INTRODUZIONE
L'industria turistica si sviluppa in moltissimi settori alcuni dei quali si
contraddistinguono per capacità di rinnovamento e sviluppo continuo. Tra questi, degno
di particolare attenzione, nonché di una specifica analisi, è il turismo da crociera .
Si tratta di un settore relativamente giovane all'interno dell'industria dei viaggi ma,
nonostante la sua giovane esperienza (che non conta più di vent'anni nel mercato
Europeo e Mediterraneo) ha saputo cogliere al massimo le opportunità offerte da questo
territorio.
Lo sviluppo continuo di cui è stato capace questo settore ha attirato notevoli
investimenti sia dal punto di vista economico che dal punto di vista della
sperimentazione costante di nuove forme di organizzazione e collaborazione tra i vari
attori coinvolti.
Se ci concentriamo sull'offerta notiamo come il settore crocieristico sia un settore che
conta numerose tipologie di impresa tra cui si identifica principalmente la compagnia da
crociera che distribuisce e vende i propri prodotti e servizi attraverso i canali
tradizionali dell'intermediazione turistica.
Di fondamentale importanza per la realizzazione di un prodotto completo come la
crociera sono, oltre alla compagnia crocieristica, gli altri attori rilevanti e cioè le società
di gestione dei terminal e dei servizi portuali senza dei quali non sarebbe possibile tale
realizzazione.
E' indispensabile in una realtà così complessa come quella del turismo crocieristico che
i vari attori sopra menzionati siano coordinati tra loro e lavorino in un clima di fluida
collaborazione.
In particolare i porti rivestono un ruolo fondamentale per l’attività crocieristica,
soprattutto nei confronti del sistema economico dell’area circostante in quanto se ben
attrezzati sono in grado di trainare e incentivare lo sviluppo di numerose attività
economiche legate al porto stesso.
La presente tesi intende offrire una visione piuttosto accorta delle dinamiche di tale
settore, ponendo particolare interesse sull'obbiettivo del presente lavoro e cioè la
percezione del turismo crocieristico nei residenti del Comune di Venezia.
Questa tesi nasce dalla collaborazione tra l'Università Cà Foscari di Venezia e
l'Università degli Studi di Sassari e ha lo scopo di illustrare e analizzare i risultati di
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un’indagine campionaria condotta tra i cittadini del Comune di Venezia attraverso
questionari, con l’obiettivo di studiare l’impatto che lo sviluppo del turismo
crocieristico ha avuto e continua ad avere sulla popolazione residente.
Il tema che andremo ad affrontare è un argomento molto attuale considerando il fatto
che il successo di un prodotto è determinato anche dalla percezione che le persone
hanno di quest'ultimo.
Il lavoro si divide in tre parti ad ognuna delle quali è assegnato un singolo capitolo.
Il primo capitolo illustra le principali caratteristiche del mercato crocieristico iniziando
dalla nascita fino ai giorni nostri con una descrizione dei maggiori porti del
Mediterraneo.
Nel secondo capitolo si parlerà della realtà del porto di Venezia e dell'impatto che lo
sviluppo di quest'ultimo ha sul territorio e sull'economia locale.
Nel terzo capitolo spiegheremo in dettaglio la ricerca e successivamente si
descriveranno i risultati ottenuti concentrandoci sulle caratteristiche più rilevanti per poi
fare una breve analisi dei dati e trarre le nostre conclusioni.
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Capitolo Primo
1. IL PRODOTTO CROCIERISTICO E IL SUO MERCATO
1.1 Nascita e sviluppo dell'industria crocieristica
Per molti secoli la nave ha costituito il mezzo di trasporto per eccellenza. Dai resoconti
che possediamo la prima crociera, intesa come viaggio organizzato via mare ad uso
turistico, venne concepita già nella seconda metà dell'Ottocento, precisamente nel 1875.
In questo periodo un imprenditore brittanico di nome Thomas Cook, per coprire i
periodi di inattività delle navi nel business del trasporto passeggeri, ebbe l'idea della
prima crociera, in particolare un viaggio lungo la costa norvegese con puntate all'interno
dei fiordi.
Fino agli anni sessanta il principale fine di queste navi era il trasporto dei passeggeri tra
l'Europa e l'America ciò nonostante, queste navi avevano dei difetti strutturali che non
potevano soddisfare la nuova domanda che si stava preannunciando.
In particolare questi difetti erano riconducibili al fatto che:
➢ I passeggeri avevano l'esigenza di arrivare a destinazione il prima possibile,
quindi l'itinerario veniva percorso alla massima velocità ed era diretto senza
scali intermedi;
➢ Presenza di un'elevata discriminazione tra passeggeri di prima e di terza classe.
Si passava da un servizio curato nei minimi dettagli per i più benestanti, a un
servizio limitato, riservato ai meno facoltosi che dormivano stipati in grandi
camere;
➢ La discriminazione era presente anche nella divisione degli spazi: la parte
superiore della nave era riservata alla prima classe mentre la parte inferiore alla
terza classe;
Verso la fine della Prima Guerra Mondiale e fino agli anni sessanta il transatlantico ha
rappresentato, non solo un mezzo di trasporto fondamentale per i traffici relativi alla
propria popolazione, ma anche un simbolo di potere.
All'inizio degli anni sessanta, la comparsa dei grandi aerei, che permettevano di
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sorvolare l'Atlantico in poche ore, creò una profonda crisi nel settore del trasporto
marittimo dovuta a una forte diminuzione del flusso passeggeri soprattutto nei
collegamenti tra le due sponde dell’Atlantico. I tempi di percorrenza elevata e i costi
notevoli nel settore navale hanno contribuito all'affermarsi del trasporto aereo di massa.
È proprio in quegli anni che nasce l’industria crocieristica (tabella 1.1). Essa si presenta
come la conseguenza di un ampio processo di rinnovamento e adattamento dei vecchi
transatlantici insieme alla realizzazione di alcune nuove navi. Si afferma così una
visione della nave di tipo moderno: essa deve essere idonea a soddisfare le necessità di
una nuova domanda turistica e non solo essere un mezzo per il trasporto passeggeri.
Tabella 1.1 - Schematizzazione della nascita e sviluppo della moderna industria crocieristica.
Anni '60 Finisce l'era dei grandi transatlantici in seguito alla crisi dei trasporti
marittimi passeggeri;
Anni '70 Fase di transizione in cui coesistono i vecchi liners con le prime
nuove navi da crociera;
Anni '80 Esplode il fenomeno crociere sul mercato americano e nell'area
caraibica in particolare;
Anni '90 L'industria crocieristica si libera di gran parte dei suoi connotati
armatoriali e diventa una delle industrie del macrosettore dei viaggi
e del turismo; la produzione crocieristica si estende anche ad altre
aree geografiche (Europa e Asia).
Fonte: Rispoli, di Cesare, Manzelle 1997
Osservando l'evoluzione compiuta dal prodotto croceristico ci si accorge che i
mutamenti sono stati radicali, sia dal punto di vista della comunicazione e percezione
del prodotto da parte del mercato, sia in merito alle nuove scelte operative nel settore.
Geograficamente il mercato era quasi esclusivamente confinato nell'area
centroamericana e, in misura assai minore, in quella mediterranea; la struttura
dell'offerta era caratterizzata soprattutto da navi di notevole stazza, quasi sempre frutto
della riconversione di transatlantici.
Già dalla metà degli anni '70 e, soprattutto nel decennio successivo, il prodotto crociera
comincia ad apparire in modo differente e ad attrarre segmenti di domanda più ampi e
differenziati rispetto al passato, quando la crociera era considerata un prodotto di lusso
ad uso esclusivo di una clientela con reddito medio alto e un'età avanzata.
Con riferimento al mercato americano la nascita della Cruise Lines International
Association (CLIA) segna una tappa importante nell'evoluzione del settore crocieristico.
La CLIA era un'associazione di categoria con lo scopo di sviluppare l'industria e
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l'immagine del prodotto, infatti contribuì moltissimo, negli anni successivi, alla crescita
di un'identità di settore, conducendo studi periodici, pubblicando magazines e bollettini,
organizzando incontri di approfondimento.
Altra tappa importante va riconosciuta nell'ingresso nel settore della Carnival Cruise
Lines nel 1974, con proposte innovative in quanto tese a lanciare un'immagine di
vacanze all'insegna del divertimento, attraendo così una clientela più giovane rispetto
agli standard precedenti.
Sarà un passo che da lì a poco compiranno anche altre importanti compagnie che
presero la decisione strategica di puntare sul mass market, e di legare ad esso il proprio
sviluppo.
In questa direzione va sicuramente la tendenza a costruire navi di sempre più grandi
dimensioni, con una ricettività superiore alle duemila unità: le economie di scala
realizzabili permettono di offrire un prodotto di qualità accettabile a prezzi
notevolmente più bassi rispetto a quelli del passato.
Va segnalato che questa tendenza non deve essere interpretata come l'unica direzione
assunta dal mercato ma come la dimostrazione dell'avvenuto passaggio da un panorama
dell'offerta di tipo “concentrato” a uno di tipo “differenziato”.
Un'altra spinta decisiva al decollo del prodotto crocieristico nel mass market americano
è senza dubbio da individuare nella deregulation del trasporto aereo e nel conseguente
crollo delle tariffe. Fanno la loro apparizione i pacchetti “fly e cruise” che hanno
segnato la possibilità di allargare lo spettro delle rotte possibili là dove precedentemente
si era costretti a navigare nelle zone di provenienza della domanda (si pensi al boom
dell'area caraibica dovuto al fatto che la domanda, quasi interamente nordamericana, ha
avuto la possibilità di non doversi accontentare di sole crociere tra i porti del nord).
Questa soluzione, grazie alla facilità di raggiungere, con queste formule, i porti
d'imbarco, ha anche permesso lo sviluppo di prodotti dalla durata media più contenuta
(mini crociere di 2-5 giorni, che hanno conquistato un quarto del mercato nel 1980 per
salire a oltre un terzo nel 1990).
Anche la strategia distributiva ha subito cambiamenti importanti e ha contribuito alla
maggiore diffusione del prodotto: una delle principali funzioni della CLIA, infatti, è
stata quella di intensificare la collaborazione delle agenzie di viaggio che oggi
distribuiscono, di fatto, la quasi totalità delle proposte. Va segnalato a questo proposito,
come, nel caso del pacchetto crociera, la percentuale del costo totale del viaggio pagata
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