II
sono proiettate verso il loro recupero psicologico; in conseguenza di ciò
spesso si verifica anche una riduzione della somministrazione dei farmaci.
Ricerche scientifiche hanno infatti dimostrato come sia vero il detto “il riso fa
buon sangue” confermando così che le emozioni positive rinforzano il sistema
immunitario.
Molti bambini, costretti in ospedale per cause di forza maggiore ( cure e visite
specialistiche, piccoli incidenti o interventi chirurgici ), sono per un certo
periodo sottratti alle cure genitoriali. I piccoli pazienti non sono però come
tutti gli altri, essi hanno bisogno di una ambiente sereno, tranquillo,
amichevole costruito a loro misura.
La nuova tendenza è quella dunque di curare il bambino facendolo stare a
proprio agio, distraendolo ed alleggerendo il più possibile i disagi dovuti alla
malattia.
Se una volta gli ospedali erano concepiti esclusivamente come centri di cura
per malattie fisiche, oggi si ritiene soprattutto conto anche dello stato
psicologico dei bambini.
Negli ultimi anni molti ospedali pediatrici hanno creato spazi destinati al
gioco per permettere ai piccoli ospiti di ritrovare quel clima familiare e di non
perdere legami con la vita quotidiana.
E’ necessario un lavoro di èquipe dove tutti collaborano al fine di migliorare
gli stati emotivi del piccolo paziente. Dottori, psicologi, infermieri, volontari e
genitori sono principalmente coinvolti a tal fine.
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Sulla scia di un famoso clown dottore Patch Adams e della sua terapia del
buon umore ci si è resi conto come un naso rosso possa trasformarsi in
medicina del sorriso.
Dal sorriso nasce il riso che non è semplice benessere o tecnica terapeutica
ma anche un modo di entrare in rapporto con gli altri e con il mondo.
Questo lavoro cercherà quindi di analizzare quali siano le caratteristiche del
gioco e della ludoteca negli ospedali dove si lavora con e per il sorriso dei
piccoli pazienti.
Si auspica che così l’ospedale non venga più associato al lupo cattivo ma ad
un bosco, dove i tanti personaggi che lo abitano accompagneranno il bambino
fino alla fine della sua degenza.
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CAPITOLO 1
STORIA E MODELLI DI LUDOTECA
Quando si cerca di stabilire a chi spetta il merito della creazione della
prima ludoteca in Europa, si scontrano varie scuole di pensiero. Per evitare
di confondere le diverse finalità per cui le ludoteche sono sorte è opportuno
analizzare le diverse identità di questi “centri ludici”.
Di particolare importanza è la comprensione e la riflessione delle diverse
realtà per cui le ludoteche sono gestite, a quali bisogni dei bambini e delle
famiglie si tenta di dare risposta, se queste hanno un riconoscimento
legislativo, di che tipo è il loro radicamento sociale, e se hanno prodotto
cambiamenti positivi nella qualità della vita e nella cultura di appartenenza.
Le differenze tra le ludoteche realizzate intorno agli anni Sessanta si
distinguono per le diverse realtà cui tentano di rispondere.
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1.1 Le ludoteche specializzate per bambini con handicap o disagiati:
In questa prima categoria possiamo far rientrare tutte quelle ludoteche che
sono sorte in particolar modo per dare aiuto ai bambini con handicap e alle
loro famiglie.
Vengono così chiamate ludoteche assistenziali e specializzate.
Nate nel Nord Europa nei primi anni ’60;Esse hanno la finalità
prevalentemente sociale, assistenziale ed a volte riabilitativo e, facilitando
Il gioco individuale ed in comune fra i bambini disabili, si prefiggono di
sostenere le famiglie, mettere in comune giochi e giocattoli idonei ai
portatori di handicap e di condividere le esperienze. Sono quasi sempre
gestite da personale volontario, spesso dagli stessi genitori, o da
associazioni specifiche che si occupano di handicap
Un’altra realizzazione di questo genere è la ludoteca in ospedale, l’oggetto
su cui poi si centrerà la tesi. Questa permette ai bambini degenti di fare
esperienze ludiche e creative così da affrontare meglio le situazioni di
paura e di ansia connesse al ricovero .Essa nasce dall’evoluzione della
ludoteca specializzata sull’handicap. E’ interessante notare che, a volte, le
ludoteche pubbliche aperte a tutti sono nate sotto la spinta di quelle
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ospedaliere, anche se il loro obiettivo primario resta l’accoglienza di
bambini disabili o socialmente disadattati.
Percorrendo un sentiero storico e geografico, in Svezia la ludoteca si
rivolge alle famiglie con bambini che necessitano di un sostegno speciale,
sia fisico che mentale. L’obiettivo è quello di fornire ai bambini una
stimolazione complessiva che favorisca il gioco individuale e comune ed
alle famiglie consulenza psico-pedagogica. La ludoteca è a disposizione dei
bambini fino ai 7 anni. Le visite vengono fissate per appuntamento su
richiesta del medico. Basandosi sulla considerazione che il gioco è una
questione seria e un mezzo per scoprire e sviluppare la sua personalità, la
ludoteca usa il gioco per raggiungere questo obiettivo, per rompere
l’isolamento e la difficoltà nei contatti per creare i presupposti per un
migliore rapporto tra i bambini e il mondo che li circonda. L’idea di una
ludoteca specializzata, la prima in Europa di questo genere, nasce a
Stoccolma nel 1963. Il sistema si basa esclusivamente sull’individuo. I
giocattoli, divertenti ed educativi, sono scelti in funzione dello sviluppo del
fanciullo che ha oltrepassato lo stadio che il giocattolo doveva fargli
superare, lo sostituisce e lo cambia con altri sempre più complessi.
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LA DANIMARCA
La prima ludoteca europea, viene fondata nel 1959 dalla signora Infeld a
Copenaghen. Questa “ludoteca” ,però, nasce in una casa della gioventù a
Vesterbro, e realizzava solo il prestito una volta la settimana( soprattutto di
giochi di società per i giovani della casa della gioventù).Questo era
determinato quasi esclusivamente da donazioni e il personale non aveva
alcuna formazione specifica. In realtà il tipo di ludoteca che andava
formandosi era nettamente differente da quella nata in Svezia. Le ludoteche
danesi hanno il principio primo di essere nate per i bambini “diversamente
abili” che hanno particolari bisogni in funzione del gioco e ai giocattoli. In
particolar modo con bambini con disabilità mentale o psichica, o di
bambini che vivono in condizioni familiari particolarmente disagiate( come
ad esempio famiglie di immigrati, o che necessitano di considerazioni
particolari conseguenti a lunghe malattie).
Le attività principali della ludoteca sono centrate sul gioco e sul prestito dei
giochi sia per i bambini che per i genitori. A volte però, le ludoteche “si
spostano” a casa dei bambini portatori di handicap portando loro giochi
idonei alle loro esigenze. Le ludoteche sono regolate dai Comuni o da
associazioni di Comuni, sulla scia di quelle svedesi vedono la loro nascita
intorno agli anni’60.
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Alcune sono sovvenzionate da associazioni che si prendono cura di
bambini con specifici handicap ed accolgono nelle loro strutture
esclusivamente gli utenti che appartengono a quella stessa associazione. La
maggior parte di queste strutture sono gestite da esperti-professionisti come
ad esempio :educatori specializzati, insegnanti della scuola materna, ecc..
che prestano servizio con part time nella ludoteca.
LA NORVEGIA
La ludoteca di Oslo nasce il 1° ottobre 1969 sotto la Direzione del servizio
di sanità dei bambini con handicap mentali (Mental Barnehjelp) grazie alle
sovvenzioni erogati dal Ministero degli affari sociali, presta giocattoli e
testi adatti a bambini con handicap mentali, fisici, visivi, uditivi, epilettici,
nervosi ed altri. La struttura del prestito è identica a quello di Stoccolma:
anche qui i giochi sono scelti con l’aiuto dei genitori e con la finalità di
promuovere il gioco e lo sviluppo dei bambini. Nel 1977 la ludoteca
diventa comunale. Per poter usufruire del prestito dei materiali ludici, sono
necessari tre requisiti: l’utente deve essere un ragazzo con handicap fisico,
mentale o sociale, deve fissare un appuntamento ed essere accompagnato
da almeno un genitore.
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LA GRAN BRETAGNA
Le ludoteche britanniche sono nate con l’obbiettivo di promuovere lo
sviluppo dei fanciulli portatori di handicap fornendo loro dei giocattoli
idonei. La prima ludoteca è sorta nel 1976 ad Enfield, grazie a Jill Norris,
madre di due bambini disabili, in collaborazione con una società locale di
individui con handicap mentali. A seguito di ciò, sono sorte ludoteche nelle
cliniche, negli ospedali, nelle case e nelle scuole specializzate, venendo
incontro alle famiglie che, recandosi in ospedale per visite specialistiche,
passavano nella ludoteca per prendere in prestito un giocattolo. Questi
centri ludici predispongono anche incontri di formazione rivolti a medici,
infermieri, insegnanti e genitori.
Oggi le ludoteche e gli “active groups” non sono più destinati entro
categorie come “bisogni speciali”, “ludoteche di comunità” e “ludoteche
per lungo degenti”. Le ludoteche per “bisogni speciali” concedono il
prestito di giochi anche a quei bambini che non hanno alcuno svantaggio,
come fratelli o sorelle dei pazienti. Le “ludoteche di comunità” rispondono
alle esigenze di bambini e di adulti che fanno richiesta di giocattoli
specializzati. Infine, le “ludoteche per lungo degenti” si stanno interessando
all’intera collettività e gli “active groups” rientrano nella categoria delle
ludoteche vere e proprie.
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1.2 LE LUDOTECHE COME BIBLIOTECHE DEL GIOCATTOLO
Le ludoteche sorgono per lo più in Francia e Germania ( segneranno poi i
primi passi di quelle italiane), mirando soprattutto sul gioco in ludoteca, la
funzione dei giochi nelle attività ludiche ed il prestito. In questi centri si dà
grande importanza all’analisi scientifica dei giochi.
LA FRANCIA
La prima ludoteca francese è stata inaugurata a Digione nel 1968 con
l’appoggio dell’Associazione Culturale della Borgogna. Le principali
attività delle ludoteche francesi sono: il gioco in ludoteca, il prestito dei
giocattoli, lo studio degli stessi e il costante e continuo rapporto con i
costruttori. Qualcuna di esse realizza attività di laboratorio e organizza
visite scolastiche. Le ludoteche sono sia autonome che presenti in centri
sociali. L’Associazione delle Ludoteche Francesi (A.L.F.) organizza corsi
di formazione ed aggiornamento per i ludotecari, consolidando i rapporti
con i costruttori di giocattoli e alcune università francesi. Oggi in Francia
sono all’attivo circa novecentocinquanta ludoteche pubbliche; ciò ha fatto
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sì che il 30 novembre 1998 sia stata riconosciuta a pieno titolo la
professione di “ludotecario”, voluta dall’accordo tra L’A.L.F. e i Ministeri
Del Lavoro, Solidarietà sociale, Gioventù, Sport, Cultura e Comunicazione,
prevedendo così l’assunzione di trecento ludotecari. Questo permetterà una
maggiore professionalità dei ludotecari esistenti e la diffusione di nuova
figura. Di grande importanza è l’attivazione a partire dal 1998 del primo
diploma di laurea per ludotecari, attivato in Francia presso l’Università di
Bordeaux III. Il diploma prevede trecentocinquanta ore di formazione e si
realizzerà per merito di una convenziona stipulata tra l’A.L.F. e
l’Università. Dal 1985 la rivista “Ludo”, oggi “La Lettre”, pubblicazione
ufficiale dell’A.L.F., viene destinata agli animatori di ludoteche e
ludotecari con suggerimenti di giochi collettivi nelle ludoteche e nelle
scuole.
LA GERMANIA
In Germania l’idea di ludoteca è nata per diversi motivi non solo come
luogo di prestito e di gioco ma soprattutto come sede di prova dei giocattoli
e come centro di valutazione nell’uso scientifico del giocattolo, con
l’obbiettivo di informare i fabbricanti e dare assistenza a genitori e
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consumatori. Molti nomi sono stati dati a questo nuovo servizio
(“Spieliothek, Ludothek, Lusothek”) , che è nato con lo slogan “ ciò che la
biblioteca è per i libri, la ludoteca è per i giocattoli”.
La prima ludoteca tedesca nasce a Quickborn, nel novembre 1970, su
proposta di un gruppo di ragazzi socialisti che hanno ritenuto importante
l’impegno e vi hanno prestato servizio gratuitamente. La realizzazione è
stata resa possibile grazie ai contributi dei membri, all’organizzazione di
carta straccia, ai doni dei bambini e all’organizzazione di feste dei bambini;
al principio della sua esistenza però non ha beneficiato dell’aiuto delle
strutture pubbliche. La ludoteca ha trovato alloggio in una delle cantine
della scuola elementare, aperto e gratuito a tutti si è evoluta gradualmente
durante il corso di questi anni.
Attivato il prestito dei giochi è possibile giocare sul luogo anche con i
ludotecari.
Sono attive anche attività di laboratorio con calendario giornaliero (pittura,
bricolage, cucina…).
Nel 1974 la ludoteca di Quickborn viene riconosciuta di pubblica utilità e
beneficia delle sovvenzioni ufficiali dal Comune e dalla Circoscrizione; a
seguito di questa anche altre ludoteche prendono piede sulla scia del
modello precedentemente detto. L’Associazione delle Ludoteche Tedesche
( BDS “ Bundesverband Deutscher Spieliotheken) è sorta nel 1974 con lo
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scopo di aiutare le nuove ludoteche dando consigli utili per l’impianto, per
il funzionamento e per la scelta dei giochi, organizza dei incontri
d’informazione per le persone interessate che sono intenzionate ad aprirne
una.