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Introduzione
Lo sviluppo economico, accompagnato dalla rivoluzione digitale iniziata a partire dai primi anni
del nuovo millennio, ha condotto alla definizione di nuovi processi di acquisto per il
consumatore. Tra le novità più importanti, vanno menzionate quelle relative allo sviluppo
tecnologico e delle telecomunicazioni, in particolare una su tutte, l’avvento dell’e-commerce.
Da sottolineare i molti vantaggi per i consumatori che possono risparmiare tempo, evitare
lunghe file, poter creare e acquistare il proprio prodotto comodamente da remoto ed esplorare
a 360 gradi il mondo della distribuzione.
In questo contesto dinamico è andato ad evolversi anche il settore della GDO, ossia la Grande
Distribuzione Organizzata, rappresentata dalla maggior parte delle grandi marche e catene di
distribuzione, la stessa va a coprire con i propri prodotti e servizi la maggior parte dei bisogni
primari delle persone, soprattutto quelli relativi ai beni di prima necessità.
In Italia la diffusione della GDO è stata tardiva rispetto agli altri paesi Europei, tuttavia, hanno
subito una proliferazione molto intesa, grandi quantità di nuovi ipermercati e supermercati si
sono affermati a spese dei negozi di alimentari a libero servizio che hanno visto ridursi
notevolmente la loro posizione economica e di dominio, rispetto a questi grandi colossi.
La crescita di questa nuova realtà ha comportato un cambiamento delle nostre abitudini di vita
e di acquisto comportando un passaggio ad una nuova dimensione dello shopping, diventata
una vera e propria caccia alla promozione e allo sconto. Detto questo, per tutti i vantaggi
acquisiti ci sono anche notevoli punti di perplessità; infatti, risulta essere sempre più difficile
districarsi tra la moltitudine di marche e brand presenti in questo esclusivo mercato, e questo
comporta anche una vera e propria specializzazione per il cliente nell’ambito dell’acquisto,
comportando in alcuni casi, la spendita di molte ore settimanali all’interno dei vari punti
vendita.
Sulla base di queste brevi considerazioni è stato quindi svolto il presente elaborato di tesi, che
intende approfondire e vagliare le diverse dinamiche legate alla GDO, alla soddisfazione
riscontrata nei clienti e la loro fidelizzazione, che tra l’altro è diventata una strategia
irrinunciabile da parte delle aziende.
Il lavoro si articolerà in tre capitoli:
Il primo definirà a grandi linee il settore della Grande Distribuzione Organizzata, a partire dalla
sua evoluzione storica, soffermandosi poi su come si è affermato nella vita del consumatore,
abituato sino a quel momento alle piccole attività di vendita. Si approfondirà poi anche i
principali meccanismi di fidelizzazione attuati e i più recenti processi di vendita online.
Il secondo capitolo verterà per lo più su un’analisi quantitativa relativamente ai dati che hanno
riguardato l’andamento della GDO in Italia facendo un confronto tra il periodo pre e post
Covid-19.
Infine, il capitolo 3, cuore di questa tesi, andrà ad analizzare nello specifico il punto vendita Lidl,
azienda leader Europea di questo settore, riportando uno studio per analizzare il livello di
Customer Satisfaction. La grande GDO tedesca, sarà il centro della mia analisi attraverso un
questionario, sottoposto a persone residenti in diverse aree del paese, con lo scopo di
comprendere se i clienti siano davvero soddisfatti di questo punto vendita e in che misura.
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Capitolo primo
Il settore della grande distribuzione
organizzata
1.1 Caratteristiche essenziali della grande
distribuzione organizzata
Con la sigla GDO – Grande Distribuzione Organizzata – ci si riferisce ad un insieme di punti
vendita gestiti a libero servizio, organizzati su grandi superfici e, generalmente, aderenti ad
un’organizzazione o ad un gruppo che gestisce una serie di supermercati contrassegnati da una
o più insegne commerciali comuni (la c.d. catena distributiva) e che hanno cominciato ad
espandersi soprattutto dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso provocando una progressiva
diminuzione dei piccoli negozi tradizionali, soprattutto nel comparto alimentare.
Una prima distinzione in merito deve essere effettuata tra le strutture della Grande
Distribuzione (GD), in cui imprese di grandi dimensioni controllano e gestiscono direttamente i
singoli punti vendita che si configurano come una sorta di “succursali” di un’unica entità
economica, come ad esempio: Carrefour, Lidl, Auchan ed Esselunga; mentre, invece, le strutture
della Distribuzione Organizzata (DO)
1
prevedono la condivisione comune di alcune funzioni
aziendali da parte di operatori commerciali indipendenti che hanno la totale gestione del
singolo punto vendita.
In questo caso quindi, piccoli soggetti si uniscono per condividere nella gestione di alcune
funzioni specifiche: ne sono un esempio: Interdis, Selex, Sisa e Despar.
Ne consegue che, attraverso questa procedura, piccoli e medi dettaglianti hanno la possibilità di
ottenere agevolazioni economiche in termini di approvvigionamento, che dipendono in buona
parte dal maggiore potere contrattuale acquisito.
Inoltre, va fatto cenno anche ai vantaggi derivanti da un maggior sfruttamento del marchio,
nonché dalle agevolazioni derivanti dal maggiore know-how ottenuto e dal coordinamento
strategico.
1
http://www.leziosa.com/gdo.html
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In linea generale, comunque, tutti gli esercizi commerciali che appartengono all’ampia catena
della GDO, in particolar modo quelli di tipo alimentare, sono generalmente accorpati in quattro
macro categorie, ossia: i Supermercati, gli Ipermercati, le Superette e i Discount.
Le stesse sono diversificate sulla base di alcune caratteristiche come: della loro dimensione,
l’ampiezza di gamma (numero di prodotti, la profondità (numero di referenze per ogni
prodotto), la profondità degli assortimenti, le caratteristiche espositive, il prezzo, la numerosità
delle casse, presenza di banchi per i prodotti freschi, la disponibilità di parcheggi e ulteriori
servizi resi al consumatore.
Tutti questi esercizi hanno la caratteristica comune di avere una grandezza di almeno 200 metri
quadrati.
Va inoltre precisato che, per quanto riguarda le prime 3 categorie, ovvero Supermercato,
Ipermercato e Superette, queste si differenziano dal Discount soprattutto sulla base della
dimensione della superficie di vendita, mentre il discount, emerge in relazione ad un insieme di
parametri di tipo qualitativo.
Le categorie in questione hanno le seguenti caratteristiche:
¨ Supermercato: “esercizio di vendita al dettaglio operante nel campo alimentare,
organizzato prevalentemente a libero servizio con pagamento all’uscita, che dispone di
una superficie di vendita superiore ai 400 mq e di un vasto assortimento di prodotti di
largo consumo ed in massima parte preconfezionati, nonché, eventualmente, di alcuni
articoli non alimentari di uso domestico corrente”.
2
Generalmente, un supermercato comprende tra i 5.000 e i 10.000 articoli.
Tuttavia, l’ampiezza e la profondità della gamma di prodotti offerti, la dimensione del bacino
d’utenza, la presenza di altri servizi, come: la disponibilità di parcheggio, l’orario di apertura, il
numero di casse, variano in funzione della dimensione del punto vendita.
Si osserva inoltre che, soprattutto i supermercati di grandi dimensioni, sono generalmente
situati appena fuori città, così che riescano ad essere raggiunti maggiormente anche dalle
località limitrofe.
¨ Ipermercato: “esercizio al dettaglio con superficie di vendita superiore ai 2.500 mq,
suddiviso in reparti (alimentare e non alimentare), ciascuno dei quali avanti,
rispettivamente, le caratteristiche di supermercato e di grande magazzino”.
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Questa tipologia di esercizio, oltre ad offrire un ampio ventaglio di prodotti (generalmente tra i
7000 e i 40.000, così da poter ampliare al meglio la scelta dei clienti), deve anche mettere a
disposizione dei clienti vari servizi come: zone ristoro, parcheggi, locali sanitari.
2
Danesi S., “Occasione commercio. Il commercio come fattore strategico per lo sviluppo del territorio e
dell’occupazione”, Franco Angeli, Milano, 2009, pag. 179.
3
Ibidem
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¨ Superette: o anche chiamati “minimarket”, sono “punti vendita al dettaglio di prodotti
alimentari o grocery, organizzato come un supermercato, con liberi servizi e pagamento
all’uscita. Si distingue dal supermercato per la superficie, che è compresa tra i 200 e i 400
mq”.
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Come per i precedenti, anche questa tipologia di GDO offre una buona gamma di prodotti
alimentari, anche se il numero complessivo è inferiore.
¨ Discount: “punto vendita al dettaglio organizzato integralmente a libero servizio, con una
superficie generalmente compresa tra i 200 e i 1.000 mq e con una gamma di prodotti
alquanto limitata (è disponibile un numero di referenze solitamente inferiore a 1.000) che
esclude, nella maggior parte dei casi, il reparto freschissimo e i prodotti di marca”.
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Si tratta di un tipo di vendita diverso dai precedenti, soprattutto per quanto riguarda
l’esposizione degli alimenti, che è molto semplicistica, e si basa sulla rapida rotazione dello
stock.
A ciò va aggiunto anche un minor servizio al cliente dovuto anche ad organici più risicati che
incentivano per contro una generale politica di riduzione dei costi, che permette ai discount di
posizionarsi a un livello di prezzo inferiore rispetto alle altre categorie di punti vendita.
Infine, da segnalare, che negli ultimi anni, sono emerse nuove tipologie di competitor nella
grande distribuzione come ad esempio: le imprese di vendita per posta (in particolare nelle
zone rurali degli Stati Uniti e del Nord Europa), le catene di negozi (nelle città) e soprattutto i
grandi magazzini nei principali agglomerati urbani.
4
Ibidem
5
Ibidem
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1.2 Evoluzione storica
La Grande Distribuzione Organizzata, che gli specialisti preferiscono definire con la sigla GDO,
rappresenta il punto di arrivo di un lungo processo organizzativo del settore commerciale che
ha preso piede in Italia alla fine degli anni ’50 del secolo scorso, ma che in altre nazioni, come la
Francia o gli Usa, è iniziato molto prima.
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Prima di analizzare il suo iter di sviluppo, è utile approfondire cosa sia effettivamente la Grande
Distribuzione Organizzata.
Si tratta di un moderno sistema di vendita al dettaglio che si manifesta attraverso una rete di
supermercati ed altre catene di intermediari, che possono essere di diversa natura.
In linea di massima, dunque, la GDO rappresenta il processo evolutivo dei singoli market, ovvero
il supermercato che sostituisce il negozio tradizionale di vendita al dettaglio.
Tale processo di sviluppo non è altro che una sorta di evoluzione mirata ad un nuovo progetto di
gestione di vendita nel comparto delle attività commerciali, che si esplica attraverso la vendita
al dettaglio di prodotti di largo consumo (e dunque sia prodotti alimentari che di altro genere) e
gestiti nella formula dei punti vendita a libero servizio.
7
Quando si parla di grande distribuzione ci si riferisce all'insieme degli operatori che svolgono
attività di intermediazione commerciale, tra l'offerta dei produttori e la domanda dei
consumatori, risulta importante ricordare che l'evoluzione di questo settore sia fortemente
connessa da un lato allo sviluppo dei prodotti e dei processi di lavorazione e, dall'altro ai
cambiamenti politico-sociali ed economici della società.
Prima dell'affermazione dei moderni supermercati, infatti, l’esperienza di acquisto era
diametralmente opposta, non esistevano i prodotti preconfezionati, e la produzione ed il
confezionamento non erano automatizzati, ma venivano fatti da capo ogni volta.
Queste pratiche erano, per la loro natura, molto costose e ad alta intensità di lavoro, il che
comportava di conseguenza un processo di acquisto lento e un numero di clienti serviti molto
limitato.
L’evoluzione del settore della distribuzione, ovvero da quella tradizionale incentrata
sull’operatività di piccoli negozi specializzati, alla grande distribuzione e dunque, l’ampia offerta
di assortimento di prodotti a libero servizio, è stato essenzialmente determinato dalla nascita
dei grandi magazzini che iniziarono ad affermarsi dalla seconda metà dell’Ottocento nel mondo
occidentale, diffondendosi seppur con tempi diversi sia in Europa che negli Stati Uniti.
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6
http://www.arpa.emr.it/documenti/arparivista/pdf2007_5e6/CavinatoAR5e6_08.pdf
7
Bellini S., “Channel Relationship (R)Evolution: Come cambiano le relazioni di canale nel contesto di convergenza e
omnicanalità, Egea, Milano, 2017.
8
Fin dal 1830 in Francia i cosiddetti “Magasins de Nouveautés” rappresentarono il passaggio tra il commercio
tradizionale e la formula del grande magazzino.