Introduzione Introduzione
reale situazione della criminalità.
Per quanto concerne l' evoluzione delle ricerche criminologiche, ci fo-
calizzaremo sulle prime statistiche svolte negli Stati Uniti sui livelli di
insicurezza percepita, proseguendo con primi studi riguardo all'influenza
esercitata sulla paura del crimine dalla disorganizzazione e disgregazione
sociale, per concludere con l'analisi degli studi europei e con i più recenti
sviluppi della ricerca e delle politiche di sicurezza in Italia.
Vedremo le cause e le conseguenze della paura e della vittimizzazione e
noteremo come il rapporto tra crimine e paura del crimine non sia lineare:
i soggetti con più alti livelli di paura sono spesso, paradossalmente, quelli
statisticamente meno a rischio e con tassi di vittimizzazione inferiori alla
media.
Studieremo infine i comportamenti che possono essere attuati in rispos-
ta alla percezione dell' insicurezza, l'influenza della vittimizzazione sulla
paura e, per concludere, le misure di prevenzione al crimine e di riduzione
della paura del crimine
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Capitolo 1
I diversi significati della
paura del crimine
Il buio non è la causa della minaccia,
ma l'habitat naturale dell'incertezza,
e con essa della paura
Bauman Zygmunt, Liquid fear
La paura della criminalità, la preoccupazione per la diffusione della
delinquenza e per il rischio di esserne colpiti, è un fenomeno che sta carat-
terizza la società moderna, con conseguenze psicologiche e sociali. Secondo
molti ricercatori infatti, l'insicurezza è un fattore che determina ansia e
stress 1, limita i comportamenti e i movimenti delle persone 2 e modifica
sostanzialmente le relazioni sociali degli individui.3
La crescita della paura e l'ossessione per la sicurezza hanno avuto lo
sviluppo maggiore in anni recenti: Robert Castell,4 nella sua analisi delle
paure diffuse, nate e alimentate dall'insicurezza , sottolinea il paradosso
1Taylor e Perkins 1994, Norris e Kaniasty 1991, Miethe 1995
2Taylor 1995, Miethe 1995
3Liska e Baccaglini 1990, Skogn 1990, Perkins et all. 1990
4Castell R., L'insicurezza sociale. Che significa essere protetti?, Einaudi, Torino, 2004, p.3
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I diversi significati della paura del crimine
che esse invadono la vita moderna, anche se viviamo nelle società più sicure
che siano mai esistite nella storia dell'umanità.
Come dimostrano le statistiche, i pericoli che minacciano di abbreviare
la nostra vita sono minori di quanto generalmente non fossero nel passato
o non siano in altre parti del pianeta e, in più, abbiamo maggiori mezzi per
prevenirli. I dati mostrano che aumenta la protezione di cui godiamo sotto
vari fronti: contro le forze naturali, contro la decadenza e la debolezza
del nostro corpo, e contro i pericoli che derivano dall'aggressione di altre
persone 5.
Erving Goffman rileva come la paura del crimine sia presente nella
vita di tutti i giorni e come, da un lato, assolva a certe funzioni di au-
toprotezione e di riduzione del rischio effettivo di cadere vittime del cri-
mine, dall'altro, possa risultare , se eccessiva e ingiustificata, dannosa per
l'individuo e per la comunità nella quale vive 6.
L'autore distingue due tipi di attività che caratterizzano la vita degli
uomini: le attività di routine e le attività di controllo costante dell'am-
biente; le persone vigilano costantemente sull'ambiente circostante, disso-
ciandosi dall'attività che stanno compiendo e, fintanto che i segnali d'al-
larme percepiti non si rivelano innocui, l'attenzione si distoglie dall'attività
di routine per concentrarsi su quello che diventa il problema da risolvere.
Secondo Goffman la paura sia ha una natura funzionale, nel momento
che ci aiuta a far fronte alle situazioni pericolose, sia una disfunzionale,
quando impedisce di svolgere le attività che riteniamo necessarie per la
nostra vita.
La paura della criminalità può, infatti, indurre la persona a evitare
molte situazioni, fra le quali opportunità di lavoro o incontro sociale, solo
per ottenere l'effetto di attenuarla.
Dunque, quando la paura non corrisponda ad un effettivo rischio di
vittimizzazione o quando si manifesti in modo sproporzionato, può di-
5Bauman Z., Liquid Fear, Polity Press, Cambridge, 2006 p.98
6Goffman E., Relazioni in Pubblico, Milano, Bompiani, 1971
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I diversi significati della paura del crimine
venire una fonte di stress, inteso come uno sbilanciamento tra le richieste
ambientali o interne e la capacità di risposta dell'individuo.
Il concetto di paura del crimine non è univoco: i ricercatori non sono
concordi nel definirne il significato e il metodo che deve essere adottato
per misurarne l'entità. Secondo Skogan, questa apparente eterogeneità
di significati riflette semplicemente il fatto che la paura del crimine sia
un concetto generale, che però necessita di essere ridefinito per scopi di
ricerca.
Inoltre, l'indagine, avendo coinvolto studiosi di diverse discipline come
sociologi, criminologi e pscicologi, presenta una multidisciplinarietà di ap-
proccio che ha contribuito a determinare una sostanziale ambiguità ed una
scarsa definizione del concetto stesso: i diversi autori spesso utilizzano il
concetto di paura del crimine per riferirsi a fenomeni tra loro anche molto
differenti, come la paura di essere vittimizzati, la percezione di un problema
sociale o il timore di specifici reati.
La definizione da adottare dipende anche dagli obiettivi e dal punto di
vista della ricerca ma, in ogni caso, ogni definizione specifica di paura del
crimine non è da considerarsi corretta o non corretta, ma utile o inutie:
differenti definizioni possono condurre a conclusioni differenti 7.
Una definizione che può essere appropiata al tema di questa tesi è quella
formulata da James Garofalo, secondo il quale, la paura del crimine è una
reazione emotiva caratterizzata da un senso di ansietà e pericolo 8.
7Skogan W., cit in Bilsky W, Pfeiffer C., Wetzels P., The Various Meanings of Fear
Fear of Crime and Criminal Victimization, Stuttgart: Ferdinand Enke Verlag, 1993
8Garofalo J., Fear of crime: causes and consequences in Journal of Criminal Law and
Criminology, vol.72, n.2, p.840
9
1.1 I diversi significati della paura del crimine
1.1 Crimine e Paura: un rapporto non linea-
re
Paura e criminalità non sono relazionati da una proporzionalità diretta,
bensì da un rapporto più complesso. Il numero dei fenomeni criminali reg-
istrati e la crescita del sentimento di paura non sono correlati in maniera
significativa, in quanto spesso i livelli di paura si modificano, e in genere
aumentano, indipendentemente dalla crescita dei tassi dei fenomeni crim-
inali: negli ultimi anni si è infatti riscontrato come, a fronte di un tasso
di criminalità rimasto sostanzialmente invariato, la percezione della paura
abbia conosciuto un aumento.
Molti autori che hanno studiato questa correlazione, hanno concluso
che, il sentimento di insicurezza è spesso indipendente dai livelli di crimi-
nalità ed è più facilemte causato da fattori soggettivi, percettivi e sociali,
quali la percezione del proprio rischio personale, le condizioni ambientali,
la diretta o indiretta esperienza personale di vittimizzazione, la fiducia
nelle forze di polizia e nel sistema penale.
Inoltre, il rapporto fra pericolo e paura è bidirezionale, nel senso che l'
essere preoccupati di subire un crimine aumenta la possibilità di rilevare
nell'ambiente circostante dei segnali di allarme che, a loro volta, aumentano
il livello di paura.
Riger sostiene che a provare più paura sono quelle persone che si
percepiscono come più inadeguate nell'affrontare situazioni pericolose in
quanto possiedono meno strategie di difesa 9.
La paura, come molti dei sentimenti umani, ha una duplice natura:
razionale e irrazionale, ed è questo uno dei motivi che rende complessa la
sua relazione con la criminalità; è proprio l'irrazionalità che determina un
senso di insicurezza più forte nei confronti della criminalità diffusa e della
micro criminalità, di impatto più immediato e quotidiano e delle quali i
9Riger S., Crime as enviromental stress Journal of Community Psychology, 13, 270-280, 1985
10
1.2 I diversi significati della paura del crimine
soggetti sono più spesso vittime dirette, piuttosto che verso reati più gravi,
quali quelli che vedono coinvolta la criminalità organizzata, ma dei quali
sono sovente solo telespettatori.
Garofalo, sulla base di uno studio effettuato negli Stati Uniti, ha riscon-
trato che, a partire dal 1960, la paura del crimine ha conosciuto incrementi
assai più rapidi rispetto ai tassi di criminalità; è inoltre emerso il parodosso
per cui la gente teme in misura maggiore i crimini rivolti contro la persona
che quelli contro la proprietà, nonostante questi ultimi siano piu frequenti.
Inoltre ha osservato che le categorie di persone più preoccupate dai
fenomeni criminali, donne e anziani, sono proprio quelle che presentano
minori probabilità statistiche di divenire vittime di reato.
1.2 Paura e danno fisico
Restringiamo la definizione di paura del crimine intesa come una reazione
emotiva caratterizzata da un senso di ansietà e pericolo, collegandola al
pericolo e ansietà suscitati dalla minaccia di un potenziale danno fisico.
Per fare ciò è necessario per prima cosa differenziare la reazione susci-
tata da una possibile perdita della proprietà ed un possibile danno fisico:
il primo tipo di reazione è più celebrale e calcolatrice, è può esser definita
preoccupazione, mentre la seconda è più automatica ed emozionale. Si-
curamete, è ragionevole assumere che lo stato d'animo di una persona che
ricordi, durante la notte, di aver lasciato incostudito un oggetto, è diverso
dallo stato d'animo di chi si trovi ad esser solo di notte in una zona buia
e mal frequentata della città.
Ciò non vuol dire che la possibilità di subire una perdita economica
non possa causare paura, specilalmente se l'oggetto che corre il rischio di
essere rubato è di un certo valore. Inoltre bisogna considerare che alcuni
crimini contro la proprietà comprendono il rischio di un' aggressione fisica,
in quanto, in svariati contesti, può esserci un contatto diretto con l'autore
11
1.3 I diversi significati della paura del crimine
del reato: la rapina incute più paura del furto di un oggetto abbandonato
in giardino, che a sua volta incute piu paura di una frode bancaria.
Certi reati contro al proprietà sono dunque parzialmente idonei a de-
terminare anche un danno fisico alla vittima, e, probabilmente, è proprio
l'aspetto dell' invasione del Sè a far sì che, in generale, i crimini elicitino
una maggiore paura rispetto ad altri eventi di natura diversa che presentino
le stesse, se non superiori, probabilità di cagionare un danno fisico, come
incidenti automobilistici, inquinamento ambientale, frodi alimentari etc.,
ma che non siano collegati ad aspetti di evidente o percepta illiceità.
1.3 Fear of Crime and Concern about Crime
La letteratura criminologica distingue fra fear of crime e concern about
crime.
Il fear of crime attiene all'ambito di vittimizzazione ed è legato al
timore di subire un crimine e le sue conseguenze. Per Furstenberg (1971)
il fear of crime è rappresentato dalla sensazione di ansia per l'insicurezza
personale nel momento del concreto pericolo e verso uno potenziale.
Il concern about crime è legato invece ad un' inquietudine sociale verso
il problema della criminalità, ha a che fare con il grado di partecipazione
politica e concerne la paura generale del cambiamento correlato all'an-
sia derivante dall'espansione degli atti criminali nella società e quindi, in
ultima analisi, interessa la sicurezza della comunità di appartenenza.
Paura personale e preoccupazione sociale non sempre sono correlate,
ma, almeno negli Stati Uniti, si sono viste entrambe aumentare in con-
comitanza con il tasso di furti, rapine e omicidi.
Alcuni autori italiani evidenziano come il fear of crime e il concern
about crime siano stati studiati e messi in relazione in diverse forme 10.
10Amerio P.,Roccato M., A Predictive Model for Pshychological Reactions to Crime in Italy
:An Analysis of Fear of Crime and Concern about Crime as social Problem Journal of Community
& Applied Social Psychology,, 15, 2005, 17-28
12
1.3 I diversi significati della paura del crimine
L'accertamento del primo ha sempre riguardato la vita dell'intervistato,
il secondo, invece, è stato indagato interrogando l'intervistato sul problema
della ciminalità nel Paese o sul suo aumento. Il modello comunemente
utilizzato nello studio del fenomeno, modello tradizionale, include l'uso di
variabili socio anagrafiche e di vittimizzazione, dove il fear of crime risulta
più alto nel genere femminile, nei giovani, nei soggetti a basso stato sociale,
in quelli che hanno ricevuto una scarsa educazione e in quelli che vivono
nelle aree urbane.
Sono stati elaborati diversi modelli alternativi che hanno riguardato so-
prattutto i fattori psicosociale. Van der Wurff et all. hanno sviluppato un
modello che identifica quattro variabili psicosociali in grado di condizionare
il fear of crime:11
• Attractivity : percezione di appartenere ad un target a rischio di
divenire vittima di atti criminali
• Evil Intent : livello di associazione dell'intento criminale a particolari
individui o gruppi
• Power :percezione di poter controllare una possibile minaccia di un
crimine
• Criminalizable space: percezione che una data situazione possa con-
durre ad una probabile vittimizzazione.
Lo studio condotto da Amerio e Roccato, volto ad analizzare il fear
of crime ed il concer about crime, dimostra che il fear of crime è meno
diffuso in Italia rispetto al concern about crime e risulta essere influenzato
dalle variabili socio-anagrafiche e legato alla vittimizzazione. Invece, il
concern about crime è condizionato maggiormente da variabili psicosociali
11Van der Wurff A., Van Staalduienen L., Stringer P., Fear of crime in residential
enviromments: testing a social psychological model, Journal of Personality and Social Psychology,
39, 1980, 13-28,
13
1.3 I diversi significati della paura del crimine
e dai mass media. Lo studio conferma inoltre che, nel campione italiano,
la maggior parte delle variabili che influenzano il fear of crime corrisponde
a quelle indicate dalla letteratura internazionale.
Farral et al. (2000) pongono l'accento sul fatto che la ricerca e le
teorie riguardanti lo studio del fear of crime si sono concentrate in gran
parte sull'analisi delle variabili sociologiche e socio- anagrafiche per con-
siderare i livelli di variazione della paura. Tuttavia, egli rileva l'impor-
tanza di prendere in considerazione anche altre variabili, quali quelle psi-
cosociali. Quindi, la considerazione di queste ultime, unitamente a quelle
socio-anagrafiche, sarebbe in grado di spiegare, secondo gli autori, il con-
dizionamento di circa un terzo delle variazioni del fear of crime.
Per Baumer 12 e Yin 13 bisogna considerare le variabili correlate alla
paura del crimine che sono:
• la vulnerabilità personale, che comprende quattro variabili deter-
minati: etè, sesso, percezione della propria salute e sentimento di
padronanza
• le condizioni del quartiere e i pericoli ambientali che si possono di-
videre in due grandi categorie: aspetti fisici e aspetti sociali. I primi
si riferiscono in particolare allo status socioeconomico del quartie-
re e all'omogeneità residenziale, mentre gli aspetti sociali consistono
in una serie di fattori come l'ampiezza della comunità, l'omogeneità
di età del vicinato, la quantità di persone che vivono in casa, la
reputazione del quartiere
• la conoscenza personale, diretta o indiretta, di eventi criminali
Per Santinello et al., le ricerche dei due autori confermerebbero un
12Baumer T.L., Testing a general model of fear of crime: data from a national sample, Journal
of Research in Crime and Delinquency, 22, 1985, pp. 239-255
13Yin P.P. , Victimization and the aged, Springfield, II, Chas C. Thomas, 1985
14
1.4 I diversi significati della paura del crimine
rilevante ruolo degli ambienti, omogenei per età, con un basso status
socioeconomico e cattiva reputazione, svolgono sulla paura 14.
1.4 Actual Fear and Anticipated Fear
Nella definizione e misurazione della paura del crimine, dobbiamo anche
tenere conto della distinzione tra actual fear e anticipated fear.
La prima è il sentimento che si prova di fronte ad una attuale situ-
azione di pericolo, mentre la seconda si affianca ad un più generico senso
di preoccupazione per una situazione considerata rischiosa, ma non ancora
avvenuta.
Partendo dalla definizione che la paura è una reazione emotiva carat-
terizzata da un senso di pericolo e di ansietà riguardo ad una minaccia di
un danno fisico, è chiaro che una persona che cammina da sola di notte in
un'area ad alto tasso criminale sta sperimentando qualcosa di diverso dal
soggetto che racconta ad un intervistatore che sarebbe spaventato in quella
zona di notte
L'actual fear, la paura concreta, è probabilmente sentita in maniera
cronica e continua solo da un ristretto numero di soggetti, ed in modo
saltuario dalla maggior parte delle persone. Una misurazione adeguata
della paura del crimine richiede che siano determinate non solo le situazioni
nelle quali le persone dicono che proverebbero paura, ma anche con quale
frequenza si trovano effettivamente in quelle situazioni e in quale misura
hanno reagito.
Questo non vuol dire che la anticipated fear non sia importante. L'an-
ticipazione della paura in determinate situazioni può essere basata sull'aver
già sperimentato actual fear in situazioni simili, e quindi porterà il soggetto
ad avere una reazione emotiva differente nel caso in cui questa situazione
si dovesse ripresentare in futuro.
14Santinello M., Gonzi P., Scacchi L., Le paure della criminalità: aspetti psicosociali di
comunità, Milano, Giuffrè, 1998
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