INTRODUZIONE
Il presente elaborato di tesi vuole valutare gli effetti fiscali scaturenti sia dalla
tassazione diretta che indiretta nell'ambito del commercio elettronico. In tal senso è
stata svolta una ricerca accurata, approfondita ed aggiornata fino a marzo 2012 circa le
ultime novità in campo IVA introdotte dal governo Monti come il reverse charge,
operazione contabile che cambia i processi di fatturazione, così come spiegati nel quarto
capitolo.
Prima di arrivare alle novità IVA del 2012 si vuole procedere con una
panoramica del fenomeno Internet, che sviluppi ha avuto nella nostra società e qual è il
suo potenziale nel futuro del business e del consumo.
Il processo di globalizzazione è stato sancito dal fenomeno mondiale di Internet,
prima di diventare una scelta di politica economica. La capacità di connettere prima in
tempo reale individui di diverse nazioni, e poi permettere loro di sviluppare processi
economici, ha incentivato l'apertura delle frontiere, al business, ma prima ancora ai
cittadini. Da allora, diversi autori hanno tentato di definire questo fenomeno in continua
espansione.
Una delle definizioni considerata tra le più autorevoli della parola Internet viene
da U. Draetta che definisce tale fenomeno come: “un'entità immateriale concepita come
una serie di collegamenti decentralizzati ed autosufficienti tra elaboratori e reti di
elaboratori, capaci di trasmettere rapidamente, e spesso automaticamente,
comunicazioni, senza una diretta partecipazione o controllo umano e con la possibilità
di dirottare automaticamente le comunicazioni su un percorso diverso se uno o più
4
collegamenti fossero danneggiati o intasati”.
1
L'enciclopedia più amplia del mondo (Wikipedia), invece, fornisce questa
definizione: “Internet (contrazione della locuzione inglese Interconnected Networks,
ovvero Reti Interconnesse) è una rete di computer mondiale ad accesso pubblico
attualmente rappresentante il principale mezzo di comunicazione di massa. Tale
interconnessione è resa possibile da una suite di protocolli di rete chiamata TCP/IP dal
nome dei due protocolli principali, il TCP e l'IP , che costituiscono la "lingua" comune
con cui i computer connessi ad Internet (host) si interconnettono e comunicano tra loro
indipendentemente dalla loro architettura hardware e software”
2
.
Altri autori, poi, sono usciti dalle definizioni standard ed ufficiali per
testimoniarne il processo di opportunità e cambiamento, come per esempio Pierani e
Ruggiero che hanno individuato in Internet "un nuovo canale, oltre che di
comunicazione, di accesso a prodotti e servizi"
3
. Ancora più strutturato invece il
commento di Castells che riconosce lo sviluppo della rete come l'incontro di quattro
filosofie: la cultura tecnico-meritocratica, portavoce del continuo sviluppo tecnologico,
la cultura hacker, che unisce i valori tecnico-meritocratici alla creatività e cooperazione,
la cultura virtual-comunitaria, caratterizzata dai valori della libertà di comunicazione e
di associazione, la cultura imprenditoriale, basata sui valori del denaro, lavoro e
consumo.
4
In concomitanza al sinergico incontro di queste filosofie, la diffusione globale di
Internet si riconosce particolarmente nella presenza di tre fattori tecnici importanti: “la
realizzazione nel 1992 di una piattaforma tecnologica basata su codice HTML
denominata “Wordl Wide Web”; la creazione del primo applicativo per personal
computer in grado di leggere il codice HTML denominato Mosaic; la flessibilità della
rete che permette di farvi accedere chiunque può creare nuovi “nodi” di trasmissione”
5
.
I veloci cambiamenti che oggi si riconoscono alla rete, tuttavia, si
contrappongono alla lenta evoluzione che la storia riconosce al fenomeno in oggetto.
Internet nasce infatti nel 1969 come necessità del governo americano di implementare e
1
U. DRAETTA, Internet e commercio elettronico nel diritto internazionale dei privati, Milano 2001, p.
29
2
AA.VV ., Internet, Wikipedia, all'indirizzo http://it.wikipedia.org/wiki/Internet#cite_note-0
3
Pierani-Ruggiero "I sistemi alternativi di risoluzione delle controversie on line", Milano, 2002, p. 33
4
M. Castelss, The rise of the network society, Oxford 2000, p. 37
5
M. Romani – D. Liakopoulos, La globalizzazione telematica, Milano 2009, p. 4
5
semplificare il proprio sistema informativo interno legato alla sicurezza. Dato l'iniziale
intento di efficienza, esclusività e segretezza, la consapevolezza di una rete unitaria si
manifesta, per la prima volta in USA, solo a partire dagli anni 80.
A livello nazionale, la prima connessione ad internet avviene nel 1986, anche in
questo caso circoscritta inizialmente nell'ambito scientifico di ricerca, ma è solo nel
1994 che si innesca il processo di diramazione capillare anche nel privato.
6
Internet quindi nasce come strumento per facilitare lo scambio di dati tra
computer, ed occorre capire se questa definizione è tuttora valida.
Due anni dopo il suo primo riconoscimento come fenomeno di massa negli
States, anche l'Italia apre le porte al mondo Internet ed al commercio elettronico. Era il
19 febbraio 1996 quando l'Olivetti telemedia annunciava, tramite comunicato stampa,
"l'apertura di Cybermercato, il primo negozio virtuale italiano ed uno dei primi in tutta
Europa”. All’indirizzo su www.mercato.it (oggi non più esistente) era possibile
acquistare libri, articoli da regalo, computer, prodotti multimediali ad altro ancora.
L’iniziativa era promossa da La Rinascente, le case editrici Franco Maria Ricci e
McGraw-Hill, Apple, Olivetti, Vobis, Dessilani, Parmador ed altri ancora.
Da quel momento in poi la vendita tramite web ha riconosciuto sempre maggiore
rilevanza, ma la fiducia negli acquisti on line è aumentata soprattutto negli ultimi anni.
Guardando la traccia storica degli acquisti, già nel 2007 il 27% degli utenti aveva usato
almeno 1 volta il canale virtuale per i propri acquisti. Nel 2010 questa percentuale è
salita al 87%.
7
La crescita dell'e-commerce è quindi una diretta conseguenza, ed allo stesso
tempo concausa, della crescita di Internet. Ci si trova quindi davanti a due realtà di
causa-effetto che si interfacciano creando nuove opportunità, ridefinendo funzionalità e
potenzialità del cyberspazio.
L'America porta grandi esempi in questo senso. Il ventennio di anticipo, nell'uso
di detta tecnologia, rispetto al resto del mondo, ha formato un gap temporale, che rende
oggi questa nazione punto di riferimento per casistiche e normative sulla
regolamentazione del web.
8
6
AA.VV ., Storia di Internet, Wikipedia, all'indirizzo http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Internet
7
G. Livraghi, Dati sull'internet in Italia, consultato all'indirizzo
http://web.mclink.it/MC8216/dati/dati3.htm
8
A. Verzelloni, 2 Breve storia dell'e-commerce, Hyperlabs, consultato all'indirizzo
6
I dati sulla crescita di Internet in Italia e nel mondo ne sono una testimonianza
diretta.
Negli ultimi 10 anni, gli utenti che hanno usato Internet almeno una volta a
settimana, si sono quasi quadruplicati, passando da 6 a 23 milioni, superando
notevolmente il trend di crescita previsto.
9
L'approccio a questo canale mostra oggi una crescita esponenziale. Tra il 2010
ed il 2011, la percentuale di famiglie che ha navigato su Internet è infatti aumentata di
oltre 8 punti percentuali, passando dal 53,9% al 62,4%
10
. Parimente anche l'acquisto on
line è cresciuto nel tempo. Nel 2010 l'87% degli intervistati ha dichiarato di aver
acquistato almeno 1 volta nell'arco dell'anno da web
11
.
Anche la crescita annuale delle vendite mostra un fenomeno in grande
espansione. Il 2010 mostra un aumento del 17% delle vendite on line (e-commerce), ed
anche nel 2011, nonostante le condizioni economiche sfavorevoli, la crescita mantiene i
suoi ritmi ascendenti, registrando un ulteriore aumento rispetto all'anno precedente di
circa il 20%. In termini monetari, il controvalore è di circa 8 miliardi nel 2011.
12
Altro fenomeno importante è la controtendenza legata all'occupazione. Il solo
social network Facebook, per esempio, ha generato nel 2011 posti lavoro, come media
europea, per circa 29000 unità, tra sviluppatori, singoli e gruppi coinvolti nel progetto.
L'Italia nello specifico ha superato anche la media di occupazione Europea,
registrando un'occupazione pari a 35000 unità.
13
I motivi per cui l'e-commerce sta prendendo sempre più piede sono: la
disponibilità 24h/24, il vantaggio economico ed il risparmio di tempo. I prodotti più
venduti rientrano nei settori dell'abbigliamento, viaggi e vacanze.
http://www.hyperlabs.net/ergonomia/verzelloni/commercio/02.html
9
AA. VV ., Wikipedia l'enciclopedia libera, Storia di Internet, consultato su
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Internet
10
AA. VV ., tendenzeonline.info, Shopping on line: un'istantanea sui consumi, consultato all'indirizzo
http://www.tendenzeonline.info/news/dir/10045/view/540/shopping-online-unistantanea-sui-consumi-
54000.html
11
Vedi nota precedente
12
AA.VV ., Cresce l'e-commerce B2C in Italia anche su mobile, PMI.it, consultato all'indirizzo
http://www.pmi.it/marketing/news/10083/cresce-le-commerce-b2c-in-italia-anche-su-mobile.html?
utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter:
+PMI.it&utm_content=2011-11-11+Cresce+l%27e-Commerce+B2C+in+Italia
%2c+anche+su+Mobile&autorefresh=yes
13
AA.VV , Deloitte, Measuring Facebook's economic impact in Europe: Final Report, consultato il
26/01/2012 su http://www.deloitte.com/assets/Dcom-UnitedKingdom/Local
%20Assets/Documents/Industries/TMT/uk-tmt-media-facebook-europe-economic-impact.pdf, p. 14
7
Ci si trova quindi di fronte ad un cambiamento radicale nel modo di valutare le
vendite. Internet permette maggior comodità e flessibilità all'utente che si vede offrire
sempre più spesso servizi su misura. Allo stesso tempo, la stessa informazione, lo stesso
prodotto o servizio viene offerto contemporaneamente ad un bacino d'utenza di oltre 1
miliardo di persone, con costi molto ridotti, che a volte rasentano lo zero.
L'abbattimento delle frontiere è una realtà palesata da decenni, ed in qualche
modo ha influenzato la semplificazione degli scambi internazionali.
Internet quindi è il canale ideale per una nuova capacità di generare business
attraverso progetti win-win, dove cioè trovano vantaggio nel concludere il contratto di
compravendita entrambe le parti.
Questa grande semplificazione avviene, soprattutto, quando siamo in presenza
del commercio elettronico diretto, aggettivo coniato in seno alla conferenza mondiale
sul commercio elettronico, svoltasi a Ottawa nel 1998.
Il commercio elettronico diretto si verifica quando tutti i processi di acquisto
(scelta, ordine, pagamento e ricezione) avvengo unicamente on line. Di contro, il
commercio elettronico indiretto, altro aggettivo che trova la sua origine nella stessa
conferenza, riconosce solo una parte delle fasi di acquisto on line, spesso dalla scelta al
pagamento, ma la consegna del bene avviene fisicamente all'indirizzo indicato.
In seno alla conferenza di Ottawa è stato altresì stabilito che il commercio
elettronico diretto fosse trattato, a livello giuridico e fiscale, come vendita di servizi, a
differenza dell'indiretto tenuto a seguire le normali procedure, sistema giuridico e
fiscale di qualsiasi altro bene acquistato e spedito. Tale distinzione verrà comunque
approfondita nel primo capitolo a livello concettuale e nel terzo e quarto a livello
fiscale.
Lo stesso interrogativo che porta a soffermarsi sulla domanda per cui un bene
virtuale, quali ad esempio libri in formato elettronico o file audio, siano beni o servizi, è
testimonianza di un'evoluzione indotta dalle caratteristiche di un fenomeno sempre più
capillare che interessa l'intero globo.
Attraverso Internet, inoltre, si sono adattate ed hanno trovato naturale sviluppo
altre modalità di generazione di reddito, già presenti nel commercio tradizionale ma
favorite dalla facilità di scambio che avviene nella rete. Si fa riferimento specialmente a
8
quelle forme di business nelle quali il venditore non è il proprietario del
prodotto/servizio o delegato alla vendita, ma rientra in altre fattispecie. A titolo di
esempio abbiamo: affiliazioni, join venture, integration marketing, offerte cooperative e
donazioni.
• Le affiliazioni sono sistemi di guadagno basati sul riconoscimento di una
percentuale sul prezzo per prodotto o servizio venduto. I prodotti in questione
appartengono a terzi.
• Le join venture si sviluppano all'interno di un accordo tra due o più soggetti e si
basano sulla reciproca e concomitante promozione di prodotti altrui, proposti sul
proprio spazio di vendita o sito Internet personale.
• L'integration marketing sfrutta il momento dell'acquisto per promuovere
automaticamente altri prodotti in aggiunta o complementari a quelli appena acquistati
(up sell).
• Le offerte cooperative si basano sulla fruizione di uno spazio condiviso dove due
o più persone mettono in comune beni e servizi di loro proprietà, ottenendo una
percentuale predefinita di guadagni dal totale dei prodotti venduti.
• Le donazioni sono tipicamente impiegate come fonte di auto sostentamento.
Ogni canale di vendita può generare obblighi diversi nei confronti dell'erario,
che verranno ripresi nel terzo capitolo. Allo stesso modo, esistono svariati e nuovi
metodi che generano poste negative di reddito, soprattutto riguardanti la pubblicità ed il
marketing.
I più conosciuti sono: pay per click, site targeting, acquisto di banner, acquisto di leeds,
pubblicità off line.
• Pay per click e site targeting sono strumenti annoverabili tra le spese
pubblicitarie. L'azienda è tenuta a pagare un importo variabile, per ogni click che riceve
dagli spazi pubblicitari presenti sul motore (pay per click) o su altri siti (site targeting).
Sono strumenti molto usato per aumentare la visibilità del sito aziendale e quindi le
probabilità di vendita. L'acquisto è anticipato e pacchettizzato.
• L'acquisto di banner rientra sempre nelle spese pubblicitarie ed è simile ai
precedenti strumenti, ma in questo caso il costo è fisso.
9
• L'acquisto di leeds prevede l'invio, da parte di società specializzate, di liste nomi
ed email dietro compenso.
Questi nuovi centri di profitto e di spesa, richiamano nuove tipologie di voci
rispetto al business off line, che però non trovano ad oggi una disciplina fiscale
esaustiva. Il web apre quindi nuovi scenari di business, verso i quali la normativa
italiana si trova talvolta impreparata.
Date tutte queste valutazioni, è implicito domandarsi cosa sia Internet oggi e se
le definizioni date un decennio fa sono ancora valide. Internet è un mezzo di
interconnessione tra persone, ma anche tra popoli e nazioni, che corre più veloce della
legislazione nazionale e richiede l'intervento di quella europea ed internazionale, per
salvaguardare ogni tipologia di contratto e negozio giuridico che si origina nel web.
Internet è un fenomeno che ridisegna tanto i comportamenti sociali quanto i confini
giuridici.
Uno strumento così capillare usato in tutto il mondo, infatti, non può escludere
la cooperazione di tutti gli stati per stabilire regole comuni sulla disciplina e la condotta
normativa.
Da qui la scelta di strutturare questo progetto di tesi elencando, integrando ed a
volte contrapponendo, la disciplina fiscale nazionale, con quella internazionale e
comunitaria, ed in alcuni casi chiedono l'intervento di esempi oltreoceano, per valutare
soluzioni possibili a casistiche non ancora considerate nel sistema europeo.
Come è già stato detto, per esempio, la necessità di operare una distinzione tra
commercio elettronico diretto ed indiretto ne è testimonianza.
Gli sforzi posti in essere dalle varie organizzazioni internazionali per rendere
quanto più aderente il sistema giuridico e fiscale off line a quello on line è in essere fin
dalla fine del secolo scorso. Purtuttavia oggi si riscontrano alcune incongruenze degne
di nota.
Si riporta qui l'esempio, dell'acquisto di un libro cartaceo nel primo caso e di un
libro elettronico nel secondo. Il libro è diretto da una serie di regole già sancite, sia per
la vendita che per la tassazione, ad esempio: pagamento diritti SIAE; IVA assolta
dall'editore art 74 Dpr 633/1972. Il libro elettronico (ebook) invece, che è un libro in
formato pdf, per la mancanza di fisicità, richiama nuove regole e discipline di
10
tassazione. In questo caso infatti non sono previsti i diritti SIAE, ma l'IV A è applicata
secondo aliquota ordinaria e si trasferisce in capo all'acquirente.
Ampliando lo scenario a livello internazionale, inoltre, la procedura da seguire
assume nuove connotazioni, più complesse.
Mantenendo l'esempio sopra citato, la spedizione internazionale di un libro comporterà
maggiori costi, da un punto di vista fiscale, ma spesso anche materiale, a seconda del
paese di origine e di destinazione. Potrebbe prevedere, ad esempio, costi doganali, se
provenisse fuori dall'area euro.
Mentre l'ebook acquistato fuori dall'area euro non causerebbe maggiori costi di
importazione, ma solo l'applicabilità dell'imposta sul valore aggiunto come già esposto.
A fronte quindi di un abbattimento dei costi, quali: imballaggio, spedizione, consegna,
siamo in presenza, nel caso di specie, ad un aumento della tassazione.
Questa parte verrà comunque trattata in modo approfondito nel terzo e quarto capitolo.
Questo esempio, però, esula dalla generalità dei casi, nei quali, invece, la ratio
del legislatore, si è conformata, anche a livello internazionale, con l'intento di non
penalizzare la vendita di beni e servizi avvenuta a mezzo Internet.
Ad esempio in passato sono state bocciate proposte di tassazione basate sulla
quantità di dati scaricati da un sito o blog. (bit tax). Mentre da un lato, infatti, l'ingresso
di questo tributo avrebbe armonizzato la tassazione di tutti gli stati, dall'altro avrebbe
fatto nascere un forte interrogativo tra quantità di dati scaricati e scambio di ricchezza, e
quindi generazione di reddito.
Non è automatico, infatti, né consequenziale, il legame tra lo scambio di dati (bit) ed un
guadagno economico da questo scambio.
Concetto ancora più importante è che questa tassa avrebbe sfavorito gli utenti
internet in favore di chi opera off line, contravvenendo in questo modo al principio
sopra citato.
Questo precedente è comunque un valido esempio che mette in luce il grande
problema esistente oggi circa la tassazione internazionale via internet. Le discipline
fiscali nazionali, sono infatti varie ed eterogenee. Quando ci si confronta sullo scenario
internazionale, tali discipline possono diventare contrastanti.
Per questo infatti, a livello comunitario, la Commissione si è pronunciata a
11
favore dell'indipendenza tributaria nazionale per quanto concerne le imposte dirette.
14
Altro punto degno di nota è il problema delle doppie imposizioni e dei paradisi
fiscali. Entrami i casi verranno trattati alla fine del terzo capitolo, ma la loro casistica è
così vasta e particolareggiata che non potranno essere trattati in modo esaustivo, verrà
piuttosto mostrata la situazione nel suo insieme e le varie soluzioni proposte negli anni.
Per quanto riguarda i paradisi fiscali, invece, si anticipano subito alcuni concetti.
La realtà italiana vede sempre più società la cui sede legale è stanziata in un paradiso
fiscale, ma il reddito generato viene goduto su suolo nazionale.
Questa fotografia non solo italiana, per il vero, apre importanti domande di
legittimità. La prima domanda riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma. Il
commercio elettronico rientra forse in quelle casistiche speciali previste dal nostro
ordinamento giuridico, quali per esempio, soci e società occulte e di fatto, dove la
mancanza di una forma palese non preclude gli obblighi dei soggetti
Il progetto di tesi si concentra proprio nel da re risposta a questo interrogativo,
valutando caso per caso quando la sostanza prevale sulla forma e viceversa.
In sostanza ci si chiede (e si da risposta) a domande quali: la differenza tra
domicilio, residenza e sede legale, può essere ragione sufficiente a scaturire il dubbio
sulla paternità dell'ordinamento giuridico e fiscale in capo all'azienda ed a chi la
gestisce? Esistono altri fattori indiziari legati a questa tematica? La localizzazione
geografica dell'IP , il tipo di idioma attraverso il quale si procede alla vendita, la
tipologia di beni e servizi venduti, la residenza di chi acquista... sono elementi che
vengono presi in considerazione per questa valutazione?
Tutte queste domande trovano risposta in modo più specifico nel terzo e quarto
capitolo, dedicati ad un'attenta analisi circa la disciplina delle imposte dirette ed
indirette, tanto a livello nazionale quanto comunitario, con riferimenti agli accordi
internazionali.
Nel quarto capitolo in particolare si è valutata la disciplina IV A secondo le
nuove regole imposte dal governo in ambito comunitario e recepite dal nostro
ordinamento nei primi mesi del 2012, con un veloce accenno alle norme in previsione di
14
Solo la corte di giustizia può derogare a questo principio nel caso la legislazione statale sia in
contrasto col principio di non discriminazione, in virtù del combinato disposto degli artt. 12 e 13 Trat.
UE. (M. Santamaria - fiscalità internazionale p 6)
12
attuazione nel 2013.
Prima di arrivare alla parte fiscale si è deciso di iniziare, nel primo capitolo,
inquadrando la fattispecie giuridica che disciplina i contratti on line e dell'e-commerce.
Il secondo capitolo invece mostra l'evoluzione e gli sforzi storici in ambito
nazionale, comunitario ed internazionale, mostrando l'evoluzione di detti accordi atti a
definire una disciplina comune in seno al commercio elettronico.
13
CAPITOLO PRIMO
giurisprudenza e dottrina sul commercio elettronico
1.1 definizione del commercio elettronico 1.1.1 definizioni storiche accreditate 1.1.2
tipologie e caratteristiche 1.2 contratti su web: aspetti legali 1.2.1 normativa
nazionale, 1.2.2 normativa internazionale e comunitaria 1.2.3 privacy, spamming e
fishing 1.3 sistema di pagamento 1.3.1 tipi di pagamento on line 1.3.2 donazioni,
sconti e rimborsi 1.3.3 furti di identità e rimborsi
PREMESSA
In questo capitolo si vogliono esaminare gli aspetti legali del contratto su web.
L'evoluzione del fenomeno e-commerce è visibile già nell'evoluzione che ha subito la
definizione stessa. Negli ultimi tre decenni organi internazionali hanno dichiarato il
fenomeno Internet e commercio elettronico in vari modi, puntando ad un'analisi sempre
più attenta e precisa legata alla sua evoluzione. La normativa stessa quindi non può che
definirsi in continua mutazione seguendo le caratteristiche peculiari dei vari momenti
storici del fenomeno e-commerce. Gli ultimi aggiornamenti giurisprudenziali in materia
afferiscono alla tipologia di pagamento, la moneta elettronica, norme più strette in
materia di privacy e una rinnovata disciplina sul furto di identità e dati sensibili.
Prima tra tutti i partner europei, l'Italia ha definito una nuova tipologia di
contratti su web che è il contratto di rete (diverso dal contratto in rete). Trattasi di un
contratto che disciplina le modalità di cooperazione tra più società nel gestire i provider
14
su territorio nazionale, circoscrivendo norme di condotta, obbligo di identità dei soci e
delle società e manifestazione pubblica dell'oggetto sociale che si vuole perseguire.
Netta distinzione con il contratto in rete, cioè tutti quei contratti stipulati tra privati e/o
società a mezzo Internet.
1.1 definizione di commercio elettronico
1.1.1 definizioni storiche accreditate
Commercio elettronico, commercio via Internet, commercio digitale, e-business, e-
commerce, sono tutti sinonimi che definiscono lo stesso fenomeno, che vede la vendita
di beni e servizi attraverso il web.
La definizione commercio elettronico ha subito variazioni nel tempo che oggi
stesso mantiene, secondo l'angolo di lettura economica, politica e lo scenario sul quale
si affaccia, sia esso nazionale od internazionale.
• Secondo la banca dati terminologica multilingue dell'UE, per commercio
elettronico si intende: “l'insieme delle transazioni per la commercializzazione di beni e
servizi tra produttore (offerta) e consumatore (domanda), realizzate tramite Internet.”
Invece, nell'industria delle telecomunicazioni si può intendere il termine e-commerce
anche come l'insieme delle applicazioni dedicate alle transazioni commerciali.
Secondo una terza definizione il commercio elettronico è la comunicazione e la
gestione di attività commerciali attraverso modalità elettroniche, come l'EDI
(Electronic Data Iterchange) e con sistemi automatizzati di raccolta dati
15
.
• Con l'aggiuta di funzioni importanti, un'ulteriore definizione ha raggiunto una
precisione più accurata, indicando col termine e-commerce, l'acquisto di beni e servizi
attraverso il World Wild Web
16
.
• Una definizione completa ed aggiornata, viene infine dalla Comunità Europea,
secondo la quale, per commercio elettronico si intende: "lo svolgimento di attività
commerciali e di transazioni per via elettronica e comprende attività diverse quali: la
15
B. Santacroce, S. Ficola: L'IVA nell'ecommerce e la fatturazione elettronica (p. 8)
16
http://it.wikipedia.org/wiki/Commercio_elettronico
15