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1. Il cammino di Osvaldo Cavandoli
Un idea, un espressione e ancor piø una forma
d arte non pu prescindere dal suo creatore in quan to
individuo sorgente. Per questa ragione considero
necessario iniziare da quella che Ł stata la vita di
Osvaldo Cavandoli, le traversie personali, i trascorsi e
le vicende che indubbiamente vanno valutate come
genesi dell’opera finale. Se Ł vero che ognuno Ł figlio
del suo tempo sar quindi chiarificatore comprender e il
contesto sociale, politico ed economico che inevitabilmente lo ha condizionato.
Osvaldo Cavandoli nasce a Maderno del Garda il primo gennaio 1920, ma
presto si trasferisce a Milano. Dopo aver abbandonato il ginnasio a 18 anni inizia a
lavorare come apprendista presso l Alfa Romeo. Il suo primo impiego lo vede
disegnatore tecnico in un periodo in cui le attrezzature per la lavorazione si
progettavano ancora a mano. Ho frequentato i corsi di avviamento professionale e
ho incominciato come apprendista all ufficio tecnico. Mi piaceva molto disegnare e
spesso facevo le caricature ai miei colleghi. Quando arrivava il capo ufficio crack!
Chiudevo tutto nel cassetto ( Lagostina, 100 anni di impresa)
Durante la guerra viene trasferito e impiegato alla Cemsa di Saronno che,
dapprima produceva vagoni per treni e successivamente armi e proiettili. A seguito
dell armistizio dell 8 settembre 1943 rimane nascos to per un periodo. Pur non
essendo stato arruolato, per via di un incidente all occhio accadutogli da bambino,
temeva la presenza dei tedeschi.
La prima svolta nella vita di Cavandoli la si registra proprio sul finire della guerra,
quando risponde a un’offerta di lavoro apparsa sul giornale in cui si ricercavano
animatori. In quell occasione incontra e stringe amicizia con una celebrit nel campo
del fumetto e dell animazione italiana, Nino Pagot1. Su suggerimento di quest’ultimo
crea vignette dissacranti sulla guerra ritraendone le piø svariate situazioni comiche
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Nino Pagot (1908-72) dopo aver frequentato un istituto tecnico, sul finire degli anni Venti inizi a
disegnare per varie riviste italiane. L’attivit disneyana dell’autore si svolse negli anni tra il 1937 ed il
1941, periodo durante il quale disegn storie sia p er Topolino, sia per Paperino, collaborando
soprattutto con Federico Pedrocchi, ideatore dei due giornali e pioniere della scuola dei Disney
italiani. Dopo gli anni 40, tra le serie ed i personaggi creati si ricordano Cocco Bacillo, Fantasma,
Omino-goccia, Pellicano, Gelsomina ed il famosissimo Calimero, divenuto simbolo del programma
culto Carosello.
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del quotidiano, come i taxi trainati da un triciclo, i vecchietti al parco o le code con i
buoni per gli alimenti.
A fianco dello stesso Pagot lavora per Lalla, piccola Lalla nel 1946 e I
fratelli Dinamite2 nel 1949, uno dei primi lungometraggi di animazione italiana a
colori. In questa fase Cavandoli effettua lavori di intercalazione, ossia completa la
frangia di movimento che lega un disegno di animazione al successivo. Un lavoro
piuttosto marginale ma che gli permette di osservare, imparare e acquisire tutte le
tecniche di animazione dell’epoca.
L’avventura con Nino Pagot termina con la conclusione dei due film giacchØ
la sua agenzia si converte al mercato pubblicitario a seguito di una crisi finanziaria
che colpisce il settore. Cavandoli, pur mantenendo ottimi rapporti di amicizia con
Pagot, ne rimane escluso per via dell’inevitabile taglio del personale.
Decide quindi di proporsi come imprenditore. Nel 1950 fonda la Pubblifilm,
un’avventura dalla vita breve che non sopravvive alla concorrenza del settore. Ma
Cavandoli non si d per vinto e con l amico di infa nzia Ugo Moroni detto Gelsi,
decide di costruire pupazzi. Da questa idea nasce lo studio di produzione Pupilandia.
Dopo una ventina di cortometraggi e altrettanti spot, anche questa volta il sodalizio si
scioglie. L amico Gelsi, che Ł anche ufficiale dell’aeronautica, ha sempre meno
tempo da dedicare al comune progetto e il mercato per queste produzioni si fa
sempre piø avaro ed oneroso per via degli alti costi di produzione.
¨ il 1956 quando Cavandoli si avvicina al Carosell o per la realizzazione di
finalini in cui appaiono disegni animati. Ma ci r itorna con vigore nel 1965 quando,
con Pier Luigi De Mas e Giuseppe Lagan , si occupa di sceneggiare e disegnare gli
spot della Mucca Carolina 3 e, con Marco Biassoni, I Cavalieri della Tavola
Rotonda 4.
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Prodotto dalla Pagot Film di Milano in Technicolor. ¨ un lungometraggio italiano di animazione in
cui si narrano in vari episodi le gesta monellesche dei tre fratelli Dinamite. Questi sono figli di un
capitano ubriacone e si fanno beffe delle convenzioni e delle ipocrisie della societ . La lavorazione
cominci durante la guerra, fu esposto alla decima Mostra di Venezia 1949 e ne condivise il fievole
successo di pubblico. ( Morandini Laura, Luisa e Morando 2008 il Morandini, Zanichelli editore)
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Prodotto dall’Adriatica film per i formaggini Invernizzi. Cavandoli realizza tre serie di episodi. La
scenetta era accompagnata da un’omonima canzoncina che ebbe molto successo fra i piø piccoli.
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Otto serie di episodi trasmessi dal ’65 al ’75 di cui Cavandoli cur la regia, la sceneggiatura e
l’animazione sino al ’68. La serie era prodotta e ideata da Marco Biassoni per pubblicizzare i cracker
Gran Pavese. Divennero celebri le frasi: Mondo can e galeotto dov’Ł il prode Lancillotto? , Ma
perchØ non siamo in otto? PerchØ manca Lancillotto e ¨ arrivato Lancillotto e succede un
quarantotto .
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Nel 1969 prende forma La Linea, il personaggio principale di Cavandoli che
accompagner gli spot della Lagostina sino al 1977. Nel frattempo per la ricerca del
Cava (questa diviene la sua firma) lo porta a rimettere mano a progetti messi
precedentemente in disparte e a proseguire le collaborazioni con i colleghi. Nel 1972
riprende Bill e Bull 5, ideato da Tino Figoli nel 1964, per la Argo. Nello stesso anno
con Nedo Zanotti per la Bertolini realizza Matrimo ni 6 mentre nel 1973 Felice
Siconservi .
Chiusa la stagione di Carosello, Cavandoli raccoglie tutto il materiale della
Linea e realizza un centinaio di gag con le quali riesce a far conoscere il personaggio
in ventotto paesi nel mondo, fatta eccezione per l’Italia. Ancora oggi i disegni
animati della Linea non vengono trasmessi in Italia perchØ considerati troppo legati
al marchio Lagostina.
In patria riesce a firmare la regia di alcuni episodi del cartone animato
Pimpa di Altan fra il 1983 e il 1985. Solo nel 19 97 si registra un breve e fugace
ritorno di Mr Linea sulla Rai, il personaggio (travestito da Pinocchio), Ł nella sigla
del programma di Gad Lerner (fig.).
Nel 1998 Cavandoli, molto noto e apprezzato in Germania realizza per la
Allianz La storia dei Mondi , una serie di disegni che occupano per ben 600 metri
quadri le pareti del terzo piano della compagnia assicuratrice tedesca. Gli altri otto
piani del modernissimo palazzo al centro di Berlino sono dedicati ad altrettanti artisti
di fama mondiale.
Nel 1999 la citt di Dubrovnik ospita una mostra de dicata alla Linea nelle
strade, piazze, gallerie e negozi della citt .
Nel 2006 Ł invitato e premiato in Francia alla cerimonia di apertura del
prestigioso Festival del Cinema di Animazione di Annecy.
La mattina del 3 marzo 2007, a 87 anni, si spegne nel suo appartamento
milanese.
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Bill e Bull, animazione facente parte del Carosel lo iniziata nel 64 da Tino Figoli e proseguita da
Cavandoli dal 1972 fino al 76. si tratta di episodi d ispirazione western ideati per pubblicizzare
climatizzatori e condizionatori Argo. Bill Ł un vecchio sceriffo accompagnato dal suo fedele
cagnolino Bull.
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Matrimoni, animazione del carosello , Cavandoli a nim questa serie diretta da Nedo Zanotti dal
1972, per pubblicizzare un lievito per dolci. In ogni puntata un nuovo improbabile matrimonio tra
diverse verdure o frutti, ma tra tutte le possibili spose, la prescelta Ł sempre quella che fa i dolci con il
lievito Bertolini.
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2 Il contesto storico
La storia del cinema di animazione italiano ha rivelato da subito un percorso
impervio per via di una difficile sopravvivenza da parte delle piccole societ di
produzione in un mercato pervaso dall egemonia americana disneyana prima e dalle
serie televisive giapponesi a basso costo poi.
A differenza di altri paesi, dove il cinema e la televisione pubblica hanno
spesso sostenuto la produzione nazionale, in Italia l animazione ha trovato spazio
quasi esclusivamente in ambito pubblicitario e con i soli fasti del Carosello. Una
sorta di anomalia del sistema pubblicitario (di seguito se ne analizzeranno i motivi)
per la quale nacque una piccola industria dell animazione che, in ogni caso, ebbe una
vita relativamente breve.
Risulta importante prendere in considerazione le premesse sociali in cui La
Linea ha preso vita, non tanto per ragioni puramente storiche o didascaliche, ma
perchØ l’ambiente e la congiuntura economica di quegli anni sono state il propulsore
di un fervido periodo creativo.
Pupilandia e Carosello sono state il riflesso di un fenomeno storico, culturale
e sociale nel quale l opera di Cavandoli va necessariamente collocata. Un doppio
binario che lasciava libero sfogo alla fantasia ma che in qualche modo poneva limiti
e regole legate alle leggi di mercato. In questo senso piø avanti si vedr come libert
e barriere siano legate a un filo che non permette all’una di superare l’altra. (vedi cap.
2.2)