donne di oggi uno sfondo in costante cambiamento, sulla cui base si
inseriscono le tappe evolutive personali fondamentali: la maturazione
sessuale e affettiva, la preparazione culturale e professionale, il distacco
dalla famiglia d�origine, l�esercizio della professione, la maternit�, la
gestione della casa, la convivenza col partner, il contatto frequente con
strutture statali, sanitarie, scolastiche�
L�indicazione geografica � strettamente limitata per cui la ricerca
rappresenta un imput ai possibili percorsi di approfondimento in ambito
multiculturale in quanto non estendibile a paesi e persone portatori di
culture diverse.
La prima parte della ricerca riferisce delle principali fonti scritte relative
allo status femminile in relazione alle numerose trasformazioni culturali e
sociali.
La struttura dell�assetto familiare si � modificata sostanzialmente dando
origine alle �nuove famiglie�, nuove non solo nella struttura ma portatrici
delle istanze individuali e sociali pi� urgenti nel nostro momento storico.
I cambiamenti che hanno coinvolto (e sono stati a loro volta indotti)
l�identit� femminile e la famiglia, sono stati agevolati e incentivati
dall�inserimento di massa della donna sul mercato del lavoro.
La richiesta di manodopera non necessariamente qualificata, la bassa
retribuzione adeguata per la presenza marginale della donna, hanno fatto s�
che l�inserimento della donna fosse massiccio, senza riflettere sul
conseguente squilibrio creato in ambito familiare.
Negli anni settanta, con la mobilitazione del movimento di emancipazione
femminile, si evidenzia il problema della doppia presenza della donna in
ambito familiare e professionale.
Il movimento, infatti, passa e concede pi� visibilit� alla figura e alle
caratteristiche femminili finora considerate solo tra le mura casalinghe.
Il dibattito politico del periodo incoraggiava la pubblicazione di ricerche
sperimentali sulla �nuova� condizione della donna al lavoro, mentre gli
eccessi del femminismo (che non mancarono) contribuirono a far conoscere
meglio la posizione femminile nella societ�, penalizzata da secoli di
disparit� e confinata al ruolo esclusivo e privato della procreazione.
La seconda parte descrive la strutturazione della ricerca qualitativa in
oggetto con la descrizione della metodologia adottata.
Durante tale fase � stato fondamentale l�aiuto delle donne che hanno
accettato di collaborare mediante l�effettuazione di interviste; attraverso il
dialogo con loro sono identificate alcune strategie organizzative attivate
dalle donne che si dedicano sia al nucleo familiare sia all�esercizio di una
professione.
La terza parte propone l�approfondimento della posizione della donna
nell�organizzazione e la lettura trasversale delle interviste svolte, ma
soprattutto un bilancio concettuale ed emotivo fondato sull�esperienza di
incontro con le donne intervistate.
Tra le finalit� si mira a mettere in risalto come l�esperienza della maternit�
con le indubbie valenze intime e personali, possa avere influssi positivi e
negativi, quindi complessi, in ambito organizzativo professionale e sociale.
Il mio background di conoscenze ed esperienze mi ha portato a concentrare
l�approfondimento di studio finale sulla doppia presenza della donna in
ambito familiare e professionale, consapevole in prima persona del forte
coinvolgimento femminile in numerosi e spesso inediti ruoli quotidiani.
La mia esperienza personale, tuttavia, non vuole essere predominante
nell�approfondimento che mi appresto a fare, certa che ciascuna donna ha
affrontato e gestito gli inevitabili cambiamenti personali e sociali secondo
modalit� e risorse personali originali e uniche.
1. LO STATUS FEMMINILE
Fino a qualche decennio fa nei paesi industrializzati lo status della persona
era messo in diretta relazione all�ambiente di provenienza (campagna,
citt��), all�et� anagrafica, alla formazione culturale, al ceto sociale della
famiglia d�origine, al tipo di lavoro svolto...; queste schematizzazioni
valevano soprattutto per la donna che conduceva una vita appartata,
impegnata nelle numerose incombenze quotidiane, all�ombra della figura
maschile, prima parentale (padre, fratelli) poi del marito.
La donna era definita modello carente delle caratteristiche maschili, unica
custode delle relazioni familiari privatizzate e contrapposta all�uomo,
investito di un ruolo strumentale e pubblico
1
.
Un possibile excursus storico sull�esercizio del ruolo femminile nella
famiglia mostra tuttavia variet� di strutture familiari in ogni epoca e
processi non lineari di trasformazione.
2
Secondo il luogo comune, per esempio, il Medioevo � stato un periodo
�oscuro�;
la figura femminile raccontata da alcuni storici
3
riserva straordinarie
sorprese : �..Accostarsi alle donne medioevali attraverso le loro stesse
pagine (�), rivela aperture inattese e insospettate, fino a farci conoscere
che il Medioevo, contrariamente a quanto si crede, fu la prima et� storica in
1
G.Rossi, (a cura), Lezioni di sociologia della famiglia, Carocci ed., Roma, 2001.
2
C.Saraceno, Sociologia della famiglia, Il Mulino, Bologna, 1988.
3
F.Bestini,F.Cardini, C.Leopardi, M.T.Fumagalli, Medioevo al femminile, Editori Laterza, 1992.
cui le donne raggiunsero un notevole grado di emancipazione sociale e
culturale��
4
La costante, rispetto al ruolo femminile, che ha permeato le varie
esperienze storiche � la capacit� della donna di procreare e mettere al
mondo dei figli: l�identit� femminile si � espressa ed � stata riconosciuta
principalmente per l�assolvimento o meno della funzione biologica della
procreazione.
Oggi si colgono modificazioni di interpretazione del ruolo femminile che si
spera possano porre le basi per un autentico cambiamento dello status
femminile.
1.1 Il cambiamento: gli agenti principali.
Gli agenti del cambiamento del ruolo femminile, si possono sintetizzare in
tre fattori principali:
a) il controllo della fecondit�
b) il movimento di emancipazione femminile
c) l�ingresso massiccio della donna nel mondo del lavoro.
a) Nell�ultimo quarantennio le transizioni demografiche hanno presentato
la costante della riduzione della fecondit� e della mortalit� nei paesi
industrializzati, fino ad avvicinarsi alla temuta �crescita zero� della
popolazione o persino ad un sensibile decremento.
5
Anche se secondo tempi differenziati si � verificata la riduzione della
fecondit� �naturale� e l�aumento della fecondit� �controllata�
6
.
4
Ibidem .., presentazione degli autori sul retro della copertina.
5
N. Federici, Procreazione, famiglia, lavoro delle donne, Loescher, Torino, (1984).
Meyers N. (a cura di), Atlante di Gaia. Un pianeta da salvare, Zanichelli, Bologna u. e.
6
N. Federici: Procreazione�, op. citata.
L�attivazione in tempi diversi della fecondit� �controllata� nelle civilt�
rurali e contadine rispetto alle civilt� con alto tasso di industrializzazione �
innegabile e si verifica ancora oggi nelle regioni e paesi non
industrializzati.
Dove si � verificato, il processo di industrializzazione e urbanizzazione ha
applicato nella societ� il medesimo modello di pianificazione familiare
favorendo progressivamente in questi paesi il crollo demografico ma nello
stesso tempo un crollo del tasso di mortalit�.
7
Una conseguenza della situazione di equilibrio che si � creata tra natalit� e
mortalit� esprime al meglio il fatto che al di l� dei processi economici
macro-sociali, avvengono delle rivoluzioni silenziose ma sostanziali anche
nei contesti micro-sociali .
Dato il cambiamento delle persone e della societ�, � difficile distinguerne
la priorit� o stabilire un nesso causale tra cambiamenti personali e
intenzionali e le modificazioni sociali.
La trasformazione della citt� in metropoli, per fare un esempio, pu� essere
interpretata come incentivo alla bassa fecondit� dato che gli abitanti un
grande centro urbano denunciano difficolt� logistiche di tipo spaziale e si
orientano preferibilmente su un modello di famiglia nucleare : padre,
madre, figlio unico.
8
Il nesso causale delle origini del cambiamento, risale agli anni 70
9
, ma oggi
non ci soddisfa completamente: sulle scelte di vita incidono maggiormente
esigenze logistiche di spazio e di tempo o le influenze socio-culturali che si
�respirano�in quei determinati spazio e tempo?
7
Dagradi p.,Uomo ambiente societ�, Patron, Bologna.
8
Il gioco dei bambini in una grande citt� industriale, Atti del Convegno Nazionale di Studio, Milano,
(1966)
9
Il gioco�� Milano, (1966).
Per tornare all�esempio della metropoli, quanto incide sul tasso di natalit� il
problema della sicurezza del cittadino o della pratica religiosa?
Come sostiene P. Donati
10
il confine tra pubblico e privato subisce continui
spostamenti creando difficolt� nell�uso dei vecchi sistemi interpretativi.
b) Gi� alla fine del Settecento, durante la Repubblica Cisalpina, si erano
elevate voci isolate di donne che richiedevano i diritti politici e civili.
11
L�Emancipazionismo di fine Ottocento e inizio Novecento si struttura in
Italia come un vero e proprio movimento, non si identifica in alcun partito,
ma intreccia relazioni con i partiti democratici su obiettivi comuni; si
organizza e si d� visibilit�, anche in campo assistenziale e sociale.
Durante il periodo della Grande Guerra e nell�immediato dopoguerra, le
donne sono �protagoniste nascoste�, con la speranza del suffragio
femminile ancora incompleto
12
, disillusa poi dalla caduta del governo e
dagli avvenimenti successivi.
Molte esponenti del movimento emancipazionistico aderiscono al fascismo,
ma ben presto si accorgono che il nuovo modello femminile propagandato
da Mussolini � centrato sul ruolo della riproduzione.
13
La piena cittadinanza politica alle donne
14
, viene attribuita come
riconoscimento della funzione esercitata dalle donne anche nel corso della
10
P.Donati, La famiglia come relazione sociale, ,Franco Angeli, Milano, (1992).
11
Per una ricostruzione dell�Emancipazionismo italiano vedi i testi di A.Buttafuoco, La causa delle
donne. Cittadinanza e genere nel triennio �giacobino� in Italia, in Modi di essere. Studi, riflessioni,
interventi sulla cultura e la politica delle donne in onore di Elvira Badaracco, Bologna. EM, 1991.
12
Limitazione al voto amministrativo-approvazione della legge il 30/07/1919, con la prospettiva di
diventare completo dopo due legislazioni.
13
Il tema del rapporto donne e fascismo � analizzato in V. De Grazia, Le donne nel regime fascista,
Venezia, Marsilio, 1993.
14
Decreto del Consiglio dei ministri, 31/01/1945.
Resistenza.
15
Negli anni Cinquanta e Sessanta si pu� constatare l�ingresso massiccio
delle donne nel mondo del lavoro
16
, e nella scuola.
17
Le tematiche della sessualit�, del corpo, dell�autoconsapevolezza dei ruoli
culturali e sociali sono alla base della nascita di gruppi di donne che
agiscono anche con prese di posizione pubbliche.
18
La risonanza delle proteste del movimento femminista � da attribuire a mio
parere alla coerenza , determinazione e spesso rabbia con cui tante donne in
quel periodo protestarono nelle strade, nelle piazze, sui luoghi di lavoro ma
anche nelle proprie case.
Anche la Chiesa Cattolica, con le aperture del Concilio Vaticano II
19
sul
ruolo della donna nella comunit� ecclesiale e nella societ� e con l�enciclica
Pacem in Terris
20
, contribuisce sostanzialmente a ripensare alla nuova
dignit� della donna, indicata da Giovanni XXIII, uno dei �segni� dei tempi.
In seguito poi, l�evoluzione del pensiero femminista ha usufruito della
rivoluzione dei mezzi di comunicazione, specie della televisione.
Ancora da osservare � che l�artificiosa divisione tra uomini e donne permea
in modo sottile ma persistente la cultura contemporanea ed ha portato
inconsapevolmente molte donne all�esigenza di accettazione da parte
dell�uomo, privilegiando nelle scelte di vita, la sfera sentimentale (spesso
sotto il segno della dipendenza), a discapito di altri aspetti.
21
15
Chi non ha avuto la possibilit� di ascoltare testimonianze personali dirette pu� consultare i testi:
M.A.Saba, Partigiane.Tutte le donne della Resistenza, Milano, Mursia, 1998; oppure A.A.V.V., L�altra
met� della Resistenza, Mazzotta, Milano, 1978.
16
Cfr Parte Prima, punto 1,c.
17
A.Buttafuoco, Modi di essere. Studi�op. cit.
18
Ad es. il gruppo: Il Manifesto di Rivolta Femminile, fondato nel 1970 da Carla Lonzi (1931-1982).
19
Concilio Vaticano II, Apostolicam Actuositatem, Roma, 1962-1965.
20
Papa Giovanni XXIII, Pacem in Terris, 11/04/2001
21
Lea Meandri, L�infamia originaria. Facciamola finita col cuore e la politica, Il Manifesto Edizioni,
Roma,1997.
STRATEGIE ORGANIZZATIVE F G Ma. A. A.M. R N. C. L Mi.
Sei stata preparata a svolgere il ruolo femminile:
Attraverso il rapporto madre/parente femmina - figlia 5377426866
Per simulazione 0427052235
Per appartenenza ad un gruppo 0603223615
Mediante i contenuti culturali impliciti 6322255846
Mediante i contenuti culturali espliciti (scuola, esperienze di lavoro) 8332425847
Quanto sono importanti le seguenti qualità personali:
Flessibilità - Elasticità 8898789988
Coordinare, conciliare ambiti pratici diversi 9799997997
Adattamento fisiologico e mentale alle nuove situazioni 8798878777
Trasferisci nella vita professionale qualità trasversali
ed expertise tipici della vita familiare e viceversa?
Collaborare 9778888997
Decidere 9857985966
Informare 9796989987
Comunicare 9798998998
Valutare 9777888978
Il tuo partner condivide le difficoltà a gestire la
Doppia presenza, e in che modo?
Ti aiuta con i figli e nel lavoro domestico 9897746 36
Ti supporta nello sbrigare le pratiche burocratiche 0897835 06
Ti comprende a livello emotivo 5797675 38
Altro :
Quali delle seguenti esperienze consiglieresti ad altre
donne per attenuare il distress della doppia presenza?
Iscrizione a corsi di formazione professionali 3051313300
Corso di cucina pratica 5002446320
Palestra - attività fisica - ballo 7945897786
Estetista - parrucchiera 4742295666
Shopping 6766777165
Yoga -training autogeno 5009698957
Uscite con amiche 8754488777
Cinema - tv 8363767287
Week-end con il partner 2375 95989
Altro :
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