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I cambiamenti sociali, derivanti da questo processo di trasformazione, portano alla nascita
di nuove comunità caratterizzate da individui con nuovi bisogni relazionali. In questo contesto
diventa protagonista il cittadino “digitale” che è vicino per interessi e lontano per localizzazione,
che fa parte di nuove comunità, che nascono sul web, e che rappresentano un’enorme risorsa di
assorbimento di nuove idee e favoriscono processi innovativi di intelligenza creativa.
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1.2 L’e-government e l’e-democracy.
L’e-government rappresenta un passaggio innovativo di enorme importanza nell’evoluzione del
rapporto tra la pubblica amministrazione e i cittadini.
L’architettura dello stato italiano si sta modificando in senso federale e di conseguenza necessita di
una riorganizzazione in modo tale da evitare che l’introduzione delle nuove tecnologie si realizzi
come una semplice sovrapposizione delle strutture esistenti, ma ne determini il cambiamento e il
miglioramento.
In questa trasformazione sono coinvolte soprattutto le pubbliche amministrazioni locali,
dalle regioni alle province, dalle comunità montane ai comuni, ma anche i cittadini e le imprese.
Il compito di guidare questo cambiamento è affidato all’alta dirigenza delle amministrazioni
che deve condividere e favorire il progetto strategico di sviluppo.
L’elaborazione di una visione comune del nuovo sistema è l’obiettivo dell’e-government che
porta ad un profondo miglioramento dell’efficienza e della qualità dell’azione amministrativa.
Il Ministero per l’innovazione e le tecnologie e il Centro nazionale per l’informatica hanno
dato avvio ad un primo e secondo piano nazionale di e-government necessari al raggiungimento di
tutti quegli obiettivi che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono far
perseguire: promuovere lo sviluppo economico del Paese e ridurre i tempi e le risorse utilizzati dai
cittadini e dalle imprese.
Il piano di e-government è costituito da un programma di digitalizzazione degli apparati
pubblici con il conseguente passaggio dalla gestione cartacea a quella elettronica dei documenti,
della corrispondenza e dell’archiviazione dei dati, e dall’interoperabilità di tutti i sistemi
informatici pubblici.
Nell’ottobre del 2001 ha preso avvio la prima fase delle iniziative di e-government che si è
sviluppata secondo tre linee d’azione: la promozione di progetti di e-government presso le regioni e
gli enti locali per lo sviluppo di servizi infrastrutturali e di servizi finali per cittadini e imprese; la
definizione di un comune quadro di riferimento tecnico, organizzativo e metodologico per
realizzare i progetti; la creazione articolata su tutto il territorio nazionale, di Centri regionali di
competenza per l’ e-government costituiti in collaborazione con le regioni e gli enti locali per
sostenere le amministrazioni nella preparazione e nella realizzazione di progetti di e-government.
Nell’aprile 2003 si è conclusa la prima fase di lavoro con l’attuazione di 134 progetti che hanno
come oggetto la realizzazione di servizi on line per i cittadini e le imprese e di servizi
infrastrutturali nelle regioni e nelle province.
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La seconda fase di attuazione dell’ e-government ha come obiettivo principale
l’allargamento su tutto il territorio nazionale dei processi di innovazione già avviati, fino a toccare
le amministrazioni locali. Nell’estate e autunno del 2003 ci sono state le sedute della conferenza
unificata “Stato-Regioni, città e autonomie locali”per la definizione delle linee d’azione da
intraprendere e sono state poste le basi per uno sviluppo coerente e sostenibile dell’ e-government
nella nuova ottica di stato federale.
Il secondo piano di e-government è rivolto ad uno sviluppo dei servizi infrastrutturali locali,
allo sviluppo del Sistema pubblico di connettività e di cooperazione, alla diffusione territoriale dei
servizi per i cittadini e per le imprese, all’inclusione dei piccoli comuni nel nuovo sistema,
all’avviamento di progetti per lo sviluppo della cittadinanza digitale, l’e-democracy.
L’e-democracy nasce dall’esigenza della pubblica amministrazione di fronteggiare la
crescente complessità delle decisioni amministrative attraverso un coinvolgimento ampio delle
competenze ed esperienze diffuse nella società, attraverso il contatto, il dialogo e la consultazione a
distanza. Può essere considerata il punto d’arrivo di un percorso che parte dall’e-government per
costruire l’e-governance territoriale, ovvero migliorare la qualità della convivenza comune in cui la
rete diventa sempre più protagonista dei rapporti sociali.
I siti internet diventano in questo contesto i mezzi guida dell’informazione, che è alla base
dei rapporti basati sulla trasparenza e sulla parità nella democrazia. I nuovi canali di comunicazione
rendono il dialogo tra gli attori sociali più gestibile e amplificato ed infine la consultazione,
caratterizzata da forme variabili di contatto a distanza, con l’obiettivo di far partecipare tutti i
consociati alla redazione di documenti e alla presa di decisioni.
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1.3 Il CNIPA.
Con il D.Lgs.12 febbraio 1993, n.39, è stata istituita in Italia l’Autorità per l’informatica nella
pubblica amministrazione, AIPA, con il compito di curare la progettazione, lo sviluppo e la gestione
dei sistemi informativi automatizzati delle amministrazioni dello Stato, anche a ordinamento
autonomo, e degli enti pubblici non economici nazionali.( D.Lgs 39/1993, art.1 c.2 e art.4, c.1)
L’AIPA ha svolto in un decennio un’attività intensa nella definizione delle linee generali e
particolari del piano di informatizzazione della pubblica amministrazione
Con il D.Lgs. 30giugno 2003, n. 196, è stato istituito il Centro nazionale per l’informatica
nella pubblica amministrazione, CNIPA, che sostituisce l’AIPA.
Il CNIPA opera presso la Presidenza del Consiglio dei ministri per l’attuazione delle politiche del
ministro per l’innovazione e le tecnologie, con autonomia tecnica, funzionale, amministrativa,
contabile e finanziaria e con indipendenza di giudizio. (D.Lgs 196/2003 art.176, c.3) Il CNIPA ha
assunto le competenze in precedenza attribuite all’AIPA per lo sviluppo e la gestione dei sistemi
informativi automatizzati nella pubblica amministrazione.
A decorrere dal gennaio 2004 sono state accresciute le competenze del CNIPA diventando
titolare dei compiti, delle funzioni e delle attività esercitate dal Centro tecnico della Presidenza del
Consiglio creato nel 1997 per l’assistenza ai soggetti utilizzatori della Rete unitaria della pubblica
amministrazione, RUPA, per il controllo dei contratti con le società fornitrici dei servizi di
trasporto unificato e per l’interoperabilità e l’assistenza delle pubbliche amministrazioni.
L’attività del CNIPA è rivolta alla definizione degli assetti di base,concordati nel documento della
visione condivisa per l’e-government utilizzando i processi e gli strumenti per governare la fase di
trasformazione e sviluppo delle pubbliche amministrazioni. Spetta al CNIPA redigere annualmente
piani triennali rivolti a coordinare il processo di pianificazione e i principali interventi di sviluppo, e
dettare norme tecniche in materia di Ict.
Il Centro nazionale per l’informatica opera nell’ambito della Comunità Europea e per le
materie di competenza e per gli aspetti tecnico-operativi,cura i rapporti con le Istituzioni
comunitarie e con gli organismi internazionali.
Per comunicare conoscenze ed esperienze, il CNIPA promuove convegni di studio, anche in
collaborazione con le industrie, le università e le istituzioni, organizza seminari e corsi di
formazione,su argomenti tecnici e informatici,per i dipendenti pubblici e mette a disposizione
pubblicazioni e documenti inerenti all’innovazione nella pubblica amministrazione.
In rete è attivo il sito del CNIPA: “ www.cnipa.gov.it”.
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1.4 Il Sistema pubblico di connettività.
L’interconnessione tra tutte le pubbliche amministrazioni è condizione necessaria per realizzare l’e-
government ed è un fattore di promozione per le politiche di sviluppo della società
dell’informazione.
Nel 1994 l’AIPA ha individuato nella realizzazione della Rete Unitaria della Pubblica
Amministrazione (RUPA) il più importante progetto intersettoriale nei termini indicati dal D.Lgs.
39/1993.
A seguito di una serie di normative in materia, il 17 maggio 1997 è stato istituito il Centro tecnico
della rete unitaria della Pubblica amministrazione. L’obiettivo era quello di realizzare una reale
interoperabilità tra i sistemi per consentire a qualunque utente operante su un sistema connesso alla
rete, l’accesso automatizzato ai dati di un altro sistema connesso in maniera indipendente sia dalle
reti attraversate sia dalle caratteristiche.
Le finalità della RUPA non erano quelle di integrare sistemi informativi in un unico sistema,
ma che sistemi differenti dialogassero come un unico sistema in modo da realizzare economie di
scala, sostenere le singole amministrazioni nelle scelte particolari ed utilizzare soluzioni
d’avanguardia.
Nel 1998 la regione Piemonte per prima, ha firmato con l’AIPA una convenzione che ha
previsto la nascita di una rete regionale sul modello di quella nazionale, con lo scopo di mettere in
comunicazione le amministrazioni, semplificando lo scambio di informazioni e di esperienze e
favorendo economie di scala.
Con la definizione del piano di e-government, nel 2000, si è reso necessario far evolvere il
modello di rete unitaria con un nuovo sistema prevalentemente rivolto al cittadino senza vincolo
territoriale o amministrativo, questo nuovo sistema è la Rete nazionale.
La Rete nazionale è basata su tecnologia internet e interconnette, in maniera sicura e
controllata, una serie di reti sia di singoli utenti che di diverse amministrazioni. Rappresenta una
federazione di reti e propone un modello aperto a cui ogni soggetto può partecipare in modo
qualificato e sicuro per erogare i propri servizi.
Nel 2003 è stato approvato dal Comitato dei ministri per la società dell’informazione un
progetto denominato “ @P@” che promuove il cofinanziamento di iniziative per l’introduzione
delle comunicazioni elettroniche nelle prassi amministrative. Questo progetto si avvale di
importanti e basilari infrastrutture quali:l’indice della Pubblica amministrazione, che individua gli
indirizzi istituzionali della stessa, l’attribuzione della corrispondente casella di posta elettronica ed
altre importanti informazioni; la Posta elettronica certificata.
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Nel 2004 è stata istituita la Rete internazionale della Pubblica amministrazione (RIPA) per
collegare le sedi estere delle Pubbliche amministrazioni in modo sicuro, affidabile e in maniera tale
da stimolare lo sviluppo di applicazioni rivolte alle comunità italiane all’estero e alle aziende
internazionali.
Sempre nel 2004 viene istituito il Comitato tecnico nazionale per il coordinamento
informatico dei dati territoriali.
Nascono i sistemi informativi territoriali (SIT) con lo scopo di gestire, elaborare, diffondere
informazioni georeferenziate relative al territorio (aria, acqua,suolo,sottosuolo).
Con l’approssimarsi della scadenza del contratto RUPA, il CNIPA su incarico del Ministro
per l’innovazione e le tecnologie, ha avviato gli studi necessari per la definizione dello scenario
futuro delle infrastrutture informatiche delle Pubbliche amministrazioni italiane.
Entro il 2007 la RUPA evolverà e sarà assorbita nell’ambito del progetto più ampio, definito
Sistema pubblico di connettività e cooperazione (SPC).
Lo stesso CNIPA definisce il SPC come l’insieme di strutture organizzative, infrastrutture
tecnologiche e regole tecniche, per lo sviluppo, la condivisione, l’integrazione e la circolarità del
patrimonio informativo della Pubblica amministrazione.
Il SPC ha come obiettivo quello di assicurare l’interoperabilità e la cooperazione applicativa
dei sistemi e dei flussi informativi, garantendo la sicurezza e la riservatezza delle informazioni.
Le tecnologie digitali della comunicazione e dell’informazione rappresentano una risorsa
essenziale nel processo di riforma della Pubblica amministrazione e l’interconnessione e
l’interoperabilità sono di importanza basilare.
Il SPC si propone di unificare le amministrazioni pubbliche e per questo viene assimilato ad
una grande autostrada digitale, una infrastruttura immateriale di dimensioni complesse.
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CAPITOLO 2
Il quadro normativo generale.
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2.1 Il diritto e l’informatica.
Lo sviluppo e l’innovazione delle tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni che ha condotto
al progetto di trasformazione della pubblica amministrazione ha portato, soprattutto negli ultimi anni,
cambiamenti ed adeguamenti del sistema normativo nazionale, comunitario ed internazionale.
L’ordinamento giuridico non può sottrarsi dall’affrontare la così definita “rivoluzione digitale”.
La dottrina già da oltre un decennio affronta il tema della rilevanza giuridica del documento
informatico ed è ormai indispensabile conciliare l’immaterialità di internet e della telematica in
generale con il formalismo del diritto.
Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno come caratteristica peculiare la
continua evoluzione e il legislatore si trova costantemente a svolgere un’attività di adeguamento e di
riforma delle norme che disciplinano il settore.
2.2 L’evoluzione normativa.
Le principali norme giuridiche e gli atti di indirizzo che guidano e regolano l’utilizzo delle nuove
tecnologie risalgono ai primi anni Novanta. Gradualmente il sistema normativo ha cercato di stare
al passo delle innovazioni tecnologiche dando le indicazioni adeguate sia riguardo la rilevanza
giuridica degli atti digitali sia per il loro corretto utilizzo.
Oggi si è giunti alla nascita di una legislazione specifica dopo un lungo lavoro di revisione e
riscrittura, in chiave moderna, di tutte le norme che hanno attinenza, diretta e indiretta, con
l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione( Ict ) nell’azione amministrativa
e nei rapporti tra privati.
La nuova normativa è destinata a regolamentare il settore dell’e-government, e proprio per la
sua complessità, è soggetta a scrupolose osservazioni e critiche da parte di giuristi e in particolare
dal Consiglio di Stato, che prima , nel parere del 7 febbraio 2005 sullo schema del D. Lgs. n.82 del
7 marzo 2005 , e poi in quello del 30gennaio 2006, sullo schema di Decreto legislativo recante
modifiche ed integrazioni al D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82, a norma dell’articolo 10 della legge
delega 29 luglio 2003, n. 229, evidenzia come il lavoro del legislatore in materia di tecnologie
dell’informazione e della comunicazione necessita, e sarà così anche per il prossimo futuro, di un
delicato lavoro di analisi che porta all’emanazione di decreti integrativi e correttivi.
Le disposizioni vigenti in materia di società dell’informazione fanno capo a due testi di
primaria importanza che sono il D. Lgs. n.82 del 7 marzo 2005
( Codice dell’amministrazione digitale) e il D.P.R. n.445 del 28 dicembre 2000
( Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione
amministrativa) unitamente alle altre disposizioni riguardanti il protocollo informatico, i sistemi
informatici di gestione dei flussi documentali, la firma digitale, la posta elettronica certificata, il