INTRODUZIONE
L’agire quotidiano, le scelte giornaliere, i modi di pensare e parlare hanno sempre più spesso a
che fare con modelli, conoscenze, tecniche, espressioni artistiche, prodotti provenienti da
paesi differenti e più o meno lontani dal nostro luogo di origine. I segni della presenza di
diverse culture sono diffusi nell’esperienza di tutti i giorni e molte cose, parole, concetti,
articoli che fino ad alcuni anni fa ci sembravano così lontani, ora risultano familiari e non più
estranei. Locale, nazionale ed internazionale sembrano esser intersecati uno con l’altro e,
oggigiorno, le forme di derivazione straniera risultano esser qualcosa di normale e vicino a
noi.
Il raggiungimento del traguardo sopracitato viene frequentemente ricondotto
all’esistenza di processi globalizzanti, ma accade molte volte che il significato del termine
globalizzazione non sia del tutto chiaro. Per questo motivo il presente lavoro intende
analizzare nel primo capitolo il fenomeno della globalizzazione da un punto di vista teorico,
cerca di esplicitare i significati incorporati nella parola globalizzazione e pone le premesse di
ciò che sarà la base di fondo su cui si regge il presente elaborato, ovvero avvia una
descrizione della globalizzazione economica. Questo primo capitolo, inoltre, descrive in breve
gli atteggiamenti che le persone hanno nei confronti del fenomeno in questione e sottolinea la
conseguente compresenza di soggetti che venerano e che accusano i processi di
globalizzazione e i loro effetti. Come soluzione a tale contrapposizione, il presente lavoro è
orientato ad accogliere la tesi di studiosi che recentemente sono arrivati a preferire un
compromesso del tutto innovativo, ovvero quello di percorrere una terza strada che non segue
né il locale né il globale ma che mira a combinare i due: si tratta della glocalizzazione. Viene
così proposta una visione peculiare della globalizzazione, in quanto quest’ultima è trattata
come un fenomeno che nasce dal contatto, dall’interazione e dalla contaminazione tra locale
ed internazionale. Questa ricerca, perciò, non vede la globalizzazione come un processo che
porta alla nascita di omologazione e standardizzazione a livello mondiale o alla soppressione
delle specificità e delle varietà presenti nel pianeta, bensì propone la globalizzazione stessa
come un fenomeno che cerca di mettere in collegamento le diversità in una visione globale
dell’insieme. Si tratta dunque di un processo che esalta le peculiarità e che cerca di mettere
queste in contatto fra loro in modo che il locale sia influenzato dal globale e viceversa.
La globalizzazione pone in essere così un confronto tra omogeneità ed eterogeneità, che
assume ai giorni nostri una forma pluridimensionale, ovvero coinvolge diversi ambiti della
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vita. A tale proposito, il presente lavoro evidenzia come il fenomeno in questione abbia
raggiunto una dimensione estesa a diverse sfere della realtà quotidiana, da quella economica a
quella sociale, da quella politica a quella culturale, da quella religiosa a quella delle
telecomunicazioni. Tale ampiezza si verifica a partire dagli anni Cinquanta, ma è riscontrato
che la teorizzazione della globalizzazione risale solo alla fine degli anni Ottanta. Nel tema in
questione, la tesi si propone di illustrare in breve nella prima sezione del secondo capitolo le
origini del fenomeno della globalizzazione, ipotizzate da diversi punti di vista e a seconda di
certi avvenimenti significativi che hanno preso luogo nel percorso storico-temporale.
Il presente elaborato intende porre attenzione maggiore al lato economico della
globalizzazione perché vuole evidenziare i continui e drastici mutamenti che interessano il
mondo delle relazioni commerciali nel corso degli anni, e i conseguenti effetti che questi
hanno in ogni ambito della vita quotidiana. Si può notare che, a partire dagli anni Cinquanta,
si verificano continui progressi tecnologici, crescono gli scambi commerciali a livello
mondiale e sempre più paesi sono coinvolti nell’economia globale. Ciò comporta una
crescente integrazione dei mercati e l’esistenza di un contesto competitivo, in cui operano le
imprese, contraddistinto dalla forte tendenza dell’economia ad assumere una dimensione
sovranazionale.
Il fenomeno appena citato viene indicato con il termine globalizzazione dei mercati e
induce le aziende a gestire rapporti formali ed informali non solo con soggetti localizzati a
livello locale, ma anche con imprese ed enti operanti a livello internazionale. Per tale motivo,
il presente lavoro intende analizzare nella seconda sezione del secondo capitolo il percorso
che viene effettuato dai soggetti imprenditoriali nell’espandersi oltre i propri confini
nazionali, ovvero offre una breve spiegazione sul fenomeno dell’internazionalizzazione delle
imprese. Vengono così proposti dei cenni teorici sulle cause che spingono le aziende ad
allargare i propri interessi al di fuori del paese di origine, sulle difficoltà che esse incontrano
nel farlo e, soprattutto, sugli obiettivi che si prefissano di raggiungere dal momento in cui
intendono espandersi all’estero.
Il percorso dell’internazionalizzazione viene realizzato diversamente dai soggetti che lo
avviano in base alle esigenze, alle conoscenze, alle tecniche e, inoltre, assume forme differenti
a seconda dell’ambiente e del tempo in cui viene posto in essere. A partire dal secondo dopo
guerra nasce il fenomeno della mondializzazione dei capitali che sconvolge la fase precedente
del commercio internazionale, contraddistinta dal verificarsi di flussi di merci. Oggi si parla
invece di un commercio fondato sulle relazioni e sullo scambio di conoscenza. Si può
riscontrare così l’esistenza di diversi stadi temporali dello sviluppo delle relazioni
commerciali internazionali e, in merito a ciò, la tesi intende illustrare in modo riassuntivo nel
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secondo capitolo i tre periodi entro i quali si è evoluta l’economia mondiale, o meglio le tre
fasi della globalizzazione economica recente. Queste ci fanno notare come negli anni cambino
le forme di internazionalizzazione, i soggetti globalizzati, i paesi coinvolti nell’economia
mondiale, le direzioni seguite dai flussi di merci e di capitali, le modalità di teorizzare il
commercio internazionale, i rapporti imprese-governi. Di conseguenza si modifica
ininterrottamente lo scenario competitivo di riferimento per i vari soggetti economici, i quali
devono adeguarsi alle condizioni mutevoli del tempo e dell’ambiente in cui operano. Proprio
in questo tema si apre il terzo capitolo del presente lavoro, il quale cerca di spiegare i
cambiamenti avvenuti a livello di impresa e a livello di mercato a partire dalla fine della
seconda guerra mondiale. Viene esaltata l’importanza che assume lo sfruttamento
contemporaneo da parte di un’azienda dei vantaggi interni e dei differenziali nazionali, con
particolare attenzione alla teoria porteriana sui vantaggi che può offrire uno Stato all’impresa
in tema di competizione globale. Inoltre, nella prima sezione del terzo capitolo viene
evidenziato il fenomeno della multinazionalizzazione come principale motore di sviluppo del
commercio internazionale a partire dagli anni Cinquanta.
Quest’ultimo ha dato avvio alla globalizzazione così come la intendiamo oggigiorno,
cioè non riguardante solo la sfera economica ma comprendente anche società, politica,
finanza, cultura, religione, tecnologia. Per questo motivo la seconda sezione del terzo capitolo
mette in luce l’importante presenza dell’impresa multinazionale, la quale viene presupposta
come principale soggetto attivo nei processi di globalizzazione. Molte volte, però, il
significato e l’utilizzo del termine impresa multinazionale risultano confusi e capita spesso
che le varie interpretazioni, date dagli studiosi negli ultimi 50 anni, si contraddicano una con
l’altra. Per tale ragione questo lavoro intende descrivere la multinazionale da un punto di vista
generico, o meglio, l’uso che se ne fa del termine in questione. Sono presi in considerazione i
pensieri di Hymer e di Porter e vengono delineate le caratteristiche principali che
contraddistinguono una realtà multinazionale da una realtà locale.
Come detto precedentemente, gli ambienti in cui operano le imprese sono in continuo
mutamento e, di conseguenza, le aziende devono trovare delle soluzioni di adattamento e
adeguamento. Così, nella terza sezione del terzo capitolo viene abbozzata una storia
dell’impresa multinazionale e vengono messe in risalto le evoluzioni che hanno interessato
l’azienda in questione a partire dagli anni Cinquanta fino ad arrivare ai giorni nostri.
A causa dei vari mutamenti avvenuti nel corso degli anni, la letteratura individua diverse
classificazioni di realtà multinazionali che possono variare a seconda delle caratteristiche
produttive, delle funzioni degli investimenti diretti esteri o degli orientamenti manageriali
adottati. Per tale motivo l’elaborato qui presente intende chiarire al meglio le varie tipologie
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di imprese multinazionali teorizzate e, nel fare ciò, prende in considerazione le distinzioni
proposte da diversi studiosi come J.H. Dunning e H.V. Perlmutter.
La presente ricerca, poi, tratta più da vicino e più accuratamente le varietà di imprese
che internazionalizzano per sottolineare come queste mutino nel tempo le proprie strutture, le
proprie strategie, i propri obiettivi. Si propone così, nella quarta sezione del terzo capitolo,
una spiegazione generale sui diversi modelli organizzativi adottati dalle varie imprese che
operano sul mercato internazionale. Innanzitutto, vengono introdotte le differenze esistenti tra
imprese locali, imprese esportatrici ed imprese internazionalizzate. Dopodiché si procede a
distinguere le varie imprese che operano nei mercati internazionali seguendo la tassonomia
sviluppata dagli studiosi Bartlett e Ghoshal nel 1989. Viene proposta una classificazione che
mette in luce la varietà di rapporti che si possono instaurare tra casa-madre e unità periferiche
e che evidenzia le diverse strategie adottate dalle imprese per svilupparsi nel mercato
mondiale.
Il quarto e ultimo capitolo mira ad ampliare le conseguenze derivate dall’adozione del
modello organizzativo transnazionale a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta. Infatti,
il capitolo in questione intende sottolineare come l’attuale fase di globalizzazione si basi
sull’economia della conoscenza. Ciò sta a significare che le relazioni economiche attuali
tendono a fondarsi su rapporti reciproci tra aziende che hanno l’obiettivo di trasferirsi a
vicenda tecnologie, informazioni e conoscenze. Oggigiorno il cooperare, il collaborare e il
condividere il sapere risultano essere le strategie vincenti e, per tale ragione il presente lavoro
propone una breve discussione sul tema dell’organizzazione imprenditoriale a rete.
Alla luce di quanto sin qui affermato, la tesi intende evidenziare in primo luogo come
sia attivo un particolare fenomeno, ovvero la globalizzazione, che è in grado di coinvolgere
nei suoi processi ogni sfera della vita quotidiana. Conseguentemente, intende sottolineare
come la globalizzazione sia in grado di influenzare le scelte di ogni singolo individuo
economico e non. Infine, la presente indagine si pone l’obiettivo di far notare come le realtà
multinazionali siano i principali soggetti trainanti il fenomeno della globalizzazione e come ci
siano dei continui cambiamenti nello scenario economico mondiale dovuti alle mutevoli
condizioni degli ambienti.
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