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I singoli passaggi del progetto conducono in ultima analisi alla sintesi dei misuratori atti a
rappresentare il successo nell’ambito della gestione dei collaboratori, individuando anche in
questo aspetto la garanzia per lo sviluppo futuro dell’organizzazione.
IL MODELLO BALANCED SCORECARD (BSC)
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1 IL MODELLO BALANCED SCORECARD (BSC) 1
La necessità di un modello di gestione disegnato come il Balanced Scorecard (BSC), è
facilmente riassumibile dal paradigma dell’aeroplano. Si immagini di entrare nella cabina di
pilotaggio di un moderno aereo e di trovarsi un solo strumento. A questo punto Norton e
Kaplan ci portano nella seguente conversazione immaginaria tra passeggero e pilota.
Passeggero: “Sono sorpreso nel vedere che lei pilota questo aereo con un solo strumento.
Cosa misura?”
Pilota: “Velocità dell’aria. Su questo volo lavorerò sull’indicazione della velocità
dell’aria.”
Passeggero: “Certamente la velocità dell’aria sembra essere importante, ma l’altitudine?
Non sarebbe utile anche un altimetro?”
Pilota: “Negli ultimi voli ho lavorato molto sull’altitudine, e sono diventato molto
pratico. Ora devo concentrarmi sulla velocità dell’aria più adatta.”
Passeggero: “ Ho notato come non ci sia neppure un indicatore di carburante. Non sarebbe
utile averne uno?”
Pilota: “Lei ha ragione; il carburante è un indicatore rilevante, ma non posso
concentrarmi nel fare troppe cose bene contemporaneamente. Così, in questo
volo mi concentrerò sulla velocità dell’aria. Raggiunta l’eccellenza in questo
misuratore, così come l’ho raggiunta con l’altitudine, intendo concentrarmi sui
consumi di carburante.”
Il sospetto degli Autori, e di chi scrive, è che difficilmente si salirebbe a bordo di tale
velivolo. E che ancora più difficilmente si metterebbero le proprie sorti nelle mani di tale
pilota.
Tale analogia, sebbene se ne riconosca il valore puramente esasperante, ci porta ad una realtà,
quella economica, dove le aziende navigano un universo complesso, affidandosi spesso a
1 Laddove non sia fatto diverso riferimento, le fonti bibliografiche di questo capitolo sono: il libro di R. Kaplan
e D. Norton e gli articoli degli stessi Autori comparsi sulla Harvard Business Review nel gennaio – febbraio
1992, nel settembre – ottobre 1993 e nel gennaio – febbraio 1996, presenti in bibliografia.
IL MODELLO BALANCED SCORECARD (BSC)
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singoli indicatori. Solo dopo aver raggiunto l‘eccellenza in questi, passano a concentrarsi su
altri misuratori.
Identifichiamo, con la promessa di abbandonare presto questa metafora, la velocità dell’aria
con gli obiettivi economico–finanziari utilizzati più frequentemente nelle organizzazioni,
sottovalutando troppo spesso misuratori che indicano le modalità per il raggiungimento degli
obiettivi stessi.
Fatturato, margini di contribuzione, risultati operativi, ROCE (Return on Capital Employed) e
shareholder value, sono obiettivi, identificati i quali, serve una complessa struttura di supporto
atta ad indicare le modalità per il loro raggiungimento. In una parola: la strategia.
Su questa base cognitiva nasce nel 1992, ad opera di Robert S. Kaplan e David P. Norton, la
formulazione di un sistema bilanciato (da cui Balanced) di misuratori atti all’implementazione
di una strategia. La forma di questo modello è data da uno o più cartelline di punteggio che
identificano gli scostamenti dagli obiettivi predeterminati. Tali tabelline hanno le fattezze
delle cartelle di punteggio del golf, che in Inglese sono dette “scorecards”. Operativamente i
pacchetti software si sono sostituiti alla formulazione originaria, di conseguenza un modello
operante di BSC si configura più come una plancia comandi (magari di un aereo), che come
una cartellina punteggio.
IL MODELLO BALANCED SCORECARD (BSC)
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1.1 IL MODELLO BILANCIATO:
CENNO ALLE QUATTRO PROSPETTIVE
Kaplan non propone, di fatto, un gruppo di misuratori che si possono adattare alla realtà di
tutte le organizzazioni. Egli identifica le quattro prospettive (Perspectives) all’interno delle
quali le aziende, che intendono applicare BSC quale sistema di gestione, devono raggruppare
i misuratori che intendono applicare. Ogni singola realtà economica dovrà, in seguito,
decidere quale misuratore meglio si adatta a descrivere i criteri per il raggiungimento dei
propri obiettivi.
Le quattro prospettive sono:
� Prospettiva Finanziaria (Financial Perspective)
� Prospettiva Cliente (Customer Perspective)
� Prospettiva di Processo (Internal Business Process Perspective)
� Prospettiva Apprendimento e Crescita (Learning and Growth Perspective)
Queste saranno descritte nel dettaglio nel paragrafo 1.3, qui ci limiteremo a darne un breve
cenno.
� La prospettiva finanziaria riassume quanto si aspettano i finanziatori
dell’organizzazione. Di fatto, il punto di partenza e l’obiettivo finale.
� La prospettiva cliente è quel complesso di misuratori atti ad individuare il segmento di
mercato all’interno del quale l’organizzazione intende competere.
� La prospettiva del processo interno rappresenta le modalità di raggiungimento
dell’eccellenza nella prospettiva cliente, in altre parole i mezzi attraverso i quali il
processo intende soddisfare l’esigenza della clientela.
� Apprendimento e crescita identifica quali competenze, quali aspetti strutturali e quali
elementi soft sono necessari alle risorse umane per contribuire al miglioramento dei
processi.
1.1.1 RAPPORTO DI CAUSALITÀ
L’enumerazione delle prospettive, per quanto succinta, fornisce già una prima
approssimazione del rapporto di causalità che sarà il collante dell’intero modello. Appare,
infatti, che gli obiettivi finanziari siano raggiungibili attraverso una coerente politica presso la
clientela, che a sua volta è possibile solo attraverso miglioramenti di processo, miglioramenti
IL MODELLO BALANCED SCORECARD (BSC)
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possibili se supportati da adeguati obiettivi di sviluppo e motivazione delle risorse umane (si
veda a tale proposito la schematizzazione fornita dalla Figura 1–1).
Figura 1–1: Rapporti di Causa–Effetto (adattamento in lingua italiana) 2
1.1.2 LAGGING INDICATORS E LEADING INDICATORS
Un BSC ben strutturato deve contenere un giusto equilibrio di indicatori di risultato (definiti
anche: fattori critici di successo, o lagging indicators, oppure outcome measures), e di vettori
di performance (detti anche: performance drivers o leading indicators). I primi identificano gli
obiettivi, i secondi le modalità per il loro raggiungimento.
Questo tipo di analisi avviene internamente ad ogni prospettiva, sulla base di un rapporto di
causa–effetto. Possiamo così individuare due livelli nel rapporto di causalità: un primo
attraverso le prospettive, un secondo interno alle stesse.
2 FESTO Topics nr. 52 - Settembre 1999.
Finanza
Profittabilità Valore Aggiunto
Cliente
Customer Satisfaction
Risorse Umane
Qualificazione delle RU
Processi
Qualità
On-Time Delivery
IL MODELLO BALANCED SCORECARD (BSC)
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L’implementazione di BSC richiede quindi due stadi di analisi:
1. Raggiungimento degli obiettivi strategici attraverso il concatenamento causale delle
quattro prospettive (Figura 1–1), e determinazione dei fattori critici di successo di ogni
prospettiva.
2. Individuazione interna alle singole prospettive dei vettori che facilitano il raggiungimento
del successo.
Utilizzando un esempio degli Autori (Tabella 1–1) possiamo evidenziare come il solo campo
riportante gli obiettivi strategici, sarebbe insufficiente anche se supportato dal campo
indicante i fattori critici di successo interni alle prospettive. Il completamento giunge laddove
al «cosa vogliamo raggiungere» si associa il «come intendiamo raggiungerlo», cioè, i vettori
di performance.
MISURAZIONI STRATEGICHE
OBIETTIVI STRATEGICI
CORE OUTCOMES (LAG) PERFORMANCE DRIVERS (LEAD )
F INANZIARIO
F1 – Incontrare le Aspettative degli Azionisti
F2 – Migliorare il Reddito Operativo
F3 – Raggiungere una Crescita Profittevole
F4 – Ridurre il Rischio per gli Azionisti
1. Return–on–Equity
2. Combined Ratio
3. Business Mix
4. Perdite Catastrofiche
CLIENTI
C1 – Miglioramento di Performance delle Agenzie
C2 – Soddisfare la Clientela Target
1. Acquisizione/Ritenzione
(vs. pianificato)
2. Acquisizione/Ritenzione
(per segmento)
1. Performance delle Agenzie
(vs. pianificato)
2. Indagine sulla Soddisfazione degli
Assicurati
INTERNO
I1 – Sviluppo di Mercati Target
I2 – Profittabilità nelle Sottoscrizioni
I3 – Allineare i Reclami al Business
I4 – Aumentare la Produttività
1. Business Mix (per segmento)
2. Loss Ratio
3. Frequenza dei Reclami
3. Gravità dei Reclami
4. Indice di Spesa
1. Sviluppo del Business (vs. pianificato)
2. Verifiche Qualitative delle Sottoscrizioni
3. Verifiche Qualitative dei Reclami
4. Conteggio (andamento)
4. Spese (andamento)
APPRENDIMENTO
L1 – Aggiornamento delle Competenze
L2 – Accesso ad Informazioni Strategiche
Produttività 1. Sviluppo dello Staff (vs. pianificato)
2. Accesso a IT Strategico (vs. pianificato)
Tabella 1–1: BSC di una compagnia assicurativa americana (adattamento in Italiano) 3
I vettori sono le leve che l’organizzazione intende utilizzare per il raggiungimento del
successo interno alle singole prospettive.
3 Norton & Kaplan, Pag. 157
IL MODELLO BALANCED SCORECARD (BSC)
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1.2 BSC COME STRUMENTO DI GESTIONE STRATEGICA
Un elemento di innovazione introdotto dal Balanced Scorecard risiede nell’approccio
dell’azienda, sia in fase di implementazione dello strumento, che nel sistema gestionale
governato dallo strumento stesso. I manager non dovranno più affidarsi ai soli indicatori di
performance finanziaria di breve periodo. BSC, infatti, attraverso la sua struttura, collega gli
obiettivi strategici di lungo periodo alle azioni nel breve periodo.
Ne scaturisce uno schema circolare a quattro passaggi finalizzati alla formalizzazione,
comunicazione, implementazione ed all’apprendimento strategico (Figura 1–2).
Figura 1–2: Le quattro fasi della gestione strategica (adattamento in Italiano del testo) 4
1.2.1 TRADURRE LA VISION IN AZIONI
L’insieme di propositi ed obiettivi che caratterizzano la vision, richiede di essere articolato in
azioni congrue al suo raggiungimento. Questo passaggio molto spesso rivela come la vision
4 Norton & Kaplan, HBR 1996 pag. 77
COMUNICARE LA VISION E
COLLEGARE
• Comunicare e Educare
• Stabilire Obiettivi
• Collegare Incentivi alle
Misure di Performance
PIANIFICAZIONE DEL BUSINESS
• Stabilire Obiettivi
• Allineare le Iniziative
Strategiche
• Allocare Risorse
• Stabilire Pietre Miliari
FEEDBACK ED APPRENDIMENTO
• Articolare la Vision Condivisa
• Fornire Feedback Strategico
• Facilitare il Riesame della
Strategia e l’Apprendimento
TRADURRE LA VISION
• Chiarire la Vision
• Acquisire Consenso
BALANCED
SCORECARD
IL MODELLO BALANCED SCORECARD (BSC)
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stessa sia interpretata in molteplici modi, anche da coloro che hanno contribuito alla sua
formalizzazione. Kaplan ricorda come, interrogando 25 executive di un’azienda bancaria
americana, su cosa intendessero per “servizio superiore” e per “clientela–target” (formule che
apparivano sulla vision), abbia ottenuto ben 25 diverse definizioni.5
Tradurre la vision significa concordare sulla univocità del suo significato e finalizzarla ad
azioni coerenti. Tornando all’azienda bancaria americana, l’executive board ha convenuto
sulla necessità di stimolare i ricavi attraverso l’introduzione di nuovi servizi presso tre
segmenti di clientela (“…most desirable…” 6) da loro individuati, quale viatico per l’azione
coerente con la vision.
1.2.2 COMUNICARE LA VISION ED ALLINEARE
Individuate le linee guida, il passaggio successivo prevede la loro comunicazione top–down ai
membri dell’organizzazione che le trasformeranno in azione quotidiana. Al fine di avere
sufficiente attendibilità con l’operatività, alcune imprese hanno coinvolto il middle–
management nella fase di determinazione strategica. Questo ha portato un consistente afflusso
informativo ed ha creato i presupposti per un coinvolgimento su larga scala. La prassi
accertata dagli Autori, vuole comunque che il middle–management sia coinvolto solo in una
fase successiva, cioè quella dell’allineamento dell’azione agli obiettivi strategici, per evitare
che la dialettica allargata a troppi membri rallenti eccessivamente l’intero processo.
In questa fase il tabellina (scorecard) con gli obiettivi strategici fa la sua comparsa, aiutando
la comunicazione degli stessi. La fase di comunicazione ha la duplice funzione di creare
allineamento agli obiettivi strategici e scomporre il contributo delle singole business units alla
strategia corporate.
Il sistema di incentivazione sarà coerentemente assoggettato al grado di allineamento agli
obiettivi strategici, ed al raggiungimento degli obiettivi specifici preposti alla BU.
5 Norton & Kaplan, HBR 1996 pag. 78.
6 Ibid.