La gestione delle risorse umane e il management organizzativo delle aziende sanitarie Pagina 3
Introduzione
Le risorse umane costituiscono il patrimonio fondamentale dell’attività professionale
a tutti i livelli: sia quella dei singoli professionisti, sia quella di supporto dei collaboratori ai
vari livelli. Difatti proprio come esplicitato in uno dei principi del modello organizzativo
Total Quality Management, “le persone, a tutti i livelli, costituiscono l'essenza
dell'organizzazione, ed il loro pieno coinvolgimento consente di mettere le loro abilità al
servizio dell'organizzazione, per un proficuo sviluppo”.
La “gestione” di un’azienda sanitaria per essere definita tale, deve comprendere le
varie fasi ed attività costituenti il processo decisionale della gestione delle risorse umane
che possiamo sintetizzare nella necessità di effettuare analisi e previsioni, prendere
decisioni, tradurre in azioni concrete le decisioni assunte, e il compiere le dovute azioni di
supervisione del ciclo operativo e di controllodei risultati conseguiti, al fine di determinarli
in termini di efficacia, efficienza e appropriatezza.
Organizzare le risorse umane, quindi, significa poter e saper stabilire compiti e
responsabilità di ogni funzione, posizione e soggetto in azienda, regolando e definendo
l'attività lavorativa, così da raggiungere più facilmente gli obiettivi pianificati.
Il successo di una organizzazione, azienda privata o pubblica amministrazione,
dipende sempre in maggior misura dall’organizzazione delle risorse umane e dalle strategie
collegate per generare nel personale attivo un forte senso di stabilità.
Le organizzazioni più efficienti sono quelle che lavorano in un clima di benessere
organizzativo e che, presentano in organico personale dotato di capacità e competenze.
L’elemento determinante per il successo, risiede soprattutto nella “motivazione”, il
desiderio di perseguire determinati scopi con la consapevolezza dei propri mezzi e una
giusta identificazione con e verso gli obiettivi, che come vedremo rappresenta uno dei
compiti più impegnativi e delicati che un coordinatore-dirigente deve svolgere.
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Capitolo 1: Il processo decisionale nella gestione delle
Risorse Umane
1.1 LA PIANIFICAZIONE
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Gli aspetti che caratterizzano il processo decisionale nella gestione delle risorse
umane sono prevalentemente i seguenti:
• Pianificazione
• Organizzazione
• Direzione
• Formazione
• Controllo
"La pianificazione aziendale è uno strumento gestionale utilizzato sistematicamente
per affrontare e risolvere possibili problemi futuri. E' un compromesso qualificato e
quantificato tra ciò che un'azienda vuole e quello che può effettivamente ottenere in un
determinato arco di tempo".
Attraverso la pianificazione si stabiliscono gli obiettivi e si definiscono i fattori, le forze, gli
effetti e le relazioni occorrenti per raggiungere gli obiettivi prefissati: si assumono
dunque, importanti decisioni sulla determinazione del fabbisogno di personale.
Una pianificazione valida tende a massimizzare le opportunità e stabilisce la direzione da
seguire: ciò facilità la determinazione degli obiettivi sia nella mobilitazione delle risorse, sia
nella determinazione dei risultati assistenziali che devono essere conseguiti.
Il primo aspetto da prendere in considerazione per una buona pianificazione è quello
relativo alla determinazione del fabbisogno di personale (infermieristico, ostetrico, tecnico,
della riabilitazione e di supporto) per le diverse Unità Operative di una struttura sanitaria,
che essa sia ospedale, distretto o dipartimento. Pianificare quindi, significa dimensionare il
fabbisogno delle risorse e, corrisponde a prevedere nel medio periodo la necessità di
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Materiale tratto dal libro: Vanzetta M., Vallicella F. & Caldana P., “La gestione delle risorse umane”,
Capitolo1
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personale sia in termini qualitativi che in termini quantitativi, tenendo in considerazione le
necessità interne ed esterne riguardanti il personale infermieristico, e dunque ricercando le
caratteristiche condizioni di flessibilità che ne permettono la reale e completa
concretizzazione.
La pianificazione nello specifico delle risorse umane, non può prescindere dalla
valutazione di diversi fattori che riguardano l'assetto istituzionale, cioè la dimensione della
struttura e la normativa di riferimento per quella struttura emanata dagli organi nazionali o
locali. Bisogna tenere conto anche della struttura,del livello di informatizzazione per le
apparecchiature sia informatiche che tecnologiche della struttura. Inoltre, bisogna valutare
la tipologia dell'organizzazione, il modello organizzativo scelto per quella Unità Operativa e
i sistemi a supporto di quella specifica Unità Operativa. Oltre a questi elementi sono
presenti anche delle variabili che influenzano il fabbisogno di risorse umane e che devono
comunque essere analizzate e quindi valutate:
• il volume attuale e il volume previsto delle attività, in termini di attività assistenziali
erogate in quel servizio;
• i modelli organizzativi dell'assistenza;
• i modelli gestionali e la motivazione del personale ;
• il tipo di organizzazione, e quindi le reti di collaborazione all'interno di tutti i servizi
che compongono la struttura;
• la struttura architettonica, ossia la disposizione dei locali di servizio, la grandezza
dell'U.O. ;
• il livello di informatizzazione, ovvero l'analisi sulle possibili forme di automazione e
meccanizzazione di alcuni processi del percorso di cura;
• il livello di prevedibilità del tipo di ricovero, possibile e specifico per quella
struttura;
• l'esternalizzazione di singole attività o servizi ;
• il livello di centralizzazione dei servizi di supporto e la loro adattabilità sotto il
profilo organizzativo alle necessità delle singole Unità Operative e Servizi;
• le risorse attuali, sia in termini qualitativi che in termini quantitativi e le loro attuali
modalità di impiego.
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Queste sono tutte variabili da prendere in considerazione durante la fase di
pianificazione poiché sono elementi che danno e quantificano la criticità di questa fase:
nonostante non siano variabili o fattori esclusivamente di carattere numerico, questi hanno
un loro peso e una loro determinazione forse anche prioritaria rispetto a quelle che sono
attualmente le normative locali. Sono fattori che fanno riferimento ad esempio alla
quantità di personale presente ad oggi in una struttura come anche la quantità di
personale teoricamente in uscita a causa di trasferimenti presso altre aziende, dimissioni,
assenze prolungate e pensionamenti; anche quantificare, se possibile, le eventuali
promozioni in alto o in basso del personale fa parte del processo di valorizzazione delle
risorse umane con i sistemi premianti.
Il sistema premiante per definizione è un insieme di premi, non premi o sanzioni, che
viene progettato e guidato dalle organizzazioni per guidare i comportamenti dei dipendenti
verso gli obiettivi che, l'organizzazione stessa, si prefigge di raggiungere. Tutti i sistemi
premianti, non solo quelli sanitari, occupano una posizione rilevante all'interno delle
relazioni che intercorrono tra l'organizzazione e i dipendenti, in quanto occorrono e
servono a dare visibilità all'azienda, permettono l'applicazione di criteri oggettivi e
razionalizzano la gestione delle risorse umane.
In questa fase del processo di pianificazione quindi, la determinazione del fabbisogno
di risorse umane e le particolari difficoltà che si presentano sono ascrivibili all'articolazione
della necessità di quantificare ed identificare il personale per ciascun servizio o Unità
Operativa per due ordini di ragioni: da un lato la produzione positiva dell'attività
assistenziale, dall'altro la tensione dei professionisti a erogare prestazioni e servizi di
qualità sempre più elevata in relazione alla maggiore complessità dei bisogni derivanti sia
dalla domanda assistenziale, sia dalla continua evoluzione scientifica e tecnologica.
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1.2 L'ORGANIZZAZIONE E LA DIREZIONE
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Il governo delle risorse umane, dell’insieme delle persone che con la propria attività
concorrono a contribuiscono allo sviluppo delle funzioni del servizio assistenziale, non
riguarda dunque come visto esclusivamente la determinazione del fabbisogno di personale
per ciascun servizio o Unità Operativa, ma anche molti altri aspetti – reclutamento,
selezione, accoglimento, assegnazione, inserimento, ecc. – tutti in eguale misura rilevanti
nell’ambito della gestione globale del servizio oltre che, indiscutibilmente, delle possibili
ricadute in termini di qualità dell’assistenza.
Una volta dunque determinato l'ipotetico fabbisogno, vi è la necessità di combinare
queste risorse tra di loro, ossia determinare i livelli di autorità e di responsabilità per ogni
profilo professionale preso in considerazione. Si costituiscono per questo motivo dei gruppi
di lavoro, si strutturano sistemi di comunicazione fra i vari livelli dell'organizzazione e
si costituisce così un sistema produttivo. Ad esempio se determiniamo nella fase di
pianificazione il fabbisogno di personaleinfermieristico (infermiere generico, coordinatore,
OSA...), nella fase organizzativa e direzionale vi sarà l'esigenza di identificare per ogni
profilo il livello di responsabilità, di autonomia e di autorità all'interno di tutta l'area
infermieristica e all'interno di tutti gli altri profili nelle relazioni strutturali. Si mettono
insieme in questa fase tutte le possibilità e le potenzialità di leadership, comunicazione,
motivazione e coordinamento. Si realizza tutto ciò che concorre al raggiungimento degli
obiettivi.
Nelle fasi di organizzazione e di direzione del processo decisionale, dunque si va a
valutare con attenzione quali sono le competenze necessarie al raggiungimento degli
obiettivi prefissati durante la fase di pianificazione. I passaggi chiave di queste fasi sono:
- il reclutamento, è un'attività finalizzata alla ricerca di persone con intenti mirati alla
prosecuzione e al perseguimento degli obiettivi definiti, più semplicemente dunque si cerca
di collocare la persona giusta o le persone giuste nel posto giusto
- la selezione, rappresenta inevitabilmente il momento chiave nel quale viene effettuata la
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Materiale tratto dal libro: Vanzetta M., Vallicella F. & Caldana P., “La gestione delle risorse umane”,
Capitolo 1.