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1. La filosofia dell’educazione nella società attuale.
1. 1 Note di filosofia contemporanea
La riflessione sui problemi e i fatti della società contemporanea si pone nel sen-
so filosofico del termine rispetto all‟agire dell‟uomo, espressione del mondo
globalizzato nell‟epoca cosiddetta postmoderna.
Parlare di filosofia oggi costituisce, attraverso il percorso e il valore storico del
termine nei diversi campi della conoscenza, il segno e il significato dei cambia-
menti che si sono avuti nel corso della storia fino ai nostri giorni.
Lo sforzo di capire la realtà della nostra esistenza offre dubbi e poche certezze
per il futuro, si può comunque ritenere immutato il concetto di filosofia rispetto
a due paradigmi fondamentali del pensiero filosofico cioè la tensione verso
l‟universalità di una conoscenza sistematica sempre più estesa e complessa e
l‟indicazione di una saggezza come pratica di vita, senso e guida dell‟umano a-
gire razionale.
Tali punti di riferimento appartengono alla filosofia contemporanea e entrano a
far parte del dibattito attuale rispetto ad ogni specifico „sapere‟ della filosofia.
La riflessione sugli aspetti tradizionali di conoscenza e studio fa riferimento al
campo dell‟ontologia come fondamento ultimo dell‟essere umano,
all‟epistemologia, ambito di conoscenza della realtà nei limiti e nelle forme del
sapere, all‟etica, lo studio delle norme sui fini morali dell‟agire umano,
all‟estetica forma specifica del pensiero umano e alla politica nei modi e analisi
nella vita sociale. Tali analisi hanno assunto un valore consolidato rispetto al lo-
ro percorso storico giunto fino ai nostri giorni nell‟interpretazione dei mutamenti
avvenuti negli ambiti del pensiero filosofico come conoscenza della realtà e
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dell‟agire umano e sociale. Tutto ciò però non può esaurire la complessità di ri-
ferimenti sociali, culturali nel senso comune e pratico della filosofia attuale ri-
spetto ai suoi ambiti di riferimento, cioè le filosofie nel mondo moderno e globa-
lizzato.
Si assiste quindi oggi nella società attuale ad un rapporto trasversale che incrocia
gli ambiti tradizionali di riferimento della filosofia, conoscenza della realtà con
il pensiero di tutto ciò che può essere il proprio oggetto di studio cioè il diritto,
la scienza, il linguaggio, la politica, l‟educazione, il lavoro, l‟antropologia ecc.
Tale relazione oggi evidenzia la necessità di uno studio e di una ricerca in filoso-
fia che cerca di favorire la sintesi del pensiero umano, cioè ridurre la relativa
complessità rispetto alla natura sincronica e diacronica di lettura e interpretazio-
ne della mutevole realtà contemporanea.
Tale rapporto appare una difficile impresa alla luce della condizione sociale
dell‟uomo contemporaneo, infatti si tratta di coniugare il pensiero fluido di co-
struzione delle nostre identità personali con la perdita di significato del concetto
di appartenenza sociale e politica del mondo contemporaneo.
Il processo di progressivo dissolvimento su cui si sono formati i paradigmi so-
ciali ed economici con i quali pensavamo noi stessi e gli altri ha determinato il
bisogno per la filosofia di favorire nuove modalità di comprensione del presente
nel quale la storia di vita dell‟uomo assume il valore della storia del mondo nelle
tematiche e nelle domande quotidiane dell‟esistenza contemporanea.
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Ecco alcuni esempi: sono davvero felice e sono consapevole di fare ciò che mi
piace? Quale evento nella nostra vita è eticamente inaccettabile o intollerabile?
Quale è la giustizia o ingiustizia di un fatto più accettabile o meno di altre, essa
può essere considerata tale solo sul piano teorico, pratico o in ambedue i casi?
E‟evidente che tali domande dell‟uomo contemporaneo pongono la necessità di
adeguare a modalità di pensiero complesse la sintesi dei riferimenti di studio e
ricerca della filosofia attuale.
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Tale relazione appare difficile alla luce della condizione dell‟uomo oggi che e-
videnzia continue distanze tra il pensiero concettuale e l‟esperienza pratica della
vita quotidiana.
La trama tra le reti concettuali della tradizione filosofica e la specificità dei vari
ambiti della filosofia, teoria, guida e prassi del senso comune è ormai entrata in
una crisi irreversibile il cui esito è la debolezza attuale dell‟uomo immerso in un
orizzonte di profonda incertezza e smarrimento verso il futuro.
La filosofia del recente passato fino ad oggi ha infatti favorito lo studio del rap-
porto storico e sociale dei suoi temi fondamentali con il pensiero contemporaneo
fornendo strumenti cognitivi in grado di favorire una relazione di senso che
spesso però si è rivelata artificiale, così il risultato è stato quello di rendere pro-
blema ciò che appariva o veniva fatto credere essere una soluzione nella conti-
nuità di relazione del pensiero filosofico storico con l‟attualità della nostra vita.
Tutto ciò è avvenuto, non solo rispetto a ragioni storiche e sociali legittime della
filosofia e del suo decorso storico ma si è sviluppato in modo particolare con le
recenti teorie filosofiche alle quali si è fatto sempre riferimento solo per tentare
di rendere compatibili tali concetti con la logica del determinismo assoluto di
fatti e fenomeni complessi della società attuale.
Tale duplice impegno della filosofia in termini generali e specifici di studio e ri-
cerca ha messo in evidenza la necessità di ridurre dualismi concettuali di pensie-
ro e prassi alla sintesi di un agire che sia in grado di estrapolare dai temi generali
della filosofia il riferimento al pensiero dei nostri giorni.
In questo modo la filosofia può favorire la comprensione della realtà cioè intera-
zione e costruzione comunicativa di soggetto e oggetto verso la propria finalità,
cioè nuovi modi di conoscere la realtà negli ambiti di riferimento propri del pen-
siero filosofico (filosofia del lavoro, della scienza, del linguaggio,
dell‟antropologia filosofica ecc.).
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Infatti oggi il pensiero assume la propria forza e capacità di essere consapevole e
vivo nella persona attraverso una struttura di senso in grado di organizzare la
nostra esperienza, cioè leggere la logica propria dell‟agire umano e renderla
compatibile con la realtà.
Si tratta, in altri termini di pensare e agire nel mondo in cui viviamo con mezzi
cognitivi tali da aiutare noi stessi a migliorare il fondamento ontologico del no-
stro essere per affrontare e guidare il senso e l‟esperienza quotidiana della vita.
Si rende possibile in questo modo costruire percorsi di razionalità umana che dal
riferimento ai paradigmi storici e insostituibili della filosofia possono incrociare
e definire teorie e temi del pensiero e della conoscenza dell‟uomo contempora-
neo con gli strumenti della dialettica e della riflessività critica.
La filosofia in questo caso elabora nel segno della continuità e dell‟innovazione
la sfida della modernità con le sue incertezze e la sua precarietà per reinterpreta-
re il senso e il significato dei suoi termini e concetti non più capaci di spiegare la
realtà con lo stesso valore semantico trasmesso da sempre a noi stessi.
Le principali correnti di pensiero attuali alle quali fa riferimento oggi la filosofia
riguardano l‟ermeneutica, la fenomenologia, il razionalismo critico, tali campi
del pensiero filosofico possono rappresentare nella loro evoluzione scientifica le
chiavi di lettura della contemporaneità in mano all‟uomo cioè essere la com-
prensione dei mutamenti sociali per rispondere alle domande sul fondamento
dell‟essere ontologico e etico della persona.
La riflessione conclusiva delle considerazioni fatte pone l‟attenzione infatti sulla
relazione tra l‟essere umano fondamento e premessa dell‟agire morale nella so-
cietà postmoderna.
Un importante contributo alla filosofia oggi in tal senso è dato da Francesco To-
taro il quale sostiene una visione dell‟uomo prospettica e dinamica, costruita
sempre in itinere così da mutare storicamente la sua irriducibilità come valore e
significato originario e finalistico.
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Egli sostiene una persona, essere umano definito „prospettico‟che esclude il do-
minio unilaterale soggetto oggetto e viceversa.
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L‟essere della nostra società è infatti per usare le parole di Totaro è il fatto,
l‟accadimento di se stesso.
Tale analisi pone all‟uomo l‟interrogativo fondamentale rispetto alla natura filo-
sofica del nostro mondo contemporaneo.
È possibile approfondire e modificare l‟essere come senso e percorso
dell‟esistenza rispetto all‟agire umano? Oppure il compito pratico pone invece
sempre un limite al fatto di far giungere l‟uomo al suo ultimo fondamento?
La risposta sembra essere la prima ipotesi secondo il pensiero che interpreta
sempre l‟essere dell‟uomo come misura e parametro della relazione umana a
compiere se stessi.
Tale compito che ha i suoi elementi costitutivi e ineludibili di formazione in
itinere dell‟uomo nei bisogni, nei desideri e nei valori può tuttavia avere un esito
finale ontologico o è solo il punto di partenza e la bussola dell‟agire, prassi e
senso della filosofia contemporanea?
Il mio parere prevede entrambe le opzioni cioè l‟orizzonte di senso come possi-
bilità e mediazione di una soggettività umana realizzata integralmente con la ri-
cerca continua del fondamento irriducibile, ultimo e finale dell‟uomo.
L‟uomo contemporaneo secondo il mio punto di vista, è la tensione finale di
mediazione, sintesi e misura continua delle proprie potenzialità come ragione,
fondamento e costruzione del proprio essere, prospettiva e finalità di senso
dell‟agire, cioè la „filosofia umana‟ dei nostri tempi.
Le ragioni di tale visione umana possono essere attribuite a due fatti fondamen-
tali della nostra attualità, essi sono: la condizione inevitabile delle scelte umane,
di natura planetaria nell‟epoca della globalizzazione e la necessità della ricerca
nel soggetto di un‟identità culturale personale ormai priva delle categorie del so-
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ciale dissolte nella crisi dei grandi eventi e delle rappresentazioni collettive di
massa degli uomini.
Tali eventi sono i capisaldi per una ricerca filosofica della persona, costruzione
ontologica delle scelte come risposte dell‟uomo nella propria realtà ma anche
sviluppo consapevole e necessario di una finalità pubblica e sociale condivisa ri-
spetto al destino personale e collettivo della natura umana nel mondo.
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1. 2 L’educazione: alcune considerazioni
La riflessione e l‟analisi del termine e dei significati di educazione inizia ad es-
sere complessa e difficile dall‟epoca di crisi dei suoi riferimenti tradizionali del-
la cultura occidentale fino ai nostri giorni.
L‟attuale dibattito sull‟educazione quale formazione umana personale
dell‟uomo nel termine e pratica di educabilità oggi riguarda la potenziale capaci-
tà dell‟uomo di educare ed educarsi per tutta la vita. È evidente in questo caso il
riferimento alla filosofia che dopo Hegel ha messo in crisi il rapporto tra il si-
stema filosofico dell‟educazione e il relativo ordine sociale con le successive te-
orie dialettiche su ciò che poteva essere una diversa formazione della persona
umana e del proprio pensiero.
In questa riflessione ritengo importante sottolineare, alla luce delle ragioni attua-
li di crisi la forza della persona la capacità e misura del pensiero verso
l‟educazione in una relazione di fondamento e crescita della filosofia cioè la co-
struzione dell‟agire educativo come relazione e comunicazione interpersonale.
In questo senso oggi la questione rischia di arenarsi nei termini di una teoria per-
sonalistica quale tentativo di imporre un modello oggettivo di riferimento alla
costruzione ontologica e etica dell‟educazione permanente nel mondo contem-
poraneo.
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Tutto ciò oltre che essere sbagliato è anche impossibile secondo il mio parere, si
tratta di declinare un pensiero e un agire pratico nella persona umana cioè
l‟educabilità, che proprio per la sua mutevole e dinamica complessità non può
riferirsi a una o più teorie personalistiche ma ad una formazione personale fatta
di nuovi diritti e doveri delle persone, pluralismo etico e identità culturali che
costituiscono la natura umana dei nostri tempi.
L‟educazione è stata contrassegnata nel corso della sua storia secolare fino ad
oggi da una pluralità di punti di vista di definizioni, denominazioni, attribuzioni
rispetto al suo significato che appare essere uno dei più soggettivi in grado di
esprimere sempre una possibile infinità di interpretazioni.
L‟educazione ha tuttavia sempre cercato tuttavia di elaborare idee dotte o popo-
lari che sono state sempre ricondotte al senso comune di costruzione umana
dell‟esistenza, cioè alla possibilità e capacità dell‟uomo di rendere coerente e si-
stematico il campo aperto del significato di educazione nella sua pratica quoti-
diana.
In questa sede ritengo opportuno definire l‟educazione rispetto a tre ambiti pro-
pri del pensiero e dell‟azione di educare in grado accorpare la pluralità di idee e
concetti in modo chiaro e sintetico, una sorta di guida pedagogica del termine.
Essi sono:
1) l‟educazione come valore,
2) l‟educazione come fatto o processo fisiologico e sociale,
3) l‟educazione è una rappresentazione individuale e una comunicazione socia-
le.
L‟educazione nei valori riguarda sia gli aspetti costitutivi e caratteriali
dell‟uomo (coraggio, libertà, moralità, sincerità, paura autostima, personalità
ecc) come anche la natura sociale dell‟azione educativa.
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L‟educazione come fatto o processo fisiologico si occupa di sviluppo e identità
evolutiva intesa come azione di protezione e cura della persona nel corso
dell‟esperienza della vita.
L‟educazione non è più solo oggettiva trasmissione di saperi ma è costituita da
una continua interazione armonica di autorità e libertà che definisce la relazione
del soggetto umano con l‟oggetto di fatti, fenomeni del rapporto e dei processi
educativi.
Alla luce di quanto affermato sopra è possibile tracciare un percorso rispetto al
pensiero alla riflessività critica, ripensare cioè l‟educazione nella nostra contem-
poraneità.
Infatti gli ambiti dell‟educazione che ho indicato possono essere la costruzione
dell‟uomo verso la prassi e l‟agire educativo quindi il valore è l‟orizzonte di
senso nel quale gli uomini si formano nel corso della loro esperienza rispetto al-
le scelte fatte e alle persone incontrate perché ciascuno rappresenta il mondo sul-
la base delle relazioni che con lo stesso ha stabilito.
La società attuale deve senza dubbio porre l‟attenzione, rispetto a concetti sud-
detti su come pensare e agire verso l‟educazione degli uomini nella nostra con-
temporaneità globalizzata e immersa nella complessità e pluralità dei suoi rife-
rimenti culturali.
I cambiamenti sociali umani per l‟educabilità riguardano essenzialmente il rap-
porto tra cultura e identità personale come ambito di riferimento della vita delle
persone nella società civile, politica e professionale.
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Tali ambiti delineano la necessità di un nuovo ordine sociale nella realtà e digni-
tà della persona umana.
Si tratta di sviluppare risorse sulla cultura e i relativi processi educativi nell‟era
della globalizzazione, del pluralismo e delle diversità etniche e culturali.
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In questo senso è importante acquisire valori e saperi fondativi di regole e prin-
cipi guida per orientarsi nell‟epoca dell‟informazione globale in una prospettiva
dinamica e in continua evoluzione.
Affermare il ruolo e il riconoscimento sociale dell‟educazione significa porre
l‟attenzione alla contemporaneità del termine e al concetto come prassi e metodo
di una formazione umana permanente della persona.
Tale obiettivo riguarda infatti, rispetto all‟analisi del presente lavoro,
l‟interrelazione continua del pensiero di prassi, metodo e pratica dell‟agire edu-
cativo.
Infatti oggi è necessario ritornare ad interrogarsi sul senso e sulla finalità
dell‟educazione rispetto alle ragioni storiche, filosofiche, pedagogiche ed etiche
che entrano a far parte della persona umana come relazioni educative nella so-
cietà attuale.
L‟educazione diviene così una dimensione concreta e ineliminabile del nostro
vivere quotidiano per ridefinire i suoi scopi irrinunciabili ai quali si dovrà ade-
guare l‟uomo nell‟epoca della globalizzazione.
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Come ci ricorda Duccio Demetrio oggi è indispensabile fissare e rendere concre-
te e reali alcune idee - pensiero per difendere e sostenere l‟educazione come fat-
to e processo permanente dell‟uomo per tutta la propria vita.
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Infatti egli ritiene, dopo aver delineato i rischi attuali di una fine dell‟educazione
nei termini di smarrimento, incertezza della sua indefinibilità e paura di educare,
di fissare alcuni paradigmi fondamentali del concetto e oggetto educazione nei
termini di educabilità della persona in grado guidare la propria personale forma-
zione umana permanente.
Essi sono l‟autodisciplina, la libertà la personale educazione, cioè l‟unicità e la
sua non riproducibilità, l‟interiorità, la generosità e la necessaria indocilità edu-
cativa.
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Tali paradigmi personali dell‟educazione sono la costruzione e formazione uma-
na del pensiero, prassi e guida della persona quale soggetto educabile e che si
auto educa nel corso della vita.
L‟evoluzione della formazione umana, nella società odierna, globalizzata e do-
minata dall‟individualismo culturale della propria identità è oggetto di una crisi
dei valori di riferimento, ha quindi bisogno di riflettere e ridefinire in forma cri-
tica e regolativa il soggetto, l‟oggetto e il metodo di un‟innovativa educazione,
cioè l‟antropologia, la teleologia e la metodologia dei fatti e processi educativi
che si sviluppano nella persona „educabile „dei nostri tempi.
La visione e il paradigma di tale contesto diviene così il concetto di cultura cioè
la prospettiva entro la quale collocare oggi, secondo il mio parere, la forma pen-
siero dell‟azione educativa.
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La cultura contemporanea oggi ha mutato il suo tradizionale paradigma di rife-
rimento da una cultura generale come idea di civiltà a prevalenza occidentale in
rapporto con le altre culture diverse da noi, alla rottura di tale modello non più
legato ad un popolo o a una nazione.
La straordinaria velocità delle comunicazioni di massa e delle migrazioni reali e
virtuali delle persone del nostro tempo determina oggi le costituzioni di orien-
tamenti culturali trasversali agli stati - nazione con la crescita veloce e continua
di scambi e prestiti culturali.
Alla luce delle considerazioni suddette di un processo dinamico della cultura at-
tuale si può affermare la presenza continua nel mondo di contaminazioni di po-
poli e incontro di culture al di fuori del contesto di spazio e luogo di appartenen-
za.
Formare l‟uomo nella società globale diviene la prospettiva dell‟educazione e
formazione permanente dell‟uomo e la necessità attuale da sviluppare.
Infatti accanto alla complessità della conoscenza del sapere educativo ormai si
ritiene oggi indispensabile, rispetto alle esigenze evolutive dinamiche di educa-