6
CAPITOLO 2.
INTRODUZIONE
Il Parmigiano Reggiano è uno dei prodotti tipici per eccellenza del settore
lattiero-caseario e rappresenta una delle componenti principali del sistema
agroalimentare nazionale.
Fra i formaggi presenti in Italia, il Parmigiano Reggiano può essere considerato
come un simbolo di cultura e di prestigio nel nostro paese. Questo formaggio ha
delle caratteristiche uniche e di difficile imitazione dovute alla zona geografica
di produzione: si tratta del comprensorio del Parmigiano Reggiano che
comprende le province di Bologna (zona a nord ovest del fiume Reno),
Modena, Reggio Emilia, Parma, Mantova.
Nel comprensorio opera un elevato numero di soggetti che costituiscono la
filiera del Parmigiano Reggiano: si tratta di una grande quantità di aziende di
piccole dimensioni che ha sviluppato un mercato fortemente dipendente dai
prodotti tipici.
Oggi il Parmigiano-Reggiano è conosciuto e apprezzato a livello nazionale
come uno dei prodotti tipici per eccellenza, vantando oltretutto di essere un
prodotto molto imitato nel resto del mondo: per questo il Parmigiano Reggiano
ha ottenuto nell’anno 1992 un marchio di Denominazione di Origine Protetta
D.O.P dalla Comunità Europea.
Scopo di questa tesi è l’analisi strutturale dei soggetti che compongono la filiera
del Parmigiano Reggiano: attraverso questa indagine vedremo come questi si
sono modificati nel corso del tempo e l’effetto che hanno sull’economia della
zona e dell’ Italia intera, con particolare riferimento all’esportazione.
7
CAPITOLO 3.
ANALISI STRUTTURALE DELLA FILIERA.
Un requisito semplice ma importante per classificare la filiera è la sua
lunghezza, che si misura in base al numero di soggetti presenti tra il produttore e
il consumatore.
La filiera può essere classificata come:
- Catena molto corta, quando il produttore e il consumatore entrano in
contatto diretto, non esistono soggetti intermediari all’interno di questa
filiera.
- Catena corta, quando i soggetti economici all’interno della filiera sono in
numero ridotto, dai due ai quattro soggetti, la filiera dei prodotti freschi è
un esempio di catena corta.
- Catena lunga, quando il numero è superiore ai quattro soggetti economici
all’interno della filiera, la filiera dei prodotti stagionati è un esempio di
catena lunga.
In generale più un canale si allunga e maggiore è il suo costo di funzionamento.
All’interno del settore lattiero caseario, la filiera del Parmigiano Reggiano è
caratterizzata da una catena lunga e complessa, i soggetti economici che
interagiscono lungo la catena sono organizzati in questo modo:
8
flow sheet della filiera del Parmigiano Reggiano:
MANGIMIFICI
ALLEVATORI
CASEIFICI APPARTENENTI
ALL’AZIENDA AGRICOLA
CASEIFICI
PRIVATI
CASEIFICI
PUBBLICI
STAGIONATORI
GROSSISTI DETTAGLIANTI
CONSUMATORI
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CAPITOLO 4.
I mangimifici.
4.1 Caratteristiche generali.
Le imprese di produzione di mangimi sono classificate in base alla forma
giuridica, in 4 diversi gruppi:
- Imprese individuali (in genere associate a dimensioni relativamente più
piccole).
- Società di persone (semplice,accomandita semplice e nome collettivo).
- Società di capitale (accomandita per azioni, per azioni, responsabilità
limitata).
- Società cooperative e consorzi agricoli.
Inoltre una ridotta quantità di mangimi viene prodotta nelle aziende agricole
che comprendono anche allevamenti.
Nel 2003 secondo le rilevazioni annuali dell’ISTAT relativi ai conti economici,
in Italia il fatturato lordo totale per le imprese di mangimi per l’alimentazione
degli animali da allevamento è stato di 4.867.501.000 euro, con un numero
totale di imprese pari a 519.
Nell’analisi della produzione di mangimi in Italia, vengono considerate varie
tipologie di prodotto:
- Mangimi in complesso: costituiscono la somma dei mangimi
complementari e completi.
- Mangimi complementari: comprendono le miscele di mangimi che
integrano la razione giornaliera per compensare le eventuali carenze di
fibra.
- Mangimi completi: sono delle miscele di mangimi che per loro
composizione assicurano l’intera razione giornaliera.
10
- Mangimi consentiti in agricoltura biologica: sono i mangimi complementari
e completi che possono essere utilizzati nell’alimentazione degli animali
allevati con il metodo dell’agricoltura biologica.
In questa analisi dobbiamo considerare che il disciplinare di produzione del
Parmigiano Reggiano prevede per l’alimentazione delle vacche da latte l’utilizzo
di un 50% di sostanza secca rappresentata da foraggi locali, e che il rimanente
50% sia costituito da mangimi per cui il rapporto tra foraggi e mangimi non
deve essere inferiore a 1.
Inoltre almeno il 35% di foraggio deve essere di produzione aziendale mentre il
restante 75% deve provenire dal comprensorio.
Per questo motivo concentreremo la nostra analisi sulla produzione di mangimi
complementari.
4.2 La produzione.
Per quanto riguarda la dinamica della produzione annuale di mangimi, i dati
ISTAT attestano i seguenti risultati:
ANNO mangimi completi mangimi complementari mangimi complesso
1999 76.810.800 45.071.313 121.882.113
2000 75.050.045 45.447.058 120.497.103
2001 82.374.951 45.845.906 128.220.857
2002 89.923.771 47.421.994 136.899.084
2003 90.655.967 48.572.396 139.228.363
2004 96.924.195 52.555.088 149.479.283
2005 94.444.262 50.823.400 145.267.662
2006 91.822.973 50.604.623 142.427.596
Tabella 4.01, dati ISTAT andamento della produzione in quintali di mangimi in
Italia,(compresi gli allevamenti).
11
Dalla rilevazione annuale dei dati
ISTAT osserviamo che su una
produzione totale di mangimi in
complesso pari a 142.427.596 di
quintali, un 64% è costituito da
mangimi completi, mentre un
36% è caratterizzato da mangimi
complementari.
Considerando la produzione di mangimi nel complesso, nel periodo dal 1999 al
2000 c’è stata una leggera diminuzione della produzione, mentre dal 2000 al 2002
si è avuto un aumento significativo della produzione di mangimi, che ha raggiunto
il livello massimo nel periodo dal 2003 al 2004 in cui la produzione ha toccato i
149.479.283 quintali di mangime prodotto, diversamente dal 2004 al 2006 c’è
stata una diminuzione della produzione abbastanza costante.
I dati sui mangimi completi attestano la produzione nel 2006 a 91.822.973
quintali. Si può osservare che dal 2000 al 2004 c’è stato un aumento della
produzione totale di mangimi in Italia, dati
ISTAT anno 2006
64%
36%
mangimi completi mangimi complementari
Andamento della produzione di mangimi in Italia, dati ISTAT
0
20
40
60
80
100
120
140
160
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
anno
m
i
l
i
o
n
i
d
i
q
u
i
n
t
a
l
i
mangimi completi mangimi complementari mangimi complesso
12
produzione in quintali, esaminando i dati nel dettaglio possiamo osservare che:
dal 2002 al 2003 l’aumento è stato meno significativo, diversamente dal 2004 al
2006 c’è stata una diminuzione più attenuata rispetto ai mangimi in complesso.
Per la produzione di mangimi complementari osserviamo un andamento più
costante rispetto alle altre due curve, infatti dal 1999 al 2001 la produzione non ha
subito grosse variazioni, poi dal 2001 al 2002 c’è stato un leggero incremento,
mentre è particolarmente significativo l’aumento di produzione dal 2003 al 2004
in cui si è passati da 48.572.396 a 52.555.088 quintali per poi cominciare a
diminuire fino ad assestarsi nell’anno 2006 a 50.604.623 quintali.
Considerando il fatto che le razze bovine allevate per la produzione di Parmigiano
Reggiano utilizzano solo mangimi di origine vegetale, abbiamo preso in
considerazione la dinamica della produzione di mangimi consentiti in agricoltura
biologica, che presenta i seguenti valori:
ANNO mangimi completi mangimi complementari mangimi complesso
2003
121.169 60.553 181.722
2004
253.315 98.073 351.388
2005
280.781 157.179 437.960
2006
314.000 137.910 451.910
Tabella 4.02 dati ISTAT, andamento della produzione in quintali di mangimi per
l’agricoltura biologica in Italia.
La crisi dei mangimi composti
da farine animali ha permesso
dal 2003 in poi lo sviluppo di
nuove tipologie di mangimi
che non sfruttassero farine
animali, così si è assistito allo
Andamento della produzione di mangimi consentiti in
agricoltura biologica, dati ISTAT
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
500
2003 2004 2005 2006
anno
m
i
g
l
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a
i
a
d
i
q
u
i
n
t
a
l
i
mangimi completi mangimi complementari mangimi complesso
13
produzione totale di mangimi consentiti in
agricultura biologica, dati ISTAT anno 2006
in Italia
69%
31%
mangimi completi mangimi complementari
sviluppo dei mangimi di origine biologica.
Osservando i dati ISTAT sulla produzione di mangimi in complesso possiamo
notare un incremento molto massiccio nel periodo dal 2003 al 2004, un periodo
in cui la produzione è quasi raddoppiata, dal 2004 al 2005 la produzione di
mangimi è incrementata ulteriormente fino ad arrivare all’anno 2006 in cui la
produzione di mangimi in complesso si è stabilizzata a 451.910 quintali.
Per quanto riguarda l’andamento della produzione dei mangimi completi,
osservando i risultati si nota che nel periodo dal 2003 al 2004 si è avuto un
andamento molto simile alla curva dei mangimi in complesso, dal 2004 al 2005
si è assistito ad un incremento meno significativo per poi tornare a crescere ed
assestarsi nel 2006 ad una produzione di 314.000 quintali.
Diversamente per i mangimi complementari si può notare un aumento di
produttività meno significativo: fino al 2005 l’ andamento è stato abbastanza
positivo ,poi dal 2005 al 2006 la produzione è scesa a 137.910 quintali.
Osservando i dati sulla
produzione di mangimi in
complesso, notiamo che su di un
totale di 451.910 quintali un 31%
è costituito da mangimi
complementari, mentre un 69%,
che è la maggior parte, da
mangimi completi.
Interessante è notare come sia
rilevante la produzione di mangimi
complementari in Emilia Romagna
rispetto ai mangimi completi: dai
risultati osserviamo che su un totale
di 28.431 quintali di mangimi in
complesso, un 99%, pari a 28.040
produzione totale di mangimi consentiti in agricoltura
biologica, dati ISTAT anno 2006, in Emilia Romagna
1%
99%
mangimi completi mangimi complementari
14
quintali, è costituito da mangimi complementari mentre i mangimi completi
costituiscono i restanti 391 quintali.
Gli allevamenti che producono latte usato dai caseifici per produrre
parmigiano e formaggio grana sfruttano mangimi complementari; analizzeremo
quindi nello specifico la produzione industriale di questi mangimi in tutta
Italia.
Tabella 4.03, dati ISTAT anno 2006 produzione in quintali di mangimi complementari,
esclusi gli allevamenti.
Varietà di mangime
complementare
Emilia Romagna Italia
Vitelli
200.000 1.045.186
Bovini da latte
8.256.169 29.142.079
Bovini da carne
1.587.930 9.030.634
Altro
1.714.568 9.245.283
Totale
11.758.736 48.463.182
15
Dai risultati possiamo
osservare che la produzione
di mangimi per bovini da
latte in Italia è la
percentuale maggiore:
infatti su un totale di
48.463.182 quintali il 60%
è costituito da mangimi per
bovini da latte.
Osservando invece la
produzione di questi
mangimi in Emilia
Romagna, si può notare che
la percentuale di mangimi
per bovini da latte è
maggiore, pari al 69% .
produzione di mangimi complementari
per tipo di animale,dati ISTAT anno 2006,
in Italia
2%
60%
19%
19%
Vitelli Bovini da latte Bovini da carne Altro
produzione di mangimi complementari
per tipo di animale,dati ISTAT anno
2006, in Emilia Romagna
2%
69%
14%
15%
Vitelli Bovini da latte Bovini da carne Altro
16
I seguenti dati mostrano la dinamica della produzione dei mangimi
complementari suddivisi per tipologia di allevamento:
ANNO
Vitelli Bovini da latte Bovini da carne
1999
1.428.887 26.082.049 9.138.389
2000
1.271.687 26.029.745 9.500.012
2001
1.429.611 26.787.738 8.453.493
2002
1.474.166 27.973.861 9.173.819
2003
1.481.024 28.379.280 9.329.588
2004
1.374.720 30.298.246 9.475.109
2005
1.253.443 29.070.096 9.023.317
2006
1.045.186 29.142.079 9.030.634
Tabella 4.04, dati ISTAT andamento della produzione di mangimi complementari, in Italia.
dinamica della produzione per tipo di mangime complementare
in Italia, dati ISTAT
0
5
10
15
20
25
30
35
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
anno
m
i
l
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o
n
i
d
i
q
u
i
n
t
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i
Vitelli Bovini da latte Bovini da carne
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Dai risultati sulla dinamica della produzione si può notare come prevalgano in
Italia i mangimi per i bovini da latte, la cui produzione mostra un andamento
inizialmente costante ma con tendenza ad un incremento della produzione fino
al 2004, produzione che poi è di nuovo diminuita per assestarsi nel 2006 a
29.142.079 quintali.
Diverso è l’andamento dei mangimi per i bovini da carne: che nel complesso si
mantiene costante, così come la produzione di mangimi per vitelli.
4.3 Produzione nelle province
I dati della rilevazione statistica annuale per provincia, mostrano come sia
rilevante la produzione di mangime complementare nelle zone interessate dalla
produzione di Parmigiano Reggiano:
ANNO
PROVINCIA 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Piacenza 711.029 734.460 700.120 389.317 797.290 952.100 883.269 915.017
Parma 1.570.364 1.609.877 1.627.762 1.575.121 1.688.556 1.705.049 1.732.085 1.615.163
Reggio Emilia 2.638.414 2.968.161 2.911.703 3.386.238 3.344.193 3.760.825 3.421.085 3.286.024
Modena 1.569.136 1.343.189 1.364.809 1.633.840 1.646.740 1.459.359 1.515.831 1.476.689
Bologna 260.545 591.465 568.016 501.491 504.245 529.457 499.273 673.609
Ferrara 7.620 7.306 7.677 6.341 2.307 - - -
Ravenna 117.168 203.550 170.970 164.585 111.482 95.431 41.323 52.529
Forlì-Cesena 383.466 93.845 273.943 242.800 284.492 277.276 235.672 237.138
Rimini 23.950 21.230 10.370 76.124 73.664 8.053 - -
Emilia-
Romagna
7.281.702 7.573.083 7.635.370 7.975.857 8.452.969 8.787.550 8.328.816 8.256.169
Mantova 666.009 492.577 401.370 689.004 332.133 982.461 736.996 864.911
Tabella 4.05, dati ISTAT andamento della produzione di mangimi complementari per
bovini da latte.
18
Dai risultati precedenti possiamo affermare che nelle zone interessate
dell’analisi, il livello di produzione di mangimi complementari per i bovini da
latte è particolarmente elevato, soprattutto nelle province di Reggio Emilia,
Parma, Modena, Piacenza, Mantova e Bologna; più trascurabile è invece la
produzione nelle province di Forlì Cesena, Ravenna, Rimini e Ferrara.
Particolare è l’andamento della produzione di mangimi nella zona di Reggio
Emilia , infatti mostra crescite e assestamenti di anno in anno fino ad arrivare
nel 2004 all’apice della produzione, pari a 3.760.825 quintali, per poi
decrescere sino ad arrivare nel 2006 a 3.286.024 quintali.
Seconda per produzione si attesta la provincia di Parma che è fra le province con
maggiore produttività ed un andamento della produzione abbastanza costante.
Molto variabile è la dinamica nella provincia di Modena con andamenti
negativi nel periodo 1999-2000 e 2003-2004, un incremento di produzione dal
2001 al 2002 con un picco nel 2003 pari a 1.646.740 quintali.
Andamento della produzione di mangimi complementari nelle
province interessate dall'analisi, dati ISTAT
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
4.000
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
anno
m
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i
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d
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i
n
t
a
l
i
Piacenza Parma Reggio Emilia Modena
Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena
Rimini Mantova
19
Per quanto riguarda la produzione di mangimi nella provincia di Piacenza si
può osservare dal 1999 al 2006 un accrescimento della produzione fino ad un
totale di 5.017 quintali , con un solo momento di calo nel 2001.
La provincia di Mantova è caratterizzata da andamenti molto variabili: si può
assistere di anno in anno a fasi di crescita e decrescita della produzione,
particolarmente evidenti nel periodo compreso fra il 2003 e il 2004 in cui si
assiste alla variazione più grande di produzione pari a 650.328 quintali, tuttavia
nel complesso c’è stato l’ andamento nel periodo dal 1999 al 2006 è positivo.
Nella provincia di Bologna la produzione ha registrato andamenti abbastanza
positivi: particolarmente evidente è l’incremento nel periodo dal 1999 al 2000.
Le province di Forlì Cesena e di Ravenna che mostrano entrambe andamenti
abbastanza negativi, in particolare la provincia di Forlì Cesena dal 1999 al 2000
ha mostrato una diminuzione molto vistosa,con un minimo di produzione pari a
93.845 quintali.
Molto trascurabile è la produzione di mangimi complementari nelle province di
Rimini e Ferrara, in particolare per la prima mostra un andamento abbastanza
incerto mentre Ferrara si rivela la provincia con il più basso livello di
produzione registrato in prossimità della zone di produzione del Parmigiano
Reggiano.