CAPITOLO 1
IL NUOVO RAZIONALISMO: UN EPISTEMOLOGIA DI
ROTTURE E RIVOLUZIONI 1.1 LA PROBLEMATICA EPISTEMOLOGICA BACHELARDIANA Non v'è dubbio che la figura «affascinante e ingenua» 7
di Gaston Bachelard - di questo
«philosophe à la petite semaine» come amava definirsi – sia una della più vive e
stimolanti che la cultura francese abbia prodotto.
Prima di tutto ,egli è stato un filosofo della scienza ,titolare per quindici anni della
cattedra di Storia e filosofia delle Scienze alla Sorbonne
8
,ed è proprio nella
problematicità di questo nesso,filosofia e scienza ,che si colloca la portata teorica del
suo contributo e gli effetti che tale contributo ebbero nella cultura contemporanea.
La problematica epistemologica bachelardiana,intrapresa negli anni 30 in piena era
esistenzialistica, si è presentata ,nei confronti di tutta una tradizione culturale ,con un'
esigenza di radicalità che, ha riproposto in veste neo-razionalistica il discorso scienza
-filosofia all' insegna dell' antidogmatismo,situandolo all' interno delle strutture della
varie scienze del XX secolo 9
. Tuttavia Bachelard ha dovuto attendere gli anni '60
perché la sua lezione potesse essere recepita,sviluppata e in certo senso anche
rettificata.
Ciò fu dovuto a numerose circostante di ordine diverso,legate in parte alle vicende della
cultura francese,dominata prima dal Bergsonismo ,di fronte al quale egli aveva preso
una posizione ostile,poi dall' esitenzialismo,al quale reagì in maniera altrettanto ostile.
In parte, allo stesso imporsi della tematica epistemologica sul piano europeo e
7 E.RAIMONDI,La critica simbolica ,in «MLN» 84 (1969) pp.1-15 ,cit. a p. 5
8 Converrà fare un brevissimo schizzo della vita di Bachelard. Nato a Bar-sur-Aube ,piccolo paese della
Champagne,il 27 giugno del 1884,figlio di un cordonnier,frequentò lì le scuole secondarie. Fu poi impiegato delle
Poste e Telegrafi,dapprima a Remirement e poi a Parigi. Nel 1912 ottiene la licence in scienze matematiche.
Trascorrerà più di tre anni al fronte durante la prima guerra mondiale. Al suo ritorno ricopre la carica di
professore di fisica e chimica nel collegio della sua città natale. Rimasto vedovo nel 1920 con la piccola figlia
Suzanne,ottiene dapprima la licence in filosofia e poi nel 1922 ,l' aggregation. Dal 1927,con il dottorato in lettere,
ha inizio la sua carriera come professore di filosofia alla Facoltà di Lettere dell' Università di Digione,dove
rimase fino al 40,anno in cui fu chiamato a ricoprire la cattedra di Storia e Filosofia delle Scienze alla Sorbonne
ed ivi a dirigere l' Istituto di Storia delle scienze .Tenne la cattedra fino al 1954.Fin dai primi anni parigini ,oltre al
corso ufficiale,tenne anche un corso libero sull' immaginazione poetica .Professore emerito nell' anno accademico
1954-1955 ,Bachelard si ritirò quindi a vita privata. Morì a Parigi il 16 ottobre 1962
9 MARIO CASTELLANA, Il Surrazionalismo di Gaston Bachelard, saggio 9,n. 91-92, de “Il
Protagora”,edizioni Glaux,Napoli,1974 ,p.11.
7
internazionale, che fu, fin dall' inizio, prevalentemente legata all' indirizzo
neopositivistico a cui,per ragioni di impostazione teorica,Bachelard fu sostanzialmente
estraneo.
10
L' attività culturale francese tra le due guerre(1919-1939)registrò, quindi,profondi
cambiamenti: questo periodo fu «de recherche plûtot que de stabilité constructive» 11
e
aprì nuove vie all' esplorazione del Realgrund ,che la tradizione idealistica ,trapiantatasi
in Francia e potenziata dal coscienzialismo di marca cartesiana,aveva subordinato all'
Idelagrund. Bachelard, esplorò il Realgrund con mezzi e strumenti che solo pochi
altri,in quel periodo , ebbero il coraggio di intraprendere,ma si distinse profondamente
dalle posizioni esistenzialistiche, nel modo di avvicinarsi e intendere il Concret,il
Realgrund, senza lasciare la philosophie.
12
Nella prima metà del '900 ,infatti,le scienze contemporanee rinnovarono le loro strutture
concettuali,costrette a subire quei «terremoti di concetti»,con la messa in crisi dei
principi primi.
Tale crisi iniziata in sede fisico-matematica con la rivoluzione di Eintstein e culminata
con le rivoluzioni operate prima da Bohr,poi da Heisenberg,Dirac, De Broglie in
microfisica ,offrì una vasta gamma di risposte ,approcci e strumenti concettuali nuovi a
cui Bachelard fu molto sensibile e di cui ne vagliò la portata scientifico -filosofica.
Le scienze fisico-chimiche ampliano ,per il nostro autore,le prospettive del Realgrund
ma non hanno la filosofia che si meritano. Lui ,il filosofo è andato avanti nei suoi
discorsi e nelle sue sistemazioni ,apparentemente ignaro di quanto quei fisici,di cui pure
a volte magari menzionava i nomi ,avessero reso inutilizzabili le categorie che ancora
egli si ostinava ad adoperare.
13
La polemica bachelardiana denuncia,quindi,da una parte , lo squilibrio in sede
espistemologica degli approcci alle varie metodologie scientifiche di quegli anni,ma
sopratutto l' abbandono ,verificatosi dopo Kant,da parte della riflessione filosofica
,della sua posizione nei riguardi delle singole scienze. Bachelard ,nella sua veste neo-
critica afferma che ogni filosofia ,che non voglia confrontarsi criticamente con le
scienze ad esse contemporanee, è destinata a parlare a vuoto e a decadere anzi come
istanza filosofica. Questo il destino della filosofia positivista che,fiduciosa nel suo
dogma dell' osservazione , restringe il suo ruolo al puro metodologismo,e per di più, non
mette affatto in discussione la sua fede nella scienza e le scienza stesse.
10 GIOVANNI PIANA, La notte dei lampi.Quattro saggi sulla filosofia dell' immaginazione , Editore
Guerini e Associati,Milano,1988
11 FABER,L'activité philosophique en France et aux Etats-Unis, cit.,p.2
12 M. CASTELLANA, Il Surrazionalismo di Gaston Bachelard ,pp.14-15
13 GIUSEPPE SERTOLI, Le immagini e la realtà , La Nuova Italia,Firenze, 1972, p. 9
8
Bachelard ,al contrario ,in veste neo-critica e neo razionalista,mette in in crisi e
sottopone a critica severa ciò che sembra invece già acquisito :la scienza ,le stesse
pratiche scientifiche,i vari modelli di razionalità.
14
Il suo studio è diretto anche ad analizzare ciò che scienza non è,che tanta incidenza ha
nella vita scientifica: «M.Bachelard a réussi ce que tant d'autres épistemologues ont
manque:comprendere l' anti-science».
15
Non propugnatore di una non-filosofia,nè di un anti-filosofia alla stregua dei neo-
positivisti egli ha consacrato la sua attività teorica alla elaborazione di «une
philosophie ouverte,distribuéé,différentielle », contro «la philosophie intégrale des
philosophes» 16
creatrice degli obstacoles épistémologiques; Bachelard ci presenta un
epistemologia pronta a rettificarsi in ogni momento, «dans une autopolemique
costante» 17
costituitasi su «una posizione discontinuiste » di contro una epistemologia
della continuità perseguita dai vari Boutroux,Cournot,Milhaud,Duhem,Poincaré,
Meyerson,Le Roy ecc.
Da questo lavoro di archeologia e ristrutturazione filosofica nasce « le
Surrationalisme »,il regno della nuova coscienza scientifica, secondo una felice
espressione di Bouligand,dei rationalismes régionaux, ossia strutture di concetti
elaborate e rigorosamente delimitate nel loro campo di applicazione
18
.
Tutto ciò che Bachelard ha cercato nelle sue ricerche epistemologiche è stato un
«processus d'aggiornamento de la philosophie»nei confronti delle scienze.
19
1.2 IL NUOVO SPIRITO SCIENTIFICO
Col XX secolo «non si potrà non vedere che questo procedere rivoluzionario della
scienza contemporanea debba reagire profondamente sulla struttura dello spirito. Lo
spirito ha una struttura variabile,dal momento che la conoscenza ha una storia».
20
Cosi' le nouvel esprit scientifique,secondo Bachelard nasce seguendo «il sicuro
cammino della scienza»,come già diceva Kant,e l' impegno epistemologico deve
indirizzarsi alle sue trasformazioni strutturali.
Si può dire che il 1905 segna l' atto di nascita di tale spirito e comporta una rottura
radicale con le abitudini della prassi scientifica precedente,soprattutto con la mentalità
14 M. CASTELLANA, Il Surrazionalismo di Gaston Bachelard ,p. 18
15 GEORGE CANGUILHEM, Sur un épistemologie concordataire in AA.VV., Hommage a
G.Bachelard ,Paris,PUF,1957, pp 3-12 ,a p.11.
16 GASTON BACHELARD ,La philosophie du Non , Paris,PUF,1970,pp. 11-12-14
17 DOMINIQUE LECOURT, Avertissement a G.BACHELARD , Epistémologie ,Paris ,PUF, 1972, p.5
18 G. SERTOLI, Le immagini e la realtà , pp. 13-14
19 LECOURT, Pour une critique de l' épistémologie, cit., p. 60.
20G.BACHELARD ,Il Nuovo Spirito Scentifico ,ed.italiana,Laterza,Bari, 1978,cit., p. 212
9
euclideo-newtoniana.
21
In particolare la Relatività ristretta ,teorizzata da Einstein,deformando i concetti
primitivi,ritenuti immobili , ha frantumato il modo di concepire i rapporti tra fisica e
filosofia; i processi di assiomatizzazione in matematica e in geometria,la costruzione dei
sistemi non euclidei,dalla geometria del biparallelismo di Lobatchesky alla geometria
differenziale di Riemann ,hanno aperto la strada alla ricostruzione assiomatica dei
sistemi deduttivi ,con la conseguente eliminazione del carattere di assoluta necessità agli
assiomi euclidei. La trasformazione del metodo deduttivo inevitabilmente investì anche
la meccanica newtoniana ipostatizzata su leggi fisse e categoriche e in fisica il monismo
positivistico fu compromesso dagli sviluppi dell' elettromagnetismo e dalla nuova teoria
elettronica della materia.
22
Tuttavia, non si era ancora sviluppata una coscienza epistemologica ,capace di
conciliare e vagliare criticamente la portata filosofica di tali conquiste. Del resto le varie
matematiche e le varie geometrie contribuivano a creare un certo scetticismo verso le
ipotesi che ,non costituendo una certezza,venivano ridotte a puri strumenti. Gli stessi
scienziati ,dovendo difendersi dall' accusa di metafisica ,concepivano le proprie teorie
come semplici costruzioni mentali senza pretese ontologiche ,come mezzi comodi ma
artificiosi di manifestare il reale.
23
Vige quindi in sede epistemologica un certo «scetticismo istruito» 24
,a detta di Bachelard,
che si presenta così in netta polemica con le varie epistemologie tardo positivistiche
,incapaci di cogliere le nuove metodologie scientifiche ed elaborare nuovi modelli di
razionalità. Domina sopratutto in questo periodo ,per l' impostazione fenomenistica,l'
incapacità di «coordonner a priori des penséès théoriques» 25
Le varie e disordinate epistemologie,contribuirono all' elaborazione di uno stato di crisi
che sfociò in un neo-kantismo di marca idealistico-positivistico,quello che Hans
Vaihinger ,chiamò la «filosofia del come se» 26
. Bachelard ci racchiude tutta l'
espistemologia tradizionale, «déductive et analytique» , concepita come un
prolungamento del senso comune ,della ragione comune,il risultato di una lunga
tradizione speculativa che, sub specie aeternitati, ha sempre considerato le teorie fisiche
come mezzi artificiali ,comodi,che racchiudono i dati dell' esperienza.
27
21 M. CASTELLANA, Il Surrazionalismo di Gaston Bachelard , p. 24.
22Ivi , p. 25
23 Ivi , p.26
24 G.BACHELARD,L' activité rationaliste de la physique contemporaine ,Paris ,PUF ,1965 cit. p 46
25 G.BACHELARD, L'Intuitions atomistiques,Paris, Boivin ,1933 , cit. p. 85
26Cfr. HANS VAIHINGER, La filosofia del «come se» trad.it., Roma,Ubaldini editore,1967
27 M. CASTELLANA, Il Surrazionalismo di Gaston Bachelard , p. 29
10
I concetti scientifici sono mere idee,finzioni euristiche,cioè rappresentazioni prive di
oggetto: «l' infinitamente piccolo è una pura,rigorosa finzione» 28
. Così le varie teorie
sono semplicemente,a detta di Poincarè, delle «conventions justifiéès» 29
,che come le
finzioni vaihingeriane,servono a costruire l' edifico scientifico.
Il modalismo vaihingeriano,così come tutta l' epistemologia classica , si presenta
,secondo Bachelard ,come una filosofia analogica,analitica,basata sulla «appercezione
comparativa» e imperniata sull' intuizione.
La crisi del procedimento analogico ,provocò la costruzione di diverse assiomatiche e la
distinzione netta tra struttura astratta e modello intuitivo. E' questo un segno del nuovo
procedimento che investe tutto un apparato perché « infatti non si tratta della novità di
una scoperta,ma della novità di un metodo»
30
Bachelard sostituisce alla filosofia del come se, una «philosophie dialectique du
pourquoi no? qui est la caractéristique du nouvel esprit scientifique» 31
. Sono le stesse
pratiche scientifiche ,la pluralità delle loro operazioni che mettono azione il perché
no?,il perché matematico. Esso presenta un principio metodologico adatto ad una
costruzione teorica capace di prevedere e teorizzare il nuovo nella sua pluralità e
dinamicità,ma per far ciò, l' attenzione dell' epistemologo ,per Bachelard, deve
indirizzarsi ,non tanto a un modello scientifico già costituitosi, ma a quei momenti
decisivi che modificano radicalmente i principi di quel modello ,tramite appunto il
perchè no?che scardina concetti ritenuti definitivi. L' epistemologo deve abbandonare
la« science ensiegnéè» 32
,lasciare dietro di sé la «scienza normale» 33
per avviarsi alla
«science enseignante»,quella del laboratorio,fatta da un susseguirsi di scacchi,di
interrogazioni senza risposte,di rischi,quella che mette conseguentemente in azione
varie strutture epistemiche tra di loro discontinue ma dotate tutte di specificità
particolari.
Questo discontinuismo epitemologico bachelardiano,si instaura contro un continuismo
storico ,sostenuto fortemente da Pierre Duhem,i cui studi sulla storia della
dinamica,della meccanica,della statistica e dell' astronomia, tendono infatti a dimostrare
la totale continuità tra il pensiero scientifico classico-medievale e quello moderno.
28 HANS VAIHINGER, La filosofia del «come se», cit., p.94, p.223
29 HENRI POINCARE', Derniéres Pensée, Paris, Flammarion ,1912, p.94
30 G.BACHELARD, Le nuouvel esprit scientifique, cit. p. 60
31 G.BACHELRD ,La Philosophie du Non, cit. p. 36
32 G.BACHELARD,Le rationalisme appliqué ,Paris, PUF, 1970 ,Cap. II
33 THOMAS J.KUHN, La struttura delle rivoluzioni scientifiche ,trad. it. ,Torino,Einaudi,1969 cap. II-III-
IV.
11
1.3UN RAZIONALISMO DINAMICO,MULTIPLO E COSTRUTTIVO 1.3.1 Enriques e Bachelard L' atto di nascita dell' epistemologia del XX secolo è costituita dall' apparizione dell'
Essai sur la Connaissance Approchée : « avec Bachelard ,tout fut balayé ,d'un coup,de
Francois Bacon à Emile Meyerson»
34
.
Chi per primo però,avvertì l' esigenza di un « capovolgimento della prospettiva
epistemologica» fu,ancor prima di Bachelard, Federigo Enriques,il quale,
contemporaneo delle prime crisi del pensiero scientifico,quali la crisi dei fondamenti e l'
eclissi degli assoluti matematici, occupa ,insieme a Bachelard un ruolo molto
importante per i contributi apportati alla chiarificazione del rapporto tra scienza ,storia
delle scienze e filosofia.
35
In un passo de I problemi della scienza ,del 1906, Enriques scrive: «La Fisica ,anziché
porgere una verifica più precisa della meccanica classica,conduce piuttosto a correggere
i principi di questa scienza,presi a priori come rigorosi» 36
A detta di Bachelard ,Enriques ha proposto già nel 1906,una rinuncia dialettica dei
modelli scientifici precedenti, dialettica da lui definita du liquidation du passè.
Da uno studio approfondito della dinamica non-newtoniana,della teoria elettrica della
materia ,della dinamica dell' elettrone proposta da Lodge(1902),egli ricava prove
evidenti e nuove possibilità di spiegare i fenomeni elettromagnetici rinunciando al
modello meccanico ed estendendo ,invece, alla stessa meccanica il modello elettrico che
porta così a correggerla nei suoi stessi principi
37
.Anzi,ancor prima dell' avvento della
relatività ,contro Poincaré che in La Science et l'hipothèse riteneva possibile scegliere il
modello scientifico più comodo,Enriques già prevedeva la rinuncia al modello più
comodo e più familiare della geometria euclidea quando nuovi fenomeni e nuove teorie
fisiche avrebbero richiesto altri modelli geometrici,quali quelli costruiti dalle geometrie
non -euclidee.
38
Bachelard in L' Essai sur la Connaissance approcchée , riprende e sviluppa tale
conquista enriquesiana facendone il punto di partenza del nuovo spirito scientifico: « il
metodo di correzione progressiva nell' estendersi della scienza » 39
diventa uno
strumento ermeneutico e quasi un orientamento di pensiero, una pratica dialettica.
Scriveva Enriques in Scienza e Razionalismo nel 1912:
34 P.QUILLET,Bachelard ,Paris,Seghers,1964,p .17
35 Cfr. A.VIRIEUX-REYMONDO, Introduction à l' épistémologie ,Paris,PUF ,1972,cap. V.
36 F.ENRIQUES,I problemi della Scienza ,cit., p.538
37 Ivi, cit., pp. 505-541
38 M. CASTELLANA, Il Surrazionalismo di Gaston Bachelard , pp. 41-42
39 F.ENRIQUES,I problemi della Scienza ,cit., p. 44
12
«La scienza appare ad ogni momento imperfetta in ogni sua parte,processo che si
sviluppa correggendo ed integrando se stesso e non sistemazione di acquisti immutabili
che si aggiungono gli uni agli altri ».
40
Se l' incompletezza e l' imperfezione sono condizioni necessarie del processo
scientifico,ne consegue che ogni conoscenza sarà approchée,mai definitiva:sia Enriques
che Bachelard introducono un nuovo concetto ,tratta appunto dal metodo di correzione
progressiva: il processo di approssimazione nell' evolversi della conoscenza scientifica.
Ogni conoscenza è approchéè nel senso che non è data una volta per sempre ed è
sempre aperta a nuove possibilità tramite appunto il processo di correzione che consiste
nell' estendere una conoscenza ,nell' aprirla e darle nuove dimensioni. Essa « doit donc
se renouveler à tous les niveaux d'organisation,elle doit etre progressive et se
développer suivant le schème d'une approximation »
41
Nell l' Essai ,Bachelard,approfondendo la relatività generale e la meccanica quantistica
espone una microepistemologia essenzialmente costruttiva nella filosofia dell'
Approssimazionalismo 42
che rappresenta la prima fase del suo pensiero e che continua
così quello enriquesiano.
Il costruttivismo epistemologico bachelardiano si pone così come alternativa netta e
radicale ai vari formalismi descrittivistici e ai vari realismi ingenui che confidano nel
reale dato.
43
«Questo è l' asse dell' epistemologia bachelardiana;la scienza non è un
vedere ,ma un fare:essa pone una realtà – e non nel senso idealistico di una posizione di
concetti,bensì nel senso materialistico di una posizione di oggetti ,di cose» 44
E' chiaro che in base al criterio di rettificazione e correzione Bachelard abbia sempre
insistito fin dall' Essai, sull' errore,l' essai,l' ambiguitè per «l' innachèvement de la
connaisance humaine,traversée de bouleversements »
45
.
La correzione è ,per Enriques prima e per Bachelard poi ,la vita stessa del pensiero
scientifico:« lo spirito scientifico è essenzialmente una rettifica del sapere,un ampliarsi
dei quadri della conoscenza. Le idee non baconiane,non euclidee,non cartesiane sono
riassunte nelle dialettiche storiche che presentano la rettifica di un errore,l' estendersi di
un sistema ,il complemento di un pensiero ».
46
Ma ciò che accomuna maggiormente i due epistemologici,l' uno contro le tendenze
40 F.ENRIQUES, Scienza e Razionalismo , cit. , p.153
41 G. BACHELARD, Essai sur la connnaissance approchée ,Paris,Vrin,1968 cit., pp 276-277
42 Ivi, cit., pa246
43 M. CASTELLANA, Il Surrazionalismo di Gaston Bachelard , saggio, p. 44
44 G.SERTOLI, Le immagini e la realtà , cit., p.39.
45 G. BACHELARD, Essai sur la connnaissance approchée , pp. 292-293.
46 G. BACHELARD, Le nouvel esprit scientifique , p. 212
13
convenzionalistiche di un Poincarè,l' altro contro l' eccessivo finzionalismo di un
Vauhinger, è l' esigenza di salvare i valori della mediazione e dell' oggettività
scientifica ,all' interno di un nuovo razionalismo che porta a «correggere il significato
stesso del concetto di razionalità» 47
. Come Kant fondò l' architettura del suo
razionalismo sul carattere immutabile dell' architettura della geometria euclidea,così
Bachelard elabora un razionalismo multiplo ,dinamico e più altamente costruttivo in
un epistemologia non kantiana:
«Dobbiamo mettere in evidenza il gioco dialettico che ha fondato il non-
euclidismo,gioco che viene ad aprire le porte del razionalismo...Se la geometria si
scinde,il kantismo non può essere salvato se non iscrivendo nella ragione stessa i
principi di scissione,instaurando cioè il razionalismo».
48
Enriques e Bachelard ,hanno quindi una visione dinamica della conoscenza scientifica
che non è un però una evoluzione lenta e lineare ,bensì una serie di trasformazioni.
In questo quadro ,tenendo presente « l' interprétation rationnelle qui fixe les faits à leur
juste place... »e la necessità di analizzare più dettagliatamente l' evoluzione di un
concetto scientifico, di seguirne lo sforzo razionale e costruttivo, Bachelard introduce
una nuova nozione , le profile épistémologique 49
, che è la caratteristica essenziale del
nuovo razionalismo.
Nella Philosophie du Non viene messa in atto perciò ,una metodologia che continua il
criterio del approssimazione e il cui obiettivo è quello di applicare ad ogni legge,ad
ogni esperienza,ad ogni concetto uno studio che metta in evidenza una filosofia
distribuée et différentielle ,reclamata appunto dalla vastità dei problemi scientifici
50
.
Risultato di questa filosofia differenziale e dispersiva è l' introduzione ,da parte di
Bachelard ,di cinque livelli attraverso cui un concetto fisico può essere interpretato
:animismo,realismo,positivismo,razionalismo,razionalismo completo e razionalismo
dialettico.
51
«Le rationalisme complex et le rationalismo dialectique peuvent d'ailleurs unis sous la
désignatione du surationalisme» 52
.
A Bachelard basta un solo concetto scentifico ,quello di massa,per mettere in evidenza
come nelle sue varie epistemologizzazioni, esso dia origine ai vari razionalismi:
la meccanica relativistica dà origine al razionalismo completo ,mentre la meccanica
47 L.GEYMONAT, Saggi di filosofia neorazionalistica ,Torino.Einaudi,1953, pp. 22-23
48 G.BACHELARD ,Le Nouvel Esprit Scientifique , pp.69-70
49 G.BACHELARD ,La Philosphie du Non, Cap., II
50 M. CASTELLANA, Il Surrazionalismo di Gaston Bachelard , p. 50.
51 Ivi , p.51
52 G.BACHELARD ,La Philosphie du Non , p. 19.
14