcuna corrente
politica di riferimento; “si sente in obbligo verso nessuno, se non verso se stesso e
verso i suoi lettori”; questa è l’affermazione che si coglie leggendo la pagina di
presentazione storica del settimanale nella sezione “SpiegelGruppe”. Il settimanale
inoltre si definisce “vicino ad alcun partito politico o gruppo economico”. Le sue
posizioni sono particolarmente progressiste ed oggettive sia verso la realtà politica
in Germania sia rispetto ai grandi temi della politica e dell’economia
internazionale. Quest’ultima constatazione è confermata dal fatto che il
settimanale è indipendente dai grandi gruppi editoriali a cui infatti non è legato;
anche per quanto riguarda l’amministrazione interna il Der Spiegel conferma il suo
spirito e la sua vocazione verso un giornalismo indipendente. Infatti è interessante
notare come già dal 1974 il fondatore Rudolf Augstein abbia rinnovato la società
detentrice del giornale in modo che gli stessi giornalisti dipendenti del settimanale
5) informazioni fornitemi gentilmente per via telematica dal Dott. Jörg Rehder nel corso dell’elaborazione
della presente tesi.