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INTRODUZIONE
Il presente lavoro nasce dall’analisi di uno dei tasselli fondamentali del
fenomeno e-government che nel corso degli ultimi decenni ha caratterizzato
l’evoluzione del settore pubblico e di quello privato. L’argomento in questione
tratta gli aspetti fondanti su cui si basa la dematerializzazione documentale e la
semplificazione amministrativa approfondendo in particolare ciò che riguarda
la fatturazione elettronica, la conservazione sostitutiva e più in generale alcuni
aspetti dei sistemi informatici che piano piano hanno introdotto processi
digitali in grado di coordinare l’evoluzione delle Amministrazioni pubbliche,
degli enti privati e dei rapporti che intercorrono tra di loro. Una parte
dell’elaborato è invece servita per contestualizzare la problematica all’interno
dell’Unione Europea, quell’istituzione che dovrebbe diventare il luogo su cui
mettere in moto l’azione coordinata dei singoli paesi volta a raggiungere un
obiettivo comune, quello di un “mercato unico europeo” o meglio ancora di un
“mercato digitale europeo”. Saranno osservate con occhio critico tutte le
iniziative faro facenti parte della strategia Europa 2020, nella quale, abbiamo
provato a contestualizzare le varie tematiche trattate andando a scovare i
progetti che direttamente o indirettamente coinvolgeranno il futuro dei processi
digitali nei rapporti business to business, business to government e viceversa.
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Per quel che concerne il tema della fatturazione elettronica e della
conservazione sostitutiva è stato studiato e descritto il tutto a trecentosessanta
gradi, in altre parole si è partiti da una descrizione più squisitamente tecnica
andando a spiegare vantaggi, benefici e modalità applicative, si è poi proseguito
attraverso il tracciato normativo percorso, allo studio del modello del ciclo
ordine-pagamento, per poi giungere infine ad una analisi critica sulle difficoltà
di adozione e quindi su quelle che potrebbero essere le soluzioni e gli sbocchi
futuri. Per non cadere in considerazioni di carattere troppo astratto è stato
preso in considerazione un case study tramite la gentile collaborazione del
Gruppo Unifarma Distribuzione S.p.A per merito del Dott. Paolo Cugnolio con cui
è stato possibile approfondire la tematica mettendone in evidenza i molti pregi
ma gli altrettanti difetti. L’analisi in questione ha messo in mostra quel che
spesso la teoria tiene nascosto, ovvero ha palesato come anche quello che
sembra il più semplice dei processi all’interno della variegata sfera della
documentazione digitale, in realtà nasconda insidie e costi che rendono
impraticabile ciò che invece sembrava agevole.
La tesi ha voluto poi in qualche modo far riflettere il lettore andando a
confrontare la politica italiana con quella di altri Paesi europei sempre per ciò
che riguarda i processi descritti, si è cercato qua e la all’interno del lavoro di
inserire possibili sviluppi ed evoluzioni si a livello normativo che tecnico per
cercare di raggiungere i livelli che le competono di altri paesi dell’UE. Nel
confronto, come del resto nelle altre parti dell’elaborato, sono state immesse
una serie di tabelle e grafici che molto più di tante parole fanno capire
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attraverso i numeri quali sono i problemi dalla quale partire e come possono
essere risolti.
Dal momento che si è tratta la dematerializzazione di processi burocratici ma
non solo, è stato giusto e doveroso affrontare la questione legata al cosiddetto
“impatto ambientale” che la mancata implementazione di questi può generare. A
tal proposito è stato valutato numericamente l’impiego di risorse e quindi
conseguentemente il livello di risparmio nello switch off cartaceo. Non è stato
appositamente tralasciato l’impulso che queste politiche possono dare affinchè
si giunga ad eliminare gli sprechi con il fine ultimo di rendere le gestioni
amministrative sempre più eco-sostenibili; si è provato a far convergere i bilanci
ambientali degli enti pubblici (CLEAR-Life ad esempio) anche su fatturazione
elettronica e conservazione sostitutiva e poi si è tentato di indicare la via del
“green marketing” per quegli enti come le aziende sanitarie e le
Amministrazioni locali che vivono sulla reputazione, andandone a spiegare più
specificamente il concetto.
L’idea che ha portato alla realizzazione di questo elaborato è quella di riportare
l’attenzione su una delle questioni che di recente sta attraversando un fase che
si può definire critica, il progetto “Europa 2020” ha chiaramente indicato la via
che si è deciso di perseguire ma che i paesi stessi devono decidere di affrontare.
Proprio per questo sono stati descritti in maniera concreta e reale le linee guida
che si potrebbero seguire per permettere che tutti gli attori coinvolti entrino a
far parte del progetto per poi potersi coordinare con gli altri Paesi membri e
rafforzare il mercato europeo. E’ stato spiegato il tutto nella maniera più
razionale e completa possibile cercando di trovare soluzioni adatte ad
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aumentare l’appeal sia per le Pubbliche Amministrazioni e sia per l’impresa, con
una particolare attenzione rivolta alle PMI tanto care al nostro territorio
italiano.
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PROFILO GENERALE DEL FENOMENO
E-GOVERNMENT: UN AIUTO ALLE IMPRESE
Gli ultimi decenni del ventesimo secolo sono coincisi con una profonda
trasformazione della società, intesa non solo come società occidentale. Lo
sviluppo e la diffusione esponenziale delle tecnologie di comunicazione, sempre
più rapide e incisive, hanno sconvolto molteplici aspetti della vita sociale,
economica, culturale e politica. Quello che è andato diffondendosi è un sistema
economico integrato che opera simultaneamente su scala mondiale, il cui
intento va nella direzione di una sempre maggiore flessibilità d’impresa o dei
singoli lavoratori all’interno di un sistema globale caratterizzato da meccanismi
di semplificazione, dematerializzazione ed internazionalizzazione del mercato e
della gestione economica. Di conseguenza si può dire che sia cambiata anche
l’organizzazione del lavoro, con la nascita dell’impresa in rete e del modello di
amministrazione digitale.
Il fenomeno e-government è un processo avviato, e tuttora sempre più in uso,
con la riforma Bassanini e che viene definito come “il tentativo, attuato grazie
alle nuove tecnologie, di rendere più efficienti i rapporti tra cittadini, imprese e
Pubbliche Amministrazioni”, e quindi come “La semplificazione delle procedure
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amministrative e dei vincoli burocratici alle attività private”.
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Ciò che salta subito
all’occhio è che, al di la dei diversi modi di intendere il cambiamento, i
programmi di e-government, verso le piccole e medie imprese, modernizzano le
procedure degli adempimenti riducendo i tempi della burocrazia. L’obiettivo
che si va configurando è quindi quello di creare un canale preferenziale di
contatto tra lo stato e il lavoratore attraverso internet. L’avvento e la diffusione
di internet sono stati accolti da più parti con favori prossimi all’entusiasmo,
soprattutto visto la possibilità di generare simmetria d’informazione grazie ad
una struttura in cui tutti oltre che essere consumatori erano anche portatori di
idee. In pratica internet veniva trattato come un amico con cui poter allearsi
nella difficile battaglia con il digital divide intesa come la possibilità di
combattere le inefficienze di un sistema sbilanciato a favore della burocrazia.
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Quello che di bello fa la rete è permettere di scambiare anche “dal basso” e
quindi dalle imprese, dai lavoratori, dai cittadini. Certamente tutto questo non
doveva trasformarsi in una sorta di bacheca in cui immettere semplicemente le
informazioni ma avrebbe dovuto creare interazioni tra pubblico e privato, tra
imprese e Pubblica Amministrazione.
In questa circostanza quello che si vuole cercare di delineare è come il futuro di
questa mutazione possa dare come frutto un profondo aiuto alle imprese, ma
forse soprattutto, un altro aspetto forse sempre troppo trascurato, come possa
rivelarsi un’arma a favore della Amministrazione pubblica che a fronte di alcuni
1
Citazione: FRANCO BASSANINI, Leggi Bassanini “Legge 15 marzo 1997, n. 59”, Roma 1997
2
FRANCESCA DI DONATO, Lo stato trasparente – linked open data e cittadinanza attiva,
Edizioni ETS 2010 pp.7
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investimenti iniziali può mirare ad obiettivi di risparmio in termini di alcuni
punti di PIL.
Il tema dell’e-government è quello del fondamentale rapporto tra stato
democratico e cittadino, fra Pubblica Amministrazione e imprese. Il tutto si
collega a tre momenti: servizi, comunicazione, tecnologie e alimentato dalla
ricerca di risultati di trasparenza dell’attività amministrativa e della crescita
della partecipazione di cittadini e imprese alla vita amministrativa che li
riguarda, divenendo, in tal senso, il contesto di una strategia di innovazione del
paese.
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Dopo aver letto tutto questo moto perpetuo di cui si resa protagonista
l’innovazione tecnologica e la società dell’informazione , possiamo arrivare a
supporre, con una bassa dose di rischio, che possa davvero esistere lo
strumento che può consentire allo stato, in tutte le sue articolazioni, di aiutare
anziché apparire come un avversario o come un ostacolo. Lo strumento in
questione è l’informatica, o meglio quella pratica virtuosa che prende il nome di
“governo elettronico”.
4
Quella del governo elettronico è l’unica via per la
responsabilizzazione del cittadino e quindi del lavoratore. “Qual è la forma di
governo migliore? Quella che ci insegna a governarci da soli!”
5
Questo altro non
è il primo regalo che uno stato può farsi e può fare per una migliore
razionalizzazione delle spese, della gestione e dei controlli.
3
LUIGI TIVELLI – SERGIO MASINI, Un nuovo modo di governare: l'e-government e il
cambiamento della Pubblica Amministrazione, Fazi Editore, 2002 pp.9-10
4
LUIGI TIVELLI – SERGIO MASINI, Un nuovo modo di governare: l'e-government e il
cambiamento della Pubblica Amministrazione, Fazi Editore, 2002 pp.20
5
Cit. Johann Wolfgang Goethe
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L’introduzione dell’e-government deve attivare poi quel processo di
restituzione della fiducia nelle istituzioni, un sentimento che deve fare da ponte
tra i soggetti interessati e che dev’essere l’ingrediente base per un buon
governo. La reputazione è uno degli strumenti fondamentali per permettere
all’amministrazione di crescere e vivere in sintonia con l’ambiente.
Naturalmente appare scontato che per il buon esito e per il pieno
raggiungimento dell’efficienza, cittadini e imprese devono essere disposti a
utilizzare i servizi stessi con regolarità. A tal proposito si può affermare che le
imprese già utilizzano i servizi con maggior profitto rispetto ai comuni cittadini.
Tutto ciò è dovuto al fatto che la riduzione degli oneri amministrativi dovuti a
questo governo elettronico rappresentano uno dei primi, per ordine di
importanza, step della strategia per migliorare la perfomance e la produttività
economica; la burocrazia può essere particolarmente onerosa per le piccole
imprese, dove in proporzione la quota di risorse che vanno destinate alla
gestione amministrativa è maggiore di quanto non lo sia per le grandi imprese.
6
Le strategie che vengono comunemente utilizzate a livello europeo consistono
nell’impiego di ICT, dalla registrazione elettronica, alla fatturazione elettronica e
alla possibilità per imprese e cittadini di registrarsi e pagare le imposte on line.
La Pubblica Amministrazione prima di “oggi” è stata erroneamente concepita
come una vera e propria piramide, che vedeva i cittadini al fondo, il governo al
vertice e nel mezzo tutto quello che viene definito l’apparato burocratico.
Fortunatamente col tempo qualcosa è cambiato e continuerà a cambiare, un po’
per merito dei cittadini e un po’ perché l’e-government sta guidando il vero
6
OECD, Uno sguardo sulla Pubblica Amministrazione 2010, pp. 102
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cambiamento, alla piramide va sostituendosi la rete, che viene usata per una
gestione aziendale in sinergia con le esigenze di quella che era la punta della
vecchia piramide, e cioè il governo.
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Questo primo capitolo dell’elaborato è quindi dedicato principalmente all’analisi
dei costi che le imprese subiscono dalle inefficienza delle Pubbliche
Amministrazioni. Si mette in evidenza come una gestione efficace ed efficiente
delle Pubbliche Amministrazioni si rifletta sul benessere e sulla competitività di
un paese. Per le imprese ad esempio, essa è in grado di determinarne il livello di
costi che devono sostenere per finanziarne la produzione e non solo, da essa
dipendono anche gli oneri che vengono ad imporsi nel corso di tutta la vita
aziendale.
L’inefficienza burocratica è da tempo indicata come la causa principale della
scarsa competitività dell’economia italiana.
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In una indagine che venne svolta dall’Istat e dall’Unioncamere nel 1996
s’indicava il livello di fruizione dei servizi amministrativi svolti da alcune
categorie di uffici pubblici, la qualità e il livello di soddisfazione delle imprese
nei rapporti con le Amministrazioni pubbliche e le modalità di contatto con gli
uffici. Il 93,7% delle imprese dichiarò di aver avuto, nel corso del 1996, almeno
un contatto con le Pubbliche Amministrazioni, in particolar modo con gli uffici
comunali.
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Quando ci si appresta a fare una indagine di questo tipo è facile
intuire che il giudizio sulla qualità dei servizi erogati deve partire da alcuni
7
LUIGI TIVELLI – SERGIO MASINI, Un nuovo modo di governare: l'e-government e il
cambiamento della Pubblica Amministrazione, Fazi Editore, 2002 pp.23
8
SIMONA AQUINO, La semplificazione dei rapporti fra imprese e Pubbliche Amministrazioni,
Franco Angeli, 2006 pp.11
9
SIMONA AQUINO, La semplificazione dei rapporti fra imprese e Pubbliche Amministrazioni,
Franco Angeli, 2006 pp.16
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aspetti: la professionalità del personale pubblico, la trasparenza dei servizi
necessari e quindi la facilità di accesso dell’impresa ai servizi erogati ed infine i
tempi necessari per soddisfare le richieste. Tre aspetti dove si è inserita
l’informatizzazione delle PA .
Oltretutto, come già in parte introdotto precedentemente, è emerso un altro
dato importante che aumenta l’importanza del nostro lavoro, l’incidenza degli
oneri per gli adempimenti burocratici arriva a corrispondere a circa l’1% dei
costi aziendali complessivi. L’incidenza oltretutto è tanto maggiore quanto
minori sono le dimensioni dell’impresa, qui si comprende come in un contesto
come quello italiano, dominato per di più da piccola e media impresa, assume
ancor maggiore importanza la riduzione e l’annullamento laddove possibile di
queste voci da bilancio. I costi degli adempimenti burocratici tanto per
intenderci, erano costituiti dalle giornate di lavoro perse dai dipendenti e dalle
spese di consulenza rese necessarie dalle complessità delle procedure.
10
Per
altro pur essendo di non poco conto, questo costo non rende giustizia in quanto
non tiene conto di alcuni disagi resi, quali: ritardi di attuazione dei programmi
aziendali, investimenti non fatti perché attesa troppo lunga, problemi derivanti
dal fatto di non sapere, fino all’ultimo, se un certo iter burocratico giungerà a
buon fine, disincentivi derivanti dal fatto di non esser sicuri di avere tutte le
carte a posto derivanti anche da una scarsa trasparenza dei dati necessari.
Restava difficile con una cornice come questa poter dipingere un quadro in cui
si permettesse alle imprese di crescere ed innovare. Questa era la situazione in
Italia prima del concretizzarsi del governo elettronico.
10
SIMONA AQUINO, La semplificazione dei rapporti fra imprese e Pubbliche Amministrazioni,
Franco Angeli, 2006 pp.17
17
Per la maggior parte dei casi poi, le relazioni principali riguardavano gli
adempimenti fiscali e subito dopo erano rappresentate dalla richiesta di
certificati e documenti ufficiali.
L’informatica per poter dunque dare un utile contributo deve insinuarsi in
queste richieste velocizzando i procedimenti. Attraverso l’utilizzo dei sistemi
informatizzati è possibile raccogliere, conservare ed elaborare una enorme
quantità di dati e informazioni che possono essere resi disponibili in qualsiasi
momento e con estrema tempestività. Questo aspetto già di per se costituisce un
enorme vantaggio in termini sia quantitativi che qualitativi.
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Ad esempio
attraverso l’utilizzo di un sistema “on-line” un responsabile vendite di una
azienda può tenersi costantemente aggiornato sui prodotti attualmente in
magazzino, può sapere quali sono i prodotti di maggior successo, può sapere
quale cliente ha di fronte e se è già stato contattato in passato; insomma come si
può facilmente intuire un sistema “intranet” costituito da un circuito interno e
da un database aggiornato può fornire un valido aiuto verso quei famosi
obiettivi di efficienza. Lo stesso esempio, anche se con altri dati e oggetti, può far
venire in mente il vasto campo d’analisi ricoperto dal circuito interbancario in
cui per esempio, semplificando di molto la questione, ogni banca è a conoscenza
di quello che altre banche fanno con aziende di cui entrambe siano
concessionarie di un fido; se una banca dovesse richiedere le anticipazioni
bancarie fornite al cliente, con tutta probabilità nel giro di poco tempo anche le
altre si troverebbero a fare lo stesso. Diventa dunque facilmente comprensibile
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MANUEL BORDIGNON, Il controllo di gestione. Strumenti, evoluzione, esigenze e potenzialità,
Editrice Le Fonti 2008 pp.210