-INTRODUZIONE-
XX
IL SECOLO DELL'INCERTEZZA
Il XX secolo fu, più dei precedenti, una fase della nostra storia caratterizzata da importanti
stravolgimenti e contrasti che cambiarono nel profondo il mondo in tutti i suoi ambiti, da
quello politico a quello sociale, da quello artistico a quello scientifico.
Molto probabilmente, quando si parla del 1900, la prima cosa che viene in mente alla
maggior parte di noi sono le due guerre mondiali, appellativo correlato alle loro ingenti
proporzioni, mai riscontrate prima di allora e dovute, oltre al grande numero di paesi
coinvolti e di vittime – solo la prima, la grande guerra conta all'incirca 65 milioni di morti,
se si includono anche quelli portati dall'influenza spagnola che dilagò negli anni 1918 e
1919 –, anche al ritmo esponenziale col quale la tecnologia andava evolvendosi, anch'essa
una novità, che portò innovazioni come la bomba atomica, arma di distruzione di massa,
impiegata per la prima volta a scopi militari durante il secondo conflitto mondiale per
mano degli alleati.
I due conflitti mondiali recarono al mondo moderno, oltre alle ingenti perdite di vite
umane, un clima di smarrimento, d'incertezza per il futuro, disillusione nei confronti della
civiltà. In particolare, durante il primo dopoguerra si assistette a un importante crollo nei
valori di prosperità, progresso e fiducia nella civiltà tipici della Belle Époque e ad
un'insoddisfazione generale dovuta alle condizioni del trattato di Versailles (1919) che
vedeva pesanti condizioni per le nazioni vinte e altrettante considerate ingiuste per altre
nazioni (come la vittoria mutilata dell'Italia), il tutto aggravato da una difficile situazione
economica.
La Germania, alleata dello sconfitto impero austroungarico, subì punizioni severe: la
riduzione del territorio nazionale di 75.000 chilometri quadrati; la perdita delle colonie; un
ammontare di 132 miliardi in marchi d'oro per le spese di ristrutturazione; l'invasione nel
1923 della Ruhr da parte dell'esercito francese dovuto alla reticenza dei tedeschi nel
saldare il debito di guerra; inoltre, fu vittima di una pesantissima inflazione durante il
periodo repubblicano.
L'indignazione scaturita da questi severi diktat inizialmente si tradusse con la caduta
dell'impero tedesco in seguito a moti popolari ispirati alla rivoluzione russa, che miravano
al riscatto delle classi subalterne fortemente colpite dalle conseguenze della guerra. Si
posero così le basi che portarono all'instaurazione di un sistema istituzionale di stampo
socialdemocratico: la repubblica di Weimar. L'ambiente repubblicano vide una grande
proliferazione in campo artistico e culturale. Tali premesse portarono alla nascita della
corrente neo oggettivista intorno agli anni '20. Ponendo le sue basi nel Neoclassicismo, tale
corrente auspicava ad un'arte ripulita da "mistica con presunzioni false e sentimentali
1
",
dall'estetica giornalistica, fotografica e artigianale, la quale influenzò anche la nascita di nuovi
fenomeni artistici come la Zeitoper e il teatro epico brechtiano. Tuttavia, la neonata
1 cit. Max Beckmann, esponente dell'ala sinistra o verista della Neue Sachlichkeit.
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repubblica vide il suo disfacimento a causa delle conseguenze della prima guerra
mondiale, favorendo di fatto l'avvento della Germania nazista nel 1933, che spinse ad
emigrare, già a partire dallo stesso anno e principalmente verso gli USA, una buona
quantità di persone per motivi razziali e ideologici. Tra questi possiamo annoverare il
fisico Albert Einstein e il compositore Arnold Schönberg, entrambi emigrati a causa delle
loro origini ebraiche (ottennero in seguito la cittadinanza americana), ed anche Paul
Hindemith, il quale si allontano solo nel 1938, a seguito dell'accusa di artista degenerato.
Le innovazioni culturali
La fase di transizione dal periodo romantico al secolo dell'incertezza viene definita Belle
Époque, un periodo di prosperità caratterizzato da una incalzante industrializzazione e
nuove scoperte in campo tecnologico e scientifico che contribuirono a migliorare
sensibilmente la qualità della vita per gran parte della popolazione.
Ebbero un ruolo fondamentale i grandi progressi tecnologici nel mondo dei trasporti: per
le strade delle città americane ed europee si potevano ammirare le prime automobili, le
reti ferroviarie ebbero un'enorme e capillare espansione, i trasporti marittimi vennero
ammodernati con la produzione dei primi transatlantici (non a caso, l'affondamento del
Titanic avvenuto nel 1912 venne considerato come un fallimento della Belle Époque), per
non dimenticare il primo volo aereo a bordo di un rudimentale aeroplano inventato dai
fratelli Wright nel 1903.
Il progresso delle infrastrutture e la fiorente economia ebbero un'importante eco anche sul
piano culturale culminante nell'organizzazione di Esposizioni Universali: grandi
esposizioni a tema durante le quali era possibile assistere alle ultime innovazioni
tecnologiche, ma anche importante occasione di confronto fra culture europee ed extra-
europee. Ciò divenne ben presto una rilevante fonte di ispirazione per le correnti artistiche
e letterarie, che nutrirono un vivo interesse per l'esotismo e per il primitivismo. Ad
esempio, tale interesse è riscontrabile nella pittura e nelle ceramiche di Gauguin, il quale
introdusse numerosi elementi dell'arte e dei paesaggi thaitiani nella sua arte, e nella
successiva arte dei Fauves e Picasso, il quale si interessò e studiò le maschere delle culture
africane. Il panorama musicale non rimase escluso da questo processo. L'esempio più
famoso di ibridazione artistica è rappresentato dalla musica di Debussy che sperimentò
l'utilizzo di sistemi musicali non più tonali ma pentatonici ed esatonali, mutuati dal
gamelan balinese. Seguirono sulla scia del gamelan altri compositori come Bartók e
Messiaen.
Sempre in ambito musicale, l'importanza di questo secolo si deve anche a innovazioni che
diedero il via a un cambio di paradigma nella fruizione musicale.
L'avvento del fonografo sancì l'inizio della trasformazione della musica da evento
sporadico, irripetibile ed unicamente trasmissibile da parte di un esecutore, ad evento
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cristallizzato nel tempo, riproducibile meccanicamente infinite volte. Si potrebbe quindi
parlare di una progressiva industrializzazione della musica, fenomeno che vide la nascita
delle prime case discografiche che, per ovvie ragioni di mercato, sceglievano con cautela,
particolarmente acuta nei confronti dei compositori contemporanei, i prodotti degni di
essere commercializzati. I prodotti degni erano – e sono tutt'ora – quelli più adatti a colmare
i bisogni di un vasto e variegato pubblico di ascoltatori e dunque, maggiormente popolato
da individui poco impegnati dal punto di vista culturale. Si può cominciare a parlare di
musica commerciale che, allora, spaziava dalla musica classica-leggera e lirica
2
, alla canzone
popolare e al jazz, diffusosi a macchia d'olio in Europa dopo l'arrivo degli americani.
Contemporaneamente la trasmissione in diretta di programmi radiofonici, che prevedeva
anche la diffusione di esecuzioni musicali dal vivo (prevalentemente di musica classica
agli esordi), contribuì a conservare l'irripetibilità dell'evento musicale, diffondendolo su
una più larga scala e favorendo così l'ingresso della musica nella vita quotidiana
praticamente per tutta la popolazione. Ne trassero beneficio anche compositori e musicisti,
cominciando dalla Germania negli anni della Repubblica di Weimar. Vennero fondate le
prime orchestre delle radio, quelle di Lipsia e Berlino nel 1923, e si presentò ben presto la
necessità di composizioni scritte ad hoc per la radio, a volte brevissime, in maniera tale da
essere spendibili anche in caso di difficoltà tecniche.
Paul Hindemith fu il primo a cimentarsi nella composizione di musica destinata
specificamente alle trasmissioni radiofoniche. Il suo primo lavoro destinato a questa nuova
funzione è rappresentato da una raccolta di tre pezzi intitolata Anekdoten für Radio
(aneddoti radiofonici, successivamente Drei Stücke für funf Instrumente) scritti per la radio
di Francoforte nel 1925, l'organico prevede una piccola ensemble composta da violino,
clarinetto, tromba, contrabbasso e pianoforte, tale raccolta fu ideata per ovviare agli
inconvenienti tecnici delle trasmissioni. Al 1929 risalgono altre due importanti
composizioni dedicate sempre alla stessa emittente, Das Berliner Requiem, su testo di Brecht
e musica di Kurt Weill, allievo di Busoni, influenzato dall'estetica della Nuova Oggettività,
e Der Lindberghflung, nato dalla collaborazione tra Hindemith, Weill e Brecht, dramma
didattico basato sul volo transatlantico in solitaria effettuato da Charles Lindbergh. Tutti
lavori dai quali si può assaporare quella che era l'estetica neo oggettivista, basata sulle
tematiche sociali e della modernità, raccontate con distacco giornalistico. La raccolta
Anekdoten für Radio è stata composta per ovviare a dei problemi della nuova tecnologia,
non per rincorrere "falsi sentimentalismi" ma per assolvere a una funzione, e Der
Lindberghflung venne ideato dai tre per acculturare i più su un'evento di cronaca moderna.
Altre innovazioni tecnologiche che furono un nuovo veicolo di trasmissione in vasta scala
per la musica furono rappresentate dal cinema e più tardi dalla televisione. I nuovi mezzi,
utilizzati anche a scopo artistico, diedero il via alla produzione di musica destinata alle
pellicole cinematografiche, di jingle pubblicitari e musica scritta appositamente per varietà
musicali, produzione ascrivibile alla musica funzionale o d'uso (Gebrauchmusik).
2 Un esempio di musica classico-leggera può essere rappresentato i walzer di tradizione viennese, come
quelli degli Strauss, che si collocavano tra i principali passatempi della borghesia mitteleuropea; per quanto
riguarda la lirica, i primi dischi ad avere da subito grande successo globale furono quelli di Caruso.
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Nel contempo, la musica d'arte contemporanea, la Nuova Musica, si stava allontanando
sempre di più dalle convenzioni musicali che avevano permeato la scrittura della musica
fino al XIX secolo inoltrato e stava quindi, complice l'industrializzazione musicale, perdendo
popolarità al vasto pubblico e si rivolgeva perlopiù agli "addetti ai lavori". Per tenere vivo
il panorama contemporaneo, vennero istituite diverse società o associazioni musicali. Tra
queste ricordiamo la Verein für musikalische Privataufführungen (Associazione per esecuzioni
musicali private), fondata da Arnold Schönberg con alcuni suoi allievi nel 1918, che operò
nella città di Vienna, fortemente conservatrice, musicalmente parlando. Inoltre, vennero
istituiti numerosi festival musicali che rappresentavano un'occasione di incontro per i
compositori della Nuova Musica e per l'esecuzione e la diffusione di quest'ultima. Tra tutti
ricordiamo quello organizzato nella cittadina termale di Donaueschingen inaugurato nel
1921 con l'escuzione del quartetto Op. 16 di Paul Hindemith.
Anche le scoperte scientifiche diedero il loro contributo sul piano culturale, ad esempio la
Teoria della relatività (1905) di Albert Einstein, per la quale tempo e spazio non sono più
misurabili in maniera universale ma dipendono dal sistema di riferimento dal quale
vengono analizzati. Essa mise in crisi il sistema newtoniano-positivista e anni di sicurezze
scientifiche; l'unica certezza riscontrabile divenne il repentino divenire del mondo. Con ciò
la scienza entrò in una nuova fase, nella quale non può più prevedere con piena certezza
l'andamento di un determinato fenomeno, facendo dell'indeterminazione il nuovo
paradigma scientifico e non solo.
La trasformazione culturale, in quanto tale, ebbe influenza anche sul piano filosofico
manifestandosi nel crollo delle correnti idealiste e positiviste post-kantiane di fronte alla
reazione antipositivista di filosofi come Henri Bergson in Francia, il quale si concentrò
sulla nozione di tempo sulla falsa riga della teoria della relatività einsteiniana, facendo una
distinzione tra tempo della scienza (oggettivo e quantitativo, simile a una collana di perle) e
tempo della vita (soggettivo e qualitativo, simile a un filo di spago aggrovigliato), tale
distinzione sortirà una grande influenza nel campo delle arti – basta pensare al Cubismo o
al Futurismo nei quali il tempo viene spazializzato trasponendo sull'immagine eventi
diacronici o visti da più prospettive simultaneamente, una visione quindi qualitativa e non
scientifica della natura –.
L'insicurezza e la delusione alberganti nella civiltà moderna post-bellica potrebbero essere
direttamente correlate alla nascita di un'altra corrente filosofica che fonda le sue radici nel
nichilismo nietzschiano, propugnatore della morte di Dio ergo, delle credenze e dei valori
comuni della società dai quali può derivare un senso di smarrimento, che si scarica
sull'accettazione di falsi miti, o un senso di accettazione della condizione umana tipica
dell'Übermensch. Si tratta dell'Esistenzialismo, che vede tra i maggiori esponenti
personalità come quelle di Martin Heidegger e Jean Paul Sartre, i quali si impegnarono
sulla riflessone critica del vuoto di certezze e la crisi dei valori – le incertezze – che
contraddistinguevano – e tutt'ora lo fanno – l'età moderna, problematiche lontane dalle
astrazioni metafisiche tipiche dell'idealismo e più vicine all'esistenza individuale.
Non a caso, la corrente esistenzialista vede nelle sue fondamenta filosofiche la
fenomenologia di Husserl, il cui princìpio può essere riassunto in un motto: "Tornare alle
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