2
Con la conclusione del secondo conflitto mondiale, la Grecia vedr�
sempre pi� aumentare l�interesse inglese per il paese tanto da trovare
apertamente schierati i militari britannici contro le bande comuniste.
Viene poi analizzato il graduale passaggio della nazione greca da uno
stato di diffusa conflittualit� partigiana a forme di lotta interna volte a
conseguire il controllo totale della nazione.
L�analisi si sofferma in particolar modo sull�altalenante politica sovietica,
da un lato aggressiva verso l�Europa balcanica e dall�altro titubante nel
cogliere tutte le opportunit� offerte dagli eventi sulla penisola balcanica,
opportunit� peraltro offerta su di un piatto d�argento dal Partito
Comunista greco, per lunghi periodi padrone incontrastato del paese.
In questa parte dello studio viene rivolta una particolare attenzione alla
lungimirante politica estera inglese che, consapevole dell�impossibilit�
della nazione di contrastare il comunismo sul suolo greco, con un
susseguirsi di azioni politiche riuscir� a coinvolgere nel problema greco
anche gli Stati Uniti che, a loro volta, interverranno con tutta la loro
potenza e ridondanza di risorse.
In modo marginale, ma certamente non irrilevante, viene riportata anche
l�incidenza che ebbe sulle sorti della Grecia la conflittualit� politica
insorta tra la Jugoslavia di Tito e l�Unione Sovietica che, spezzando la
compattezza del fronte comunista, consent� agli alleati di finalizzare gli
sforzi sul territorio greco.
Nella parte terminale del lavoro viene riportata un�analisi dettagliata della
situazione postbellica inglese che, per salvare la propria grandezza dal
naturale dissolvimento che andava imponendo la storia, si vedr�
costretta a porsi in posizione di sudditanza e di tutela da parte degli Stati
Uniti i quali, abbandonate definitivamente le storiche tentazioni
isolazionistiche, si andavano proponendo al mondo quale unica nazione
antagonista del crescente espansionismo sovietico.
3
In questa parte finale del lavoro trovano la logica risposta anche i vari
interventi americani a sostegno, in chiave anticomunista, sia della Grecia
che delle altre nazioni dell�Europa Occidentale.
Viene infine analizzata, sia nelle fasi iniziali sia nel suo sviluppo la
politica estera americana in Europa che ebbe nel Piano Marshall la sua
pi� palese manifestazione sia in termini di espansionismo politico ed
economico sia in termini strategici al fine di coinvolgere attivamente le
nazioni dell�Europa occidentale nel fare fronte comune alla crescente
minaccia sovietica.
4
LA GRECIA DALLA REPUBBLICA ALLA RESTAURAZIONE DELLA
MONARCHIA
Gli anni �30 furono un periodo di forte instabilit� politica in tutta l�Europa e
la Grecia non costitu� un�eccezione. Le crisi di governo si succedevano
senza sosta, in un clima politico fortemente avvelenato dalla
contrapposizione tra monarchici e repubblicani. La spaccatura del paese
tra le due fazioni era di lunga data: forti tensioni si erano avute gi� nel
1916, durante la prima guerra mondiale, allorch� Venizelos, leader delle
forze politiche repubblicane, per contrastare la neutralit� propugnata da
Re Costantino, instaur� con un golpe un proprio governo nei territori del
Nord e, con l�aiuto di Francia e Gran Bretagna, riusc� ad espandere il
potere nel resto del paese, schierandosi poi al loro fianco nel corso della
prima guerra mondiale
1
.
La contrapposizione tra monarchici e repubblicani continu� anche dopo
la fine della I^ Guerra mondiale.
Fu appunto questa �discordia nazionale� - come fu chiamata dagli storici
greci - la principale ragione della disfatta greca nella successiva guerra
greco-turca del 1921-1922, a cui seguirono prima l�abdicazione del Re
Costantino a favore del figlio primogenito Giorgio e, successivamente,
l�abolizione della monarchia mediante il referendum del 1924
2
.
Negli anni successivi si succedettero vari tentativi di golpe, sovente
strumentalizzati dalle grandi potenze, che resero particolarmente incerte
le sorti della giovane repubblica ellenica. Va annotato che durante il
tentativo, poi fallito, di colpo di stato del 1933, organizzato da politici e
militari repubblicani per prevenire la possibile restaurazione della
monarchica, l�Inghilterra eluse palesemente la richiesta del governo
greco di forniture militari per combattere gli insorti.
1
R.CLOGG, �Storia della Grecia moderna�, Bergamo 1996, pg.108-109
2
R.CLOGG, �Storia��, op.cit., pg.119
5
Nello scacchiere europeo questo periodo fu anche caratterizzato da un
progressivo acuirsi dei contrasti tra le maggiori potenze europee,
principalmente dovuto all�atteggiamento particolarmente aggressivo dei
regimi di Hitler e di Mussolini.
Il fallito tentativo di golpe in Austria del luglio del �34, sostenuto dai
nazisti, e le mire italiane sull�impero etiopico, avevano messo in allarme il
governo inglese circa le mire espansionistiche di Germania ed Italia.
La prospettiva, tutt�altro che remota, che la Grecia stipulasse alleanze
con Roma o con Berlino era un�ipotesi assolutamente inaccettabile per la
diplomazia inglese, la quale cominci� ad adoperarsi per dare vita ad
accordi di cooperazione con la Grecia al fine, soprattutto, di
salvaguardare lo scacchiere Sud-orientale del Mediterraneo, area di
vitale importanza per i traffici britannici verso il Medio Oriente.
L�attacco italiano all�Etiopia dell�ottobre del �35 dette nuovo impulso alla
politica di aperture della Gran Bretagna nei confronti della Grecia; in
questa occasione il governo inglese si interess� pi� attivamente agli
affari interni della nazione, abbandonando definitivamente il disinteresse
manifestato negli anni precedenti.
Gi� dal 1934 la politica di neutralit� inglese si era considerevolmente
attenuata tanto che Grecia, Turchia, Yugoslavia e Romania, con il
patrocinio dell�Inghilterra, pervennero il 4 febbraio del 1934 alla ratifica
dell��Intesa Balcanica�, anche detta �patto balcanico�. In particolare, le
nazioni firmatarie si impegnavano a garantire l�inviolabilit� delle
reciproche frontiere nonch� ad avviare consultazioni in caso di minaccia
allo �status quo�. L�intesa aveva anche lo scopo di contrastare i propositi
di revisionismo territoriale bulgaro, incoraggiati dall�Italia, ritenuti dagli
inglesi un pericolo per la stabilit� della regione.
Nel corso del 1935, alla luce delle palesi mire espansive di Mussolini
verso l�Etiopia e nell�ipotesi di un possibile conflitto in Africa orientale, la
6
Grecia, insieme alla Turchia, assurse un ruolo particolarmente rilevante
nei piani strategici della marina inglese, quale parte integrante del
complesso difensivo britannico del Mediterraneo orientale.
Oltre alla rilevanza strategica, vi erano, comunque, anche altri motivi per
i quali la Gran Bretagna non poteva restare indifferente alle sorti della
Grecia. Gi� dagli anni �30 era sensibilmente aumentato l�interesse
economico inglese per il paese ellenico, non solo a seguito
dell�incremento degli scambi commerciali - dal 1933 al 1935 le
importazioni dall�Inghilterra erano raddoppiate
3
- ma anche perch�
l�Inghilterra era la fonte primaria di finanziamento all�economia greca,
costantemente a corto di capitali: nel 1935 la met� del debito pubblico
greco era in mano a banche ed istituti di credito inglesi
4
.
Pertanto, considerati gli interessi britannici in gioco, era fondamentale,
come affermava il ministro britannico della Guerra Halifax, che �non si
doveva permettere che la Grecia passasse sotto l�influenza tedesca, a
causa delle conseguenze politiche, economiche e strategiche che ne
sarebbero derivate�.
Il ripristino della monarchia in Grecia, intervenuto con il referendum del 3
novembre 1935, venne salutato con ampia soddisfazione dal governo
britannico. Di fatto, la monarchia era ritenuta un fattore di stabilit� nella
tormentata vita politica del paese ed il Re Giorgio II� era particolarmente
benvisto dagli inglesi: durante l�interludio repubblicano della Grecia, il Re
aveva vissuto in esilio a Londra dove aveva stretto amichevoli rapporti
con la corte inglese e con le maggiori autorit� politiche britanniche; il Re
era consideravano, non a torto, un amico �personale� dell�Inghilterra.
In occasione del citato referendum, la Gran Bretagna, contrariamente
all�atteggiamento di espressa neutralit� tenuto nel corso del tentativo di
3
R.CLOGG, �Storia della Grecia��, op.cit., pg 126
4
J.V.KOFAS, �Authoritarianism in Greece: the Metaxas regime�, New York 1983 p.912
7
golpe del �33, questa volta non rimase inattiva osservatrice, bens� si
impegn� per il buon esito della consultazione tramite forti pressioni
politiche e con finanziamenti a favore della coalizione filomonarchica.
L�interesse britannico per la restaurazione della monarchia greca era
anche direttamente connesso con gli sviluppi della crisi etiopica. Al
riguardo Londra, nella pure remota eventualit� di un conflitto con l�Italia,
considerava primaria l�esigenza di acquisire sicuri approdi per la propria
flotta nei porti greci. Pertanto, il governo britannico riteneva che una tale
richiesta sarebbe stata facilmente soddisfatta qualora la Grecia fosse
stata retta da un monarca.
Re Giorgio II�, pertanto, a seguito del favorevole esito del referendum, si
insedi� in Grecia dando subito vita ad una politica moderata volta alla
riconciliazione nazionale, giungendo anche a perdonare quei militari che
si erano resi responsabili del fallito �putch� anti-monarchico del �33.
Le successive elezioni politiche del gennaio 1936 ebbero, per� per la
corrente monarchia, un esito inconcludente facendo ricadere il paese nel
caos politico, peraltro acuito anche da gravi tensioni sociali.
Frattanto, la perdurante instabilit� interna greca continuava a
preoccupare non poco le potenze occidentali; la situazione era talmente
grave che non si poteva escludere l�uscita della Grecia dalla sfera
d�influenza alleata: situazioni analoghe si erano gi� verificate per la
Bulgaria nel 1934 e per la Romania nel 1938, con l�insediamento di
regimi filo-fascisti o filo-nazisti.
Di fatto, anche in Grecia venne ad instaurarsi una dittatura di stampo
fascista che, per�, non compromise i rapporti con le democrazie
occidentali; queste, per taluni versi, favorirono anche l�insediamento del
�duce� greco Metaxas.
8
ASCESA AL POTERE DI METAXAS
Il 1936, iniziato con delle inconcludenti elezioni politiche, prosegu� con
forti difficolt� nel dare vita ad un governo a causa delle insanabili
divisioni tra i partiti; il livello di tensione tra gli schieramenti politici era
divenuto cos� elevato che non si trov� di meglio che accogliere la
proposta di Ioannis Metaxas, ex generale dell�esercito, poi nominato
Primo ministro nell�aprile del 1936, di sospendere i lavori parlamentari
per cinque mesi ed affidare le funzioni legislative ad una commissione
composta da 40 �saggi�, nominati da tutti i partiti.
Ma anche il lavoro della commissione si rivel� inconcludente poich� la
stessa continu� a risentire, seppure in forma minore, della paralisi
politica che affliggeva il parlamento ed il paese.
Oltre all�instabilit� politica, perdurava nel paese anche un clima di
profonda irrequietezza sociale: l�economia risentiva ancora delle
conseguenze della depressione economica mondiale del �29,
conseguente al crollo della borsa americana. Tutto ci� si rifletteva sulla
nazione creando forti tensioni soprattutto nel mondo del lavoro. Nel
periodo, particolare risonanza ebbero gli scioperi dei lavoratori del
tabacco a Salonicco, poi conclusisi con dodici morti. In questo clima di
tensione si faceva sempre pi� rilevante il ruolo svolto dal �Komunistiko
Komma Ellados� (Partito Comunista Greco) - KKE.
Il Partito Comunista Greco, seppure fondato nel 1923, era rimasto per
molti anni in penombra e con scarso seguito, non per l�esiguit� del
proletariato industriale, ma soprattutto per la sua incapacit� di fare
breccia nelle masse contadine, rimaste insensibili all�ideologia stalinista,
che non trovava riscontri con la realt� greca dell�epoca.
Il KKE, inoltre, aveva acquisito una impopolarit� storica fino dal 1924
quando, secondo le direttive del Comintern, aveva dato il proprio
assenso all�autonomia della Macedonia e della Tracia, regioni della
9
Grecia settentrionale, per il loro transito in una costituenda
Confederazione balcanica
5
.
Questa presa decisione aveva alienato i consensi della popolazione
greca nei confronti del comunismo, tanto che fu facile per lo
schieramento anticomunista presentare il KKE come il partito
antinazionale per eccellenza, accusa particolarmente pesante nel paese
dove il sentimento nazionale e patriottico era particolarmente vivo a
causa di continue guerre di confine.
Pertanto, il Partito Comunista Greco rimase per lungo tempo debole e
diviso; solo negli anni �30 cominci� a recuperare del terreno. La politica
del partito mut� radicalmente nel 1935 allorch�, abbandonato in parte il
settarismo e le utopie bolsceviche, irrealizzabili nel contesto greco,
rivalut� integralmente i propri obiettivi e la propria politica.
Il KKE si fece infatti fautore di un programma politico pi� prossimo alla
realt� greca, dando maggiore peso alle rivendicazioni degli agricoltori,
fino ad allora ignorate, e giungendo perfino a formulare una propria
proposta di radicale riforma agraria
6
. Il KKE abbandon� anche la
controversa posizione tenuta sul problema della Macedonia autonoma,
limitandosi a chiedere per tutte le minoranze macedoni uguali diritti
costituzionali.
Nell�autunno del 1935 il KKE, mitigando la sua intransigente dottrina
antiborghese - �chi non � stalinista � fascista� - si dichiar� persino
favorevole ad appoggiare un governo democratico, purch� antifascista
7
.
Finalmente, nelle successive elezioni del gennaio 1936, il KKE riusc� ad
uscire dall�isolamento, ottenendo l�elezione di quindici deputati.
5
Giorgio VACCARINO, �La Grecia tra Resistenza e guerra civile (1940-1949)�, Milano 1988,
pag. 54
6
J.V.KOFAS, �Authoritarianism��, op.cit., pag.37-38
7
A. SOLARO, �Storia del Partito Comunista Greco�, Milano 1973, pag.68
10
Nell�incerto clima politico del momento, i deputati comunisti divennero
spesso l�ago della bilancia tra gli opposti schieramenti parlamentari.
Il successivo tentativo comunista di dare vita ad un fronte popolare con
altre componenti di sinistra fu, comunque, una delle cause che poi
portarono all�instaurazione della dittatura di Metaxas.
Di fatto il Re, intimorito da uno sciopero generale proclamato dai
comunisti il 5 agosto del 1936 per contestare una controversa legge sui
rapporti tra lavoratori e patronato, il 4 agosto consent� a Metaxas, che
peraltro considerava lo sciopero una diretta minaccia alla sua autorit�, di
proclamare la sospensione dei diritti costituzionali sulla libert� di
manifestazione. I lavoratori furono pertanto precettati allo scopo di
garantire i servizi essenziali, fu introdotta la censura sulla stampa ed il
parlamento fu momentaneamente sciolto, senza che venisse fissata la
data per la sua riconvocazione; il tutto avvenne con Metaxas che dava le
pi� ampie assicurazioni sulla transitoriet� delle misure prese
8
.
Il dittatore greco, per concentrare tutto il potere nelle proprie mani, aveva
volutamente posto l�accento sul pericolo comunista che, a suo avviso,
insidiava la democrazia greca. La sua propaganda, oltre che a
convincere la maggior parte dei greci, ricevette anche l�approvazione dai
vari paesi occidentali che sostenevano l�operato del dittatore quale
estremo baluardo contro l�avanzata del bolscevismo. E� comunque
indubbio che i politici stranieri, primi tra tutti quelli inglesi, vedessero di
buon occhio l�azione di Metaxas, volta a conseguire una maggiore
stabilit� interna senza il palese coinvolgimento straniero.
Quando Metaxas assunse pieni poteri, la situazione internazionale era
gi� tesa per la crisi apertasi nei rapporti tra Etiopia ed Italia. La Gran
Bretagna, schierata con l�Etiopia, cominci� a dare pi� peso all�alleanza
con i paesi balcanici, ma sempre in modo non risoluto e con poca
8
R.CLOGG, �Storia della Grecia��, op.cit., pag. 127-128
11
chiarezza: di fatto, il governo inglese si mostr� sempre riluttante ad
impegnarsi in alleanze definitive, preferendo formule associative
indirette; tale fu il Patto Balcanico del 1934.
Le incertezze inglesi durante la guerra italo-etiopica giunsero anche a
produrre negative ripercussioni sulla politica inglese verso la Grecia,
tanto da giungere a guastare i rapporti tra le due nazioni.
La dittatura di Metaxas, instaurata con il colpo di stato �legalizzato� del 4
agosto 1936, non poteva definirsi fascista o nazista, atteso il significato
delle due espressioni; innegabile, in ogni modo, risult� sia l�affinit�
ideologica con detti regimi sia la conseguente gestione dello stato.
Metaxas avvi� radicali cambiamenti nell�organizzazione dello stato e in
tutta la societ� greca, producendo una vera e propria trasformazione del
carattere nazionale; per conseguire l�obiettivo primario di �disciplinare� il
popolo greco, non si fece scrupolo di adottare molti degli orpelli propri
del nazismo tedesco e del fascismo italiano.
Con esplicita imitazione del III� Reich, il dittatore greco preconizz�
l�avvento di una terza civilt� greca che avrebbe coagulato le virt� delle
due precedenti: la prima, quella pagana dell�antica Grecia, la seconda,
quella cristiana di Bisanzio
9
. Con uno stile di governo essenzialmente
paternalistico, Metaxas si autoproclam� �primo contadino� e �primo
operaio� emanando, al contempo, anche alcune leggi favorevoli ad
agricoltori ed operai.
In realt�, le condizioni delle classi pi� povere non variarono di molto: il
dittatore, certamente sostenuto dalle economie dominanti, non pose mai
in discussione il sistema capitalistico greco ed il rifiuto dello sciopero con
l�obbligo del ricorso all�arbitrato nelle controversie sindacali.
9
sito Internet http://www.gogreece.com/learn/history/Metaxas_Takes_Power.html.17
12
Metaxas, sul modello dei regimi italiano e tedesco, diede anche slancio a
manifestazioni di massa giovanili, creando l�Organizzazione Nazionale
della Giovent� (EON) a cui rese obbligatoria l�iscrizione
10
.
La principale motivazione addotta da Metaxas per abolire le libert�
politiche ed instaurare la dittatura fu sempre il �pericolo comunista�,
ovvero, i pericoli che la nazione greca avrebbe corso a seguito di un
avvento al potere del KKE. Il dittatore greco era certo che la maggior
parte dei paesi occidentali fosse convinta che con la sua azione aveva
salvato la Grecia dalla bolscevizzazione.
La Gran Bretagna, sebbene conscia dell�infondatezza di tali misure, ne
assecondava la politica, anche con l�obiettivo di legittimare l�operato del
generale che essa stessa aveva implicitamente sostenuto.
Comunque, il cambio di regime in Grecia non aveva sostanzialmente
modificato l�atteggiamento distaccato del Foreign Office: l�amicizia con il
paese balcanico era strategicamente utile, ma non cos� indispensabile
da giustificare un impegno formale.
I rapporti tra Londra ed Atene, momentaneamente raffreddatisi a causa
delle interferenze inglesi nella guerra italo-etiopica, non erano
particolarmente eccellenti neanche in campo economico. Infatti, nel
gennaio del 1936, prima che Metaxas salisse al potere, l�ambasciatore
britannico Waterlow aveva esercitato forti pressioni sul Primo Ministro
greco Demertzis relativamente all�ingente debito estero greco, chiedendo
esplicitamente un trattamento preferenziale per gli interessi inglesi nel
paese
11
. Con l�avvento di Metaxas, in Inghilterra si erano, comunque,
riaccese le speranze che la Grecia avrebbe quanto prima onorato i propri
debiti, in gran parte contratti con istituiti di credito inglesi.
10
sito Internet http://www.gogreece.com/learn/history/Metaxas_Takes_Power.html.17
11
51 J.KOFAS, �Authoritarianism�� op.cit., pag.10.18
13
Dopo alcuni mesi di inutile attesa, nel marzo 1937 Londra rinnov� le
pressioni economiche chiedendo che negli scambi commerciali greci
fossero favorite le imprese britanniche; a giugno vi furono in Inghilterra
anche palesi pressioni economiche da parte dei detentori di cedole
obbligazionarie del debito pubblico greco.
Il governo di Londra, pur chiedendo pi� garanzie economiche alla
Grecia, non si mostrava altrettanto sollecito a soddisfare le sempre pi�
pressanti richieste di sostegno economico avanzate da questa.
La politica economica di Metaxas, dopo una prima fase di apparente
miglioramento, era ulteriormente peggiorata, determinando nel paese un
generale aumento dell�inflazione e del debito pubblico, con conseguente
riduzione del potere d�acquisto delle masse. Un rapporto sull�economia
greca del luglio 1938, redatto dal Dipartimento britannico per il
commercio di oltremare, registrava un incremento negativo di quasi due
terzi sul rapporto tra esportazioni ed importazioni, passate dalle
3.580.000 dracme del 1935 a 5.650.000 dracme nel 1937
12
.
Malgrado tutto, il governo di Londra non si adoper� minimamente a
sostenere l�economia greca al fine di migliorarne la bilancia
commerciale, gi� pesantemente in passivo; significativo di tale
disinteresse fu il rifiuto britannico di acquistare tabacco greco, uno dei
principali prodotti agricoli ellenici. Gli inglesi motivarono il rifiuto
affermando che il tabacco proveniente dal Commonwealth era pi� che
sufficiente al fabbisogno della nazione.
Le esitazioni inglesi non fecero altro che favorire la penetrazione
economica dei tedeschi che ne approfittarono per rafforzare i propri
legami con la Grecia. Gi� nel periodo 1936 - 1938 gli scambi con la
Germania erano aumentati considerevolmente: nel 1938 il 30% delle
esportazioni ed il 29% delle importazioni greche avvenivano con il
12
J.V.KOFAS, �Authoritarianism��, op.cit, pag.79
14
III�Reich
13
, anche se il tutto avveniva tramite una formula commerciale
particolarmente svantaggiosa per la Grecia, il �clearing system�. In
pratica, la Germania acquistava materie prime e prodotti agricoli dalla
Grecia, ma in cambio quest�ultima era obbligata a comprare i prodotti
tedeschi. Questo meccanismo non creava altro che sudditanza
economica, proprio quello che Hitler si auspicava d�instaurare. Il dittatore
nazista, infatti, ambiva a penetrare nei Balcani al fine di aprirsi la via al
vicino Oriente; per attuare i suoi progetti mirava dapprima a rendere
dipendenti dall�economia tedesca le varie nazioni balcaniche per poi
forzarle a rompere le alleanze con la Francia e l�Inghilterra.
Di tutto ci�, comunque, il governo inglese continuava a non essere
particolarmente preoccupato, n� s� allarmava per le iniziative di Metaxas
volte ad adottare modelli organizzativi tipici dei paesi fascisti. Nel Foreign
Office persisteva infatti la convinzione che finch� Re Giorgio II� fosse
rimasto sul trono, la Grecia non avrebbe mai tradito l�alleanza con la
Gran Bretagna.
Le diplomazie straniere, comunque, sopravvalutavano l�influenza che il
Re poteva avere su Metaxas, senza rendersi conto che il governo di
Berlino mirava alla Grecia come elemento di un pi� ampio progetto di
espansione verso Est.
La penetrazione economica tedesca in Grecia prosegu� per tutto il 1937
- nell�autunno di quest�anno arriv� in visita ad Atene il Ministro tedesco
dell�economia Schlacht - mentre nel 1938 la Germania arriv� ad
acquistare quasi il 40% di tutta la produzione di tabacco greco. Alcuni
timidi tentativi inglesi volti a contenere il disegno tedesco, peraltro privi di
convinzione, non sortirono esiti favorevoli.
13
R.CLOGG, �Storia della Grecia��, op.cit., pag.131.19