6
ambientali e di mercato, ed attuare comportamenti efficaci per la loro
gestione. Oggi diventa vitale per le sorti di un’impresa abbandonare
ogni iniziativa frutto del caso o dell’improvvisazione, cercando di
capire dove l’azienda si trova in quel momento, dove vuole arrivare, e
quali mezzi e strumenti deve utilizzare per raggiungere i propri
obiettivi.
L’intero sistema delle imprese, del resto, è interessato da una
serie di tendenze di carattere generale che devono considerate
attentamente per sopravvivere sul mercato: tradizionalmente definita
come “sistema aperto”, l’impresa sta assumendo sempre più una
prospettiva di tipo esterno, in cui la capacità di gestire nel modo
migliore le relazioni con i soggetti esterni tende a farsi sempre più
importante, ed a diventare un punto strategico decisivo.
L’ottica di analisi perciò, supera i tradizionali confini aziendali
e finisce per coinvolgere l’intero indotto delle imprese coinvolte in un
determinato processo produttivo: fornitori, produttori, distributori. Il
loro ruolo deve essere visto in modo sostanzialmente diverso dal
passato, dove una certa chiusura culturale ed un rapporto quasi di
ostilità tendevano a prevalere.
Questo cambiamento culturale e questo nuovo approccio stanno
interessando anche i rapporti tra le aziende ed i propri fornitori: da
sempre considerati una sorta di “nemico” da sfruttare e su cui
prevalere, il ruolo del fornitore in questi ultimi anni è stato rivalutato
ed ha subito un’evoluzione notevole. Stiamo parlando di un campo,
quello attinente a tutta l’area produttiva, che in passato è sempre stato
trascurato sul piano dell’importanza ai fini strategici dell’attività
7
dell’impresa, come è stato sottolineato da alcuni studiosi, ma, proprio
per questa trascuratezza degli anni scorsi, si comincia oggi a
rivalutarne la portata ed il ruolo delle potenzialità ancora inesplorate.
Questo cambiamento viene ad essere al tempo stesso la causa e
l’effetto di evoluzioni strategiche e di dinamiche che a livello generale
tendono ad interessare l’intero sistema economico, che sono state
influenzate e a sua volta sono influenzate da questa nuova filosofia di
gestione del rapporto azienda - fornitori: si tratta principalmente di
un’ottica orientata alla soddisfazione del cliente, che richiede un
prodotto che sia in grado di soddisfare le sue esigenze in modo sempre
più completo, non riferendoci soltanto al prodotto materiale vero e
proprio, ma anche a tutti quegli aspetti relativi al servizio che a questo
si accompagnano e che tendono a diventare sempre più decisivi per
risultare vincenti sul mercato. Questa nuova ottica orientata al cliente
ha comportato e comporta tuttora notevoli riflessi sugli altri aspetti
collegati all’attività aziendale, coinvolgendo in misura crescente tutti
quei soggetti che partecipano direttamente o indirettamente al
processo produttivo, e modificando direttamente le modalità di
produzione (ad esempio, sviluppando produzioni Just in Time dove
possibile) ed enfatizzando l’importanza di alcuni aspetti, come la
qualità.
In questa prospettiva, un ruolo molto importante è giocato dalla
capacità e dalla gestione dell’innovazione, che mai come oggi diventa
un elemento strategico sempre più decisivo: questo comporta
numerosi riflessi sull’intero sistema aziendale, richiedendo modifiche
ed adattamenti alla struttura organizzativa e alla gestione dei rapporti
8
con terzi. Il ruolo dei fornitori nella fattispecie è quantomai decisivo,
soprattutto in questo momento economico dove la tecnologia si è
fortemente specializzata, e le aziende non possono camminare da sole
trovando e sviluppando tutto “in casa”, ma soltanto ricorrendo
all’aiuto di terzi che possono dare il loro contributo decisivo in termini
di conoscenze. La strategia giusta, in certi casi, diventa quella di
sviluppare un rapporto di collaborazione e di integrazione col
fornitore, per mettere assieme le proprie competenze e ottenere
risultati economici e tecnici che solo qualche anno fa erano
impensabili, con benefici per entrambe le parti coinvolte.
Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare come si sono
modificati in certi casi e come si stanno modificando le relazioni tra le
aziende fornitrici e le aziende clienti, sottolineando le linee guida che
guidano questo processo e verificando quello che avviene sul piano
operativo, fino ad arrivare ad individuare un modello di “rapporto
evoluto” o di “comakership”, come viene chiamato, che può essere
preso come punto di riferimento.
Nel primo capitolo sarà dato un inquadramento teorico
dell’impresa e del “sistema” che ne scaturisce, sottolineando
l’importanza di considerare i vari elementi e le varie parti non nella
loro individualità ma nell’ambito del complesso aziendale,
analizzando i vari sottosistemi di cui è composta ed evidenziandone
l’apertura verso l’esterno. Verrà introdotto poi il concetto di strategia,
riportando diversi contributi di vari autori delle scuole economiche
che si sono affiancati nel corso del tempo, in modo da arrivare ad un
inquadramento specifico del suo significato, e di come sia
9
imprescindibile per le aziende avere una strategia da seguire; dopo
aver parlato di come la strategia si propone all’interno del sistema
aziendale, ne analizzeremo il processo di formulazione, sottolineando
il ruolo determinante che l’organizzazione aziendale riveste nel
favorire questo processo.
Nel secondo capitolo inizieremo a parlare del ruolo strategico
del rapporto azienda – fornitori e di come questo si inserisca
all’interno di quello che viene definito “sistema logistico aziendale”.
Dopo aver introdotto il concetto di “sistema logistico aziendale”,
saranno analizzate le varie componenti che lo determinano e vedremo
la sua più recente evoluzione, che assume sempre più una prospettiva
che tende a superare i tradizionali confini aziendali ed ad assumere un
peso crescente sulle strategie aziendali. Proseguiremo poi trattando
più dettagliatamente di quella parte del sistema logistico che si occupa
specificatamente dei rapporti tra azienda e fornitori, definendo ed
analizzando il processo di “approvvigionamento” alla base di questo
rapporto e della sua evoluzione in atto, partendo dall’analisi di un
rapporto di tipo tradizionale; in questa parte verrà analizzato anche il
ruolo della funzione approvvigionamenti rispetto al governo aziendale
e la relativa posizione all’interno dell’organizzazione dell’impresa.
L’ultima parte di questo capitolo si occuperà delle nuove tendenze del
rapporto azienda – fornitori: verrà introdotto all’inizio il concetto di
costo totale di acquisto, come possibile indicatore idoneo a valutare i
risultati e l’efficacia di una certa politica di acquisto, e saranno poi
esplicitate più dettagliatamente le voci che lo compongono; verranno
quindi sottolineate le possibili strategie con le quali può essere gestito
10
il rapporto con i fornitori; infine, prima di parlare della nuova filosofia
che guida il rapporto con quest’ultimi, si parlerà delle varie tendenze
strategiche che influenzano il comportamento e la condotta delle
imprese, causa e al tempo stesso effetto della dinamica evolutiva del
rapporto con i fornitori.
Nel terzo capitolo si parlerà dettagliatamente del rapporto
evoluto tra clienti e fornitori, un approccio che è stato definito col
termine di Comakership; saranno analizzati le varie tendenze
strategiche legate alla Comakership seguite dalle imprese, e verrà
chiarito in quali casi trova la sua convenienza instaurare questo tipo di
rapporto; sarà infine esposto un “modello di riferimento” determinato
dagli approcci strategici tenuti dalle imprese e dalle evoluzioni sul
piano operativo: il modello si riferirà ad alcuni aspetti di fondo della
nuova filosofia (come l’evoluzione culturale e organizzativa che si
accompagna) e ad elementi più operativi legati all’aspetto pratico
della gestione, come la logistica, la valutazione dei fornitori, la
qualità; in particolare sarà sottolineata l’importanza di sviluppare un
sistema informativo in grado di garantire un collegamento efficiente
con i fornitori, che gioca un ruolo decisivo; infine, si accennerà alle
nuove opportunità tecnologiche che il mercato propone e che in un
futuro incideranno sul tipo di rapporto tra clienti e fornitori (E-
procurement), e saranno esposte le possibili evoluzioni strategiche del
prossimo futuro che le imprese avranno a disposizione nell’impostare
il proprio rapporto con i fornitori.
Il quarto capitolo tratterà del caso aziendale della Piaggio & C.
Spa, uno dei principali costruttori mondiali di veicoli motorizzati a
11
due ruote, settore di cui detiene una consolidata leadership sul mercato
europeo. Piaggio opera, inoltre, nel campo dei veicoli per trasporto
leggero a tre e quattro ruote e nella fornitura di motori. Legata a valori
di innovatività, creatività e design, Piaggio negli ultimi anni ha cercato
di operare in un contesto di mercato globale orientato sempre più alla
soddisfazione del cliente, come dimostra la presenza su pressoché
ogni area geografica mondiale. Come azienda di grandi dimensioni
impegnata ad affrontare la concorrenza di altre aziende
particolarmente competitive, soprattutto giapponesi, Piaggio ha
intrapreso, negli anni novanta in particolare, una strategia orientata ad
impostare il rapporto con alcuni fornitori in senso evoluto. Nel
capitolo, dopo aver presentato un quadro storico della casa di
Pontedera, sarà analizzato il mercato in cui Piaggio opera e la struttura
organizzativa; saranno quindi esposte le strategie di gestione del
“Parco Fornitori” di Piaggio seguite negli ultimi anni, orientate alla
riduzione del numero dei fornitori, all’autoqualificazione delle
forniture in un’ottica di qualità, e allo sviluppo di rapporti di codesign.
Il tutto ispirato nell’ottica della filosofia del rapporto evoluto.
12
CAPITOLO I
STRATEGIA E ORGANIZZAZIONE
AZIENDALE
1. Il sistema d’azienda e il concetto di strategia
Il rapporto dell’azienda con i fornitori è molto cambiato nel
corso del tempo, e se in certi casi è rimasto prevalentemente di tipo
tradizionale, in altri si è evoluto al punto che non si può più parlare di
semplice relazione commerciale, ma di un coinvolgimento più
marcato dell’impresa nel suo complesso in un ruolo che potremo
arrivare a definire strategico.
Prima di vedere l’evoluzione di questa dinamica ed i motivi che
l’hanno determinata, cerchiamo di dare un più preciso inquadramento
13
teorico dell’azienda e precisare più puntualmente a che cosa ci
riferiamo quando parliamo di strategia e del significato che assume
all’interno degli studi aziendali, analizzando anche il processo che
porta alla loro formulazione e i vari livelli di strategia che si
impongono all’interno dell’impresa.
Le imprese sono chiamate all’interno del sistema economico
generale a produrre beni o servizi per il soddisfacimento dei bisogni
umani
1
; parlare in questi termini di impresa, o azienda
2
, rischia di
essere riduttivo rispetto alla complessità e alla molteplicità delle
problematiche coinvolte, perciò è necessario approfondire il concetto
e svilupparlo al meglio.
La rappresentazione che meglio riesce ad inquadrare
l’argomento, al di là del semplice significato a cui si riferisce il
concetto di azienda, è quella che si rifà alla “Teoria generale dei
sistemi”
3
di Von Bertalanffy, un biologo americano degli anni ’40:
analizzando lo sviluppo della scienza moderna, alla crescente
specializzazione delle varie discipline si contrapponeva la comparsa di
problematiche e concezioni simili in modo del tutto indipendente in
questi diversi campi. Da questa tendenza, emergeva l’esigenza di
sviluppare modelli e principi che potessero applicarsi in modo
generale
4
. L’oggetto di studio della teoria proposta riguarda
1
Da FERRERO, “Impresa e management”, Milano, Giuffrè, 1987, pag. 2
L’autore parla di “beni economici” in quanto riferiti alla ”attività economica” svolta
dall’impresa, “esplicata in condizioni di mezzi limitati,...malgrado il moltiplicarsi dei
bisogni da appagare.”
2
In realtà in ragioneria e nel diritto azienda e impresa sono concetti diversi tra loro, ma
in questa tesi saranno usati come sinonimi.
3
Da LUDWIG VON BERTALANFFY, “La teoria generale dei sistemi”, Milano, Ist.
Librario internazionale, 1971
4
“Mentre nel passato, la scienza tentava di spiegare i fenomeni osservabili riducendoli
a un intreccio di unità elementari ciascuna delle quali poteva essere studiata
14
l’individuazione e lo sviluppo di questi principi che si possono
applicare ai sistemi in generale, che egli definisce “complessi costituiti
da elementi in interazione”, indipendentemente dalla natura degli
elementi che li compongono e dai rapporti che li legano; la possibilità
di formulare una teoria valida per tutti i tipi di sistema trova il suo
fondamento nell’isomorfismo delle leggi che regolano i vari settori
indagati, e non solo negli aspetti generali e nei punti di vista comuni
5
.
Particolarmente significativa è la distinzione tra sistemi chiusi,
che si presentano isolati rispetto a tutto ciò che li circonda, e aperti,
che si mantengono in “uno stato continuo di flusso verso l’interno e
verso l’esterno”, che determina processi di costruzione e
disgregazione del sistema, che finisce per essere fortemente
condizionato da elementi ambientali.
L’impianto teorico elaborato nella “teoria generale dei sistemi”,
è stato ben presto ripreso e sviluppato anche in campo economico-
aziendale, ben adattandosi alle problematiche ed alla natura del mondo
delle imprese
6
.
separatamente nella scienza contemporanea sorgono delle concezioni che vertono su
ciò che viene definito, con una certa imprecisione, “totalità”, e cioè su problemi di
organizzazione su fenomeni non risolvibili in eventi locali,...in poche parole, su
“sistemi” di diversi ordini che non sono comprensibili mediante studi delle loro parti
singole e isolate”. Da Von Bertalanffy, op. cit., pag. 72
5
Da VON BERTALANFFY, “La teoria generale dei sistemi“, op. cit., pag. 66, 72
6
Il merito di una più precisa puntualizzazione della Teoria nel campo dell’economia,
va a Kenneth Building (economista americano): considerando la teoria come lo
“scheletro della scienza”, in grado di far ricomprendere il campo conoscitivo di ogni
disciplina in un “ordinato e coerente corpo di conoscenze”, individua una gerarchia di
nove livelli, dalla forma più elementare a quella più sofisticata, in grado di riunire le
complesse manifestazioni che contraddistinguono i diversi campi di ricerca, e che si
possono esprimere sotto forma di sistema.
L’impatto con la Teoria dei Sistemi ha permesso di dare un contenuto più coerente ed
organico alle varie conoscenze che negli anni precedenti avevano fatto nascere
numerose dispute tra le varie scuole di pensiero; dal lavoro di Von Bertalanffy e quello
di Building, numerosi studiosi hanno seguito questa impronta, tra cui Besta e Zappa.
Da BERTINI, “Il sistema d’azienda”, Giappichelli editore, Torino, 1990, pag. 16.
15
L’impresa si delinea un sistema formato da un insieme di
elementi, tra loro opportunamente coordinati e interdipendenti, che
formano un complesso unitario
7
. Il carattere sistematico deriva
direttamente dalla stessa natura delle operazioni di gestione,
strettamente collegate tra loro da rapporti di causa-effetto: nella loro
manifestazione, queste determinano un corpo unico di fenomeni
regolati da leggi identiche e indirizzate verso scopi comuni,
delineando un struttura di ordine superiore, che è appunto il sistema
8
.
Questo inquadramento del concetto di impresa all’interno della
Teoria generale dei Sistemi, determina una serie di caratteristiche del
“sistema impresa”: si tratta di un sistema socio-tecnico, costituito sia
da risorse tecniche che da risorse umane
9
, che diviene funzionante
solo nel momento in cui interviene l’uomo con la sua attività, e non
spontaneo, in quanto creato appositamente dall’uomo e non esistente
in natura. E’ un sistema “aperto” alle relazioni ambientali, da cui
attinge, trasforma, tende a contrastare atteggiamenti entropici
10
, e
tende a mantenere un equilibrio di tipo “dinamico”, tanto che se lo
svolgimento delle operazioni comporta la creazione di strutture, per
definizione elementi che tendono a mantenersi fissi, anche queste
ultime sono influenzate da processi di cambiamento che modificano i
rapporti tra le parti e gli elementi componenti (struttura dinamica);
7
Da FERRERO, “Impresa e management”, op. cit., pag. 6
8
Da BERTINI, “Il sistema d’azienda”, op. cit., pag. 29
9
Da SERGIO SCIARELLI, “Il sistema d’impresa”, Cedam, Padova, 1988, pag. 5
10
L’entropia è un termine preso dalla termodinamica, che indica un processo di
progressiva disgregazione che conduce ad una progressiva perdita di ordine e
differenziazione interna. Da G. FERRERO, “Impresa e management”, op. cit., pag. 8
16
inoltre, cerca di seguire i cambiamenti ambientali e di dotarsi di
meccanismi di autoregolamentazione (omeostasi
11
).
La molteplicità delle caratteristiche possedute dal sistema
azienda e la complessità dei rapporti tra gli individui al cui interno vi
lavorano, determina un sistema che non ha paragoni con altri campi
scientifici
12
, e comporta l’esigenza di sviluppare un elevato grado di
coordinazione tra gli elementi di cui è costituito
13
.: se questi ultimi
vengono coordinati unitariamente in modo appropriato, si può
determinare un complesso con un valore superiore a quello della
semplice somma dei singoli sottoelementi che lo compongono
(proprietà olistica)
14
.
L’impresa a sua volta, può essere articolata in diversi sub-
sistemi, ovvero in sottoinsiemi relativamente autonomi, ma che
preservano elementi di interrelazione tra loro. Una semplice
suddivisione del sistema aziendale prevede l’identificazione di due
11
L’omeostasi, che indica il processo di autoregolazione di un sistema ai cambiamenti
esterni, implica la presenza di circuiti esterni di feedback che riportano il sistema in
una condizione stabile di funzionamento dopo che ne è stato allontanato; l’esistenza di
questi circuiti può non essere talvolta sufficiente e può portare il sistema alla
distruzione o alla decadenza. (da GIUSEPPE BELLANDI, “Economia e gestione
dell’impresa”, Torino, UTET, 1993, pag. 16-17)
12
“L’azienda è come una congregazione di individui sui generis, perché manca di
unità di interessi e di finalità comuni; ...costituisce un sistema che non ha riscontro
negli altri campi delle scienze... Il legame che unisce le persone ha natura più
complessa riconducibile al carattere non volontaristico del gruppo.” Da BERTINI, “Il
sistema d’azienda”, op. cit., pag. 36
13
Questo deriva dalla mancanza di omogeneità di fini tra gli individui che vi fanno
parte, che determina spesso dei conflitti anche marcati; l’azienda risulta essere un
sistema complesso composto dall’aggregazione di 3 distinti sottosistemi:
- Sottosistema dei capitalisti
- Sottosistema dei dirigenti
- Sottosistema dei lavoratori
Da BERTINI, “Il sistema d’azienda”, op. cit., pag. 36
14
E’ un termine che deriva da “olismo”, ossia la teoria biologica che attribuisce
all’organismo maggior valore di compiutezza e di perfezione rispetto alla somma delle
sue parti costitutive. Da G. FERRERO, “Impresa e management”, op. cit., pag. 6
17
distinti sottoinsiemi
15
: uno è costituito dall’elemento umano, che
partecipa attraverso quel particolare fattore produttivo che è il lavoro;
l’altro è l’elemento “materiale”, rappresentato dal capitale, espresso
sia sotto forma monetaria che sotto forma di mezzi di produzione (che
derivano dalla conversione dalla forma monetaria).
Un inquadramento più articolato e dettagliato del precedente
porta all’individuazione di quattro sistemi tra loro separati, ma legati
da rapporto molto intimi, che presentano un elevato grado di
interazione, a sua volta costituiti da altri sottoinsiemi, che sono
16
:
1. Sistema della produzione
Analizza gli aspetti aziendali sotto il profilo tecnico produttivo;
è possibile scomporlo in quattro cicli, ciascuno dei quali rappresenta
un distinto sottosistema: il sottosistema dei materiali (si riferisce a
quei beni che partecipano direttamente al processo produttivo e che
vengono acquisiti all’esterno da parte dell’azienda
17
), il sottosistema
degli impianti (comprende quei beni che costituiscono la “struttura
operativa di base” dell’azienda
18
); il sottosistema del lavoro umano
(rappresentato dall’insieme delle persone che sono impegnate
15
Da G. FERRERO, “Impresa e management”, op. cit., pag. 6
16
Da BERTINI, “Il sistema d’azienda”, op. cit., pag. 53 e seguenti
17
Questi beni “...si esauriscono fisicamente nel processo, trasferendosi nel prodotto
oppure no, sia che transitino semplicemente all’interno dell’azienda in vista della loro
collocazione sul mercato”. L’azienda deve mantenere un adeguato livello di scorte per
garantire continuità alla produzione; inoltre, la scelta dei materiali deve considerare
non solo ragioni tecniche, ma anche economiche; “il sottosistema deve pertanto
assicurare il perfetto adeguamento del flusso dei materiali alla dinamica della
produzione rallentando o accelerando detto flusso in modo coerente con gli andamenti
programmati della gestione”. Da BERTINI, “Il sistema d’azienda”, op. cit., pag. 58-59
18
Questi beni forniscono il loro apporto al processo produttivo più volte nel corso del
tempo e in modo indiretto, esaurendo la loro capacità lentamente, e determinando le
caratteristiche di funzionamento; nel sottosistema degli impianti “va ricercata l’ossatura
del sistema di azienda, con tutte le implicazioni di natura operativa ed economica che
di fatto comporta”: Da BERTINI, “Il sistema d’azienda”, op. cit., pag. 67
18
all’interno del sistema aziendale
19
); e il sottosistema del denaro (si
occupa di garantire al processo produttivo i mezzi di fabbisogno
finanziario necessari al suo funzionamento
20
).
2. Sistema delle relazioni azienda/ambiente
Rappresenta la proiezione dell’azienda all’esterno della sua area
materiale, attraverso l’instaurazione in modo organico di una serie di
rapporti di tipo continuativo
21
. Ogni azienda ha un sistema di relazioni
distinto dalle altre, ma si possono individuare alcuni punti comuni
attorno ai quali ruotano le complesse serie di rapporti delle varie classi
di aziende che definiscono distinti sottosistemi
22
.
19
Il sottosistema è indispensabile per attivare i due sottosistemi precedenti e
determinarne il funzionamento nel modo migliore; finisce tuttavia per essere
decisamente rigido per motivi economico-sociali, divenendo scarsamente controllabile
per la presenza di elementi soggettivi; “Le cause di questa difficoltà vanno ricercate
nelle condizioni politico – sociali che sovrintendono l’occupazione, nella scarsa
capacità del lavoratore a inserirsi nell’azienda, nell’alto grado di specializzazione
richiesto per certe funzioni, nella velocità dei ritmi di lavoro e in altre circostanze
aziendali ed umane.” Da BERTINI, “Il sistema d’azienda”, op. cit., pag. 71
20
Il sottosistema, anche se non partecipa alla produzione, ha il compito di garantirne
la regolarità attraverso l’andamento del flusso di denaro all’interno dell’azienda, nel
tempo e nei modi più opportuni. L’afflusso di denaro è determinato da tre fenomeni:
a. Vendita prodotti
b. Formazione capitale aziendale
c. Ricorso al credito
Il deflusso è determinato da tre fenomeni opposti ai precedenti:
a. Spese di processo
b. Distribuzione di utile
c. Restituzione somme prese in prestito (Da BERTINI, “Il sistema d’azienda”, op. cit.,
pag. 77-78)
21
“Il sistema delle relazioni azienda/ambiente e quello della produzione, in perfetta
sintonia tra loro, rappresentano insieme le due facce esterna l’una, interna l’altra, dello
stesso fenomeno produttivo, nella sua realtà oggettiva”. Da BERTINI, “Il sistema
d’azienda”, op. cit., pag. 84
22
BERTINI propone la seguente classificazione:
a. Sottosistema delle relazioni azienda/fornitori: si riferisce ai rapporti nati dal
processo di approvvigionamento.
b. Sottosistema delle relazioni azienda/clienti: si riferisce ai rapporti derivanti dalla
collocazione dei prodotti sul mercato, costituendo il principale collegamento al
sistema economico
c. Sottosistema delle relazioni azienda/banche: il fondamento di questo sottosistema
deriva dalla mancata sincronizzazione tra i flussi di vendita e quello di
approvvigionamento, oltre che dal generale processo di sviluppo aziendale.
d. Sottosistema delle relazioni azienda/capitalisti: fornisce risorse finanziarie che
rimangono saldamente ancorate alle sorti aziendali, distinguendo tra capitalisti
19
In relazione al contenuto del presente lavoro, che mira ad
analizzare l’evoluzione dei rapporti tra l’azienda con i propri fornitori,
inquadreremo la questione all’interno di uno di questi sottosistemi,
quello delle relazioni azienda/fornitori, relativo ai rapporti che
nascono all’interno del sistema aziendale in relazione al processo di
approvvigionamento; il suo compito è quello di fornire gli input al
sistema della produzione. E’ caratterizzato da due flussi contrapposti,
verso l’azienda (prodotti e materiali) e verso l’esterno (denaro). Le
molteplici circostanze che modificano le esigenze di produzione,
richiedono al questo sottosistema una certa elasticità di adattamento
23
.
risparmiatori, interessati soprattutto all’aspetto reddituale, e capitalisti/soggetto
economico, che partecipano attivamente al rischio d’impresa acquistando poteri
amministrativi.
e. Sottosistema azienda/lavoratori: è basato sul rapporto tra la funzionalità fornita dai
lavoratori all’impresa e il salario da questi percepito. Influenzati direttamente
dall’ambiente economico-sociale
f. Sottosistema delle relazioni azienda/concorrenti: riferito alle relazioni che l’azienda
instaura con le altre aziende dello stesso settore e con cui si viene a confrontare
nella collocazione dei prodotti, richiedendo l’attuazione di azioni comportamentali
in grado di migliorare la posizione di una certa impresa rispetto alle altre,
suscettibili di modificare le condizioni generali del sistema economico
g. Sottosistema delle relazioni azienda/comunità: relativa ai rapporti tra azienda e
“l’insieme dei cittadini che agiscono nell’ambito dell’area economica dell’azienda”.
Da BERTINI, “il sistema d’azienda”, op. cit., pag. 84 e seguenti.
23
Da BERTINI, “Il sistema d’azienda”, op. cit., pag. 86