2. Il comprensorio sciistico di Rivisondoli
2.1. Inquadramento geografico e climatico
Il territorio di Rivisondoli è ubicato sugli Altipiani Maggiori, tra i
monti del Parco Nazionale d’Abruzzo, ad ovest, e quello del Parco
Nazionale della Maiella, a nord. Gli altipiani costituiscono, quindi,
una sorta di cerniera fisica e biologica tra l’area della Marsica e quella
della Maiella.
L’area geografica degli Altipiani è caratterizzata da una successione di
piani carsici di cui il più noto ed esteso è il Piano delle Cinque Miglia.
Quest’ultimo si sviluppa per circa 9 km da nord-ovest a sud- est tra i
gruppi montuosi del Rotella e del Pratello.
Il territorio di Rivisondoli culmina a sud-ovest nel Monte Pratello che,
con la Serra del M .Paradiso e Pizzo Alto, costituisce il bacino sul
quale è sviluppato il comprensorio sciistico.
Il clima degli Altipiani è temperato-freddo, con inverni marcati e
accentuati caratteri di continentalismo. Secondo la classificazione
della “Carta bioclimatica d’Italia” (Tomaselli et al. ,1973), gli
Altipiani Maggiori rientrano nella regione axerica fredda, sottoregione
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temperato-fredda, caratterizzata da una curva termica che scende al di
sotto di 0° C per un periodo massimo di tre - quattro mesi e che è in
ogni stagione inferiore alla curva ombrica: non vi sono, quindi, periodi
di aridità.
Dai dati della stazione meteorologica di Pescocostanzo (1395 m s.m.)
si deduce inoltre :
- le precipitazioni totali sono di oltre 900 mm annui, ripartiti
solitamente su 90-100 giorni, con un massimo fra Novembre e
Dicembre e un minimo in Luglio-Agosto ;
- le precipitazioni nevose ammontano a 400 mm ripartiti in 30
giorni tra Ottobre e Maggio con un massimo in Febbraio ;
- la temperatura media annua è di 8,1° C , con un massimo in
Agosto (19° C) ed un minimo in Gennaio (-17° C) .
Nell’ambito del macrobioclima temperato, il territorio è interessato
dai seguenti piani bioclimatici :
- montano, corrispondente all’area di distribuzione potenziale
del faggio ;
- subalpino, relativo alla fascia degli arbusteti prostrati ;
- alpino, delle praterie di altitudine.
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2.2. Inquadramento geomorfologico e vegetazionale
Gli aspetti ed i caratteri geomorfologici del bacino di Monte Pratello-
Rivisondoli vanno visti nell’ottica generale di tutta l’area degli
Altipiani, tenendo conto poi delle piccole differenze di carattere
strettamente locale . Gli Altipiani Maggiori d’Abruzzo rappresentano
vaste arre ad un’altitudine media di 1250 m s.m. separate da rilievi
calcarei in allineamento SE-NO con cime fino al oltre 2000 m s.m.
L’area degli Altipiani è costituita da un substrato calcareo mesozoico
(giurassico-cretacico), separato da una lacuna stratigrafica paleogenica
dalle formazioni mioceniche.
L’area di partenza degli impianti sciistici, all’estremità meridionale
del Piano delle Cinque Miglia , sorge su di un conoide alluvionale non
più in attività. La sua origine è dovuta a fenomeni di erosione che
hanno interessato le principali linee di incisione del gruppo del Monte
Pratello e di Pizzo Alto. Tuttora sono distinguibili aree interessate a
fenomeni di ruscellamento dovuto allo scioglimento delle nevi al
termine della stagione invernale.
Lungo le creste dei monti Pratello e Pizzo Alto sono evidenti le tracce
di corpi di frana per crollo e ribaltamento non più attivi inoltre è
presente una lieve attività detritica che interessa in particolare la zona
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del Cucchiaio di Monte Pratello. Tale area è stata oggetto in passato
anche di fenomeni di deformazione gravitative superficiali lente. Da
notare a nord di Monte Pratello la presenza di alcune forme tettoniche
e strutturali tra le quali, in particolare, un orlo di scarpata di linea di
faglia. Le principali forme vegetali presenti sono rappresentate dai
boschi di latifoglie (faggi), in particolare cedui matricinati, che
ricoprono ampie aree della Serra del Monte Paradiso, di Monte
Pratello e di Pizzo Alto fino ad una altitudine di 1800 m s.m. Sulle
sommità di tali rilievi le faggete di alto fusto prendono il posto delle
piantagioni a ceduo. Ad altitudini superiori ai 1800 m s.m.
scompaiono i boschi di faggi e la copertura del suolo è dominata da
pascoli naturali e praterie di alta quota che sono presenti anche a quote
più basse nelle vallecole che intersecano il Vallone del Pratello.
Nell’area del cucchiaio di Monte Pratello, tra un’altitudine di 1800 e
2000 m s.m. , il suolo presenta una copertura con vegetazione rada in
cui si distinguono piccoli affioramenti rocciosi.
2.3. Impianti di risalita e piste da sci
Il comprensorio sciistico di Rivisondoli è sviluppato sui rilievi del
Monte Pratello, della Serra del Monte Paradiso e di Pizzo Alto
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occupando un’area di oltre 1200 ettari fra i 1250 m s.m. del Vallone
del Pratello, sede della stazione di partenza e dei servizi (direzione,
biglietteria, parcheggi, ecc) ed i 2058 m s.m. di Monte Pratello
(vertice geodetico della rete cartografica nazionale dell’IGM).
L’ambito territoriale di Rivisondoli, insieme con Roccaraso-
Aremogna, offre oltre 110 Km di piste da sci per una portata
complessiva di oltre 25000 persone ora. Tali caratteristiche fanno di
Rivisondoli-Roccaraso il più importante centro sciistico del Centro-
Sud Italia ed il 7° a livello nazionale.
Allo stato attuale sono presenti 8 impianti di risalita fra sciovie,
seggiovie e cabinovie. Inoltre è in fase di realizzazione una nuova
seggiovia triposto in località Il Feudo che amplierà dal 2005 le
dimensioni del comprensorio.
Il tracciato degli impianti di risalita e delle relative piste segue, nella
maggior parte dei casi, le naturali linee di incisione del bacino. Le
piste da sci derivano la propria denominazione dai vari impianti di
risalita presso i quali vengono comunicati i diversi gradi di difficoltà
che, dal verde al nero, ciascuna presenta.
Nelle tabelle che seguono sono riportate le principali informazioni
relative agli impianti di risalita ed alle piste.
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- Impianti di risalita
Quota Quota Portata Durata
Lunghezza
Partenza Arrivo Oraria Percorso
Impianto m m m persone min
Sciovia doppia
1727 1850 468 1400 5
Crete Rosse
Sciovia Pratelletto 1800 1990 625 900 5
Seggiovia biposto
1390 1850 1447 1300 10
Pino Solitario
Cabinovia esaposto
1404 1850 1937 2400 6
Monte Pratello
Manovia Campo
1380 1420 210 600 3
Scuola
Seggiovia quadriposto
1319 1400 679 2400 4
Fontanile
Sciovia Prato 1550 1950 1180 1800 8
Sciovia Valloncello 1950 2050 383 720 5
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- Piste da sci
Quota Quota
Lunghezza Difficoltà
Partenza Arrivo
Pista m m m
Crete Rosse 1850 1732 2065 rossa
7 bis 1814 1390 2065 rossa
Panoramica 1990 1867 2117 azzurra
Pratelletto 1990 1850 1000 nera
Rossa 1850 1390 1708 rossa
Del Bosco 1850 1390 1300 rossa
Azzurra 2032 1395 4910 azzurra
Esse 1936 1700 1061 rossa
Valloncello 2032 1956 730 rossa
Direttissima 2032 1415 1838 nera
Superesse 1875 1572 840 nera
Campo Scuola 1330 1300 152 azzurra
Fontanile 1390 1300 700 azzurra
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2.4. Valanghe storiche
A partire dal 1963 nel comprensorio sciistico di Rivisondoli si sono
verificati diversi eventi valanghivi. In particolare, in base alle
monografie redatte dal Corpo Forestale dello Stato, sono stati censiti 8
eventi valanghivi. Si riporta nel seguito un quadro con le informazioni
relative a tali eventi ed una cartografia tratta dalla Carta Storica delle
Valanghe. Tale carta, redatta dal Servizio per la Protezione Civile
della Regione Abruzzo, rappresenta, allo stato attuale, l’unico
supporto informativo riguardante il rischio valanghe in Abruzzo.
Le valanghe documentate nel territorio di Rivisondoli presentano
alcune caratteristiche comuni :
- Epoca del distacco fra gennaio e marzo ;
- Altitudine distacco fra 1800 e 2000 m s.m. ;
- Esposizione dei versanti Nord-Est .
Le valanghe documentate a partire dal 1963 hanno interessato l’intera
cerniera montana tra Pizzo Alto e Monte Pratello. Particolarmente
attiva è l’area del Cucchiaio di Monte Pratello da dove si sono
originate 6 delle 8 valanghe censite.
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Alcune di queste hanno avuto caratteristiche distruttive come ad
esempio l’evento n. 189 del 1984 che, percorso l’intero vallone del
Pratello, ha causato la distruzione parziale della stazione di partenza
della Cabinovia Monte Pratello. Dalla documentazione esaminata e
dalle informazione raccolte in situ, nell’area del Cucchiaio si
verificano tuttora dei lievi fenomeni di distacco con caratteristiche di
regolarità a periodicità annuale.
Sono inoltre segnalati anche danni a persone.
La valanga n. 95 del 1966 , provocata dal passaggio di persone, ha
sepolto superficialmente due escursionisti. Ben più drammatico è stato
l’evento n. 159 del 1970 in cui si è verificata la morte di tre persone ed
il ferimento di altre quattro persone.
L’entità degli eventi verificatisi nel passato hanno indotto, negli anni,
le varie società di gestione degli impianti di dotarsi in aree ritenute
particolarmente a rischio di barriere fermaneve in legno. Inoltre è da
segnalare una intensa e costante attività di prevenzione che coinvolge
il Corpo Forestale, il responsabile valangologo degli impianti ed il
Comune attraverso la Commissione per la prevenzione del rischio da
valanga. Sulla base delle informazioni niveometeorologiche ed i pareri
delle figure sopraindicate il Sindaco può decidere la chiusura, totale o
parziale, degli impianti di risalita.
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Figura 1 : Carta storica delle valanghe (Rivisondoli)
2.5. Analisi del rischio
2.5.1. Identificazione dei canaloni da valanga
Il modo migliore per individuare queste zone in una determinata
valanga è quello di osservarla sistematicamente, tuttavia le dimensioni
massime di un canalone possono di solito essere desunte solo da
indagini storiche o da valutazioni che ipotizzano il verificarsi di
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