INDICE DELLE FIGURE
Figura 1. Origine dei flussi turistici internazionali..............................pag. 16
Figura 2. Le motivazioni dei viaggi nei flussi internazionali................pag. 17
Figura 3. Segmenti del mercato nelle città d'arte in Belgio.................pag. 18
Figura 4. Visite nei musei dei turisti stranieri in Danimarca..............pag. 19
Figura 5. I musei e i monumenti più visitati in Francia........................pag. 20
Figura 6. Ragioni delle visite turistiche in Grecia...............................pag. 21
Figura 7. Attrazioni culturali visitate in Grecia....................................pag. 22
Figura 8. Attività selezionate importanti nella decisione di scelta del Regno
Unito.....................................................................................................pag. 23
Figura 9. Le principali attività del turismo locale nel Regno Unito....pag. 24
Figura 10. Le principali attrazioni culturali nel Regno Unito..............pag. 24
Figura 11. Domanda di patrimonio culturale in Italia.........................pag. 25
Figura 12. Le prime 10 città italiane di interesse storico e artistico per
presenze turistiche................................................................................pag. 27
Figura 13. Distribuzione di musei, monumenti e aree archeologiche statali e
non statali in Italia ...............................................................................pag. 29
Figura 14. I 30 musei piu' visitati d'Italia.............................................pag. 30
Figura 15. Totale annuo dei visitatori dei musei italiani suddiviso per
mese......................................................................................................pag. 32
Figura 16. Totale visitatori di musei, monumento e aree archeologiche
statali in Italia e in Campania, anni 1996-2004...................................pag. 33
Figura 17. Visitatori di musei, monumenti e aree archeologiche statali in
Campania..............................................................................................pag. 34
3
Figura 18. Grafico dell'analisi dei cluster............................................pag. 62
Figura 19. Nazionalità degli studenti Erasmus intervistati..................pag. 63
Figura 20. Università di provenienza e curriculum scelto degli
intervistati.............................................................................................pag. 64
Figura 21. Professione madre degli intervistati....................................pag. 66
Figura 22. Professione padre degli intervistati.....................................pag. 66
Figura 23. Le opere d'arte preferite dagli studenti Erasmus: suddivisione
per genere.............................................................................................pag. 68
Figura 24. Genere dei film preferiti dagli intervistati...........................pag. 68
Figura 25. Cluster 1: gruppo degli “IDIOSINCRATICI”....................pag. 69
Figura 26. Cluster 2: il gruppo dei “VISITATORI DI
MASSA/RELAZIONALI”......................................................................pag. 70
Figura 27. Cluster 3: gruppo dei “CURIOSI”......................................pag. 71
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INTRODUZIONE
La fruizione di beni e di attività culturali sono oggi delle componenti
fondamentali della vita sociale, politica ed economica delle società
moderne. In particolare si osserva come in numerosi paesi il turismo
culturale assuma sempre di più un ruolo fondamentale all'interno delle linee
strategiche di sviluppo economico.
Tra le diverse forme di turismo, l'elaborato tratterà del turismo culturale e si
definisce in tal senso poichè consiste nell'attività legata alla fruizione di
musei, teatri, monumenti, siti archeologici, eventi e manifestazioni da parte
di individui.
Nel primo capitolo si parlerà della nascita del turismo culturale, dalla sua
evoluzione fino ai giorni nostri.
In particolare si vedrà la sue evoluzione nel corso degli anni, da fenomeno
elitario a fenomeno di massa.
Lo studio del fenomeno del turismo culturale prenderà in considerazione sia
le caratteristiche relative alla domanda, sia quelle relative all’offerta. In
particolare, tra le determinanti di tale tipologia di turismo, si enfatizzerà il
ruolo del reddito che ha consentito la crescita dei flussi di visitatori in
relazione alla maggiore disponibilità economica dei vari paesi.
Con riferimento ad una letteratura prettamente economica si chiariranno
caratteristiche ed effetti economici del turismo culturale all’interno del più
generale quadro dell’economia del benessere.
Il capitolo proseguirà con un’analisi della rilevanza del turismo culturale in
5
ambito europeo e per questo motivo, nell'ultima parte, verrà analizzata
l'Europa come bacino di domanda e di offerta di turismo culturale. In
particolare si cercherà di dare una dimensione ed un peso al turismo
culturale in alcuni dei paesi più interessati a questo flusso di viaggiatori e
visitatori locali.
Dopo l' illustrazione del fenomeno su scala europea, si analizzeranno alcuni
dati di sintesi riferibili più in generale all’Italia ed alla Campania, in
particolare.
Nel secondo capitolo affronteremo l'argomento del turismo culturale,
evidenziando i caratteri essenziali che la letteratura riconosce in tale
tipologia di turismo.
Verrà fatta una sintesi delle principali ricerche relative alle tipologie di
turisti culturali, sottolineando la differenza tra di esse: nei primi studi
l'interesse, infatti, era dato ai soli aspetti socio-demografici; negli ultimi
anni, invece, si comincia a capire quanto influiscano sulle scelte dei turisti
culturali le loro dimensioni emozionali, la percezione che hanno di un sito o
di un bene culturale, in che modo vivono la loro esperienza.
Nel terzo capitolo si illustreranno i principali risultati di un’indagine
esplorativa sulla fruizione di beni culturali tra i giovani. La motivazione di
tale indagine risiede nel tentativo di indagare più a fondo il rapporto tra
studenti universitari e fruizione di beni culturali, immaginando che la
propensione al viaggio e la sensibilità culturale in qualche modo si
traducano in una maggiore propensione al consumo di arte.
L’indagine, in particolare, è stata somministrata ad alcuni studenti Erasmus
6
a Cardiff. Il campione è costituto da un gruppo di 32 studenti ai quali è stato
somministrato un test di 17 domande in cui si chiede di rispondere a
domande sul loro rapporto con la cultura, sulle prime esperienze culturali,
sulle loro preferenze relative ai modi di praticare turismo culturale, sui gusti
personali.
I diversi dati sono stati codificati ed inseriti in un software per l'analisi
fattoriale multivariata. I dati derivati hanno portato alla formazione di
gruppi o cluster che hanno permesso la cosiddetta cluster analysis.
Lo scopo dell'analisi dei gruppi è quello di capire se esistano e quali siano i
fattori in comune tra studenti di origini geografiche diverse e provenienti da
background sociali differenti.
Prendendo in riferimento le varie indagini passate, si analizzeranno non solo
gli aspetti socio-demografici ma anche le scelte degli intervistati influenzate
dalle loro emozioni, ossia dal modo in cui percepiscono la cultura.
Infine si osserverà che due aspetti importanti dell'esperienza estetica
risultano rilevanti nel rapporto tra gli individui e la cultura, ossia l'aspetto
“relazionale” della cultura e la forte influenza suscitata sui soggetti dal
legame con il loro paese d'origine.
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I CAPITOLO
1. Il turismo culturale
Il turismo culturale è un fenomeno presente nella storia dell'uomo già da
secoli. I motivi che hanno spinto il viaggiatore attraverso paesi come l'Italia,
la Grecia, la Terra Santa e l'Egitto sono gli stessi che oggi spingono le
persone ad interessarsi di diverse culture, di storia ed di arte: la scoperta del
passato, il sacro, l'amore per altre culture (Bonet, 2003).
L'Europa è sempre stata la meta più ambita per il suo patrimonio culturale e
la sua storia; i turisti culturali dell'antica Roma si immergevano nella cultura
di quelle civiltà molto più antiche rispetto alla loro (Feifer, 1985).
I primi veri turisti furono i pellegrini, mossi da motivi religiosi;
successivamente, con il cosiddetto Grand Tour (XVII secolo)
1
i giovani
rampolli dell'aristocrazia europea iniziarono a viaggiare per completare il
loro percorso di studi.
Towner (1985) definisce il Grand Tour come la visita in alcune città
dell'Europa Occidentale intrapresa principalmente, ma non eccezionalmente,
per educazione e per piacere.
La schiera elitaria di viaggiatori, provenienti dall'Europa continentale,
preferivano recarsi in Italia o in Grecia, secondo la moda diffusasi nel
Settecento dell'amore per i classici.
Tra i personaggi famosi ricordiamo Goethe, che con i sui scritti e con quelli
di altri illustri letterati, hanno inventato il “mito” del Mediterraneo (Bono,
1
L'espressione fu coniata da Lord Granborne nel 1636. Cfr. C. De Seta, L'Italia nello
specchio del Grand Tour, in Storia d'Italia, Annali, V, Einaudi, 1989, pag. 137.
8
2008).
Nel corso dell'Ottocento l'ondata dei viaggiatori si ridimensionò, forse a
causa delle guerre napoleoniche.
Il fenomeno, successivamente, da elitario è divenuto di massa. Questo
cambiamento ha avuto conseguenti effetti sulla modalità di consumo: dal
consumo nel tempo a consumo a tempo, una sorta di fuga dal lavoro
concordata in termini rigidi col datore. I motivi sono individuabili
nell'aumento del reddito dei lavoratori e nella maggiore disponibilità di
tempo libero.
Di tutto questo processo evolutivo ne parla Zamagni nel 2001 e nel 2004 (in
collaborazione con Bruni): egli dice che nell'epoca contemporanea (l'epoca
della cosiddetta globalizzazione) il turismo è diventato un'attività di
consumo che si contrappone all'attività di lavoro, una sorta di antidoto
all'alienazione ossia l'estraniamento da sé stessi e la presa di distanza da
qualcosa o qualcuno; l'odierno vacaziero viene chiamato “deviante
tollerato”
2
.
Anche il modello spaziale del Grand Tour è evoluto nel corso del tempo; dal
modello Classico, concentrato soprattutto sulla cultura del mondo classico,
al Grand Tour Romantico che da maggiore importanza ai paesaggi rurali ed
urbani. L'idea di questo tipo di viaggio, quindi, si allontana dall'iniziale
connotato educativo per abbracciare l'idea di piacere esotico ed
immaginario.
Le destinazioni favorite erano, e sono tutt'ora, le città che posseggono un
ricco patrimonio culturale oppure quelle località che attirano per la presenza
2
Espressione coniata da Barthes e Foucault, citati in Bruni e Zamagni (2004).
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dell'esotico, del diverso e dello sconosciuto.
Il concetto di turismo culturale, quindi, si distacca dai concetti di avventura
e di interesse scientifico; oggi è il prodotto del mercato del turismo e della
sua diversificazione.
I soggetti che domandano turismo non sono più gli appartenenti alle classi
più agiate ma i borghesi medi che posseggono un'elevata istruzione e che
sono interessati ad acquisire maggiori conoscenze storiche, culturali o
spirituali.
Fare questo genere di turismo significherebbe, inoltre, andare a visitare
anche un paese vicino alla propria zona di provenienza e residenza,
conosciuto da pochi ma che possiede ricchezze culturali.
La definizione di questo concetto, però, risulta ardua a causa della presenza
di due elementi difficilmente decifrabili: da un lato la cultura e dall'altro il
turismo (Richards, 1995).
Secondo l'UNWTO
3
(acronimo che sta per Organizzazione Mondiale del
Turismo), il turismo è “l'insieme delle attività di persone durante il loro
viaggio e soggiorno in un'area diversa dal proprio luogo di residenza”.
Sempre secondo la UNWTO (1985), sono intesi turisti di questa particolare
tipologia coloro che “soddisfano il bisogno umano per la diversità, tendendo
ad accrescere il livello culturale dell’individuo e comportando nuove
conoscenze, esperienze ed incontri”.
Secondo la “Association for Tourism and Leisure Education”, il turismo
culturale è:
3
La UNWTO è un'organizzazione internazionale delle Nazioni Unite che ha sede a Madrid.
Si occupa del coordinamento delle politiche turistiche e promuove il turismo sostenibile.
10
“....il movimento di persone verso attrazioni culturali lontane dal loro
abituale luogo di residenza con l'intenzione di ottenere nuove informazioni
ed esperienze per soddisfare i loro bisogni culturali” (Richards e Bonink,
pp. 173-180, 1995).
Il turismo culturale si differenzia dal turismo generale in quanto si limita
all'offerta e alla domanda di servizi associati alla visita dei musei, dei
monumenti, dei siti archeologici e alla partecipazione a manifestazioni
culturali. Per questo motivo è stato considerato nel corso degli anni come
una piccola branca del turismo.
Molto spesso esso viene confuso erroneamente con il turismo urbano o con
quello relativo al patrimonio culturale di una determinata località; in realtà il
turismo culturale è molto più complesso e ricco di sfaccettature. Non è solo
la semplice gita turistica ma vede la completa partecipazione del visitatore
nell'attività culturale del luogo.
Il turista sceglie una destinazione soprattutto con l'obiettivo di essere
stimolato dall'attività culturale. Secondo Bonet (2003), solitamente si tratta
di una persona giovane, con un'elevata istruzione e una connessione
professionale con l'ambito culturale; gli altri turisti, al contrario, non
considerano la cultura come un incentivo per i loro viaggi.
2. Gli effetti economici: esternalità positive e negative
Negli ultimi decenni si è cominciato a dare un certo peso al turismo
culturale e al suo studio economico. Da sempre esso è stato considerato
11
come una semplice branca dell'economia generale.
Il turismo culturale può avere, invece, significative ricadute sulla ricchezza
nazionale. Secondo l'OECD (l'Organizzazione per la Cooperazione
Economica e lo Sviluppo), il turismo internazionale nel 2006 ha
rappresentato il 30% dei servizi di esportazione globali; mentre per il
WTTC
(World Travel and Tourism Council) il contributo del turismo e dei
viaggi per il prodotto interno lordo mondiale aumenterà fino al 10,9% entro
il 2016 (Rizzo, 2010).
E' considerato uno dei modi utili per risolvere i problemi della stagionalità e
della scarsa sostenibilità. Numerosi studi, negli ultimi 25 anni, hanno
analizzato le spese sostenute nel settore culturale per capire l'impatto
economico delle attività ad esso collegate.
Il fenomeno turistico, con il suo movimento di persone non può che essere
portatore di profondi cambiamenti ambientali, economici e culturali.
Tali cambiamenti possono generare esternalità positive ed esternalità
negative.
In economia, solitamente, un'esternalità si manifesta quando l'attività di
produzione o di consumo di un soggetto influenza, in maniera negativa o
positiva, il benessere di un altro soggetto; quest’ultimo o non ne riceve una
compensazione (nel caso di impatto negativo) o non paga un prezzo (nel
caso di impatto positivo) pari al costo o al beneficio sopportato.
Le esternalità positive sono prodotte dai beni e dalle attività culturali quando
i soggetti che consumano quel bene ne traggono vantaggio senza doverne
sopportare il relativo sacrificio. Le esternalità positive derivano dal fatto che
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