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nelle cosiddette ensaladas (raccolte miste). Con questo aggettivo si voleva
identificare un romance dalle probabili radici medievali, ed esaltarne quindi l'aspetto
arcaico. L'investigazione sulla reale antichit� di questi componimenti ha sollevato
una serie di problemi, dubbi e incertezze. Ci� che nei secoli XV, XVI si credeva con
assoluta buona fede frutto di una creazione medievale, non sempre era tale. La
particolarit� di questo tipo di romancero risiede nella trasmissione prevalentemente
orale, legata quindi alla necessit� di una struttura metrica adatta, e nella scoperta
tarda dei primi testimoni. In realt� molti dei romances viejos non sono arrivati fino a
noi, alcuni sono giunti solo in frammenti attraverso la combinazione/contaminazione
con altri testi, e altri ancora sono di dubbia e difficile datazione. Si considera in
genere viejo un romance documentato tra la fine del medioevo e la met� del XVI
secolo.
A partire dal XVI secolo il romance diventa un genere in voga anche tra le classi
pi� aristocratiche e i poeti di corte, tra i quali appaiono anche nomi illustri come
Lope de Vega o Luis de G�ngora, che cominciano ad imitarne i modelli creando a
volte poesie fedeli agli originali romances viejos, altre volte componimenti che si
fanno manifestamente portavoce della nuova sensibilit� sociale e poetica, noti con il
nome di romances nuevos. L'indizio di maggiore rilievo, che fa capire che si tratta di
una mera imitazione del vecchio modello, � la modifica formale che sostituisce alla
tradizionale rima assonante quella consonante, pi� moderna, e che verr� utilizzata in
modo prevalente a partire dal XVI secolo. Per rispettare le caratteristiche del modello
antico, molto spesso i romances nuevos rimangono anonimi, malgrado siano opera di
autori illustri, il che rende ancora pi� difficile il problema della datazione dei testi.
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Per romancero vulgar, invece, si intende quella serie di romances prodotti e
stampati in grande quantit�, ad uso e consumo delle classi popolari cittadine, su carta
di infima qualit�, fogli in quarto che prendono il nome di pliegos sueltos.
Generalmente questi romances erano scritti da autori anonimi e privi di vista, e
appesi su delle corde, venivano venduti in banchetti sparsi per le citt�; per questo
motivo spesso prendono il nome di romances de ciego o anche romances de cordel.
In realt� le composizioni che vi si stampavano erano miste: era possibile trovare un
romance vero e proprio o poesie dalle caratteristiche formali irregolari e quindi non
assimilabili al genere del romancero. I temi e gli argomenti variavano a seconda
delle mode e dei periodi storici, costituendo un insieme molto differenziato.
Infine, gli studiosi del genere annoverano nel romancero tradicional quei
romances che, diffusisi a lungo oralmente, non sono stati fissati nella scrittura se non
in epoca molto tarda, alcuni addirittura solo alla fine del XIX secolo ad opera degli
stessi eruditi che si sono occupati di studiare questo fenomeno letterario.
A seconda dello stile che viene utilizzato si possono classificare i romances in tre
tipi: juglaresco, artificioso, erudito. La prima etichetta fa riferimento a un tipo di
poesia composta da giullari, appunto, poeti e cantori di professione che scrivevano ad
uso e consumo dei signori di corte: viene considerato, questo, il ramo pi� antico, che
si sviluppa nel medioevo. Gli artificiosos sono i romances composti invece tra il XV
e XVI secolo, a corte, da autori gi� celebri e che riducono l'importanza dello sviluppo
narrativo del racconto in favore della musica polifonica, che diventa sempre pi� ricca
e complessa. Nel XVI secolo si fa avanti il romance con uso didattico, (dunque:
erudito), con temi tratti prevalentemente dalla storia greco-latina, dalle cronache
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medievali o dalla Bibbia, che venivano diffusi per la loro qualit� di modello e di
exempla.
Il romancero ci si presenta, quindi, come un coacervo di composizioni dalla
datazione e dalle tematiche distinte. La classificazione del genere avviene, infatti,
anche e soprattutto in relazione agli argomenti narrati; per questo si pu� parlare di
romance: épico, histórico o fronterizo, morisco, novelesco, bíblico, clásico, e
religioso.
Il romancero épico � quello pi� antico, proprio perch� si suppone sia derivato dai
cantari di gesta che scompaiono gi� nel XIV secolo. I temi sono quelli dei poemi che
li precedevano: epica nazionale ed epica influenzata dalla fama del ciclo carolingio.
I romances históricos o fronterizos sono quelli che raccontano avventure della
frontiera cristiano-musulmana. Inizialmente sono questi i pi� legati al concetto di
romance come �componimento noticiero� (teoria sviluppata da Ram�n Men�ndez
Pidal), cio� poesia che veniva letta o cantata nelle corti a mo' di notizia
�giornalistica� ante litteram per informare sui successi o sulle sconfitte della lunga
reconquista spagnola. Con il passare del tempo questo tipo di romance si �
concentrato quasi esclusivamente sullo sviluppo di narrazioni indipendenti dalla
storia di frontiera, mitizzando personaggi quali il moro, e cristallizzandosi in motivi e
formule costanti. L'infedele � anche il protagonista di altri romances, quelli moriscos,
(di cui fanno parte quasi esclusivamente romances nuevos tramandati oralmente), ma
questa volta visto da una prospettiva prettamente maurofila.
I romances novelescos sono il gruppo pi� grande ed eterogeneo. Sotto questa
etichetta si raccolgono, infatti, tutti quei romances di invenzione, che non hanno
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legami con accadimenti storici o epici, attorno ai quali generalmente ruota tutta una
serie di personaggi che a lungo andare diventano stereotipi: il prigioniero, la moglie
maltrattata, l'adultera; e si cantano temi �romanzeschi�, appunto, come l'amore non
corrisposto, il ritorno dalla guerra, l'incesto.
I romances biblicos, clásicos e religiosos, infine, sono di immediata
classificazione perch� i loro temi, essendo rispettivamente attinti alla Bibbia,
pertinenti alla storia greca e romana, e d'argomento agiografico, difficilmente si
confondono con gli altri gruppi.
Quest'intento di classificazione, peraltro condiviso da gran parte della critica, non
esclude innanzi tutto la possibilit� di rintracciare dei sottotipi, e inoltre, agli occhi dei
filologi, non risolve definitivamente la difficolt� per i romances misti, che accolgono
materie diverse.
2. Origine e tradizione
Parlare dell'origine del romancero � cosa complessa non solo perch� ci si trova
dinanzi a molte teorie tutte autorevolmente difese, ma soprattutto perch� ogni classe
e tipo di romance ha un'origine distinta. Non si pu�, ad esempio, prescindere dalle
canzoni di gesta, se si ricerca la paternit� di quei componimenti nell�epica; ma d'altro
canto non si pu� affermare che tutti i romances di materia eroica derivino da cantari
preesistenti. Diremmo piuttosto che � dalla combinazione tra creazione lirica ed
eredit� epica che nascono quei romances.
Nel 1421 Jaume d'Olesa, uno studente maiorchino che si trovava a Bologna per
studiare legge, appunta nel suo quaderno un romance: � la prima traccia scritta giunta
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fino a noi. Il testo, dal titolo La dama y el pastor, forse ricordato a memoria, �
copiato al margine del foglio in un castigliano pieno di contaminazioni catalane. Con
tutta probabilit�, quindi, questi testi erano diffusi e si cantavano anche prima del XV
secolo.
Alla fortunata reliquia dello studente maiorchino fanno seguito altri testimoni: il
Cancionero de Estuñiga (1460-1463 ca.), che raccoglie due romances, il Cancionero
de Londres e quello Musical de Palacio, della fine del XV secolo, nei quali si
trovano componimenti di varia natura. La prima stampa che accoglie romances � del
1511: si tratta del Cancionero General di Hernando del Castillo. Accanto alle
raccolte di testi misti nascono i pliegos sueltos, che raggiungono, per la loro
economicit� e per la tiratura relativamente alta, un pubblico corposo e vario,
contribuendo alla diffusione del genere.
Il secolo XVI vede il fiorire delle collezioni esclusivamente composte da
romances, come ad esempio lo sfortunato Libro de cincuenta romances,
probabilmente stampato a Barcellona intorno all'anno 1525, del quale per�
rimangono solo poche pagine. Senza dubbio la raccolta pi� importante nella
tradizione del genere � il Cancionero de romances, pubblicato da Mart�n Nucio ad
Anversa tra il 1547 e 1548, e in seconda edizione nel 1550, che rappresenter� per
tutto il secolo la fonte alla quale gli altri editori attingeranno, creando cos� una vera e
propria moda per il romancero.
Oltre al momento in cui un dato romance viene registrato dalla scrittura, si deve
considerare la sua probabile vita orale. Il componimento generalmente ha una latenza
precedente di lunghezza varia, e solo in seguito viene fissato in forma definitiva in
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una raccolta. Il testo, tr�dito di generazione in generazione, di bocca in bocca, non �
fisso, ma appare molteplice e sfaccettato. Le versioni cantate, o semplicemente
ricordate a memoria, dello stesso romance sono moltissime, e non poche sono le
varianti scritte fissate in varie collezioni. Considerare, quindi, solo le due date: di
nascita e di stampa di un romance, � una rischiosa semplificazione.
La datazione � un problema molto complesso. I romances fronterizos o historicos
ci portano ad ipotizzare un'origine arcaica del genere; ad esempio quelli che parlano
della conquista di Granada o di una roccaforte di un certo peso nella guerra di
frontiera, non avrebbero molto senso se fossero stati composti secoli dopo l'evento
storico. D'altra parte, per�, non si pu� ingenuamente pensare che tutti i romances che
fanno dei precisi riferimenti a qualche accadimento storico, siano databili al
momento in cui esso si � verificato. Non si pu� dire con sicurezza, ad esempio, che il
romance che narra la morte di Fernando III il Santo risalga proprio a quell'anno: il
1252. Apparentemente la datazione dei romances epici sembrerebbe pi� semplice:
dovrebbe bastare conoscere l�origine, gli sviluppi e il momento di disgregazione del
cantare, per calcolare con una certa approssimazione l�epoca della nascita del
romance. In realt� anche questa � una falsa soluzione: non sempre i romances
derivano direttamente dal cantare per frammentazione. Per non dire, poi, della
confusione generata dai romances novelescos che, proprio per la loro �universalit��
di temi, potrebbero essere stati scritti e cantati per la prima volta anche in epoche
molto diverse. Pur non essendo semplice, il processo di datazione dei romances
dovr� essere risolto di volta in volta dal filologo, non solo sulla base delle teorie
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generali sul romancero, ma valutando ogni singolo componimento, la sua tradizione
e le sue peculiarit�.
La vita del romance, in ogni caso, non si conclude una volta che lo si � fissato in
un testo scritto, si tratta pur sempre di un genere fondamentalmente orale, nato per
essere cantato, e dunque si continua a tramandarlo in tal modo di padre in figlio nei
secoli successivi, giungendo ad esportarlo quando i sefarditi vengono espulsi
definitivamente dalla Spagna. Molti romances, dipinti a colori vivi nella loro
memoria, vengono cos� trapiantati in altre terre: in Marocco, in Oriente (si trovano
dei romances castigliani anche tra i sefarditi emigrati in Romania), e da l� anche nel
nuovo mondo. La tradizione si perpetra, quindi, con delle varianti che dipendono dal
nuovo ambiente, si limano degli aspetti che slittano in un piano secondario e se ne
aggiungono altri, tipici della cultura di arrivo, si verificano processi narrativi naturali
quali la decristianizzazione.
Gli studiosi del secolo XIX e XX, tra cui Mil� y Fontanals, Men�ndez y Pelayo e
in modo consistente Men�ndez Pidal, si sono occupati di recuperare vecchi romances
non del tutto sepolti, che ancora echeggivano nella memoria della gente. La ricerca
sul campo ha dato degli ottimi risultati: ha permesso in primo luogo di rendersi conto
della variet� del genere e, in secondo luogo, ha salvato romances che, con tutta
probabilit�, sarebbero stati dimenticati dopo la morte degli anziani che li ancora
ricordavano. Soprattutto, in tal modo, si � dimostrata la forza di questo genere, che
ha attraversato pi� di sei secoli per giungere, con cambiamenti e varianti, fino a noi.
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3. Caratteristiche ed usi
Malgrado il suo aspetto variegato, il romance presenta delle caratteristiche
metriche, stilistiche e contenutistiche costanti e comuni in molti esemplari. La
metrica � l'aspetto pi� peculiare del genere e ne rappresenta il tratto distintivo: si
tratta di versi ottosillabi con rima assonante nei pari. Certamente non tutti i romances
seguono in modo rigoroso questa misura e spesso se ne trovano alcuni con una
versificazione talmente irregolare che si definiscono anisosillabici. Frequenti, ad
esempio, sono i versi di sette e di nove sillabe, che per� possono facilmente essere
ridotti al numero originario di otto con delle operazioni lecite nella metrica
castigliana. Non parliamo solo di sinalefe o dialefe, ma anche di fenomeni
etimologici come la -e paragogica. Non dimentichiamo, ad ogni modo, che
l'esecutore del romance poteva, durante il canto, sistemare queste irregolarit�,
semplicemente con la modulazione della voce, senza ricorrere ad artifici metrici. Si
suppone che il verso ottosillabico derivi dalla divisione del verso di sedici sillabe
dell'epica. Questa spezzatura sarebbe avvenuta esattamente al punto della cesura, e
con ci� si spiegherebbe anche la rima, che originariamente � assonante solo nei versi
pari, e che in seguito si estende a tutti. Con il passare del tempo all�assonanza si
sostituisce una rima consonante, che comincia ad essere di moda intorno al XVI
secolo e che caratterizza, come tratto distintivo, il romancero nuevo. Spesso due
ottosillabi costituiscono insieme un segmento di significato compiuto, ed � per
questo che si tende a riprodurre il testo, come in questo studio, in versi di sedici
sillabe.
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La divisione in tirate assonanzate non � necessariamente una scelta che riproduce
l'aspetto grafico del testo originario, molto spesso � solo una scelta moderna degli
editori. La lunghezza ridotta di un tipico romance, non permette lo sviluppo narrativo
per pi� di un paio di tirate e, nella maggior parte dei casi, il tutto si svolge in una sola
assonanza, senza cambi. Nel caso dei romances épicos, invece, � pi� probabile che il
cambio di assonanze sia una eredit� dell'epica che si sviluppava in tirate assonanzate
quali unit� di contenuto complete.
La metrica del romance ha uno sviluppo dipendente dalla musica. Non bisogna
dimenticare, in nessuno studio sul romancero, che questi testi prima di essere scritti
venivano cantati, e che anche dopo rappresentano per lungo, lunghissimo tempo, un
corposo repertorio per i cantori. Su che tipo di musica si cantassero i versi di ciascun
romance che ci � pervenuto � difficile da stabilire, ma abbiamo testimonianze
dell'utilizzo della melodia nel nostro genere: Luis de Narv�ez, ad esempio, che nel
suo Delfín de música ci assicura che i venivano cantati in quartine. Anche la musica,
per�, subisce dei cambiamenti con il passare del tempo e in molti dei romances ancor
oggi cantati si � aggiunto un estribillo, una specie di ritornello che divide il
componimento in strofe, e che torna alla fine di ognuna di esse.
Lo stile utilizzato nel romance � molto vario, anche se conserva delle
caratteristiche comuni. Nei romances nuevos, che tendono ad imitare il modello
antico, l'autore fa uso, a volte esagerando, di arcaismi che invecchiano la lingua del
testo. Si utilizzano la f iniziale, ad esempio, propria ancora di un castigliano giovane,
o verbi con forme arcaizzanti (habedes al posto di habéis), la -e paragogica diventa
-e etimologica, viene scelto un lessico arcaico e si tende ad adoperare il presente
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storico. Al margine dello stile di imitazione di questo gruppo di romances, �
possibile individuare una serie di strumenti stilistici comuni a quasi tutti. Ogni tipo di
reiterazione, intesa anche come anafora, � usata con profusione, proprio in virt�
dell'oralit� del testo e quindi della sua difficolt� mnemonica. Si usano, poi, dei
sistemi attualizzanti che contribuiscono a far sentire l'uditorio parte della storia:
esclamazioni che attraggano l'attenzione, enumerazioni, vari elementi deittici e timidi
esempi di suspense. I tempi verbali pi� diffusi nel romancero sono l'imperfetto e il
passato remoto, anche se non � difficile incappare nel presente storico. La
particolarit� del loro utilizzo � la rapida alternanza; la scelta generalmente dipende da
un fattore concreto di metrica, oppure dall'emotivit� che si vuole dare alla scena.
Per quanto riguarda il contenuto, come abbiamo visto, ogni gruppo di romances ha
delle proprie caratteristiche, ma elementi quali la tripartizione, le descrizioni, le
ricapitolazioni di eventi (chiamate �zeppe riassuntive�) e soprattutto la figura
centrale dell'eroe che si trova in un momento difficile, sono comuni a tutti. Il tempo
narrativo utilizzato caratterizza il romance, che pu� seguire un ordo naturalis, per
cui gli eventi rispondono ad un meccanismo di causa-effetto, seguendo una
cronologia lineare (accade nella maggior parte dei casi), o ricorrere ad un ordo
artificialis, sicch� il racconto da un momento del presente torna indietro nel passato.
A seconda del dosaggio tra parte espositiva e parte in discorso diretto, si definisce il
testo come romance cuento o romance escena, e in relazione alla natura dello stile di
quest'ultimo si pu� parlare di romance diálogo o monólogo. Il trattamento della
materia narrativa dipende, poi, dal comportamento del narratore, che pu� essere pi� o
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meno presente; si parla allora di: narratore extradiegetico, narratore-testimone e
narratore-protagonista.
Anche se si � visto che ogni gruppo di romances si sviluppa in modo originale, lo
svolgimento della trama avviene in maniera simile all'epica: per ampliamento di
motivi e formule. I romances venivano cantati, ricordati a memoria e, quindi, proprio
come le canzoni di gesta, avevano bisogno di un'ossatura sulla quale inserire dei
tasselli che si ripetessero in modo pi� o meno uguale. Le formule possono essere:
�universali�, se utilizzate indistintamente da tutti i romances (� il caso, ad esempio,
della perifrasi impiegata per introdurre la battuta di un personaggio: asì hablò ... bien
oiréis lo que dirà), o �concrete�, se usate per lo sviluppo di un elemento proprio del
testo che si ripete. Altri elementi formulari molto frequenti sono: le antitesi e i
parallelismi, su cui � costruita generalmente la scena, gli indicatori di tempo e di
spazio, e i soggetti in posizione marcata (� tipico Yo... all'inizio del romance).
I motivi sono, com�� noto, strutture che possono comprendere pi� formule, e
anch�essi possono essere sviluppati da romances diversi in maniera simile (un
esempio � il motivo della caccia fallita, che appare anche in uno dei testi analizzati
nel presente studio).
Malgrado la struttura di base su cui lavorano tutti gli autori, non si pu� certo
immaginare il romance come un componimento rigido e schematico: � proprio la
variet�, invece, la sua qualit� pi� vistosa. Varia anche la lunghezza: da una decina di
versi fino a qualche centinaio; generalmente, per�, il romance si presenta come una
composizione breve, il cui frammentarismo non � un �difetto di fabbrica�. La
necessit� di essere adattato ad una melodia giustifica solo in parte la sua brevit�; si
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tratta semmai di una scelta poetica. Per lo pi� l�inizio � ex-abrupto, o il finale �
tronco, oppure presenta altri tipi di ellissi, come quella dei nomi dei personaggi, che
portano a sottolineare un altro aspetto di questo genere: l'ambiguit�. Il tasso di
ambiguit� nei romances � generalmente molto alto, ma con delle distinzioni: si va da
un grado vicino allo zero nel romance noticiero, fino al grado massimo nel romance
novelesco. Ne deriva, dunque, che i livelli di interpretazione dei romances sono vari
secondo il pubblico che li fruisce e il periodo storico in cui vengono ascoltati: si va
da un livello letterale, ad uno allegorico, fino a quello ideologico. Un elemento di cui
non si pu� far a meno nella misurazione dell'ambiguit� � la prenotoriet�. � ovvio che
quello che a noi pu� apparire di difficile comprensione, il contesto storico, gli
elementi sociali, i codici culturali, ecc., non lo era per gli uomini del tempo. Per il
pubblico, quindi, il fatto di essere gi� a conoscenza, in modo netto o in modo
confuso, della storia sulla quale il romance si basava o a cui faceva riferimento, da
un lato era una garanzia rassicurante, dall'altro una fonte di novit�. Si ascoltava per
sapere in che modo era stato trattato un tema gi� conosciuto; per questo motivo tanto
successo avranno rielaborazioni dello stesso materiale, come contraffazioni, glosse,
ampliatio o variatio. Dunque, il romancero cambia forma non solo in base al gruppo
di cui fa parte, all'epoca in cui � composto, ai temi e allo stile, ma anche in relazione
ai propri fruitori e al modo di utilizzo. All'origine della sua storia, nel medioevo,
questo tipo di componimento veniva usato per esaltare la figura del cavaliere (nei
romances épicos per esempio) o semplicemente per raccontare drammi familiari; nel
XIV si inizia a considerare anche la possibilit� di usarlo come mezzo di propaganda
politica. Durante il XV e XVI secolo fioriscono le glosse e le contraffazioni per
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conferire una valenza dottrinale alla poesia, si riscrivono romances grondanti
moralismo. Nel secolo XVI, come si � gi� visto, il genere conosce il successo
editoriale, giunge nelle mani di un gran numero di lettori, inizia ad essere
considerato, da determinate categorie sociali, solo come forma ludica. Rimarr�
nell'uso quotidiano per tutto il XVII e molti romances verranno utilizzati per il teatro.
Non solo si scrivono opere teatrali basate sulla storia di un eroe del romancero, ma si
estrapolano anche dal testo dei versi che finiscono sulla bocca degli attori; non sono
pochi i romances giunti fino a noi in questo modo fortuito. Da questo momento in
poi il romancero da una parte decade - non ci sono pi� produzioni nuove - dall'altra
si prepara per una lunga e vivida vita latente. Ci si accompagna con i romances nelle
attivit� pi� varie e pi� quotidiane dell'uomo: le danze, i lavori fisici, le feste
tradizionali, le nozze (in particolar modo tra i gitani), ma si utilizzano anche come
cantilena nei giochi infantili o come canti di culla.
Ecco quindi che il romance si apre a noi con un mistero proprio, � un fenomeno in
continua evoluzione, e per questo mantiene vivo il suo fascino.
4. Il romancero epico, il perché di questo studio
Tra tutti i tipi di romances il gruppo pi� fedele alla tradizione � quello del
romancero épico. I temi di questi componimenti non solo sono in stretta relazione
con fatti ed avvenimenti storici riscontrabili nelle cronache e in altri testimonianze
del tempo, ma con essi spesso s'intrecciano alcune tra le leggende pi� note dell'epica
castigliana. Se � vero che il romancero si presenta come un genere complesso, ricco
di componenti da analizzare nel dettaglio, quello épico � sicuramente il pi�
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articolato. I dubbi e le difficolt� che hanno cercato di risolvere gli studiosi
riguardano anzitutto la sua origine. Una semplicistica spiegazione, secondo cui tutti i
romances épicos derivano dai cantari di gesta, � ormai improponibile; in alcuni casi
non siamo a conoscenza, attraverso alcuna fonte diretta, di un cantare esistito
sull'argomento. In altri casi lo stesso cantare pu� essere pervenuto tramite
prosificazioni in varie cronache, che presentano versioni anche molto contrastanti e,
dunque, ci si chiede da quale di queste possa derivare il nostro romance; altre volte
ancora, la cronaca che fino a quel momento era stata considerata come fonte, si
scopre, al contrario, debitrice della poesia. Infine un romance, che ad un primo
sguardo ha tutta l'aria di appartenere al gruppo degli épicos, ad un'analisi pi�
approfondita rivela il suo carattere di imitazione tarda. Il rapporto tra leggende,
cantari, cronache e romances épicos, � dunque molto meno lineare di quanto si possa
pensare. Ciascun romance ha bisogno di una spiegazione a s� stante, di una ricerca a
ritroso nel tempo e, quando � possibile, di uno sguardo sulla sua evoluzione nei
secoli.
Nel gruppo dei romances épicos, che � l'insieme pi� piccolo, generalmente si fa
una distinzione tra i componimenti che seguono la materia di Francia e quelli
autoctoni. I romances che trattano temi iberici riguardano figure nazionali di
ineguale fama. I pi� conosciuti sono quelli che si concentrano sulla storia di un eroe,
come i romances sul re Rodrigo, l'ultimo re goto; quelli sul conte Fernán González;
quelli che celebrano la discussa figura di Bernardo del Carpio, che apparterrebbe alla
schiera degli eroi ribelli; ed infine quelli che hanno a che fare con il personaggio
nazionale per antonomasia: il Cid.