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da sfruttare in meno. Dunque l’aumento della popolazione mondiale
(siamo poco più di 6 miliardi di persone con una previsione di crescita
che ci porterà nel 2050 a circa 9 miliardi) unito alle mutate abitudini
alimentari di alcuni Paesi ha determinato in sette delle ultime otto
campagne un incremento della domanda rispetto alla produzione.
Cosi’ in meno di dieci anni ,le scorte dei cereali si sono dimezzate
passando dallo stock di 500 milioni di tonnellate del 2000,ai 250
milioni di tonnellate del 2007. Dalle analisi derivanti dal quadro
produttivo sia mondiale che europeo per la campagna cerealicola
2008/2009 emergono,in particolar modo per il frumento, risultati
positivi e incoraggianti che permetteranno un leggero ripristino delle
scorte ;dati che mettono in risalto la figura sempre meno secondaria di
Paesi sempre piu’ protagonisti sulla scena mondiale,quali la Cina,e i
Paesi dell’Est, nonche’ la ripresa di alcuni importanti veterani
produttori e esportatori di frumento quali Stati Uniti e Canada;mentre
a livello europeo per l’Italia ottimi risultati di netta ripresa si
prevedono per il frumento duro.
È un mercato nuovo quello che si è venuto delineando, che ha
cambiato fisionomia: non più un mercato di artigiani del settore, bensì
un mercato speculativo che trae vantaggio dall’effetto cumulativo di
tanti fattori, esogeni ed endogeni. Tenuto conto dei fattori esogeni
6
incontrollabili,quali condizioni climatiche, la disamina
dell’evoluzione della politica agraria comune europea (Pac) evidenzia
come le scelte politiche abbiano avuto un importante impatto
sull’evoluzione della filiera del frumento in Italia; un lungo iter
legislativo che ad oggi si e’arrestato momentaneamente con l’ultima,
importante e innovativa riforma del 2003,denominata riforma
Fischler..
Dall’analisi dell’evoluzione della politica agraria comune europea con
un focus sugli aspetti che hanno maggiormente inciso sullo sviluppo
non solo della filiera ma dello stesso mercato del
frumento,l’attenzione e’ stata posta in questo lavoro sui punti di forza
e debolezza della stessa filiera italiana. Ne risulta una organizzazione
con ancora tante sacche di inefficienza ma in evoluzione soprattutto
sotto l’aspetto dell’integrazione verticale (accordi di filiera) nonche’
orizzontale (cooperazione); questi strumenti adottati, testimonianza
dell’effettiva deglobalizzazione che caratterizza l’intero mercato
cerealicolo, sono la naturale conseguenza delle ultime scelte politiche
,in materia agraria ,sia comunitarie che mondiali, nonche’ una reale e
fattiva esigenza degli stessi protagonisti della filiera,dagli agricoltori
all’impresa di trasformazione considerando anche lo stesso
consumatore ;si portano per questo come esempio gli importanti e
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consistenti accordi sottoscritti da aziende di trasformazione del
frumento e suoi derivati con istituzioni nazionali rappresentanti il
mondo agricolo, nonche’ la nascita di grandi organizzazioni
produttive regionali, testimonianza di una filiera del frumento che in
Italia, in considerazione degli orizzonti non ottimistici su altre colture,
pare destinata a riconquistare dimensioni e importanza non
secondaria, sia nell’economia della singola azienda che in quella dei
territori regionali.
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CAPITOLO PRIMO
IL QUADRO INTERNAZIONALE DEL MERCATO
DEL FRUMENTO
1.1. Il mercato mondiale
Il mercato mondiale dei cereali ha subito notevoli modifiche nel corso
degli ultimi dieci anni dovute sia a variabili quali condizioni
climatiche o terreni coltivabili,ma soprattutto al modificarsi dei
consumi alimentari,che hanno inciso notevolmente. E’ opportuno ,per
questo,partire da una precisazione fondamentale: l’aggregato dei
cereali comprende specie quali avena, grano tenero,duro,mais da
granella, orzo, riso, sorgo, segale e triticale, come stabilito dalla
Commissione europea con la modifica della Pac del 1992.
Per numeri e consumi mondiali il cereale primario e’il frumento,che
come detto si distingue in duro e tenero.
E’ su tutti il cereale più antico per coltivazione; infatti il grano duro e
quello tenero sono utilizzati per l'alimentazione umana. Il grano duro
contiene più proteine di quello tenero. Il grano duro produce semole e
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semolati dai granuli grossi con spigoli netti, mentre dal grano tenero si
ottengono farine dai granuli tondeggianti. Il grano duro è utilizzato per
la produzione di pasta alimentare (e anche di pane), quello tenero di
pane o di pasta all'uovo. Dal frumento, si ricavano in generale, farine
per panificazione, per la produzione di paste alimentari, di biscotti, di
dolci, ecc. Dalle cariossidi si ricavano però anche amido, alimenti
soffiati per dietetica e, previa fermentazione, alcool. Inoltre, la paglia
è impiegata per lettiere dei bovini nelle stalle e per la fabbricazione
della carta; la crusca serve da alimento per gli animali. Con le
moderne tecniche di macinazione, dalla cariosside del frumento si
separa il germe, da cui si può ricavare un olio (detto olio di frumento)
di colore giallo-bruno, soggetto ad irracidirsi facilmente ed impiegato
soprattutto nella produzione dei saponi.
Prestando l’attenzione sui dati riportati dall ‘I.G.C. (International
Grain Council)1,confermati dall’ItalMopa2 nonche’ da ricerche e
stime dell’ Ismea3 la produzione mondiale di frumento ha raggiunto
nel 2007 604 Mt (milioni di tonnellate) con un incremento di 11 Mt
1
I.G.C. -Consiglio internazionale dei cereali (CIG-) è un'organizzazione intergovernativa
interessata a grandi scambi commerciali
2
L'Associazione Industriali Mugnai d'Italia (ITALMOPA) è l'Associazione di categoria che
rappresenta in Italia, in via principale, l'Industria molitoria, articolata nei due comparti della
macinazione del frumento tenero e della macinazione del frumento duro
3
L'ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) è un ente pubblico economico
che nell'ambito delle sue funzioni istituzionali,, anche attraverso società controllate, realizza
servizi informativi, assicurativi e finanziari e costituisce forme di garanzia creditizia e finanziaria
per le imprese agricole e le loro forme associate, al fine di favorire l'informazione e la trasparenza
dei mercati, agevolare il rapporto con il sistema bancario e assicurativo, favorire la competitività
aziendale e ridurre i rischi inerenti alle attività produttive e di mercato.
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rispetto al raccolto 2006 (593 Mt) e una riduzione di 16 Mt rispetto al
raccolto 2005 (620 Mt) ,quantitativo cosi ripartito(in Mt) secondo
quanto indicato in tabella 1.1.1. :
TABELLA 1.1.1 – Raccolto mondiale frumento dal 2005 al 2007
Fonte : Elaborazione su dati ITALMOPA
Di fronte a tale produzione, i consumi hanno raggiunto i 612 Mt,
mentre le scorte di fine campagna si sono fermate a 112 Mt (- 8 Mt
rispetto al livello delle scorte di fine campagna 2006/07). Pertanto la
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situazione può essere sintetizzata come segue (in Mt) nella seguente
tabella 1.1.2. :
TABELLA 1.1.2 – Il quadro mondiale del mercato del frumento
(dati in milioni di tonnellate)
ANNATE AGRARIE
03/04 04/05 05/06 06/07 07/08
Produzione 556 628 620 593 604
Commercio 102 110 110 110 103
Consumi 594 616 624 610 611
Stocks 129 141 138 121 114
Fonte : Elaborazione su dati ITALMOPA
Più in particolare per quanto concerne gli stocks di frumento (tenero e
duro), la situazione può essere sintetizzata come segue in tabella
1.1.3.:
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TABELLA 1.1.3. - Giacenze mondiali di frumento
(dati espressi in Mt)
ANNATA AGRARIA
AREE GEOGRAFICHE 05/06 06/07 07/08
Argentina 1,1 0,4 1
Australia 10,9 5,2 4,2
Canada 9,7 6,8 5
Ue 21,5 13,8 10,4
Usa 15,5 12,4 6,6
Fonte : Elaborazione su dati ITALMOPA
Soffermandoci maggiormente sul frumento duro, l’IGC stima la
produzione mondiale 2007 in 34,8 Mt (40,5 Mt nel 2004, 37,5 Mt nel
2005, 35,7 Mt nel 2006) cosi ripartita per quanto riguarda i Paesi più
rappresentativi (in Mt) in tabella 1.4. :
13
TABELLA 1.1.4 - Produzione mondiale di frumento duro
Fonte : Elaborazione su dati ITALMOPA
Le scorte di fine campagna dovrebbero situarsi, per il frumento duro,
nelle misure indicate in tabella 1.1.5.(dati espressi in Mt) per quanto
riguarda i tre principali bacini di produzione:
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TABELLA 1.1.5 - Giacenze mondiali di frumento duro
ANNATA AGRARIA
AREE
GEOGRAFICHE 05/06 06/07 07/08 Var %
Canada 3,3 1,2 0,8 -3,33
Usa 1,1 0,6 0,4 -2,35
Ue 0,9 0,8 0,6 -0,90
Totale 5,3 2,5 1,7
Fonte : Elaborazione su dati ITALMOPA
Evidenziando anche i dati relativi alla raccolta circa i cereali
secondari, le stime IGC possono essere riassunte come indicato in
tabella 1.1.6. (in Mt):
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TABELLA 1.1.6 - Raccolto mondiale cereali secondari
1.2. La Campagna agraria 200/2009: alcune previsioni.
Dall’analisi delle stime indicate si denota una campagna del frumento
2007/2008 che ha mostrato incrementi ,seppur lievi ,rispetto all’ultima
annata del 2006,che ,e’ pur vero ,che sia passata alla storia come la
più negativa degli ultimi 10 anni .Tale tendenza di incremento e’
confermata anche con le previsioni della campagna 2008/2009.
Condizioni climatiche più favorevoli, l’esser tornati a seminare i
terreni lasciati incolti a causa del disaccopiamento (la Commissione
europea ha fissato per la semina 2007 lo 0% del set aside, ossia la
messa a riposo delle superfici agricole)4 ed inoltre le ottime rese di
produzione, sono tra i fattori determinanti delle positive stime
4
Si rammenta che il set-aside è stato fissato, nel corso degli anni ’90 ,in misura del 10% delle
superfici arabili( 4% nel 2004)