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contribuisce a generare fatturato, ma non solo, il corporate brand del distributore
stesso ne trae vantaggio, in quanto il suo nome verrà associato al brand dei fornitori in
questione. Se il livello di notorietà, dei fornitori in questione, sul mercato è elevata ne
ricaverà di conseguenza una buona reputazione.
Nel capitolo tre si affronta la questione della gestione del portafoglio clienti e
dell’assistenza al cliente post-vendita. La gestione della marca e della brand equity,
trattati nella parte precedente, sono fattori basilari al fine di generare vendite.
Un’attenta gestione di entrambi questi elementi a lungo termine, porta alla
fidelizzazione del portafoglio clienti e permette allo stesso tempo di attirarne di nuovi.
Molte imprese per aumentare i volumi di fatturato e aumentare la propria presenza sul
mercato, hanno iniziato in questi anni ad investire risorse sul canale elettronico
affiancandolo a quello di vendita tradizionale creando così un canale ibrido, la
tecnologia quindi non è più solo alla base del prodotto venduto ma diviene anche il
mezzo attraverso il quale vendere. Oggi la creazione di valore da parte dell’impresa
non si basa più sulle caratteristiche tecniche intrinseche del prodotto, ma sta nella
relazione che si instaura fra impresa e consumatore che costituisce una parte
importante del capitale relazionale d’impresa. Il valore di questo capitale può
aumentare se l’impresa, oltre ad una normale relazione di scambio con il cliente, riesce
a fornire un servizio di assistenza post-vendita efficiente.
L’ultima parte riguarda gli approvvigionamenti e la logistica, che sono stati alla base
della mia esperienza di lavoro presso la OPENGATE SPA all’interno dell’ufficio
acquisti. L’impatto della new economy ha portato alla riduzione virtuale delle
dimensioni spazio-temporali del mercato, attraverso la riduzione di tempi e costi di
accesso alle informazioni, creando cosi un mercato globale in cui vi è maggiore
contatto con il cliente è la necessità di strutture aziendali snelle, tecnologicamente
integrate, con numerose attività in outsourcing. L’esigenza di avere un modello
organizzativo efficace e flessibile per rispondere ai rapidi cambiamenti del mercato, ha
portato le aziende ad affidarsi all’outsourcing, costruendo così una rete di rapporti e
alleanze che rendono incerti i confini fisici della struttura. L’outsourcing oggi, coinvolge
attività che hanno un forte impatto sul cliente finale, che necessitano di essere
coordinate fra loro per garantire gli standard di efficacia ed efficienza dell’impresa,
prima fra tutte la logistica. In un mercato globale dominato dalla tecnologia, il segreto
della distribuzione, in particolare quella all’ingrosso, sta nel saper gestire in modo
ottimale vendite e acquisti, che sono, per certi versi legati fra loro, in virtù della
posizione di intermediario che un distributore ha all’interno della catena di vendita.
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Questo vale soprattutto nella distribuzione di prodotti informatici in cui il canale si
accorcia notevolmente, vista la velocità di evoluzione del mercato, e gli accordi di
partnership fornitore-distributore-cliente sono piuttosto comuni. La logistica e gli
approvvigionamenti devono quindi essere intesi in un’accezione più ampia rispetto a
quella di acquisto in senso stretto, in quanto prevedono la gestione di una serie di
interazioni con l’esterno sia con i fornitori che con i clienti, ma non solo, anche con una
serie di collaboratori che rendono possibile lo svolgimento delle attività.
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1 – IL MARKETING DEI PRODOTTI HIGH TECHNOLOGY
1.1 - Caratteristiche del mercato e dei prodotti high tech
Negli anni ’90, con la nascita dell’era dell’informazione, le imprese si sono trovate ad
affrontare sfide impegnative scaturite da richieste provenienti dal mercato: maggiori
informazioni, aumento della qualità offerta, incremento della produzione e dei profitti,
leadership di mercato e orientamento al consumatore. I computer e i prodotti ad alta
tecnologia sono stati creati per essere destinati a soddisfare questo crescente bisogno
di informazione da parte delle imprese e della società e i consumatori/utenti cercano
oggi, così come dieci anni fa, il miglior modo per selezionarli. Andranno alla ricerca di
prodotti che gli diano la stessa sensazione di sicurezza che ricercano nei prodotti di
consumo a basso livello tecnologico: marca nota, semplicità d’uso, funzionalità,
affidabilità, servizi post vendita e di assistenza. Tutto ciò ha creato una nuova
aspettativa nel mercato da parte dei consumatori che, vista la natura del mercato
tecnologico molto competitivo e in continua evoluzione, è del tutto normale e per
capirne la conformazione, occorre prima di tutto definire che cos’è un prodotto ad alta
tecnologia.
Una fra le tante possibili definizione di prodotto high tech, è stata data da Gardner il
quale dice che sono “products that are the result of turbulent technology and which
require substantial shifts in behavior of at least one member of the product usage
channel” (Gardner, 1990). Ma il termine tecnologia può essere inteso in una vastità di
significati tale che non è semplice coniare una definizione precisa. Il consumatore per
considerare un prodotto di alta tecnologia, deve percepirlo come innovativo e
considerarlo come qualcosa che porta a mutare il proprio comportamento. Al contrario i
prodotti low tech, a bassa tecnologia, sono quelli normalmente familiari e accettati
dall’utente, che quindi non vanno a cambiare il suo modello d’uso.
Lo stesso Gardner, ha condotto una ricerca basata sulla “teoria della contingenza”,
fondata sul confronto fra marketing di prodotti high e low tech. La teoria su cui si basa
questo studio sostiene che non esiste un set universale di strategie di marketing che
sia attuabile in tutti i tipi di business o aziende, ma le strategie sono diverse a seconda
dell’ambiente e del contesto di mercato. I risultati di questa ricerca, condotta su un
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centinaio di aziende americane e australiane, mostrano che l’ambiente di mercato dei
prodotti high tech presenta questi tratti:
• elevata differenziazione del prodotto ed elevato tasso di crescita del mercato
• ciclo di vita del prodotto breve
• facilità di entrata nel mercato
• elevato numero di fornitori
• elevato coinvolgimento del consumatore nelle decisioni di acquisto.
Inoltre la ricerca ha dimostrato che le strategie di marketing in ambito high tech hanno
un impatto sulla performance dei prodotti, che è contingente al contesto tecnologico
all’interno del quale opera l’impresa e in cui il ruolo del personale di vendita e delle
promozioni commerciali diviene di grande importanza.
Fra i prodotti high tech possiamo distinguere due categorie: i computer e i prodotti
informatici in generale e l’elettronica di consumo. Queste due tipologie di prodotti sono
piuttosto simili, in termini di gestione operativa e delle problematiche. Una differenza la
si può trovare nel consumer marketing in cui è necessario prima raggiungere il
pubblico di massa per poter poi creare una forte notorietà di marca e stimolare la
domanda. Nel computer marketing, invece, occorre prima di tutto creare una forte
notorietà di marca e influenzare gli esperti del settore, per poter raggiungere
successivamente il pubblico di massa e stimolare così la domanda.
In passato il marketing dell’ high tech, nell’informatica in particolare, si basava sulla
persuasione del consumatore, il quale doveva acquistare un computer allo scopo di
risparmiare tempo, gestire meglio i propri dati e le proprie attività. Molta enfasi veniva
data a quelle caratteristiche tecniche dei prodotti che si potevano tradurre in benefici
misurabili per i clienti, rivolti alla risoluzione dei loro problemi. Il marketing delle
imprese informatiche si è poi evoluto nel tempo insieme al mercato, adattandosi alle
esigenze dei consumatori. Il risultato di questa evoluzione si vede nel tipo di utenti a
cui queste imprese si rivolgono che vanno dai liberi professionisti che acquistano un
computer per gestire la propria attività, a dirigenti di aziende che ricercano le soluzioni
migliori da integrare ai sistemi gestionali aziendali. La principale caratteristica che li
accomuna è che entambe le categorie sono user con un minimo di esperienza di
computer, considerano le differenze tecniche poco rilevanti e nei prodotti ricercano
affidabilità e il servizio che spesso accompagnano un brand conosciuto.
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Uno degli aspetti critici del lavoro dei professionisti del marketing che operano in un
ambiente di mercato tecnologico, è capire se la tecnologia insita nei prodotti venduti
dall’impresa, generi una domanda unica o se la sua natura avrà un impatto sulla
gestione marketing. È importante riuscire ad identificare le circostanze, che danno
luogo a problemi di marketing, in cui è richiesta una specifica attenzione e per i quali è
necessario sviluppare procedure o modelli al fine di aiutare la presa di decisione. Gli
esperimenti fatti, confermano che il mercato tecnologico, è realmente un’ area in cui è
richiesto un particolare approccio di marketing, é stato inoltre osservato che la
tecnologia avanzata e gli aspetti tecnologici di un prodotto sono una caratteristica, in
significativo aumento, che influisce sul modo in cui i prodotti sono presentati al
mercato. Questo è soprattutto vero nel marketing industriale dove il livello di tecnologia
insito in un prodotto, tradizionalmente lo porta ad essere considerato di un profilo più
alto in termini di importanza.
Due autori hanno tentato di discutere questo problema, William Davidow e Regis
McKenna. Entrambi sono esperti del mercato divenuti consulenti, con alle spalle
risultati importanti, che forniscono solide basi per le loro proposte. Il principale
contributo di Davidow ha voluto dimostrare la necessità di applicare i concetti
fondamentali di marketing al management dei prodotti high tech dalla loro nascita in
poi. Sebbene abbia chiaramente mostrato come il marketing si applica in questo
campo, il limite del suo lavoro è che aggiunge poco alle concezioni teoriche che si
trovano in molti testi standard di marketing. McKenna dall’altro lato, si concentra sulle
strategie di comunicazione e tattiche richieste per questo tipo di prodotti, e il suo lavoro
fornisce alcuni modelli e suggerimenti convincenti, ma ha un approccio piuttosto
limitato nel complesso.
Un punto di partenza utile per costruire un framework dei problemi chiave di marketing
management dei prodotti tecnologici è quello di focalizzare in quali circostanze
vengono studiati e prodotti e quali sono i problemi che sorgono al momento della
vendita. In questo frangente è importante riconoscere che pochi prodotti consistono di
una singola tecnologia, sebbene ci siano delle eccezioni, molto spesso sono un mix di
avanzate, consolidate e vecchie tecnologie che insieme creano il prodotto reale.
Ma è difficile fare una distinzione netta fra prodotti high tech e non, puramente in
termini di tecnologia che incorporano. Quello che è importante capire è se questi
prodotti vengono considerati come high tech da clienti e fornitori e se il loro livello
tecnologico é rilevante per la stima del comportamento.