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CAPITOLO PRIMO
EVOLUZIONE DEL PROCESSO DI BILANCIO NEI REGIMI DEMOCRATICI
1.1 La legge finanziaria: una prospettiva storica.
La legge finanziaria è un elemento tipico delle istituzioni contemporanee: solo nel XX
secolo sono maturate le condizioni fondamentali per lo sviluppo di un compiuto
strumento tecnico-politico inserito nel processo annuale di bilancio, segnato da un
profondo sforzo di tipo programmatico che sia in grado di proiettare nel futuro gli
obiettivi e le politiche che impegneranno le risorse pubbliche.
Nel secolo scorso, e già parzialmente in quello precedente, in Europa e negli Stati Uniti
l'intervento pubblico in economia era già stato largamente attuato per favorire processi di
industrializzazione, per temperare i conflitti di classe, e in particolare, durante la prima
Guerra Mondiale, per organizzare la produzione.
La crisi del '29 fece inoltre sorgere un complesso di problemi la cui soluzione si rivelò al
di là della capacità di recupero delle forze economiche individuali: ovunque fu lo Stato ad
assumersi nuovi e importanti oneri, adottando misure più radicali di controllo e
assumendo il ruolo di soggetto attivo dell'espansione economica In generale i governi, a
cominciare da quello americano, potenziarono l'intervento statale seguendo linee di
condotta empiriche. Il primo e più importante sforzo di sistemazione teorica delle
trasformazioni in corso giunse nel 1936, con la pubblicazione da parte dell'economista
inglese John Maynard Keynes del volume The General Theory of Employment, Money
and Interest. Proprio la crisi del '29 e la seguente depressione fornirono a Keynes gli
elementi per confutare alcune delle proposizioni fondamentali della teoria economica
classica
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, che non sapeva spiegare la Grande depressione, né la sua gravità, né la sua
durata. In particolare l'autore attribuì allo stato il compito di accrescere il volume della
domanda effettiva
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, manovrando in senso espansivo la spesa pubblica; condizione
preliminare di questa manovra era l'abbandono del mito del bilancio in pareggio: la spesa
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In particolare quelle secondo cui il mercato tenderebbe spontaneamente a produrre l'equilibrio fra
domanda e offerta e a raggiungere la piena occupazione delle unità di lavoro disponibili.
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Quella che oggi chiamiamo domanda aggregata.
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pubblica poteva essere finanziata anche col ricorso ai deficit di bilancio
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e con la quantità
di moneta in circolazione.
Le linee di intervento proposte trovarono attuazione in quasi tutti i governi occidentali
dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, integrandosi con le idee di alcuni
economisti di epoca precedente e dando vita alla sintesi neoclassica, che avrebbe
dominato la scena per altri 20 anni. Negli anni Settanta la macroeconomia attraversò una
crisi, dovuta in gran parte al fenomeno della stagflazione
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che i modelli keynesiani non
erano in grado di spiegare e neppure avevano previsto.
Le teorie di Keynes subirono una feroce critica, soprattutto da parte dei razionalisti
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, ma
nonostante ciò, vi è ancora un nucleo di teoria macroeconomica sul quale vi è ampio
consenso.
In generale possiamo affermare che dagli anni Settanta in poi le funzioni del governo
centrale si sono progressivamente ampliate, fino a giungere al welfare state, dove
l'impegno di risorse è ingente, le competenze del governo sono altamente specializzate e
maggiori sono i poteri di controllo finanziario.
Il processo di integrazione fra le economie nazionali inoltre ha contribuito allo sviluppo
dei moderni sistemi di contabilità pubblica costringendo i vari stati a produrre conti
sempre più precisi per reggere le sfide della competizione economica internazionale.
Relativamente a questo aspetto, il cambiamento di portata storica più evidente, che
maggiormente ha influenzato i processi di bilancio nei loro contenuti è sicuramente
quello che ha riguardato nell'ultimo decennio i paesi aderenti all'Unione Europea, ed in
particolare gli undici che sono entrati nell'area monetaria dell'euro, nel 1998. L' Unione
Europea ha chiesto a questi ultimi non solo di far convergere gli obiettivi finanziari in
vista della moneta unica, ma ha inciso profondamente sugli aspetti procedurali,
armonizzando scadenze e terminologie, e imponendo una serie di documentazioni da
fornire per verificare la convergenza e la stabilità delle politiche di bilancio.
La comparsa di un processo di bilancio con un forte significato politico è dunque un
problema delle democrazie mature, e solo nell'ultimo cinquantennio sono emersi gli
strumenti specifici per la gestione e il risanamento delle finanze pubbliche, strumenti che
hanno spesso una natura complessa e una terminologia variabile da paese a paese.
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Politica del Deficit spending.
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Termine utilizzato per indicare la coesistenza di elevata disoccupazione ed elevata inflazione.
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Sostenevano che i modelli keynesiani non potevano più essere utilizzati per indirizzare la politica
economica e che la teoria della politica economica doveva essere studiata utilizzando i concetti della teoria
dei giochi.
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1.2 La legge finanziaria: una prospettiva politica.
Nonostante negli ultimi decenni ci siano stati molti progressi nello studio comparativo
delle strutture legislative, l'area che più specificatamente si occupa di budget e strumenti
di bilancio rimane quanto mai povera di analisi: infatti, la maggior parte della letteratura
qualitativa esistente in materia ha sempre puntato l'attenzione solo su un modesto numero
di casi, ricorrendo poi a facili generalizzazioni. Parallelamente, gli studi quantitativi si
focalizzano solamente su poche caratteristiche istituzionali che paiono rilevanti alla
comprensione del ruolo del legislativo in termini di bilancio, come per esempio il potere
o meno di emendare (Joachim Wehner, Legislative arrangements for financial scrutiny:
Explaining cross-national variation).
L'espansione della sfera pubblica ha concentrato in un gruppo di attori politici la
responsabilità di programmi di spesa molto ampi e complicati e, parallelamente,la
tecnologia contabile ha favorito l'emergere di ruoli chiave in ambito burocratico.
Dunque, una compiuta analisi dei bilanci pubblici, non può prescindere dalla descrizione
degli attori politico-sociali implicati nel processo e dai loro rapporti. In particolare, nella
fase di formulazione è centrale il ruolo dell'esecutivo; forti differenze esistono fra i vari
paesi nelle facoltà effettive dei ministri finanziari e dei capi di governo.
Nel Regno Unito, il controllo sull'autorità di bilancio rimane nelle mani dell'esecutivo, e
in particolare, l'attore principale del processo è il Cancelliere dello Scacchiere incaricato
di negoziare i preventivi e di stendere la bozza della documentazione di bilancio. Il
governo traduce la bozza in due documenti formali: il budget delle entrate (budget
receipts) e quello delle uscite (budget outlays). Segue un ampio dibattito parlamentare
scandito in particolare dagli opposition days, durante i quali si discutono le relazioni dei
deputati contrari al governo. Il potere del parlamento è in ogni caso solo ratificatorio: i
membri delle camere non possono emendare le decisioni proposte, e il voto finale libera
le risorse finanziarie per la gestione dell'anno successivo. Non esistono inoltre
commissioni specifiche che si interessino di questioni riguardanti il budget né uffici
predisposti al supporto dell'esecutivo in materie che concernono analisi tecniche.
In Francia il concetto di loi de finance fu introdotto già durante lo stato assoluto, quando
tale espressione indicava una misura ricorrente di modulazione delle imposizioni fiscali
controllate direttamente dalla corona.
L' attuale contenuto della legge annuale, prevista dalla Costituzione del 1958, ricalca
l'impostazione della legge finanziaria del periodo monarchico, con finalità e modalità
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ovviamente diverse. Caratteristica fondamentale del sistema francese è la ghigliottina
parlamentare: se entro 40 giorni l'assemblea non trova una alternativa valida alle
proposte del governo, si considera approvata la bozza originale, redatta dal responsabile
delle finanze e dal Primo Ministro.
Il Congresso statunitense ha poteri in materia finanziaria garantiti dalla Costituzione,
prende decisioni riguardanti questioni di budget servendosi dell'apporto di un complesso
sistema di commissioni specializzate presenti in entrambi i rami ed inoltre può servirsi di
un importante supporto analitico fornito dal CBO (Congressional Budget Office).
Nel complesso comunque in tutti i paesi democratici sono riconoscibili tre momenti
distinti all'interno del ciclo annuale di bilancio:
ξ fase di formulazione delle politiche: le singole amministrazioni sono chiamate
a programmare le proprie richieste per il futuro esercizio finanziario che il
governo tradurrà in proposte concrete, al fine di presentare al parlamento il
futuro disegno di legge finanziaria;
ξ fase di adozione delle politiche; il disegno di legge viene discusso in
parlamento, fino alla sintesi riconciliativa destinata a diventare legge;
ξ fase di implementazione e valutazione: la messa in opera degli strumenti è
continuamente controllata da esperti di contabilità pubblica che valutano
l'effettivo funzionamento della macchina pubblica.
E' bene ricordare che tali processi, nel loro complesso, rispondono ad esigenze comuni,
che determinano quindi forti somiglianze: gli elementi giuridici fondamentali del
processo di bilancio sono simili in tutti gli Stati e sotto un profilo propriamente politico,
si possono riscontrare ovunque i caratteri descritti da Wildavsky come tipici del
budgeting americano: una rete di interazioni che determina una serie di impegni da parte
del governo - o promesse-, di scelte fiscali e di autorizzazioni di spesa.
Inoltre, secondo il medesimo autore, il bilancio è al tempo stesso una previsione ed un
contratto: in quanto previsione, esso deve contenere le cifre attese dal governo della
finanza pubblica; come contratto contiene appunto quelle promesse che l'autorità, sia essa
governo o parlamento, formula all'amministrazione e alla comunità. Le promesse sono
tuttavia il frutto di un gioco di interazioni e conflitti tra molti attori, che può determinare
il passaggio da una conduzione meramente formale della politica di bilancio a una
qualche innovazione, che si abbatte su vari settori del policy making. I mezzi offerti dal
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processo di bilancio odierno costituiscono, come vedremo anche nel caso italiano, una
potente strumentazione per agire sulle prospettive della comunità.