2
Economy, cercando di capire in quali modi la tecnologia operi all’interno delle complesse interfacce
che si aprono tra l’evoluzione delle tecniche ed i processi di mutamento sociale.
Le analisi della Commissione Europea indicano che rispetto a quello dei grandi concorrenti -
USA e Giappone - il deficit di sviluppo tecnologico in Europa non è dovuto ad un livello scientifico
inferiore, ma alla minore potenzialità di diffusione di mercato della tecnologia, il che rimanda ad un
complesso di fattori sociali e culturali esterni al modello lineare. Tuttavia questa arretratezza non deve
essere considerata assoluta o irrimediabile perché è proprio sul piano delle differenze nel contesto
culturale-tecnologico che si possono cogliere le possibilità di sviluppo.
È innegabile che il complesso delle NTI ha suscitato e suscita tuttora le più straordinarie
aspettative lungo tutto lo spettro possibile delle speranze e dei timori. In questo le NTI non sono
molto diverse da precedenti grandi innovazioni tecnologiche che si sono via via presentate
all'esperienza della modernità: il macchinismo a vapore, l’elettricità, le comunicazioni a distanza, la
tecnologia del volo e quella dei razzi, le scoperte medico-biologiche e, beninteso, le energie nucleari.
L'avventismo collegato al progresso tecnologico è forse uno di tratti culturali più famigliari e
distintivi della nostra era, segnata dalle conseguenze sociali della Rivoluzione industriale non meno
profondamente che da quelle delle rivoluzioni politiche del XVII e XVIII secolo.
Ma l'esperienza degli sconvolgimenti sociali dei passati cicli tecnologici rende tutti noi forse
eccessivamente avvertiti sul futuro e, per un meccanismo interattivo fin troppo evidente, tende a
ingigantire le previsioni, sia nel senso positivo che il quello negativo.
Le nuove tecnologie invadono direttamente il luogo di lavoro, la casa e il campo mentale
dell’intellettuale. Con l'eccezione dei pochi ed “ultimi” che si attaccano disperatamente a penna e
carta, oppure a quello strumento domestico ed inerte che è la macchina da scrivere, gli intellettuali
devono apprendere l'uso di macchine attive, sofisticate e a volte impertinenti, che invadano le loro
case e cambiano le concrete abitudini di lavoro richiedendo nuove abilità anche manuali. In questo
modo, tra l'altro, l'intellettuale condivide in misura crescente mansioni con i diversi livelli della forza
3
lavoro impiegata nel trattamento di informazione, creando solidarietà e condivisioni di stili di vita
impensabili fino a pochi anni orsono.
Il punto fondamentale è che queste tecnologie suggeriscono la possibilità di nuove forme di
organizzazione sociale, che però non devono essere troppo fantasiose, perché non hanno molto
senso le avventate profezie che prevedono cambiamenti radicali e generali verso "cybersocietà".
Noi continuiamo a ragionare basandosi su due grandi modelli: nella comunità come qualcosa di
legato alle persone, basato sui contatti fisici frequenti, sulla tradizione, sul diritto famigliare, appunto
sullo status, sull'io, sulla religione; e nella società come società contrattuale, quella in cui noi viviamo,
in cui i rapporti sociali o astratti prevalgono su quelli "biotici", ma non li eliminano.
Oggi c'è una nuova forma di società mai possibile prima d'ora, perché prima persone che non si
conoscevano, che non avevano un'identità, che non si sapeva dov'erano, non potevano entrare in
contatto a distanza.
Questa nuova forma di società viene chiamata volgarmente "comunità virtuale" e la cosa
straordinaria, nell'esperienza del così detto "cyberspazio", è proprio che anche nelle situazioni più
estreme, più povere di interazione, si forma automaticamente una struttura sociale.
Ecco quindi che noi possiamo immaginare uno sviluppo ulteriore di questa società comunitaria ad una
società contrattuale tramite un'interazione senza nessun altro tipo di rapporto, tra due soggetti che
sono "denudati" di ogni elemento di connotazione fisica della persona umana, ma che sono, in realtà,
soggetti umani.
Questa forma di società, sia pure in forte convivenza con le altre forme, è quella che si sta sviluppando
sempre di più. E' in relazione a questa forma di società che sono necessarie nuove regole ed un nuovo
insieme di diritti e doveri, ed è in questo campo che si colloca il mio lavoro.
4
CAPITOLO I
INTERNET: ORIGINI, SVILUPPO, PROSPETTIVE
1 - Le origini
Internet nasce in ambiente militare, origine non insolita per le nuove tecnologie.
Siamo alla fine degli anni ’60, in piena guerra fredda e una delle preoccupazioni più forti del
ministero della difesa USA è quello di scoprire tutto ciò che ponga gli americani in posizione di
vantaggio rispetto ai russi, soprattutto per quanto concerne i sistemi di comunicazione.
La ricerca scientifica è molto intensa, tanto che si crea un’apposita agenzia, l’Advanced Research
Project Agency (ARPA). In questo ambito viene sviluppato un progetto che ha alla base un’idea
“geniale”: collegare il vari computer usando non il sistema del cavo che collega una linea all'altra (linea
dedicata), ma utilizzando le normali linee telefoniche (linea commutata)
1
.
La rete, denominata Arpanet, costituisce una struttura molto flessibile, grazie anche all'uso di un
protocollo di comunicazione estremamente funzionale agli scopi.
Ben presto, la facilità di connessione e le potenzialità della rete fanno sì che le altre Istituzioni
chiedano ed ottengano di collegarsi. Grandi centri universitari e di ricerca si collegano tra di loro,
sviluppando un insieme di reti interconnesse che permette di accedere a un qualunque sito
universitario connesso. La rete adottata dai militari diventa solo una rete parallela denominata Milnet.
A metà degli anni ’80 Internet comincia a diffondersi oltre i confini universitari. Infatti, si
collegano alla Rete i computer di giornali, di associazioni private, di istituzioni politiche, di piccole reti
1
Ogni messaggio viene diviso in messaggi più piccoli contraddistinti da un'etichetta che contiene indirizzo e
istruzioni, di modo che il messaggio inviato possa essere ricomposto una volta giunto a destinazione, è la così
detta commutazione a pacchetto. La frammentazione del messaggio è uno dei vantaggi del nuovo sistema di
comunicazione, infatti il percorso del messaggio non è in alcun modo obbligato, il sistema è costruito in
modo tale che ove il messaggio trovi un ostacolo nel percorso che sta seguendo, può essere dirottato su un
diverso percorso che gli consenta di raggiungere ugualmente la destinazione. Sulla base di tale sistema i
militari sviluppano una rete formata da una serie di nodi di irradiazioni. Ogni nodo è costruito da un server
collegato ad un altro server.
5
locali e, finalmente, gli home computer. Internet entra in famiglia, anche se è un fenomeno che coinvolge
un numero ancora limitato di persone, è ancora un fenomeno di èlite.
E’ nel 1993 con l’introduzione del WWW (World Wide Web, letteralmente “ragnatela globale”),
l’interfaccia grafica che permette di “impaginare” le informazioni sulla Rete e facilita la consultazione
dei dati o delle informazioni in essa circolanti, che Internet decolla e si afferma definitivamente come
grande fenomeno comunicativo di massa.
In termini quantitativi, il fenomeno Internet ha ormai raggiunto la dimensione di un fenomeno
di massa, pure se considerato su scala mondiale.
La natura di Internet è tale che sarebbe assai difficile stabilire la sua dimensione in un dato
momento. È indiscutibile, tuttavia, che essa abbia evidenziato negli anni più recenti una crescita
straordinaria.
Nel 1981 meno di 300 computer erano collegati a Internet (per la precisione 213 computer erano
abilitati ad offrire accesso al altri computer) e nel 1989 il numero era inferiore a 90.000.
Nel 1990 i computer erano 313.000 e i network collegati erano oltre 2.300.
Nel 1992 salivano a 727.000. Nel 1993, oltre un milione di computer era collegato alla Rete.
Nel 1999 nel mondo intero si contavano oltre 200 milioni di utenti collegati, cioè gli host, le
macchine collegate in Rete ed identificate con un numero I.P.
2
, di cui circa il 60% negli USA e meno
del 20% in Europa.
Oggi più di 280 milioni di persone nel mondo sono in contatto tra loro e agiscono sulla Rete,
originando di conseguenza una mescolanza di informazioni, esperienze, culture che implicano
cambiamenti reali in tutti i settori dell’attività umana.
Le differenze tra gli USA e l'Europa sono ancora molto marcate a seconda dei diversi livelli di
diffusione dei personal computer e di maturità dell'offerta di servizi.
2
IP (Internet Protocol) protocollo Internet, protocollo dell'insieme dei protocolli TCP/IP che si incarica di
instradare i pacchetti attraverso le migliaia di reti che costituiscono Internet; insieme di tutte quelle regole di
comunicazione che presiedono allo scambio di informazione tra due terminali di una rete del tipo Internet.
6
2 - La Struttura
Da un punto di vista tecnico, Internet è una infrastruttura di telecomunicazioni (TLC) che
comprende in sé numerosi strumenti di telecomunicazione: dal cavo telefonico a quello in fibra ottica,
dai ponti radio al satellite.
Questa struttura può essere considerata lo scheletro di una miriade di reti tra loro interconnesse.
Il fenomeno della connessione tra reti, detto internet working, è operativo grazie all'uso di un protocollo
di trasmissione, che consiste essenzialmente in una serie di regole (standard) per comporre i messaggi
facendo sì che questi possano essere scambiati tra due computer anche diversi tra loro.
La comunicazione tra le diverse reti è possibile, infatti, solamente se si utilizza un medesimo
linguaggio. Il protocollo attualmente utilizzato è il TCP/IP
3
.
Un altro importante fattore che rende possibile il colloquio tra i vari computer, e quindi tra le
diverse reti collegate, è l'utilizzo di un sistema di indirizzi che consente di identificare in modo univoco
ogni computer collegato alla Rete, quindi di instradare verso una e una sola macchina i messaggi immessi
o ricercati nel sistema.
Ad ogni computer collegato alla Rete, viene assegnato un certo numero, detto indirizzo I.P.
(Internet Protocol), che è uno dei protocolli di trasmissione utilizzati nella Rete
4
.
All'indirizzo I.P. è stato affiancato un altro sistema quello dei c.d. DNS (Domain Name System),
fondato da gruppi di lettere o da parole di senso compiuto. L'indirizzo DNS digitato dall'operatore
viene immediatamente commutato da un apposito software nel corrispondente indirizzo I.P., che resta
l'unico in grado di essere riconosciuto dagli elaboratori.
In origine
5
, la definizione e l'adozione degli standard tecnici è avvenuto in modo spontaneo
attraverso l'adozione di tecnologie elaborate in collaborazione tra i pochi soggetti coinvolti.
3
TCP/IP: (Transmission Control Protocol/Internet Protocol) protocollo per il controllo delle trasmissioni. E’ flessibile
e multipiattaforma e gestisce il modo in cui devono essere condivise le informazioni tra i computer collegati a
Internet.
4
Gli indirizzi I.P. sono formati da gruppi di numeri divisi da punti.
7
Mentre, nel momento in cui l'interconnessione tra le reti ha coinvolto innumerevoli soggetti
situati in tutte le parti del mondo l'attività di definizione di standard comuni e l'assegnazione degli
indirizzi ha rappresentato, e rappresenta, un aspetto di fondamentale importanza non solo dal punto
di vista tecnico
6
, ma anche da un punto di vista della prevenzione di eventuali conflitti tra i vari
soggetti coinvolti, vista l'utilizzazione crescente del mezzo.
Ciò ha determinato la nascita di un sistema super partes che vede al vertice apposite Autorità che
devono garantire in modo uniforme, ossia con criteri univoci, sia la predisposizione e l'utilizzazione di
protocolli sia l'assegnazione di un sistema di indirizzi.
Le tipologie di comunicazione e di reperimento di informazioni si evolvono in modo continuo,
ed è difficile quindi raggrupparle in categorie precise.
Le tipologie più comuni diffuse in Internet, possono schematicamente raggrupparsi in sei
categorie
7
:
- messaggi one-to-one (come la c.d. posta elettronica o e-mail);
- messaggi one-to many (come il servizio listserv);
- distribuzione di messaggi su base di dati (come i gruppi di informazione USENET);
- comunicazione in tempo reale (come la Internet Relay Chat);
- utilizzazione in tempo reale di apparecchiatura informatiche (come Telnet);
- reperimento di informazioni (come ftp, gopher e il world wide web o www);
La maggior parte di queste metodologie può essere utilizzata per trasmettere dati, testi,
programmi per elaboratore, suoni, immagini sia statiche che su video.
5
Cioè nella fase c.d. "pionieristica" di Internet, in cui la Rete era utilizzata da un numero ristretto di soggetti
appartenenti, come si è detto, ad ambienti prima solo militari e poi accademici
6
In quanto l'assegnazione deve seguire criteri tali da favorire la ricerca ed il collegamento rapido con gli host, e
deve rendere possibile un accorpamento delle informazioni che circolano in Rete ed un conseguente
snellimento del traffico
7
Classificazione adottata dalla Corte Federale della Pennsylvania - USA, nella sentenza del giugno 1996
8
3 - I soggetti
I soggetti di Internet sono tutti quelli (persone fisiche o giuridiche) che partecipano in vario
modo alla attività svolta in Rete.
Li possiamo distinguere in:
1. soggetti che si occupano della definizione degli standard e dell'assegnazione degli indirizzi I.P.
8
;
2. soggetti che in Rete contribuiscono alla produzione e allo scambio di informazioni.
Le suddette categorie di soggetti operano su due livelli differenti.
L'attività dei primi si svolge "a monte" della concreta attività svolta in Rete dai secondi, ed è
strumentale ad essa. Si tratta della fondamentale attività di standardizzazione e di assegnazione dei
numeri e degli indirizzi. Questa attività viene svolta a livello mondiale da apposite associazioni
9
.
Tra i soggetti che operano a questo livello e quelli che operano "direttamente" in Rete si instaurano
relazioni giuridiche per lo più di tipo associativo.
I soggetti di Internet appartenenti alla seconda categoria rivestono ruoli diversi e possono essere
sinteticamente descritti come:
- fornitore di infrastrutture o gestore: chi offre l'infrastruttura, rappresentata dalla rete di TLC
che rende possibile la comunicazione;
8
Ampi riferimenti possono trovarsi in S. SARTI, "I soggetti di Internet", in AIDA 1996, p. 5 e ss.
9
Le attività di standardizzazione sono svolte a livello mondiale dall'ISOC (Internet Society), che è una vera e
propria struttura associativa. L'ISOC partecipa alla definizione degli standard attraverso altre strutture quali:
IETF (Internet Engineering Task Force), IAB (Internet Architetture Board) e IESG (Internet Engineering Steering Group),
cui è appunto demandata l'esecuzione delle finalità perseguite dall'ISOC. A livello europeo, tale
organizzazione è affiancata da un'associazione denominata TERENA. La fase di assegnazione dei numeri,
fondamentale in quanto consente di identificare ogni computer connesso con la Rete, viene svolta a livello
mondiale da diverse strutture che vedono al vertice l'Internet Assigned Nurnber Autority (IANA). Tale struttura
svolge i suoi compiti avvalendosi della collaborazione di altre strutture con competenze diverse per aree
geografiche. In Europa tale compito è svolto da una struttura denominata Rèsèaux IP Europèens (RIPE), aperta
a tutti i service providers che gestiscono reti di larga scala. Per l'Italia, le varie procedure di registrazione e di
accesso alla rete fanno capo al NIS - GARR (Network Information Service del Gruppo Armonizzazioni Reti
Ricerca) costituito all'interno del CNR. che si occupano di favorire lo sviluppo della Rete e di promuovere un
uso improntato a principi di correttezza e liceità.
9
- fornitore di accesso o provider: chi permette la connessione con la rete, fornendo a chi lo
chieda l'accesso. Il fornitore di accesso è, normalmente, un imprenditore che gestisce un
nodo connesso permanentemente con Internet ed è assegnatario di indirizzi IP.
10
;
- fornitore di hosting: chi offre uno "spazio" su di un server connesso ad Internet;
- fornitore di contenuto: chi immette in Rete contenuti sotto forma di testo, immagini, suoni;
- utente o client: chi utilizza gli strumenti di comunicazione e/o di scambio messigli a
disposizione. L'utente può essere un soggetto che accede a Internet per scopi professionali o
imprenditoriali, oppure per scopi privati.
10
I provider possono essere distinti in Network service provider (N.S.P.) e Internet servici provider (I.S.P.), i primi sono
quelli che gestiscono le grandi linee nazionali o internazionali di telecomunicazioni e dispongono di strutture
di dimensioni rilevanti (oggi sono circa 1000 nel mondo) e offrono la connessione ai secondi (detti anche di
secondo livello) che, a loro volta la offrono al pubblico degli utenti finali, privati o aziende
10
4 - Le regole
Internet nasce come Rete "anarchica", governata dalla libertà e dalla creatività dei singoli, cioè
come spazio libero in cui i soggetti possono esprimersi e comunicare. Ma la comunicazione, anche
quando interessa il c.d. cyberspazio, crea delle relazioni e pone problemi di convivenza tra i diversi
soggetti ed ha bisogno, in molti casi, di essere regolata.
Questa necessità è stata ben presto avvertita anche dagli attori di Internet, che cominciano ad
autoprodurre regole che facilitino la loro attività in Rete.
La prima disciplina autogena che si afferma nel cyberspazio è rappresentata dalla c.d. Netiquette. Si
tratta di una sorta di compendio di buone maniere da osservarsi nell'uso di qualunque strumento di
comunicazione privata, commerciale o professionale, nella Rete.
E’ l'insieme di quei comportamenti dettati dall'esperienza e dal buon senso che hanno consentito e
consentono ai soggetti che utilizzano la Rete di convivere proficuamente nella società virtuale
11
.
La Netiquette rappresenta un importante strumento di autoregolamentazione di Internet, perché
esprime l'autocoscienza dei diversi attori della necessità di darsi regole di comportamento, anche se la
sua effettività è ridotta in quanto le regole di Netiquette hanno carattere volontario e l'inosservanza di
esse non è assistita da sanzioni, o comunque da alcun tipo di sanzione efficace.
Ci si deve rimettere, in buona sostanza alla "buona educazione dei vari utilizzatori".
Mentre agli esordi della Rete queste regole potevano risultare sufficienti, lo sviluppo raggiunto, il
numero crescente di utilizzatori, la circolazione di un numero potenzialmente infinito di informazioni,
nonché l'aumento del volume degli scambi commerciali, hanno fatto emergere problematiche che
necessitano di regole più efficaci. Si è ricorso, quindi, a un altro mezzo di autoregolamentazione. Tale
tipo di strumento, sollecitato anche a livello istituzionale europeo nella Posizione Comune della
11
Le regole "vigenti" di Netiquette sono contenute in un documento che raccoglie la maggior parte delle
consuetudini adottate dagli utenti, facilmente rintracciabili e scaricabili in qualunque punto della Rete,
normalmente in forma di FAQ (Frequent Asked Questions).
11
Commissione del 16 ottobre 1996, in cui è contenuto un espresso invito agli Stati membri di
incoraggiare e agevolare sistemi di autoregolamentazione nella forma di codici di condotta efficaci.
Si tratta di un insieme di regole di comportamento elaborate sia dagli operatori professionali
12
sia
dagli operatori non professionali.
L'obiettivo dei codici è quello di autoregolamentare i servizi di Internet e prevenire l'utilizzo
illecito o potenzialmente dannoso della Rete, soprattutto attraverso la regolamentazione delle modalità
di fornitura e di fruizione dei servizi e la diffusione di una corretta cultura della responsabilità da parte
dei soggetti attivi in Rete.
L'adesione a questi codici e l'accettazione delle regole poste sono volontarie: i soggetti obbligati
all'osservanza sono, cioè, coloro che vi hanno aderito. La forza precettiva delle regole contenute in tali
strumenti di regolamentazione è, però, superiore rispetto alla Netiquette, in quanto, normalmente, nei
codici si prevedono delle vere e proprie procedure di infrazione e l'obbligo da parte dei firmatari di
estendere le previsioni contenute nei codici ai contratti di abbonamento con gli utenti, in modo tale
che l'eventuale inosservanza delle regole dei codici di autoregolamentazione potrebbe portare a delle
vere e proprie ipotesi di responsabilità contrattuale.
12
fornitori di accesso, società di servizi informatici, editori, operatori del commercio elettronico, operatori del
settore accademico e della ricerca
12
5 - Le regole di educazione in Rete: la “Netiquette”
Fra i moltissimi neologismi che, provenendo dall'inglese, hanno contaminato la nostra lingua,
uno, legato direttamente a Internet e al suo modo di operare, è il termine Netiquette. Contrazione di
Internet e etiquette, indica le regole di correttezza che devono essere applicate per quanto riguarda
l'invio di messaggi e-mail, la partecipazione a gruppi di discussione, l'utilizzo di servizi online, ecc.
Insomma, le regole del buon vivere civile nel mondo della rete globale, nel quale la
contemporanea presenza di milioni di interlocutori di razze ed etnie diverse, di fedi religiose differenti,
di credo politici i più vari, di interessi spesso assolutamente personali porrebbe, quasi per definizione,
problemi, a prima vista del tutto insormontabili, al mantenimento di rapporti almeno corretti fra i
navigatori della rete
13
.
Le regole principali di questa Netiquette, cioè di questa etichetta della rete delle reti non
prevedono assolutamente nulla di particolare se non il suggerimento di tenere conto che gli altri hanno
i nostri stessi diritti
14
. Regole riguardanti il non uso di toni offensivi, espressioni pesanti o toni scortesi;
un comportamento nei rapporti con i nostri interlocutori in rete che tenga conto della necessità di
salvaguardare i principi etici, quelli morali, oltre che la legge scritta
15
.
Un ultimo aspetto da non trascurare, se si vuole essere «educati» in rete, è quello dell'utilizzo dei
segni grafici detti emoticons
16
(o «faccine»).
13
Ecco perché, allora, si è venuta facendo strada, in questi ultimi tempi, un vero e proprio «galateo della rete»,
seguendo il quale si potrà mantenere un tono di assoluta correttezza nelle diverse discussioni, senza dover
pensare, necessariamente, di dover censurare i comportamenti e gli atteggiamenti dei partecipanti alle
discussioni. Ma non si tratta, naturalmente, solo di «essere educati» nelle discussioni: la velocità e la semplicità
con cui le informazioni viaggiano su Internet, rende estremamente facile il pensare di usare questo mezzo per
diffondere, fra il maggior numero di destinatari possibile – come ad esempio lo spam nella posta elettronica -
messaggi e informazioni non necessariamente utili a chi dovesse riceverli.
14
Quindi, così come non vorremmo che qualcuno potesse ledere i nostri, non dobbiamo, ovviamente, ledere
quelli degli altri; se non vogliamo essere infastiditi, non dobbiamo arrecare fastidio.
15
Per esempio la legge sulla privacy, quella sul copyright, ecc. L’anonimità della rete, del resto, è un ulteriore
aspetto suscettibile di interpretazioni poco corrette: trincerarsi dietro l'anonimato non deve mai corrispondere
ad una implicita autorizzazione per comportamenti ai limiti della scorrettezza.
16
Il neologismo deriva, verosimilmente, dalle due parole emotion ed icon. Si tratta di segni grafici, ottenuti
mettendo insieme più caratteri, con i quali si vuole significare ad un interlocutore uno stato d'animo,
esprimere un giudizio, manifestare un'aspettativa, senza dover ricorrere a più lunghi giri di parole.
13
6 - La libertà di espressione in Rete
La Rete è un sistema capace di produrre e diffondere un flusso costante di informazioni dai
contenuti più diversi
17
.
Siamo quindi di fronte a un fenomeno comunicativo e/o di manifestazione del pensiero di
ampia portata cui è certamente possibile applicare i principi contenuti nell'art. 21 della Costituzione
Italiana e nell'art. 10 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo
18
.
La norma costituzionale garantisce sia il diritto di esprimersi liberamente "manifestare
liberamente il proprio pensiero" sia il diritto di utilizzare ogni mezzo per portare l'espressione del
pensiero a conoscenza del massimo numero di persone "con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di
diffusione”
19
.
Anche l'art. 10 della Convenzione Europea tutela e garantisce la libera manifestazione del
pensiero, "diritto che comprende la libertà di opinione e la libertà di ricevere o comunicare le
informazioni e le idee, senza ingerenze da parte di pubbliche autorità e senza frontiere".
Dunque, deve essere garantito a tutti il "libero uso di tutti i possibili mezzi di diffusione, e cioè la
giuridica possibilità di disporne, di usarne o di accedervi in condizioni di uguaglianza
20
.
17
E’ stato osservato che Internet "funge simultaneamente da mezzo di pubblicazione e di comunicazione".
Sulla Rete sono infatti consentiti diversi modi di comunicazione (utente/utente, un utente/più utenti e
pluralità di utenti). Un utente può indifferentemente trasmettere o ricevere informazioni e, da soggetto
passivo, può diventare in qualsiasi momento soggetto attivo fornendo informazioni.
Gli utenti di Internet possono usare un e-mail per comunicare con qualsiasi individuo, o partecipare a forum di
discussione (chat line, newsgroups), o inviare messaggi a mailing-Iist automatiche, o ancora navigare nel World Wide
Web (www) per accedere a informazioni memorizzate in banche dati.
18
Nello stesso senso: P. COSTANZO, "Aspetti problematici del regime giuspubblicistico di Internet", in Problemi
dell'informazione, n. 2, 1996, p. 183 e ss; COSTANZO, "Il regime giuridico di Internet", in Diritto dell'informazione e
dell'informatica (Dir. Informaz. Inform.), 1996, p. 831 e ss; V. ZENO-ZENCOVICH, "I principi costituzionali nelle
telecomunicazioni”, in Dir. Informaz. Inform., 1996, p. 400; A. CERRI, "Telecomunicazioni e diritti fondamentali”, in
Dir. Informaz. Inform., 1996, p. 785 e ss.
19
La garanzia si estende, in linea di principio, a ogni modalità di manifestazione del pensiero quali idee,
opinioni, notizie, fatti di attualità e informazioni in genere, proprio "in considerazione del particolare valore
che questa garanzia riveste in ogni ordinamento democratico" (Corte costituzionale, sentenza n. 126/85).
20
R. ZACCARIA, L. CAPECCHI, "La libertà di manifestazione del pensiero", in Trattato di Diritto Amministrativo
diretto da G. Santaniello, volume 12', Milano, 1990, p. 351
14
Tutti i mezzi di diffusione sono, quindi, integralmente ed ugualmente protetti. L'ampiezza del
riferimento è tale da poter comprendere in esso ogni strumento di comunicazione tanto già utilizzato,
come Internet, quanto utilizzabile in futuro, fornendo l'art. 21 della Costituzione italiana una formula
ampia ed elastica, aperta all'evoluzione dei mezzi tecnologici.
Riguardo a Internet, la garanzia costituzionale si delinea e si concretizza, in via di principio, sia
come "libertà di accesso al mezzo" (possibilità di collegamento alla Rete), sia come "libertà di
navigazione" (possibilità di manifestare a chiunque il proprio pensiero) garantita a tutti gli individui
interessati.
Dalla norma costituzionale e dall'art. 10 della Convenzione Europea discendono due importanti
conseguenze:
La prima è che Internet si caratterizza per essere uno strumento per l'esplicazione di una libertà
costituzionalmente garantita e anzi considerata da ogni ordinamento come uno dei principali
fondamenti di una società democratica. A questa libertà deve quindi essere assicurata una tutela di
portata tendenzialmente assoluta, senza che qui possano essere posti condizionamenti di ordine
materiale o difficoltà di ordine tecnologico come quelli avallati, invece, dalla Corte costituzionale con
riferimento alle trasmissioni televisive via etere. Anche la Corte Suprema degli Stati Uniti
21
ha ritenuto
che tecnicamente la Rete Internet non è condizionata dalla scarsa disponibilità di risorse (frequenze) e
presenta barriere di accesso molto basse.
21
Nella sentenza del 24.6.1997 relativa alla dichiarazione di incostituzionalità dei Conununication Decency Act
(C.D.A.)
15
Ogni restrizione a questa libertà, per essere legittima, deve essere giustificata dalla necessità di
tutelare un valore sociale di eguale importanza. E la restrizione deve essere sempre proporzionata allo
scopo perseguito
22
.
La seconda riguarda il riconoscimento della copertura di una riserva assoluta di legge nella
regolamentazione della materia, restando preclusa ogni possibilità di autonomo intervento da parte di
organi di natura amministrativa, compresa la polizia giudiziaria, che può procedere a forme di
intercettazione solo subordinatamente a una preventiva autorizzazione del giudice e in funzione della
persecuzione di determinati reati.
Ma anche quando il legislatore ritenesse opportuno intervenire, la copertura costituzionale
renderebbe illegittima ogni regolamentazione che dovesse annullare o snaturare la libertà di
espressione.
22
Anzi, il rispetto della norma costituzionale dovrebbe avere come corollario una vera e propria "promozione"
dell'accesso a Internet, viste le opportunità e le potenzialità offerte dalla Rete da un punto di vista
socioculturale e di sviluppo della società in senso democratico. "Promozione" dell'accesso significa mettere
tutti i potenziali utenti nella condizione di poter accedere effettivamente a Internet, di modo che tutti possano
fruire delle opportunità offerte dal mezzo. Tale promozione dovrebbe avvenire su più livelli. In primo luogo,
attraverso un'opera di "alfabetizzazione" (orientamento emerso anche a livello europeo). In secondo luogo,
eliminando qualsiasi barriera, non solo di tipo culturale, ma soprattutto economico che impedisce o restringe,
di fatto, l'accesso. Si eliminerebbe in tal modo ogni tipo di discriminazione tra cittadini e si renderebbe
effettiva la libertà riconosciuta dall'art. 21 della nostra Costituzione.
In questa direzione sembrano muoversi, da una parte, le Leggi Finanziarie a partire da quella del 1998 il cui
l'art. 6, nell'ambito delle "agevolazioni per l'acquisto di attrezzature informatiche da parte delle Università e
delle istituzioni scolastiche", prevede che "il Ministro delle comunicazioni, d'intesa con il Ministro
dell'Università e della ricerca scientifica e tecnologica, adotti provvedimenti finalizzati a garantire la pari
opportunità di accesso alla rete Internet, anche al fine di evitare discriminazioni di tipo territoriale".
Dall'altra, i provvedimenti tariffari del Ministero delle Comunicazioni che hanno diminuito, a partire dal
gennaio 1998, la tariffa urbana a tempo per i collegamenti a Internet;