6
La logica sfumata
2
rappresenta perciò un compromesso fra la
precisione della logica classica e l’imprecisione del
ragionamento umano, nel tentativo di dare ai computer una
logica che abbia la flessibilità del linguaggio quotidiano e la
precisione del linguaggio della logica formale, consentendo
perciò all’intelligenza artificiale di operare in situazioni prima ad
essa precluse, ovvero in una condizione di vaghezza 〈fuzziness〉.
2
« The theory of fuzzy subsets is, in effects a step toward a rapprochement
between the precision of classical mathematics and the pervasive
imprecision of the real world: a rapprochement born of the incessant human
quest for a better understanding of mental processes and cognition.
At present we care unable to design machines that can compete with humans
in the performance of such tasks as recognition of speech, translation of
languages, comprehension of meaning, abstraction and generalization,
decisionmaking under uncertainty and, above all, summarization of
information.
In large measure, our inability to design such machines stems from a
fundamental difference between human intelligence, on the other.
The difference in question lies the ability of the human brain, an ability
which present day digital computers do not possess, to think and reason in
imprecise, non quantitative, fuzzy terms.
It is this ability that makes it possible for humans to decipher sloppy hand-
writing, understand distorted speech, and focus on that information which is
relevant to a decision. And it is the lack of this ability that makes even the
most sofisticated large scale computers incapable of communicating with
humans in a natural, rather than artificially constructed, languages ».
L.A. ZADEH, pref. a A. KAUFMANN, Introduction to the theory of fuzzy
subset, vol. I, Academic Press (1975), p. IX.
7
La logica sfumata si sviluppa dalle prime pubblicazioni di Zadeh
fino alla fine degli anni ’70 quasi esclusivamente come teoria
degli insiemi
3
. Bisognerà attendere il 1979 per avere il primo
vero articolo di logica sfumata, dovuto al logico ceco Y.
Pavelka
4
.
3
C.V. NEGOITA - D.A. RALESCU, Applications of fuzzy sets and
systems analysis, Basel Stuttgart: Birkausen Verlag , (1975).
A. KAUFMANN, Introduction to the theory of fuzzy subsets, vol. I,
Academic Press, (1975).
L.A. ZADEH - KING SUN FU - K. TANAKA - M. SHIMURA, Fuzzy
sets and their applications to cognitive and decision processes, Academic
Press, (1975).
M.M. GUPTA - G.N. SARIDIS - B.R. GAINES, Fuzzy automata and
decision processes, North-Holland, (1977).
D. DUBOIS - H. PRADE, Fuzzy sets and systems, Academic Press,
(1980).
4
Y. PAVELKA, On fuzzy logic I. Many-valued rules of inference, (pp. 45-
52) Zeitschrift für mathematische Logik und Grundlagen der
Mathematik, vol. 25, 1979.
Y. PAVELKA, On fuzzy logic II. Enriched residuated lattices and
semantics of propositional calculi (pp. 119-134), Zeitschrift für
mathematische Logik und Grundlagen der Mathematik, vol. 25, 1979.
Y. PAVELKA, On fuzzy logic III. Semantical completeness of some many
valued propositional calculi, (pp. 464-467), Zeitschrift für mathematische
Logik und Grundlagen der Mathematik, vol. 25, 1979.
8
Si deve soprattutto all’opera di Y. Pavelka, G. Gerla
5
, V. Novak
6
ed E. Turunen
7
l’attuazione del programma di L.A. Zadeh di
costruire « una logica con valori di verità sfumati, connettivi
sfumati e regole d’inferenza sfumate »
8
.
5
G. GERLA, Pavelka’s fuzzy logic and free L-subsemigroups, (pp. 123-
129), Zeitschrift für mathematische Logik und Grundlagen der
Mathematik, vol. 31, 1985.
G. GERLA, An extension principle of fuzzy logics (pp. 367 ss.),
Mathematical logic quaterly, vol. 40, n° 3, 1994.
G. GERLA, Comparing fuzzy and crisp deduction systems (pp. 317-328).
Fuzzy sets and systems, vol. 67, 1994.
A. DI NOLA - G. GERLA, Fuzzy models of first order languages (pp. 331-
340), Zeitschrift für mathematische Logik und Grundlagen der
Mathematik, vol. 32, 1986.
G. GERLA - R. TORTORA, fuzzy natural deduction, (pp. 67-77),
Zeitschrift für mathematische Logik und Grundlagen der Mathematik,
vol. 36, fasc. I, 1990.
6
V. NOVAK , First-order fuzzy logic, (p. 67 ss.), Studia logica, vol. 46, n°
1, March, 1987.
7
E. TURUNEN, Well-defined fuzzy sentential logic, Mathematical logic
quaterly, vol. 41, n° 2, 1995, p. 236 ss.
8
« [...] a logic with fuzzy truths, fuzzy connectives, and fuzzy rules of
inference ».
L.A. ZADEH, pref. a A. KAUFMANN, Introduction to the theory of fuzzy
subset, vol. I, Academic Press (1975), p. IX.
9
CAPITOLO PRIMO
UN TENTATIVO DI FORMULAZIONE
Logica degli enunciati.
Nella logica classica ogni enunciato o è vero o è falso.
Nella logica sfumata invece un enunciato è indeterminato
9
e
compito di tale logica è di studiare il GRADO DI VERITÀ
dell’enunciato stesso che è posto nell’intervallo
10
[0, 1]. Questo
perché mentre nella logica classica l’enunciato “Questo fiore è
rosso” è vero o falso, nella logica sfumata l’enunciato “Questo
fiore è rosso” indica un’infinita gamma di rossi che noi
9
« [...] One of the chief limitations of classical logic is that a sentence has to
be either true or false, whereas in ordinary discourse truth-values do not
always arise, or if they do, then they are not clearly determinate. A major
cause of these ambiguities is the unavoidable vagueness of predicates and
relations, and in his work on fuzzy sets ZADEH has attempted to overcome
this difficulty by constructing a system which accomodates indeterminacy.
While in classical logic we would have to accept that “Fred is a tall man” is
either true or false, in fuzzy set theory we agree that “tall man” is an unclear
predicate lacking precise boundary lines of membership and non-
membership, and so we assign to Fred a real number in [0,1] as his
membership grade to the fuzzy set of tall men. In general, if the object x
belongs to the fuzzy set A with membership grade λ , then [...] we write:
µ
A
(x)=λ , λ∈ [0,1]
Classical logic is now seen as the special case where µ is a two-valued
membership function, usually taking the values 0 and 1 ».
I. GRATTAN GUINNESS, Fuzzy membership mapped onto intervals and
many-valued quantities (pp. 149-160), Zeitschrift für mathematische
Logik und Grundlagen der Mathematik, vol. 22, 1976, p. 149 § 1.
10
INTERVALLO: In matematica, se a e b sono due numeri reali qualunque,
ed a < 1, si dice INTERVALLO da a a b l’insieme di tutti i numeri reali
10
dobbiamo determinare con un grado di verità. Partiamo da un
colore assolutamente non rosso che ha un grado di verità 0, a un
colore leggermente rosso che ha un grado di verità, poniamo, di
0,2, ad un colore abbastanza rosso che ha un grado di verità 0,6
fino ad un colore assolutamente rosso che ha un grado di verità
1.
Ovviamente nel caso in cui il grado di verità è uguale a 0 o 1
ricadiamo nel caso della logica classica.
In maniera più precisa, si può dire che nella logica sfumata lo
scopo di un apparato deduttivo è quello di produrre da un
insieme sfumato 〈fuzzy set〉 di assiomi
11
l’insieme sfumato delle
relative conseguenze. Nella logica classica basta fissare
l’insieme delle formule che si sa essere vere.
Un modo alternativo nella logica classica sarebbe quello di
fissare l’insieme delle formule che si ritengono false.
Nella logica sfumata abbiamo invece bisogno di analizzare
un’informazione del tipo “x è alto” è vero con grado che oscilla
fra 0,5 e 1. Dunque nella logica sfumata si parte da un insieme
sfumato di assiomi υ in [0,1].
Data una formula α l’informazione espressa da υ (α ) [valutazione
di α ] non è che il valore di verità di α è υ (α ) ma che il valore di
verità di α è ALMENO
12
υ (α ).
fra a e b. L’intervallo è indicato con i simboli [a, b].
11
« [...] Let υ :f→ u be any fuzzy set of formulas that we call INITIAL
VALUATION OR FUZZY SET OF PROPER AXIOMS ».
G. GERLA, Comparing fuzzy and crisp deduction systems, (pp. 317-328).
Fuzzy sets and systems, vol. 67, 1994, p. 321, § 4.
(P.S.: Per f si intende l’insieme degli elementi che chiamiamo formule e per
u l’insieme dei numeri naturali nell’intervallo [0,1] ).
12
« [...] The meaning of υ is that for every α we believe that α is true at
least at degree υ (α ) ».
G. GERLA, An extension principle of fuzzy logic, Mathematical logic
11
Cioè, se noi diciamo che Antonio appartiene all’insieme degli
uomini alti, il suo grado di appartenenza, poniamo, sarà almeno
0,6, ma ciò non esclude che possa essere anche un valore più
alto. Perciò nella logica sfumata il grado di appartenenza è una
soglia
13
minima (o massima, a seconda dei casi).
Questo punto è importantissimo, perché ci fa notare una
fondamentale differenza tra logiche polivalenti e logica sfumata,
che pure sono intimamente collegate fra loro.
MENTRE NELLE LOGICHE POLIVALENTI I VALORI DI
VERITÀ INTERMEDI SONO FISSI ( 0,2 , 0,4 , 0,6 , 0,8
ecc. ) NELLA LOGICA SFUMATA I VALORI DI VERITÀ
INTERMEDI SONO UNA SOGLIA ( ALMENO 0,2 ,
ALMENO 0,4 , ALMENO 0,6 ecc. ).
Da ciò scaturisce un’altra conseguenza importante: la logica
sfumata si preoccupa, dato un ragionamento deduttivo, di
controllare la trasmissione dei valori di verità dalle premesse alla
conclusione.
Questo problema invece non si pone né per la logica classica né
per le logiche polivalenti in quanto il loro scopo è quello di
produrre tautologie cioè formule che assumono sempre i valori
designati
14
.
quaterly, vol. 40, n° 3, 1994, p. 361, § 4.
13
« [...] The meaning of υ is that EVERY FORMULA α IS TRUE AT
LEAST AT DEGREE υ (α ) ».
G. GERLA, Comparing fuzzy and crisp deduction systems, Fuzzy sets and
systems, vol. 67, 1994, p. 321, § 4.
14
« The concept of a TAUTOLOGY familiar from the two valued case is as
follows: a tautology is a formula that UNIFORMLY TAKES ON THE
TRUTH VALUE T FOR ANY AND EVERY ASSIGNMENT OF TRUTH
VALUES TO ITS PROPOSITIONAL VARIABLES.
This concept is really generalized to apply to many-valued systems of logic.
Given a many-valued system [...] we can classify certain of its truth-values
as DESIGNATED, i.e., as representing “truth-like” truth-values.
A formula will be a TAUTOLOGY of the many-valued logic in question,
12
L’unica differenza tra logica classica e logiche polivalenti da
questo punto di vista è che nelle logiche polivalenti a volte
dobbiamo abbassare il livello di ciò che riteniamo tautologico
(cioè nella logica classica è tautologico tutto ciò che ha un valore
di verità 1, nelle logiche polivalenti, invece, si riterrà, ad
esempio, sufficiente per essere definito tautologico tutto ciò che
un valore di verità, poniamo, di 0,8 o di qualsiasi altra scelta).
Invece le tautologie non interessano particolarmente nella logica
sfumata. Questo perché nella logica sfumata lo scopo principale
è quello di controllare la quantità di informazione (valore di
verità) dalle premesse alla conclusione, come abbiamo detto
sopra, in quanto può verificarsi il caso in cui la quantità di
informazione delle premesse non si conservi con lo stesso grado
nella conclusione.
Può cioè verificarsi una progressiva perdita di informazione nel
corso del ragionamento deduttivo, come vedremo nell’analisi di
alcuni paradossi.
È qui la principale differenza fra la logica sfumata (in cui può
verificarsi una perdita di informazione) e le logiche polivalenti
(in cui non si verifica una perdita di informazione) che spesso
utilizzano le stesse metodologie.
In molte logiche sfumate (infatti esistono numerose varianti di
tale logica) la semantica è la stessa delle logiche polivalenti.
È la sintassi, o meglio, l’apparato inferenziale che cambia.
subject to the specified designations of truth-values, if it uniformly takes on
a designated truth-value for any and every assignment of truth-values of its
propositional variables.
We shall speak of a formula as SATISFYING a set of many-valued truth
talbes (with specified designation) when it is a tautology with respect to
them».
N. RESCHER, Many-valued logic, McGraw-Hill Book Company, New
York, 1969, p. 66, § 12.
13
Possiamo fare il seguente schema:
α
1
, .........., α
n
| α ↔ α
1
∧ ..........∧ α
n
→ α
↓ ↓
schema inferenziale tautologia nella logica
classica o nelle logiche
polivalenti
↓
catena di ragionamenti
in cui bisogna control-
lare che non vi sia
perdita di informazione
(logica sfumata)
È da notare che nella logica classica vale il TEOREMA DI
DEDUZIONE α | β ↔ | α → β
cioè riuscire a dimostrare β a partire da α è la stessa cosa che
provare la tautologia α → β .
Questo significa che se riusciamo a dominare le tautologie
riusciamo anche a dominare la dimostrazione sotto ipotesi.
Quindi dimostrare tautologie o dimostrare formule sotto ipotesi
nella logica classica è la stessa cosa. Questo è il motivo per cui
la logica classica si sofferma solo sulle tautologie.
Nelle logiche a più valori in generale il TEOREMA DI
DEDUZIONE NON VALE e questo è un primo ostacolo a
ricondursi alle sole tautologie.
Comunque nella tradizione delle logiche polivalenti c’è sempre
lo studio delle FORMULE VALIDE dove si intende per formula
valida una formula che assume un valore abbastanza alto
all’interno di un certo insieme di valori che si considerano
sufficienti. In questo modo possono essere prodotte le tautologie.
14
Comunque, già nelle logiche polivalenti si pone il problema
della DEDUZIONE DA IPOTESI.
La logica sfumata, che è un’estensione delle logiche polivalenti,
considera quest’ultimo come il suo problema fondamentale.
La logica sfumata cioè si preoccupa soprattutto di studiare la
DEDUZIONE SOTTO IPOTESI DATE, problema che ha la
preminenza su quello delle TAUTOLOGIE.
Infatti, se non c’è equivalenza fra la nozione di DEDUZIONE
DA IPOTESI e quella di TAUTOLOGIA allora dobbiamo
studiare i due problemi in maniera separata.
Quindi dobbiamo studiare sia il problema di dimostrare le
formule valide sia quello della deduzione sotto ipotesi che ci
darà anche il problema delle TAUTOLOGIE, perché una
deduzione sotto nessuna ipotesi dà luogo ad una tautologia.
La logica sfumata, cioè, vuole studiare che cosa significa
dimostrare una formula sotto ipotesi che sono vere con un certo
grado.
In maniera più dettagliata, la logica sfumata vuole vedere il
grado con cui si può dimostrare una formula quando si
conoscono i gradi di verità delle premesse di un ragionamento.
Rimane un ultimo problema, e cioè come definire la tautologia
nella logica sfumata. A questo proposito introdurremo un nuovo
concetto di tautologia e di contraddizione che sono una
generalizzazione di quelli classici.
Queste nuove teorizzazioni sono una creazione originale di G.
Gerla che dà le definizioni di tautologia e di contraddizione sia a
livello sintattico che semantico.
15
Iniziamo con le definizioni di carattere sintattico
15
:
(1) Tau(S ) = I { T | T∈ T, T≠ f}
dove Tau(S ) è l’insieme sfumato delle tautologie
T è una teoria
T è l’insieme delle teorie
F è l’insieme degli assiomi logici.
È da notare che qui per teoria ( T ) si intende un insieme di
formule che è chiuso per deduzione.
Cioè, se delle formule stanno in T , anche tutte le conseguenze
di queste formule stanno in T.
In questa accezione la teoria T non è un insieme di formule, ma è
l’insieme di ciò che si può ricavare da un insieme di formule.
Quindi noi definiremo la teoria T non come un insieme di
assiomi, ma come l’insieme dei teoremi che si possono ricavare
da un insieme di assiomi
16
.
15
Finally, we say that α is a TAUTOLOGY if all the theories T contain α ,
this means that the set of TAUTOLOGIES is the minimal theory:
Tau( S )=I {T | T∈ T , T ≠ F}
Obviously, every logical axiom is a tautology. We say that α is a
contradiction if non proper theory of S contains α , then the set of
contradictions is
Contr(S )=I { T | T∈ T , T ≠ F}
G. GERLA, Comparing fuzzy and crisp deduction systems, Fuzzy sets and
systems, vol. 67, 1994, p. 320, § 4.
16
Però questo vale anche nella logica classica. Infatti anche nella logica
classica una teoria è costituita dall’insieme degli assiomi e dei teoremi.